Dayton Audio BTR01 - Ricevitore Audio Bluetooth

[Dayton Audio BTR01 - ricevitore audio bluetooth]

Passivo Aggressivo

[English version here]

Produttore: Dayton Audio - USA (sussidiaria della Parts Express - USA)
Prodotto: ricevitore audio Bluetooth BTR01
Prezzo: 58 dollari di listino, ma mentre scrivo è in vendita a 45 dollari (sconti disponibili per acquisti a volume) - Il prezzo può variare
Recensore: David Hoehl - TNT USA
Recensito: ottobre 2019
Pubblicato: Febbraio, 2020
Traduttore: Roberto Felletti

Sognando (non la persuasione della California)

Nel 1963 il Dott. Martin Luther King Jr. pronunciò il celebre discorso intitolato "Io ho un sogno"; sognava una società più giusta, più aperta. Ebbene, anch'io ho un sogno, sebbene nel complesso più modesto: sogno di essere seduto sulla mia poltrona reclinabile con un portatile e, senza alzarmi, di ordinare allo stereo di riprodurre qualsiasi musica di mia scelta dal capiente disco del nostro "music server" tramite l'amplificatore e i diffusori dell'impianto principale.

«Oh», vi sento dire, «quello che ti serve è un music streamer. Semplice.» Vi prego di ricordare chi è lo scrivente: l'antiquario per il quale "musica" significa girare le manovelle. Non faccio finta di intendermi di streamer, che comunque costano un bel po' di soldi che preferisco spendere per i 78 giri e i cilindri, oltre che per la manutenzione dei macchinari per riprodurli (una volta un amico collezionista di dischi mi ha detto: «Sono contento di non essere entrato nel giro dei fonografi. Tutti quelli che conosco, e che ne possiedono uno, trascorrono tutto il loro tempo a sistemare le cose che non vanno.» Inoltre, nonostante quanto detto prima, sono stato un po' un pioniere nell'archiviare in digitale la mia collezione. Né il mio modo idiosincratico di sistemare i file né la scelta che ho fatto per il codec di compressione audio, Monkey's Audio (.ape), sono conformi a ciò che uno streamer si aspetterebbe.

«Va bene», qualcuno propone, «allora che ne pensi di allestire un secondo computer per controllare quello collegato direttamente allo stereo?» Provato; sono abbastanza sicuro che il software da me scelto si chiamasse "Team Viewer" (all'epoca, il mio mix di sistemi operativi non supportava il Desktop Remoto di Microsoft). La procedura mi era sembrata poco pratica, piena di bug e complicata; tra i vari problemi, il display della macchina "locale", per la visualizzazione del testo di quella "remota", era così piccolo che i miei senescenti occhi riuscivano a leggerlo a stento.

E quindi il sogno è rimasto un sogno. Tuttavia, dopo la mia recente recensione dei piccoli diffusori Bluetooth attivi Audioengine A2+, ho creduto di intravedere la possibilità per trasformare il sogno in realtà. Se dei micro-diffusori ben progettati, collegati via Bluetooth, riuscivano a suonare così bene, il Bluetooth avrebbe potuto essere una soluzione per l'impianto principale? Dapprima ho fatto qualche ricerca su diffusori Bluetooth attivi più grossi, senza trovare niente che si avvicinasse ai miei diffusori (passivi) principali, i Pinnacle BD650 MkII. Poi, dopo essermi spremuto ancora un po' le meningi, mi è venuta un'idea: e se avessi collegato l'amplificatore esistente a un dispositivo Bluetooth aggiuntivo? Ho cominciato a cercare e quasi subito mi sono imbattuto nel ricevitore audio Bluetooth Dayton Audio BTR01.

