On an Overgrown Pathé

[On an Overgrown Pathé - rubrica vintage]

Ciò che va, torna

[English version here]

Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Parte IIA di una serie: la parola ai lettori

Pochi giorni dopo la pubblicazione della seconda parte di questa serie, ho avuto un lungo scambio di email con due appassionati di giradischi Lenco, Jon Sadler (Nuova Zelanda) e Tuomas Hakuri (Finlandia). Molto gentilmente, Jon e Tuomas mi hanno inviato una nutrita raccolta di informazioni sui giradischi Lenco, oltre a dei link a siti con ulteriori informazioni, interessanti tanto per i curiosi quanto per gli appassionati. Normalmente, un tale epistolario verrebbe pubblicato nella pagina delle “lettere alla redazione” di TNT-Audio, ma dopo essermi consultato brevemente con il nostro Direttore, è stato deciso che sarebbe stato meglio adattarle per la pubblicazione in un articolo supplementare, sia per dare al contenuto una maggiore visibilità sia per contestualizzarlo meglio rispetto a un semplice insieme di lettere. Per quanto possibile, cercherò di riportare le parole di Jon e Tuomas, limitandomi a sistemare qualcosa qua e là, quando necessario, per mantenere la continuità narrativa.

Manutenzione dei prodotti Lenco

Bracci - Tuomas, che ricostruisce giradischi per hobby, ha offerto alcune informazioni dettagliate su alcuni bracci Lenco problematici. Come ricorderete, ho scritto di come quelli in cui mi sono imbattuto tracciassero in maniera molto scarsa. Poiché la mia esperienza con i giradischi Lenco risale, principalmente, all'epoca pre-Internet, non avevo modo di sapere che i bracci Lenco “così come erano” necessitassero di qualche attenzione in più rispetto, diciamo, al braccio di un comune Dual acquistato al mercatino dell'usato. Pur ammettendo che «la bellezza di un Lenco risiede nel suo sistema di guida, non tanto nei bracci», Tuomas spiega come i bracci Lenco possano essere riparati facilmente. Egli scrive:

«Il problema principale di questi bracci (L70 e L75), e la differenza principale rispetto a molti altri bracci, è che sia il modello dell'L70 sia quello dell'L75 hanno parti che, con il tempo, si deteriorano o si inceppano. Quindi, questi bracci, soprattutto quello dell'L75, spesso necessitano di manutenzione prima che il giradischi possa essere usato. Nel caso di entrambi i bracci, di solito il problema si risolve facilmente e se l'intervento è eseguito correttamente, probabilmente il problema non si manifesterà più.

Il braccio dell'L70 ha un dispositivo di regolazione del peso di lettura con barra filettata. La barra tende a ossidarsi e a incepparsi, impedendo una corretta regolazione del peso di lettura. Inoltre, le cavità del cuscinetto sul perno superiore sono riempite di grasso, che con il tempo si secca e si sporca. Comunque, forse questo non è un problema più di quanto non lo sia in qualsiasi altro braccio che abbia cuscinetti lubrificati. In più, in alcuni casi i supporti del cuscinetto si danneggiano, per un motivo o per un altro. Il braccio è pesante e goffo, essendo un progetto vecchio di sessant'anni, però è veramente abbastanza ben progettato e comunque non è così pesante come sembra. C'è chi ha utilizzato testine dalla cedevolezza medio-alta e un peso di lettura pari a 1,5 g con questo braccio, apparentemente con un certo successo. Per quanto non consigliabile, questo comunque dimostra che il braccio è alquanto capace.

Per contro, il braccio dell'L75 ha un cuscinetto a lama di coltello in plastica/gomma piuttosto interessante, che tuttavia ha i suoi problemi. Quello principale è che il materiale originale - una qualche specie di plastica - dopo tanti anni, di solito, è completamente deteriorato. Dopo qualche tempo, il materiale del blocco a V venne sostituito con la gomma; spesso i modelli di questo tipo sono ancora in buone condizioni. Fortunatamente, i blocchi a V sono rimovibili e relativamente facili da sostituire. Inoltre, sul mercato dei ricambi c'è un'ampia gamma di blocchi a V disponibili. I materiali spaziano dal tipo in gomma originale, alla plastica dura, all'ottone. Questi ultimi, probabilmente, dureranno in eterno. Alcuni bracci dei primi L75 non hanno blocchi a V, bensì tagli a V praticati nella parete della colonna del braccio. Questi non si deteriorano come i preesistenti blocchi a V, ma nel caso in cui si verificasse un danno, questo sarebbe ancor più difficile da sistemare.

