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I dieci anni di vita della...

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AM Audio - Corso Milano 102, 27029 Vigevano (PV) - Tel. +39 381 347161 - Fax +39 381 346469

AM Audio compie dieci anni di vita, e tale evento, degnamente onorato da Attilio Conti con la produzione e la presentazione alla stampa specializzata di specifici apparecchi commemorativi, ha rappresentato per TNT Audio l'occasione per tornare a visitare la sede della dinamica azienda vigevanese.

Il nostro Factory Tour dell'azienda è, infatti, piuttosto recente, e ci aveva già dato modo di ascoltare in anteprima una coppia di prototipi funzionanti (anche se non ancora perfettamente a punto) dei favolosi finali bilanciati B-3, finali che ora vengono presentati, in veste definitiva e quindi in regolare produzione di serie, assieme all'incredibile preamplificatore a due telai B-1 Reference.

Ma prima di procedere oltre raccontandovi delle cose che ho potuto vedere (ed ascoltare), credo sia opportuno effettuare alcune considerazioni. Cosa significa per un'azienda produttrice di alta fedeltà nazionale (dal sapore ancora artigianale, anche se dotata di processi progettuali e produttivi molto bene ingegnerizzati, nonchè caratterizzati da un elevato livello qualitativo), essere presente sul mercato da ben dieci anni, in un crescendo (peraltro meritatissimo) di successi di critica e commerciali? Rispondendo a questa domanda, Attilio Conti non riesce proprio a nascondere un giustificato senso di orgoglio, e ci tiene a sottolineare come AM Audio rappresenti ormai una realtà molto ben consolidata, in costante divenire e dall'elevato indice di affidabilità, da non confondere assolutamente con realtà commerciali, del contesto HiFi italiano e non, dall'improbabile stabilità nel tempo, e che oggi ci sono e per il domani è tutto da verificare.

Non a caso, ci tiene a sottolineare come il livello di serietà della casa, sia tale che, all'interno delle apparecchiature AM Audio, non vi sia traccia di moduli "criptati" (che oltretutto spesso celano circuitazioni mediocri), e gli schemi realizzativi risultino di fatto del tutto trasparenti e pubblicabili. Nella sostanza, se per un qualsivoglia motivo un giorno l'azienda dovesse sparire dalla circolazione, si sarebbe in grado, sempre e comunque, di recuperare qualsiasi componente e riparare un eventuale apparecchio danneggiato.

[B1 Reference - Alimentazione e Pre]

Ma procediamo con la presentazione degli apparecchi. Dicevamo del preamplificatore B-1 Reference: si tratta di un preamplificatore bilanciato a due telai (l'alimentazione è in un telaio a parte) in cui ogni canale è formato da due circuiti di amplificazione perfettamente simmetrici, realizzati interamente a componenti discreti selezionati. Tutti gli stadi sono accoppiati in DC, e nonostante l'assenza di controreazione totale, la variazione della tensione continua in uscita non oltrepassa i 2 mV.

L'alimentazione supporta nel migliore dei modi tale filosofia progettuale, essendo costituita da quattro alimentatori totalmente indipendenti (uno per ogni amplificatore), e facendo uso di una doppia filtratura RC/RC consegue due risultati: il trasformatore di alimentazione lavora con picchi di corrente di minore ampiezza e ripidità, mentre allo stabilizzatore che segue si presenta una componente di ripple con livello già molto ridotto, ma soprattutto con forma d'onda quasi sinusoidale, per cui esso non deve cercare di annullare segnali di frequenza elevata.

La capacità di filtro del solo preamplificatore è degna di un (buon) finale di potenza, e lo stadio di uscita, un push-pull a mosfet, risulta polarizzato in classe A e privo di controreazione totale. Come tradizione AM Audio, il percorso del segnale risulta particolarmente curato ed ottimizzato.

Sull'importanza di una vera configurazione completamente bilanciata, Attilio Conti ha una sua precisa opinione: "In una coppia pre/finale circuitalmente non bilanciati (ma con connessioni bilanciate), il segnale all'ingresso del pre attraversa un primo circuito integrato che lo converte da bilanciato a sbilanciato, transita dal potenziometro e arriva allo stadio di amplificazione. Da qui, prima di arrivare all'uscita bilanciata, viene riconvertito in bilanciato da un secondo circuito integrato e, una volta arrivato all'ingresso dell'amplificatore finale, un terzo circuito integrato lo riconverte in sbilanciato per poter essere trattato dall'amplificatore di potenza.