Il nome Dayton Audio non è sconosciuto a quelli tra noi che leggono TNT-Audio da un po'; vedere, per esempio, qui, qui e qui. Più importante, vedere qui, la pagina di vendita del BTR01. Almeno in teoria, collocare questo piccolo dispositivo e un amplificatore esterno, a scelta dell'utilizzatore, accanto a qualsiasi coppia di diffusori passivi dovrebbe, di fatto, convertire questi ultimi in diffusori Bluetooth attivi. Da quello che traspare dalle recensioni citate, le apparecchiature Dayton hanno fama di offrire un audio di qualità decisamente non proporzionato (in senso positivo) ai loro prezzi modici. Il BTR01 avrebbe seguito le loro encomiabili orme? Curioso di scoprirlo, ne ho acquistato uno dal sito Parts Express.

Alcune questioni iniziali

Prima di esporre le mie impressioni, alcune precisazioni sono d'obbligo.

  1. Penso che, in realtà, il BTR01 non sia stato creato per questo scopo: il materiale informativo della Dayton e i relativi commenti mi portano a credere che il suo scopo sia aggiungere la ricezione Bluetooth a installazioni esistenti a beneficio dell'accoppiata streaming/YouTube, più che convertire i diffusori passivi.
  2. La Parts Express, genitore della Dayton, vende un dispositivo che è stato progettato per collegare senza cavi i diffusori, ed è il sistema Wave-Link WLS. Ho scelto di non esplorare questa opzione, perché si basa solamente su segnali radio a 2,4 GHz, non Bluetooth (la modalità di connessione che volevo provare), perché il BTR01 ha uscite RCA mentre il connettore del Wave-Link è di tipo mini-jack da 3,5 mm (un formato verso il quale nutro un pregiudizio, probabilmente ingiusto, per applicazioni audio "serie") e perché esso sembra mirato per l'uso in sistemi home-theater, mentre io voglio qualcosa che serva esclusivamente per la musica.
  3. Il mio quadro di riferimento è un impianto già in grado di trasmettere segnali da varie sorgenti al ricevitore Bluetooth; se il vostro non lo è, vi servirà anche un trasmettitore Bluetooth.
  4. Infine, per affermare l'ovvio, la configurazione BTR01-e-amplificatore-accanto-ai-diffusori non elimina del tutto i cavi. Avrete comunque bisogno di un cavo di segnale per collegare il BTR01 all'amplificatore e di cavi di potenza per collegare l'amplificatore ai diffusori passivi, con la speranza che siano tutti corti e che non si notino.

Tiriamo fuori il BTR01 dalla scatola

[Dayton Audio BTR01]

[Dayton Audio BTR01]

[Dayton Audio BTR01]

Alla Dayton, solitamente, imballano le apparecchiature in maniera efficiente e il BTR01 non fa eccezione. Il dispositivo arriva in una robusta scatola stampata. All'interno c'è un inserto in schiuma a scomparti, per il BTR01, la sua antenna e l'immancabile alimentatore AC. Al di sopra di tutto c'è un pieghevole con le istruzioni in breve. Il BTR01 è piccolino, non molto più grande di un mazzo di carte. Le uniche cose da fare sono collegare l'alimentatore e avvitare l'antenna sul retro della scatoletta. Oltre al connettore d'antenna e a quello di alimentazione, il pannello posteriore include una coppia di connettori RCA, un'uscita coassiale e un'uscita ottica. Sul pannello frontale troviamo un pulsante di accensione/spegnimento, che serve anche da selettore, e tre indicatori luminosi, due dei quali mostrano quale delle due uscite è attiva, mentre il terzo indica quando il dispositivo è acceso e associato.

[Dayton Audio BTR01]