Il braccio dell'L75 ha anche un contrappeso disaccoppiato che tende a cedere un po'. Questo non è proprio un problema, a meno che il cedimento non sia eccessivo.

Sia il braccio dell'L70 sia quello dell'L75 sono dotati di cuscinetti, per la colonna del braccio, che possono essere regolati con tolleranze molto strette e che sono piuttosto validi. Anche se i bracci con sospensione a molla e i bracci con cuscinetto a lama di coltello possono non essere i bracci dal progetto migliore, tuttavia non sono così male se sottoposti a manutenzione e regolati correttamente.

La Lenco ha prodotto anche un braccio allo stato dell'arte, che veniva montato sul giradischi L77 oppure venduto separatamente con il nome P77. Il giradischi L77 è stato prodotto solo per un breve periodo, e sostanzialmente era un L70 con braccio P77. Entrambi sono rari e costosi. Il braccio P77 può essere acquistato con 500 - 1.000 euro e può essere montato su qualsiasi Lenco a puleggia, sebbene occorra apportare qualche piccola modifica al ripiano superiore. Il P77 è più pesante del braccio dell'L75, e questo è un aspetto da tenere in considerazione.

Ci sono anche aste di ricambio, in fibra di carbonio-alluminio pressata, per il braccio dell'L75, e una varietà di portatestine. Con queste aste, utilizzando il tipo di cuscinetto originale, il braccio può offrire prestazioni eccezionali, anche con testine a elevata cedevolezza. Anche il braccio in dotazione dovrebbe riuscire a gestire bene testine con cedevolezza medio-alta e inferiore.»

Particolarmente per lo scopo di questa serie di articoli, Tuomas aggiunge: «Il braccio dell'L70 è giudicato molto valido per i 78 giri. Apparentemente, quel braccio è anche molto resistente alle ondulazioni dei dischi, ecc., a causa della sospensione a molla. Comunque, è solo una voce.»

Ho notato anche che i bracci Lenco montano portatestine non standard, che possono essere difficili da trovare e che, erroneamente, ho detto essere costruiti in acciaio. Ma lasciamo di nuovo la parola a Tuomas: «I portatestine, a proposito, non sono in acciaio, bensì in alluminio. Spesso, si pensa che il braccio dell'L75 abbia una massa elevata, ma è più simile a un braccio di massa media.»

Sistema di guida - Tuomas ha parlato anche del rumore prodotto dal sistema di guida del Lenco e di come correggerlo.

«Quando è in funzione, l'intero sistema di guida è molto silenzioso benché potente, ma fare manutenzione richiede la conoscenza del suo funzionamento, forse di più che con tanti altri giradischi a puleggia.

Solitamente, il rumore di un Lenco è un problema tipico di un giradischi non sottoposto a manutenzione, e in molti casi non è difficile liberarsene. Tuttavia, c'è un'eccezione: le pulegge in plastica dell'L70, e di altri giradischi precedenti, fanno rumore, in ogni caso. Pulegge di ricambio, di qualità migliore, sono reperibili sul mercato dei ricambi a un prezzo non elevato. Quelle più recenti, in alluminio, con cinghie in gomma, sono molto valide una volta effettuata la manutenzione, e normalmente non è necessario sostituirle. Se acquistate una puleggia nuova per il vostro Lenco, accertatevi che i diametri dell'asse della puleggia varino.

Ho usato vari modelli di Lenco, compreso un GL59 (primi L70) e alcuni L75. Attualmente uso un L75 con funzione di arresto automatico. Nessuno dei miei giradischi ha problemi di rumore, tranne il GL59 che aveva una puleggia in plastica originale. Il livello di rumore con questo modello era sufficientemente basso da non essere fastidioso. Quando uso il mio L78 corrente (con puleggia originale in metallo-gomma), riesco a percepire un leggerissimo rumore se ascolto in cuffia e c'è silenzio assoluto sul disco. Quando c'è musica, il rumore viene immediatamente coperto. Con i diffusori, a qualsiasi volume, non sento alcun rumore.»

