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Un viaggio nelle più diffuse paranoie degli audiofili

ovvero: come farsi del male essendone consapevoli

Terza puntata: Ehi! Così si rovina!!!

Dopo aver investito i propri sudati risparmi in un impianto stereo, nell'audiofilo comune si fa strada un turbinio morboso di dubbi e di domande relativamente all'eventualità che l'investimento vada in fumo (letteralmente!), sia per utilizzo sbagliato che per semplice intercessione diabolica.
È una famiglia di paranoie dalle quali è difficile liberarsi, che possono sfociare nell'assurda decisione di accendere l'impianto il meno possibile per evitare che si guasti. Capisco che questo possa suonare strano, ma vi garantisco che ho visto e sentito personalmente le cose più folli.
La trattazione, per la sua vastità e complessità, sarà divisa in più sezioni. La prima parte riguarda le amplificazioni (ampli, pre e finali).

Non fare così che mi rompi... l'amplificatore

Chi ha la sfortuna di avere un audiofilo in casa sa bene quanto l'impianto stereo sia tabù, icona inviolabile per tutto il resto della famiglia e chissà quante volte sarà capitato di sentir risuonare questa frase in tono minaccioso (...guarda che così mi rompi...).

L'amplificatore altro non è che un dispositivo elettronico che riceve il segnale musicale "debole" proveniente da una sorgente (lettore CD, giradischi, radio, cassette, TV, VCR) e lo "amplifica" per renderlo ascoltabile tramite le casse dell'impianto. Intrinsecamente è un oggetto piuttosto semplice e robusto, MOLTO DIFFICILE da rompere.
Parto quindi in sequenza logica: dall'accensione allo spegnimento.

Accendere un amplificatore è semplice, basta premere il pulsante ON/OFF (quando c'è). Nelle puntate precedenti abbiamo visto che, a seconda della tipologia del circuito, tale operazione potrà essere completamente silenziosa oppure potrà produrre un "bump", un "oooomph" o altri rumori sinistri sui diffusori e/o svariati "click", "tac" e "sdeng" interni nell'ampli.
Per maggiori dettagli, vi rimando alla Prima Puntata di questo corso.
È difficile rompere un amplificatore semplicemente accendendolo, anche se la manopola del volume non fosse a zero. Questo particolare, di fatto, non è rilevante, seppur consigliabile in alcuni casi. C'è una sola precauzione che bisognerebbe osservare: non accendere l'amplificatore quando i cavi delle casse non sono collegati.
Nella stragrande maggioranza dei casi non succede nulla, ma qualche apparecchio "particolare" potrebbe non gradire. Nel dubbio, non fatelo.
A maggior ragione (e questo vale per tutti gli ampli) sarebbe buona regola evitare di accendere l'ampli e SUCCESSIVAMENTE attaccare i cavi delle casse. Normalmente non succede nulla, ma una manovra maldestra o la solita sfiga dell'audiofilo medio potrebbe causare un cortocircuito sulle uscite, sgradito alla maggioranza degli apparecchi.
Il cortocircuito si ha quando il negativo ed il positivo (il rosso ed il nero, se preferite) del cavo per le casse si toccano ad ampli collegato. In questo modo l'amplificatore ha sull'uscita un cortocicuito e, in mancanza di protezioni abbastanza veloci, potrebbe danneggiarsi. Spesso salta un semplice fusibile da poche lire che si può sostituire anche in casa, altre volte scattano delle protezioni elettroniche a ripristino automatico... altre volte lo stadio finale dell'ampli defunge.
Ricordatevi dunque che TUTTI I COLLEGAMENTI vanno effettuati ad amplificatore SPENTO. Questo vale quindi anche per i collegamenti degli apparecchi. Sarebbe meglio evitare di collegare una sorgente (che so, il lettore CD) ad ampli acceso. Se proprio dovete farlo, meglio selezionare un altro ingresso. Ad esempio ponete l'ampli su AUX, collegate il CD, infine riposizionate il selettore degli ingressi su CD.
La mancata osservazione di questa regola può causare forti rumori sulle casse con possibile rottura degli altoparlanti nei casi più sfortunati. Per la stessa ragione NON SCOLLEGATE nulla ad ampli acceso, né le casse né le sorgenti.
La procedura di accensione di un amplificatore causa comunque uno stress ai circuiti, per cui sarebbe bene non giochicchiare troppo col pulsante ON/OFF. Un accendi/spegni ripetuto tipo intermittenza (c'è chi si diverte anche così, è una vera piaga sociale) può causare danni seri.
In definitiva: verificate che tutto sia collegato a dovere, accendete e non staccate mai nulla ad ampli acceso. Questa semplice regoletta vi metterà al sicuro da problemi.

