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Ecologia Audio: miglioriamo l'ambiente...d'ascolto

Nell'articolo dedicato alla scelta dell'ambiente d'ascolto abbiamo visto come questo rivesta un ruolo di primaria importanza nell'installazione di un impianto HiFi.
Purtroppo non tutti gli audiofili sono così fortunati da disporre di una stanza acusticamente ideale da dedicare al proprio impianto, anzi capita spesso di vedere ottimi impianti costretti in spazi angusti dall'acustica disastrosa.
In questi casi si può intervenire sull'ambiente con piccoli accorgimenti che possono contribuire a migliorare la resa sonora di un impianto pur senza dover stravolgere l'arredamento preesistente o la destinazione d'uso della stanza stessa.

Assumeremo che tutto quello che si doveva fare per posizionare bene i diffusori ed il rispettivo punto d'ascolto sia già stato fatto, altrimenti non avrebbe senso cercare di intervenire su una situazione profondamente compromessa in partenza da una installazione sbagliata.
Classificheremo gli interventi in due categorie: quelli volti a migliorare l'equilibrio timbrico e quelli in favore dell'immagine stereofonica.

Interventi sull'equilibrio timbrico

Senza addentrarci troppo in dotte disquisizioni sui diversi coefficienti di assorbimento-riflessione dei materiali al variare della frequenza, trattazione per la quale rimando ad un qualsiasi buon libro di acustica, daremo qui giusto un paio di consigli semplici per cominciare ad intervenire acusticamente su una stanza da musica.
In via del tutto generale diciamo che tendaggi, scaffalature con libri e quadri (privi del vetro) *assorbono* piuttosto bene le frequenze medio alte per cui, se il vostro ambiente vi sembra un po' troppo *brillante* cioè ricco di alte frequenze, un primo intervento da fare è quello di aumentare i tendaggi o i libri negli scaffali.
Sia ben chiaro che non esistono ricette miracolose: si tratta di fare tanti esperimenti sia per quanto riguarda i materiali da utilizzare sia per la quantità e la loro disposizione in ambiente, anche se su quest'ultimo punto un paio di dritte giuste si può tentare di darle (vedi prossimo paragrafo).
Le prove da fare possono essere lunghe e talvolta inutili ma questa è l'unica strada praticabile, senza voler intervenire con prodotti appositi e/o con l'ausilio di un esperto in trattamenti acustici.
Se non avete voglia di sperimentare ma cercate un risultato abbastanza sicuro dovete rassegnarvi a spendere nell'acquisto di trappole acustiche, tubi e pannelli di varie fogge che si trovano ormai in ogni buon negozio di HiFi (un nome su tutti, i Tube Traps).

Se il vostro problema sono i bassi invece, cioè se ritenete che il vostro ambiente sia troppo ricco di basse frequenze, magari anche di rimbombi e che, avendo provato tutte le sistemazioni possibili per le casse, la situazione non migliora, allora potete provare coi tappeti o con anche piccoli spostamenti di pezzi dell'arredamento (sedie, poltrone etc.).
Esisono anche a questo proposito dei dispositivi speciali per uso audio che sono apparentemente dei comuni tappeti d'arredamento: sono gli Audio Carpet e possono risolvere due problemi in un colpo solo: soddisfare un'esigenza d'arredamento (i disegni sono di Missoni, se non sbaglio) e modificare, almeno parzialmente, l'acustica del vostro ambiente.
Tuttavia se non avete intenzione di spendere una cifra importante per un bel tappeto audio potete sempre provare a riciclare quelli che avete già magari preferendo i più spessi ed a pelo lungo e provando a modificarne il loro posizionamento nella stanza. Su questo punto sarò più preciso nel prossimo paragrafo.

Anche nel caso di tappeti, poltrone e mobili non esistono regole fisse e occorre procedere ad orecchio che, se da un lato è il metodo più laborioso e snervante dall'altro consente di affinare le proprie capacità critiche che torneranno poi utili nella scelta di un componente da sostituire o da *upgradare*.