In sostanza, quanto appena descritto contrasta decisamente con le regole dell'Hi-End, ove si tende ad elevare alla massima qualità la componentistica (componenti discreti), ad evitare componenti a circuiti integrati ed a non allungare inutilmente il percorso del segnale.

Il B-1 Reference dispone di 6 ingressi così suddivisi:

In questo modo si dà la possibilità di poter scegliere la configurazione ottimale a seconda del tipo di segnale trattato. Se il segnale è bilanciato, verrà trattato interamente in bilanciato dall'ingresso all'uscita (ingressi CD1 e CD2); se è sbilanciato potrà essere convertito in bilanciato (ingressi TUNER e VIDEO) oppure essere trattato in sbilanciato dall'ingresso all'uscita (ingressi AUX1 e AUX2).

[Finale Mono Bilanciato B3]

Quindi, a differenza delle apparecchiature sbilanciate con ingressi bilanciati, che obbligano il segnale ad attraversare ben cinque stadi attivi, l'accoppiata B-1 Reference B-2/B-3 riduce a solo due gli stadi attivi attraversati. Tutto questo è possibile a patto di utilizzare un controllo di volume a quattro sezioni di qualità e precisione assoluta. Nel nostro caso la scelta è caduta sul superbo e costosissimo potenziometro della serie HQPRO, prodotto esclusivamente per uso audio, della giapponese ALPS."

I B-3 sono invece una coppia di finaloni monofonici da ben 72 Kg cadauno (!), totalmente bilanciati, costituiti da due circuiti di amplificazione perfettamente simmetrici, in cui lo stadio di ingresso utilizza un differenziale a FET duali caricati a cascode, seguito dall'amplificatore di tensione a transistor (anch'essi caricati a cascode), mentre lo stadio di uscita è a Mosfet e guadagna sia in corrente che in tensione.

Tali finali utilizzano ciascuno 20 Mosfet (cinque coppie per ogni sub-amplificatore), e sono quindi è in grado di gestire correnti stazionarie di +/- 160 Ampere, e di dissipare 5KW (!) a 25°.

[Blindatura e Inresinamento dei Trasformatori di Alimentazione]

All'interno, un contenitore cilindrico racchiude i due trasformatori da 625 VA ciascuno, inresinati ed isolati dal telaio tramite antivibranti, destinati ad alimentare in modo indipendente i due subamplificatori. Al centro dell'apparecchio, sono alloggiati i quattro giganteschi condensatori elettrolitici della Nippon Chemi-Con (prodotti negli USA negli stabilimenti dell'inglobata Sprague), dalla capacità di 39.000µF/63V cadauno, che insieme a condensatori più piccoli (della tedesca ROE), mettono a disposizione una capacità di filtro totale di oltre 200.000µF!

La filtratura è realizzata a più stadi per ciascuno dei quattro rami di alimentazione, e per quanto riguarda i circuiti d'ingresso, la tensione viene filtrata e stabilizzata in modo indipendente allo scopo di evitare anche la più piccola interferenza con lo stadio di alimentazione di potenza.

Tutta l'elettronica, anche gli elettrolitici di filtro, trova posto su due circuiti stampati, di vetronite spessa ben 2,4 mm a doppia faccia e doppi fori metallizzati (l'impedenza di alcune piste viene abbassata grazie all'uso di Bus-bar in ottone dorato), ancorati su due angolari di alluminio tramite i mosfet di potenza. Angolari a loro volta fissati agli enormi dissipatori che occupano interamente le due fiancate dell'apparecchio. Questi dissipatori, dalla costa di 15 mm, misurano ciascuno 250 mm di altezza, 83 di spessore e 530 di profondità e mettono a disposizione una superficie dissipante incredibile, pari ad oltre 3 m2, a cui però va aggiunta la dissipazione del frontale, quella del coperchio e quella del telaio, tutti solidali uno con l'altro.

Per ciascun B3 viene dichiarata una potenza di 300W su 8 ohm, 150 dei quali in classe "A", ma conoscendo il costruttore, credo possa trattarsi addirittura di un dato "prudenziale".

La potenza erogata su 2 ohm, si attesta attorno ai 1.000W, il tutto in completa assenza dell'anello di controreazione Out/In. È possibile selezionare, tramite un interruttore posto sul retro dell'apparecchio, il funzionamento in classe "A" dell'apparecchio al 50%, ed anche le connessioni di ingresso, sia di tipo bilanciato (XLR) che sbilanciato (RCA), sono selezionabili tramite un apposito deviatore.