Un discorso perfettamente analogo vale nel caso di pre e finale, con una sola attenzione in più: la procedura di accensione prevede che si accenda PRIMA il pre e poi il finale, quella di spegnimento il VICEVERSA (prima il finale, poi il pre). Non si danneggia alcunchè, ma si evitano transienti rumorosi sulle casse, quantomeno.

Dopo l'accensione dell'ampli, arriva l'ascolto e l'utilizzo. La prima regola da ricordare - per la salvaguardia delle casse, più che dell'ampli stesso - è che la MASSIMA potenza d'uscita viene raggiunta MOLTO prima del fondo corsa della manopola del volume, spesso già a metà corsa (ore 12) l'ampli è alla frutta e si sta preparando per il dessert.
Aumentare ancora farà crescere solo la distorsione, con possibili danni alle vostre casse ed alle vostre orecchie.
Un ampli non è come un'automobile che dà il massimo con l'acceleratore a fondo corsa (ed anche su questo ci sarebbe da discutere)... qui il "fondo corsa" viene raggiunto molto prima, quindi inutile insistere. Il "fondo corsa" si riconosce perchè l'ampli comincia a distorcere in modo evidente e fastidioso, emettendo un suono sgraziato, esile e vetroso.
Questo problema del "fondo corsa anticipato", diciamo così, dipende, essenzialmente, dalla necessità di adattare la sensibilità degli ingressi dell'ampli all'uscita delle diverse sorgenti. Può essere quindi che con un lettore CD sia sufficiente la posizione "ore 12" del volume mentre con il registratore, la radio o il giradischi tale posizione sia già eccessiva... oppure insufficiente. Questo non ha NIENTE a che vedere con la qualità degli apparecchi, è solo un parametro elettrico.
Maggiori dettagli su questi argomenti li potete trovare all'interno di questa stessa Rubrica delle FAQ.

Altra paranoia: l'ampli che scalda. L'amplificatore è un dispositivo elettronico che "amplifica", appunto, quindi è normale che scaldi un po' durante il funzionamento. A seconda dell'apparecchio, esso potrà scaldare moltissimo o quasi niente... questo non ha NULLA a che vedere con la qualità dell'apparecchio stesso.
Normalmente, tenere acceso un ampli per molte ore di seguito non causa alcun danno, né se questo stesse suonando Musica né se mancasse il segnale. L'unica precauzione, raccomandata da tutti i manuali d'uso, è quella di lasciare sempre un po' d'aria intorno all'apparecchio in modo che il raffreddamento possa avvenire COME PREVISTO dal costruttore.
È chiaro che se infilate l'ampli in uno spazio angusto dove non circola l'aria, esso si scalderà molto più del normale e questo non è certo un bene per la salute dei suoi circuiti. Sono normalmente sufficienti 5 cm di spazio sopra l'apparecchio per un funzionamento esente da problemi.
Per questa ragione (ed anche per tante altre) sarebbe meglio non mettere gli apparecchi HiFi uno sull'altro. Se proprio dovete, usate dei piedini che li distanzino uno dall'altro almeno un paio di cm e posizionate l'amplificatore in cima alla pila, sempre che sopra di lui ci sia aria sufficiente.
Altra precauzione che i possessori di amplificatori in classe A pura (non le sciocchezze tipo Classe A dinamica ecc.) conoscono bene è quella di evitare di lasciare l'ampli acceso senza Musica. Gli ampli in Classe A dissipano sempre il massimo della potenza, lasciarli accesi senza suonare può portare la temperatura degli stadi finali a valori eccessivi, visto che la dissipazione della potenza è massima negli stadi finali, non potendo essere - per così dire - scaricata sugli altoparlanti. In certi casi sono previste delle ventole per il raffreddamento interno forzato. Con un sistema siffatto non ci sono precauzioni particolari da osservare.
Parlavo di Classe A. Per capirci ancora meglio, gli amplificatori in classe A pura sono pochissimi, sono grossi, pesanti, scaldano moltissimo (tipo stufe) e costano molto di più dei colleghi "normali".
Tutti gli altri (Classe AA, classe AB, Super Classe AA, Classe A dinamica ecc.) NON SONO AMPLIFICATORI in classe A pura e pertanto non necessitano di questa piccola attenzione.

Come tutti i dispositivi elettronici anche gli amplificatori temono l'umidità e la polvere. La prima può causare danni seri, la seconda può portare a qualche malfunzionamento dopo molti anni (tipo volume che scricchiola, tastini che funzionano ad intermittenza, ecc.). Per risolvere tutti questi piccoli malanni, sempre su questa Rubrica delle FAQ, è stato pubblicato un articolo dal titolo Come restaurare un vecchio amplificatore e Come pulire un impianto HiFi.
L'esposizione continuata alla forte luce solare diretta potrà rovinare l'estetica dell'apparecchio, ma raramente causa danni ai circuiti (che, comunque, sono in ombra all'interno).
Quegli apparecchi che avessero qualche circuito "a vista" (valvole, ad esempio) sarebbe meglio non esporli alla luce solare diretta per molte ore di seguito.