Non mi ha mai preoccupato il fatto di quanto tempo un giradischi impieghi per prendere velocità, ma presumo che sia un problema per coloro i quali sono abituati all'avvio pressoché istantaneo dei modelli a trazione diretta. Parlando del meccanismo Lenco, Tuomas ha toccato brevemente l'argomento: «La maggior parte dei miei giradischi con puleggia in metallo impiega circa un secondo o due per raggiungere i 33 giri al minuto; per arrivare a 78 giri, forse ci impiega due o tre secondi in più.»

Risorse

Tuomas e Jon hanno proposto dei link a risorse utili per i giradischi Lenco (e anche per altri marchi). Nello specifico:

Lencoheaven.net è il paese dei balocchi e il centro di supporto per tutto ciò che riguarda Lenco, compresa la riproduzione mono e quella dei 78 giri.

Sito principale: www.lencoheaven.net.

78 giri.

Mono (chiamato così in omaggio al moderatore, purtroppo deceduto).

Se siete tipi da fai-da-te, c'è una sezione intitolata “Lenco Guides” nella pagina principale del forum Lenco Heaven. In questa sezione potete trovare tutte le informazioni che vi possono servire quando fate manutenzione e regolate pressoché qualsiasi Lenco a puleggia.

Ad esempio, qui viene spiegato come smontare il braccio dell'L70.

Solitamente, per far muovere il regolatore del peso di lettura (non c'è bisogno di smontare nulla) è sufficiente far penetrare un po' d'olio, ma nel caso del braccio preso ad esempio, i supporti verticali del cuscinetto sono rotti e bisogna fare dell'altro lavoro.

E questo parla dei blocchi a V del braccio dell'L75.

Qualità costruttiva

Tuomas esprime questi pensieri conclusivi sui Lenco in versione originale:

«Spesso i Lenco sono soggetti a massicci aggiornamenti: basi pesanti, forse bracci nuovi, cuscinetto nuovo, piano superiore nuovo (PTP), ecc... Sono tutti aggiornamenti concreti, ma ciò non vuol dire che un Lenco originale sarebbe un pessimo giradischi... è solo che alla gente piace giocherellarci, perché tutto sommato è facile e spesso gratificante, in un modo o in un altro (anche psicologicamente). Pertanto, secondo me dire - come a molta gente piace dire - che non è possibile far diventare un Lenco un giradischi decente senza un massiccio/costoso lavoro, non è vero. Non sarà un prodotto high-end, ma nemmeno un pessimo giradischi, a condizione che sia sottoposto a una manutenzione adeguata.»

Riassumendo

Questo figlio degli anni '60 non smette mai di stupirsi di quanto il mondo sia diventato piccolo dalla sua nascita, la quale, pensandoci bene, coincise con i tempi d'oro della Lenco. In quegli anni di lettere scritte sulla carta e spedite via posta dentro delle buste, e di tariffe alte persino per le telefonate interurbane domestiche, l'idea che tre appassionati di audio (uno in Finlandia, uno in Nuova Zelanda e uno negli Stati Uniti) potessero scambiarsi velocemente opinioni su un giradischi svizzero scrivendo su una rivista italiana, ebbene, era roba da fantascienza. Ringrazio Jon e Tuomas per il tempo e la passione spesi a istruirci sui giradischi Lenco; in conclusione, ritengo che la conoscenza e l'opinione che ho di questi classici (che, a essere sinceri, sono già i miei numeri uno per l'ascolto dei 78 giri) sono molto migliorate. Anche se continuo a preferire, comunque, lo Strathclyde STD 305D, tuttavia lascio l'ultima parola ai miei corrispondenti.

Tuomas: «Riparo giradischi per hobby e, secondo me, i Lenco sono, di gran lunga, i giradischi più piacevoli con cui giocare. Questo grazie alla loro qualità costruttiva complessiva, alla semplicità del progetto e ai risultati ottenibili con una semplice manutenzione di base.»

Jon: “Credo che possano essere annoverati tra i migliori giradischi del mondo (e direi; ne ho costruiti otto).”

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