Configurazione delle apparecchiature

Poiché la nostra stanza della musica serve anche come spazio per i saggi per lo studio di pianoforte di mia moglie, sono costretto a mettere i diffusori davanti e il resto delle apparecchiature dietro (in realtà in una piccola nicchia in un corto corridoio che conduce nel resto della casa). I cavi, incassati nel muro, vanno dalla nicchia ai diffusori; per evitare di inciampare, nessuno può attraversare il pavimento. Al momento l'impianto principale fa affidamento su un amplificatore di riserva, un Dayton DTA-100a, poiché il Rogue Sphynx ha smesso di funzionare un po' di tempo fa e io sto ancora valutando se farlo riparare o cambiarlo. Per quanto riguarda questo esperimento, in realtà il Dayton è la scelta migliore, perché è estremamente compatto e leggermente più piccolo di un paio di libri in brossura messi uno sull'altro, e non più pesante; pertanto, è facile da sistemare, senza che si noti, vicino ai diffusori. Nella disposizione normale (provvisoria) dell'impianto, la sorgente principale è un portatile Dell con Winamp, un software che legge i file audio archiviati in un capiente hard disk esterno e invia il segnale digitale a un'interfaccia audio USB Edirol, la cui uscita analogica è collegata all'unico ingresso del Dayton. Il giradischi, con il pre-phono Graham Slee Jazz Club, è collegato al computer tramite la medesima interfaccia (e riproduce attraverso essa). Il disco esterno contiene musica di vario genere, digitalizzata da pressoché tutte le sorgenti, dai cilindri di Edison alle ultime uscite in CD. Tutti i file ascoltati in questa prova sono nel formato lossless Monkey's Audio.

Per provare il BTR01 ho tolto l'amplificatore Dayton dall'impianto e l'ho spostato in un punto vicino ai diffusori, ai quali l'ho collegato con delle prolunghe che corrono lungo la base della parete frontale della stanza, dove si notano a malapena e non rappresentano un rischio d'inciampo. Il BTR01 è stato collegato all'unico ingresso dell'amplificatore, al posto dell'Edirol.

Primo test

Per semplicità, come prima cosa ho voluto provare il BTR01 associandolo con il portatile Dell che funge da "music server", e che è collegato direttamente con il grosso disco contenente i miei file musicali. Avevo altresì timore che la necessità di collegarmi all'archivio musicale tramite la rete domestica aprisse la porta a problemi tecnici (timore che, come vedremo, si sarebbe rivelato ben fondato). Ahimè, il Dell ha sì rilevato la presenza del BTR01, ma non è stato in grado di collegarsi con il dispositivo dietro l'angolo e dalla parte opposta della stanza. Dopo vari tentativi infruttuosi ho scollegato il BTR01, l'ho spostato all'imboccatura del corridoio, dove si trova il Dell, l'ho ricollegato e ho avuto immediatamente una buona connessione. Ovviamente, collocare il BTR01 nelle immediate vicinanze delle sorgenti del segnale annulla l'intero scopo dell'esperimento. Quando ho riportato il BTR01 all'estremità più lontana della stanza, di nuovo non sono riuscito a farlo comunicare con il Dell. Poi ho letto alcuni commenti di persone che affermavano che il BTR01 ha un raggio d'azione molto limitato; evidentemente troppo limitato per quello che volevo fare io.

Citando approssimativamente Charlie Chan, essendomi trovato davanti a un muro non potevo fare altro che voltarmi e cercare un'altra strada. Non potendo fare affidamento sul Dell, ho tirato fuori il Lenovo X220 che porto con me per passare il tempo -- cioè, con il quale faccio cose, uh, importanti -- quando accompagno mia figlia agli allenamenti. Anch'esso ha il Bluetooth integrato, e mettendo da parte le mie diffidenze ho pensato che avrei potuto collegarlo, via rete domestica, al NAS che contiene una copia di backup del capiente disco del Dell. La procedura è stata più facile a dirsi che a farsi, poiché l'X220 non era configurato per riconoscere il server, ma alla fine mi sono ritrovato in sala musica con il Lenovo in grembo, connesso al BTR01 via Bluetooth in una direzione e via wi-fi nell'altra.

La prima musica ad essere ascoltata è stata il Concerto per Pianoforte n.16 di Mozart, in una relativamente sconosciuta registrazione EMI di Christian Zacharias con Sir Neville Marriner che dirige la Stuttgart Radio Symphony Orchestra. Ho osservato pressoché lo stesso fenomeno che avevo riscontrato precedentemente con gli Audioengine: se alzavo troppo il volume in Winamp, il suono diventava stridulo. Ancora una volta è stato meglio impostare la manopola del volume fisico dell'amplificatore a un livello relativamente alto e tenere moderata l'uscita software. Diversamente, pur non dando assolutamente l'impressione di essere uno stupefacente esempio di arte di ingegneria delle registrazioni, nulla nel suono richiamava l'attenzione di per sé; l'esecuzione veniva riprodotta in maniera naturale e offriva un piacevole ascolto.