[Le RM-4 modificate accanto alle nuovissime RM-3]

Libero da condizionamenti "condominiali" di qualsiasi genere, ho avuto la possibilità di effettuare alcuni ascolti degli apparecchi del decennale a livelli molto (ma mooolto :-) sostenuti. Grazie all'ausilio di una coppia di AM Audio Rossini (davvero sempre più sorprendenti: nonostante possano suonare magnificamente con potenze limitate, alle prese con massicce dosi di energia si esaltano, appaiono immuni da qualsiasi forma di compressione, ed anzi sembrano non averne mai abbastanza...), ho potuto ruotare la manopola del volume del pre in maniera decisamente significativa, con risultati qualitativi e quantitativi assieme assolutamente memorabili!

[Altoparlanti]

Non ho dubbi: qualsiasi audiofilo degno di tale nome, dovrebbe prima o poi provare un'esperienza di questo tipo! Non ci sono parole per raccontare un tale modo di ascoltare musica, per cui mi limito a raccontarvi simpaticamente quanto mi è accaduto: immerso in una seduta di ascolto a livelli davvero "live" (non a caso il Teac VRDS 25 modificato AM Audio stava suonando il CD di Peter Gabriel "Secret World Live", in particolare il brano "Don't give up!" :-), mi giravo di tanto in tanto, infastidito non poco da un'antipatica corrente di aria fredda, alla ricerca della disgraziatissima finestra aperta di turno.

Beh, ci ho messo un bel pò di tempo per rendermi conto di come le correnti d'aria fredda fossero provocate dall'aria messa in movimento dagli altoparlanti delle Rossini, mostruosamente sollecitate, anche se per nulla infastidite, dall'enorme quantità di energia fornita loro dai due poderosi finali!

[Nuovi Diffusori Bookshelf di Riferimento]

Semplicemente meravigliosa l'immagine virtuale per spazialità e concretezza.

Il nuovo millennio ha testimoniato anche l'uscita di una nuova coppia di diffusori bookshelf (della quale i lettori di TNT Audio sono venuti a conoscenza grazie al Factory Tour dell'azienda già pubblicato), vale a dire le RM-3 (circa 3 milioni la coppia), nonchè alcune modifiche apportate alle note RM-4, le "piccole" torri di casa AM Audio: tweeter Seas in luogo del Dynaudio Esotec, accordo modificato per una migliore estensione in frequenza, base in marmo in luogo di quella in MDF verniciato.

Entrambi i diffusori, pur corretti e polivalenti, non mancano di strizzare l'occhio al pubblico più giovane.

Per il pubblico audiofilo più maturo ed esigente, a breve verrà proposta una nuova coppia di diffusori da supporto molto simili alle RM-3, che però utilizzeranno il consueto woofer Seas in luogo del doppia bobina, unito al nuovissimo ed eccellente tweeter Seas Millennium. Ho avuto l'opportunità di ascoltarle piuttosto attentamente, e devo dire che, bassi profondi ed efficienza a parte, mi hanno ricordato parecchio le Rossini, se possibile ancora superiori per cio' che riguarda la messa a fuoco, davvero da riferimento!

Dopo averle valutate con attenzione, non ho dubbi che, una volta in produzione, rappresenteranno certamente uno dei migliori acquisti possibili nella loro fascia di prezzo (che non dovrebbe eccedere di molto i 3 milioni e mezzo): da ascoltare assolutamente!

[Canale centrale (pesantissimo!) RM-5]

Tra le cose che non mi era stato possibile vedere nel corso del precedente Factory Tour, segnalo il canale centrale RM-5, dal peso davvero sorprendente, nonchè verificare il processo di inresinamento degli enormi trasformatori toroidali all'interno dei contenitori metallici, lavorati al laser, che andranno in seguito fissati al telaio delle elettroniche di casa.

Considerazione finale: se è vero (come è vero) che, per AM Audio, 10 anni di attività non sono trascorsi invano, ma anzi il risultato del lavoro di Attilio Conti e dei suoi collaboratori ha contribuito non poco ad allietare le orecchie degli audiofili più esigenti (e, tutto sommato, a fronte di un esborso economico più che onesto), cosa ci riserverà il costruttore di Vigevano nel prossimo decennio, considerate le esperienze maturate e le economie di scala realizzate?

Ormai sei in ballo, caro Attilio, e sotto osservazione da parte di tutti gli appassionati. Sei avvisato: non ci accontenteremo di poco! :-)

© Copyright 2000 Stefano Monteferri

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