[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Acoustic Dimension

Attenuatore a passi da 100k - controllo di volume stereo

[English version]

Prodotto: attenuatore a passi Acoustic Dimension 100k
Costruttore: Acoustic Dimension - NL
Costo appross.: EU120, IVA esclusa
Esemplare in prova: prestito del costruttore
Recensore: Werner Ogiers - TNT Belgio
Data recensione: Giugno, 2004

[Controllo di volume Acoustic Dimension]

I nostri impianti sono piuttosto strani. Considerate un segnale di uscita di ampiezza di circa 2 Volt praticamente perfetto, che arriva ad esempio da un lettore CD, lo spremiano e lo attenuiamo all'interno di un pre per portarlo ad un livello molto minore, soltanto per riportarlo, amplificato di un fattore 30, nel finale di potenza, dal quale esce a circa 10V, valore piuttosto alto, per arrivare finalmente ai diffusori.

Questo trattamento sicuramente non farà bene al segnale, e quindi c'è poco da stupirsi del fatto che un preamplificatore possa valorizzare o compromettere le prestazioni del vostro impianto.

Non c'è quindi da meravigliarsi se se il dispositivo responsabile dell'attenuazione del prezioso segnale viene visto come un elemento chiave del preamplificatore.

Potenziometri a strato di carbone o in plastica sono di uso comune, ma non rappresentano il massimo di quanto offre il mercato. Le reti di resistenze a interruttori a stato solido possono essere anch'esse dannose, considerate le caratteristiche piuttosto non lineari del materiale semiconduttore con cui sono realizzate (nonostante l'aspetto promettente). Teoricamente abbiamo bisogno soltanto di un paio di resistenze per fare questo lavoro. Vale a dire, un paio per ogni stadio di amplificazione. Non è una soluzione del tutto pratica, anche se conosco qualcuno che ha realizzato proprio questo: per ogni stadio è stato inserito un apposito attenuatore tra la sorgente e l'amplificatore di potenza.

Una manciata di resistenze e una di interruttori, quindi. Ah, finalmente sono riuscito a mettere le mani su qualcosa del genere: un attenuatore resistivo a interruttori.

Forse il dispositivo più conosciuto commercialmente è il DACT. Molto simile all'Acoustic Dimension si tratta di un attenuatore serie, e fa uso di resistenze SMD. MA il DACT presenta 24 passi, invece l'AD vanta un controllo a 41 posizioni. Si tratta di un differenza notevole, in quanto un controllo di volume a 41 posizioni vi permette di avvicinarvi moltissimo al livello di ascolto che desiderate, mentre un controllo con un numero limitato di posizioni la maggior parte delle volte potrebbe avere un livello o troppo alto o troppo basso.

Trovare uno switch a 41 posizioni non è semplice, per cui ho il sospetto che la Acoustic Dimension sia la proprietaria del progetto. L'esemplare in mio possesso appare allo stesso tempo robusto e ben pensato, anche se mi meraviglieri se effettivamente dovesse essere di queste dimensioni: 45 x 45 x 53 mm, o lungo 75 mm inclusa l'asta, la quale presenta l'enorme diametro di 5.8mm! (BTW, la AD mi ha assicurato che, invece, il dispositivo deve essere di quella grandezza, e che per il mercato dei pre a valvole al quale è rivolto, questo non rappresenta un problema).

AD realizza diverse versioni di questo attenuatore, 10k o 100k mono o stereo, e un certo numero di più esoterici da 600 Ohm T-types e H-types bilanciati. Quello sottoposto alla recensione, naturalmente è la versione da 100k stereo, il cui prezzo si aggira intorno ai 120 euro. Tutti i modelli fanno uso di contatti in argento e resistenze non magnetiche.

[Attenuatore Acoustic Dimension]

Come provate un controllo di volume, in particolare uno così voluminoso?

Il mio riferimento consiste nel Panasonic For-Audio da 100k stereo, seguito dalla classica coppia di opamp AD744 e dell'opamp retroazionato in corrente LM6181, accoppiati in DC. Guarda caso, anche la scheda preamplificatrice che ho utilizzato nella serie dedicata ai regolatori di tensione, presenta questo stadio Jung, preceduto da un potenziometro Alps Blue da 50k. Uno dei regolatori di tensione utilizzato come pre a telaio aperto può essere configurato in modo da risultare identico al pre che utilizzo nell'impianto del salone, per cui tutto quello che ho dovuto fare è stato di sostituire l'Alps con l'AD per poter fare un confronto diretto, commutando quasi in tempo reale!

L'ascolto è iniziato con un confronto tra i due: il pre Alps suonava similmente al pre Panasonic, anche se risultava leggermente più scuro nel tono e meno preciso nell'immagine. La sostituzione dell'attenuatore a passi della AD, che ha preso il posto dell'Alps, ha segnato l'inizio della prova vera e propria.

Anche se il mio Panasonic riporta tra le specifiche un bilanciamento tra i canali minore di 0.5dB, ho sempre avuto l'impressione che il canale destro del mio impianto suoni un po' diverso, forse un po' più marcato rispetto al sinistro. Bene, con l'altro attenuatore nell'impianto l'immagine è risultata saldamente centrata, più ampia rispetto al Panasonic, apparentemente più piatta, ma molto più stabile e definita.

Un lungo confronto ha rivelato che il Panasonic crea un palcoscenico più profondo che suona più sporco e sbiadito rispetto all'AD, e che dopo essersi abituati al suono dell'AD mi ha pemesso di ascoltare questa maggior profondità nella registrazione.

Per cui si tratta di un oggetto rivelatore, ma fortunatamente non è freddo e distaccato, infatti i medi e gli alti appaiono molto dolci e vellutati, restando allo stesso tempo incisive e dettagliati.

Nell'utilizzo il potenziometro AD è quasi equiparabile ai modelli continui, con un "click" soddisfacente quando si passa da uno step all'altro, ed è sempre facile trovare il giusto livello di ascolto.

In un momento di inaspettato quanto atipico (per me) frangente di iper attività ho collegato l'attenuatore all'ingrasso di un ampli DIY da 20W in classe A. Questo piccoletto si è rivelato eccezionale con i Quad ESL-57, ma poiché in uno dei miei esemplari si è verificato un piccolo difetto, l'intero lotto è stato messo in attesa e l'impianto del salone adesso si basa su un ampli LFD e gli ESL-63. Ma per farvela brave, l'ascolto attraverso vecchie elettrostatiche, ha rivelato occasionalmente uno spernacchiamento dal pannello dei bassi difettoso, e questo interessante amplificatore integrato risulta essere molto rivelatore. Infatti, mi ha lasciato il dubbio se non sia il caso di portare le ESL-57 ad un controllo ...

Conclusioni

Si tratta di un grande controllo di volume, e non esattamente economico. MA i suoi pregi superano di molto questi difetti, in particolare i 41 passi che non hanno precedenti, e naturalmente, la sua qualità sonora che è a dir poco sfolgorante.

© Copyright 2004 Werner Ogiers - www.tnt-audio.com

Traduzione: Fabio Egizi

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]