Con un brano tratto dall'album ECM Diminuito, di Rolf Lislevand, invece è stata tutta un'altra storia. In questo caso, ogni elemento del più-che-complesso insieme di strumenti emergeva chiaramente nel modo fluoroscopico tipico dell'amplificazione in classe T. Curiosamente, tuttavia, le voci femminili che si sentono circa a metà del brano mi sono sembrate più arretrate di quanto ricordassi.

Fin qui, tutto bene; l'esperimento, a parte il problema del raggio d'azione, sembrava prendere la forma del successo. Purtroppo a questo punto le cose sono andate completamente fuori dai binari. Il brano di prova successivo è stato un insieme di variazioni sull'Epitaffio di Sicilo, la melodia più vecchia del mondo sopravvissuta al trascorrere del tempo, eseguita da Gottlieb Blarr e Peter Rubsam, rispettivamente all'organo e alla cornamusa. L'inizio è stato abbastanza buono, ma bruscamente il suono è diventato quello che definirei "motor-boating"[1], un'alternanza di brevi silenzi e di frammenti di musica in rapida successione. Né il passaggio a una selezione differente (una sonata minore di Mateo -- non il familiare Isaac -- Albéniz), né l'utilizzo di un lettore multimediale differente (VLC Media Player) hanno risolto il problema. Spegnere e riaccendere il BTR01 l'ha riportato in funzione per il riascolto del brano di Albéniz, ma poi a un certo punto Winamp si è completamente bloccato durante l'ascolto della selezione successiva che ho provato. A quel punto ho lasciato perdere e sono andato a dormire.

Secondo test

Nel tentativo di riuscire a far comunicare tra loro il BTR01 e il portatile Dell, ho ordinato, e installato, una nuova antenna (amplificata), la Miccus MXLRA-07. Ahimè, il risultato è rimasto invariato: il Dell continuava a rilevare la presenza del BTR01 senza riuscire a collegarsi. Gettando la spugna, sono andato avanti, ho scollegato il Dell dal capiente disco esterno e l'ho portato direttamente nella stanza, dove si è connesso senza tante storie. Tuttavia, con il disco scollegato ero costretto a fare affidamento sul NAS per caricare i dati. Ancora una volta ho provato a riascoltare il brano con l'organo e la cornamusa; ancora una volta Winamp si è bloccato dopo neanche un minuto. Ho provato a installare un altro lettore, Ape Player, e ho caricato il primo sestetto per archi di Brahms (Pro Arte Quartet più Anthony Pini, violoncello, e Alfred Hobday, viola; esibizione registrata l'8 e il 9 marzo 1935). Cambiare il volume in Windows, poiché Ape Player non ha questa funzione, ha fatto sì che il suono cominciasse a farfugliare per poi interrompersi; però lasciandolo com'era sono riuscito ad ascoltare abbastanza bene il primo movimento, e il lettore è passato al file successivo, contenente il secondo movimento, senza problemi. Poi, dopo circa due minuti dall'inizio del secondo movimento, il lettore si è bloccato, proprio come era successo con Winamp. Ammettendo la sconfitta, ho riportato il Dell al suo posto, nella nicchia.

Terzo test

Come ultima spiaggia, ho ripreso il Lenovo, questa volta collegandolo a un disco esterno contenente una vecchia copia di backup del NAS. Apparentemente la soluzione era utilizzare il collegamento fisico: da quel momento in poi non ho più avuto problemi con software ostinati. L'aspetto negativo, a quel punto, era che disponevo di un disco esterno collegato al computer che avevo in grembo, in equilibrio su un bracciolo della poltrona, disposizione che comprometteva il "sogno". Non potevo più semplicemente prendere il computer, caricare una selezione e metterlo da parte; ora ero costretto ad accertarmi che il disco esterno avesse qualcosa su cui poggiare e rimanesse connesso (quando lo spinotto USB si è allentato leggermente, in un momento in cui ho cambiato posizione durante l'ascolto di una selezione, i risultati non sono stati piacevoli).