Interventi sull'immagine stereofonica

In questo paragrafo esaminiamo alcuni interventi tesi a migliorare la percezione della scena acustica immaginaria ricreata da ogni buon impianto HiFi.
Ricordiamo brevemente cosa si intende per immagine stereofonica o scena acustica:
ogni impianto HiFi dovrebbe essere in grado di ricreare l'illusione di un palcoscenico immaginario di fronte al nostro punto d'ascolto.
Semplicemente diciamo che tale palcoscenico sonoro dovrebbe estendersi al di là dello spazio fisico tra i diffusori, in tutte e tre le dimensioni cioè in profondità dietro le casse, in larghezza -lateralmente ad esse- ed in altezza al di sopra di esse.
Questo, ripetiamo ancora una volta, non è sempre possibile in quanto spesso ci si trova a riprodurre dischi che non contengono le informazioni musicali sufficienti a ricreare una credibile scena acustica.
Una delle regole d'oro per godere appieno di questa illusione è quella di mettere il nostro cervello in condizioni ideali, capace di concentarsi solo sulle informazioni sonore senza distrazioni visive. Ecco allora perchè molti audiofili amano ascoltare la Musica in penombra o persino al buio completo.

L'idea principale che sta alla base di una buona riproduzione dell'immagine stereofonica è semplice: le informazioni musicali devono provenirci principalmente dai diffusori e non dalle pareti intorno ad essi.
Si capisce allora perchè la maggior parte dei diffusori commerciali sono nati per suonare lontano dalle pareti.
Tuttavia le pareti stesse contribuiscono alla ricostruzione della scena acustica per cui è comunque necessario saperne sfruttare positivamente l'indispensabile contributo.
Ad esempio volendo aggiungere delle tende al nostro ambiente ci sono un paio di ottime posizioni che contribuiscono anche a migliorare l'immagine: sulle pareti laterali tra diffusori e punto d'ascolto ed immediatamente dietro al punto d'ascolto, sulla parete alle spalle della nostra poltrona, ad esempio.
A dirla tutta, anche su questa strategia, detta del controllo delle riflessioni primarie, ci sono pareri discordanti.
Io, ancora una volta, vi invito a fare voi delle prove ed eventulamente riferirmene i risultati.
Per i tappeti una buona posizione è sul tratto di pavimento tra noi ed i diffusori, all'interno del triangolo d'ascolto.
Provate anche, sempre per migliorare l'immagine sonora ed eventualmente modificare la timbrica, a tenere chiuse, aperte o semiaperte le porte che si trovassero nelle vicinanze del triangolo d'ascolto.

Due parole anche sul posizionamento dei diffusori ai fini di ottenere una migliore immagine:
la profondità della scena è tanto maggiore quanto è distante la parete di fondo.
Alcuni diffusori amano essere orientati di qualche grado verso il punto d'ascolto mentre altre volte si ricorre a soluzioni estreme tipo angolare fortemente i diffusori anche fino a 45 gradi, facendo in modo che i due assi ideali si congiungano poco prima della nostra posizione.
Con diffusori da pavimento piuttosto bassi o se i nostri stands non sono più dell'altezza ideale (che so, riciclati da altri diffusori) si può tentare di migliorare l'altezza dell'immagine inclinando all'indietro il diffusore di qualche millimetro, o tramite le punte stesse o con l'utilizzo di sottoconi più spessi.

Non può mancare il solito consiglio eccentrico:
si dice che indossare degli occhiali mentre si ascolta l'impianto migliorerebbe la precisione e l'ampiezza dell'immagine acustica.
Detta così suona come l'ennesima trovata frutto dei soliti audiofili burloni.
La spiegazione è tuttavia semplice:
le lenti degli occhiali sono degli ostacoli frapposti tra diffusore ed orecchio.
Trovandosi esattamente davanti alle orecchie funzionerebbero come dei deflettori acustici (!!!) facendo in modo che una parte del segnale proveniente dal diffusore di destra non raggiunga l'orecchio sinistro e viceversa, migliorando così la percezione stereofonica e conseguentemente l'ampiezza laterale dell'immagine.
A onor del vero qualcuno riferisce di un certo peggioramento della parte centrale del palcoscenico immaginario.
Che volete che vi dica ? Io porto le lenti a contatto, con gli occhiali incontro notevoli difficoltà ad abituarmi per cui li uso raramente e certo non li metto appositamente se devo ascoltare Musica. Al solito, fatemi sapere.

Per concludere vorrei spendere due parole su alcuni luoghi comuni che vi sarà capitato di dover sentire:

Buone modifiche a tutti!

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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