Per i miei test musicali, dapprima ho di nuovo fatto un tentativo con il brano con l'organo e la cornamusa, e questa volta sono riuscito ad ascoltarlo dall'inizio alla fine, senza inconvenienti. Lo stesso è stato con un paio di sonate di Scarlatti (Pieter-Jan Belder, dal cofanetto completo Brilliant Classics), con l'Ouverture di Les Huguenots, di Meyerbeer (con Julius Pruwer che dirige la Filarmonica di Berlino, fine anni '20 - inizio anni '30), con l'Ouverture di The Secret of Susanna, di Wolf-Ferrari (Arturo Toscanini e l'Orchestra della Scala, registrazione acustica dei primi anni '20 tratta dal cofanetto RCA Toscanini Edition), e Invitation to the Waltz di Weber (Alexander Paley, Naxos). A questo punto ero più concentrato sull'avere un ascolto ininterrotto più che sulla qualità del suono, ma non avevo obiezioni da fare finché tenevo sotto controllo il volume della riproduzione software.

Infine, il giorno seguente ho cominciato l'ascolto critico; tutte le mie scelte sono state quantomeno piuttosto familiari. Come dice mia moglie, «Ascolti tutti i tuoi vecchi brani preferiti, non è così?» Con la sorgente musicale collegata direttamente via USB anziché con il Wi-Fi, le voci femminili nell'incisione del Diminuito non sembravano più arretrate e in un susseguirsi di pezzi di, principalmente, piccoli ensemble, sia vocali che strumentali, la configurazione con il Bluetooth attivo sembrava cavarsela piuttosto bene. Se devo trovare un difetto significativo, ho riscontrato una certa tendenza verso la gamma bassa che mi ha colpito, in alcuni brani, in misura un po' più evidente rispetto alla configurazione cablata, e una volta o due come se "impattasse" leggermente, qualcosa che non fa normalmente parte delle caratteristiche dei diffusori Pinnacle. Le percussioni erano adeguatamente definite e le voci soliste tendevano ad essere riprodotte bene.

Poi ho messo il mio primo numero orchestrale "grosso", La grande Pasqua russa. Ouverture su temi della Chiesa russa per grande orchestra, op. 36 di Rimsky-Korsakoff, eseguita dalla Chicago Symphony Orchestra, diretta da Leopold Stokowski, nel 1967, uno spettacolo sonoro non troppo conosciuto. Con questa composizione, la configurazione con il BTR01 ha mostrato presto i suoi limiti per un impianto principale. La musica era sicuramente presentabile, ma per uno che ha familiarità con la registrazione sembrava mancare qualcosa, particolarmente ma non limitatamente, riguardo alla vivacità. Non prendete questa analogia troppo alla lettera, ma in un certo senso mi ha ricordato un buon .mp3, ascoltabile ma non ricco e colorato come l'originale. Fine dei test.

Conclusioni

Alla luce di quanto sopra esposto, il Dayton BTR01 è uno strumento adatto per fare in modo di simulare dei diffusori attivi Bluetooth utilizzando dei diffusori passivi? In termini pratici, la risposta è un "sì" con riserva. Se avete intenzione di impiegarlo per questo scopo, con riversamenti digitalizzati da vinile o da CD come sorgente, verificate attentamente che il computer e il software ricevano via Wi-Fi e trasmettano via Bluetooth simultaneamente. La mia esperienza con due computer differenti, con due sistemi operativi e tre pacchetti software, non è stata incoraggiante, anche perché non ho problemi ad ammettere che le mie conoscenze in materia di amministrazione di reti sono sostanzialmente pari a zero e le mie apparecchiature non sono recenti né costose. Ho ottenuto risultati perfettamente accettabili finché il computer è rimasto connesso fisicamente al disco sorgente, con lo svantaggio di avere un hard disk penzolante all'estremità di un cavo, mentre ciò che volevo era semplicemente avere un portatile sulle gambe. Inoltre tenete presente che, almeno durante i miei test, il BTR01 si è dimostrato un dispositivo a corto raggio, che deve "vedere" l'apparecchiatura alla quale è collegato; non compratelo se vi aspettate che si connetta a un trasmettitore situato dietro l'angolo, anche se aggiungete un'antenna amplificata.

Da un punto di vista puramente sonoro, la risposta dipende dalle aspettative dell'ascoltatore. Io volevo qualcosa che mi desse la possibilità di controllare l'impianto stando seduto in poltrona, con prestazioni sonore equivalenti a quelle offerte dal tradizionale collegamento fisico. Il BTR01 non ha raggiunto questo livello (va fatto notare, tuttavia, che era connesso ai moduli Bluetooth integrati nei portatili. Forse l'aggiunta di un trasmettitore esterno avrebbe potuto dare risultati migliori, però a fronte di una spesa maggiore e compromettendo ulteriormente il mio "sogno" di avere un computer autosufficiente in grado di darmi il pieno controllo dell'impianto). Quando sono riuscito a far funzionare la sorgente via Wi-Fi, in alcuni casi i risultati sono stati inferiori a quelli ottenuti con il collegamento fisico. Pertanto, almeno per come l'ho provato io, il BTR01 non ha raggiunto un livello tale da sostituire il collegamento fisico, sia lato sorgente sia lato diffusori.

Tuttavia, per l'Uomo Che Vuole Ascoltare La Musica la questione diventa più complicata. Con una sorgente collegata fisicamente, il BTR01 non avrà raggiunto il livello offerto da diffusori collegati via cavo, ma le sue prestazioni sono state molto buone, particolarmente con esecuzioni di piccoli gruppi. Per coloro che non sono ossessionati dalle apparecchiature e dall'ottenimento della prestazione definitiva, e che desiderano passare a diffusori Bluetooth, aggiungere un piccolo amplificatore e il BTR01 sarebbe una valida alternativa per sostituire dei buoni diffusori passivi che già si possiedono. Sicuramente il BTR01 offre prestazioni di livello tale che, con il suo modesto prezzo, chiunque troverebbe difficile replicare con diffusori nuovi di zecca.

Il BTR01 potrebbe essere una scelta eccellente anche per un "secondo impianto" collocato dove spire di cavi darebbero fastidio, come un'officina o una camera da letto. In alcune circostanze, il suo basso costo e le sue buone, sebbene imperfette, prestazioni sonore potrebbero, molto probabilmente, contare di più dei suoi limiti, e la capacità di ricevere segnali da sorgenti quali smartphone e tablet potrebbe essere un valore aggiunto.

E ora è il momento di schiacciare un pisolino -- devo tornare al mio sogno.

Apparecchiature

  • Dayton Audio DTA-100a, amplificatore in Classe T
  • Dayton Audio BTR01, ricevitore Bluetooth
  • Miccus MXLRA-07, antenna Bluetooth amplificata
  • Lenovo Thinkpad X220, computer portatile
  • Dell Latitude E6410, computer portatile
  • Buffalo Linkstation LS210D, NAS
  • Western Digital My Passport NL 2132 LS, disco esterno USB
  • Seagate SRD00F2, disco esterno USB
  • Winamp, lettore multimediale software per i file lossless in formato Monkey's Audio
  • Ape Player, lettore multimediale software per i file lossless in formato Monkey's Audio
  • VLC Media Player, lettore multimediale software per i file lossless in formato Monkey's Audio
  • Edirol UA-5, interfaccia audio esterna USB
  • Pinnacle BD650 II, diffusori
  • Cavi, cavi di potenza Monster Cable e generici

[1] "In elettronica, caratteristica anomalia di funzionamento di apparecchiature elettroacustiche che impiegano un amplificatore a più stadi, consistente nell'insorgere in esso di oscillazioni elettriche a bassa frequenza le quali danno luogo, nell'altoparlante, a un fastidioso e intenso rumore simile a quello di un motore a scoppio." (www.treccani.it) - NdT

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