Altra paranoia, ben diffusa, è quella degli urti accidentali. Urtare un amplificatore mentre è acceso (o spento) non causa alcun problema ai circuiti, se questo è a transistor. Per le valvole, il discorso è un po' diverso e sarebbe meglio trattarle con più delicatezza (sono comunque molto più robuste di quanto si creda).
È chiaro che il tutto va pensato con un minimo di buonsenso: dovesse cadere per terra da un'altezza considerevole... ebbene, è facile che l'ampli si rompa :-)
Quindi, per l'incolumità del vostro investimento e per quella dei vostri familiari, posizionate l'apparecchio su un supporto stabile e difficilmente raggiungibile dai bambini.
A proposito di questi ultimi, vista la loro naturale attrazione per tutto ciò che somigli vagamente ad un pulsante :-), sarebbe opportuno non lasciare a portata di mano il pulsante d'accensione dell'ampli, onde evitare 10 accensioni e spegnimenti al secondo. Ove ciò non fosse possibile - a mali estremi, estremi rimedi - STACCATE la spina dell'alimentazione dalla presa a muro. In questo modo le piccole pesti potranno divertirsi col pulsante d'accensione senza provocare danni :-)

Ultimo aspetto da considerare è lo spegnimento. Nessuna procedura cautelativa, in questo caso, solo con alcuni progetti può essere conveniente - ma non necessario - portare prima il volume a zero onde evitare possibili rumori impulsivi (che potranno esserci comunque) sui diffusori.

Un'altra fissazione di molti audiofili è quella che l'amplificatore, così come un motore a scoppio, necessiti, di tanto in tanto, di una bella "tirata" al massimo. Ora, se è vero che in un motore a scoppio tale procedura aiuti a distruggere eventuali residui carboniosi che si depositano - ad esempio - sulle candele, causa di una guida prevalentemente cittadina stop-and-go, in un amplificatore la procedura di "spurgo" - come la chiamava un mio amico - è superflua, talvolta persino dannosa. Portare l'ampli al massimo, una volta ogni tanto, non è una pratica né sana né intelligente ed andrebbe evitata. Come si dice est modus in rebus... ovvero ogni cosa va fatta con giudizio. Se volete ascoltare ad alto volume, fatelo, magari dopo un buon preriscaldamento, ma non perchè poi l'ampli suonerà "meglio".

Infine, una delle più diffuse paranoie, la durata di un amplificatore.
Occorre innanzitutto dividere in due casi: ampli a transistors ed ampli a valvole. Nel primo caso la durata non è un problema. Tenuti lontani da umidità e polvere gli amplificatori (o pre e finali) a transistors possono durare qualche decina d'anni senza seri problemi. Al più, si avrà un decadimento delle prestazioni dei condensatori ed una leggera ossidazione dei contatti e delle piste dei potenziometri. Un utilizzo più o meno intenso dell'amplificatore non ha conseguenze sulla durata, è solo il tempo ad agire, non necessariamente i cicli di lavoro.
Per un eventuale ripristino di condizioni operative ottimali vi consiglio il già citato articolo su come restaurare un vecchio amplificatore.

Per quanto riguarda gli apparecchi a valvole il discorso è un po' diverso, visto che i tubi a vuoto tendono ad "esaurirsi" nel tempo. Tuttavia, se le valvole fossero presenti solo nello stadio pre, la loro durata è di norma pari alla vita media di un apparecchio HiFi, mentre se fossero sullo stadio di potenza esse sarebbero sottoposte a maggiori stress e quindi ad usura più precoce.
È difficile indicare una vita media, in quanto ogni circuito ed ogni valvola fanno storia a sè. Capire quando è il momento di sostituirle non è banale. Diciamo che se all'ascolto si comincia a percepire un certo decadimento sonoro... quel momento potrebbe essere giunto. Un prova-valvole (a disposizione presso i tecnici riparatori di radio d'epoca, ad esempio) è un possibile strumento d'indagine di gran lunga più affidabile.
Non c'è comunque ragione per preoccuparsi anzitempo poichè normalmente le valvole, nella peggiore delle ipotesi, durano per svariati anni di utilizzo intenso.

Tenere permanentemente acceso un amplificatore per averlo sempre "pronto" per suonare al meglio è una pratica piuttosto diffusa tra gli audiofili, ma non sempre raccomandabile. Da una parte è vero che si evita lo stress ai circuiti causato dall'accensione... d'altra parte - specie con le valvole - la vita media dell'apparecchio potrebbe ridursi.
Nel caso di alte polarizzazioni degli stadi finali (Classe A) la pratica è assolutamente sconsigliabile. In fondo, mediamente, un apparecchio comincia a entrare in temperatura dopo circa mezz'ora di utilizzo... credo sia un tempo d'attesa sufficiente per chiunque. Tenete conto che lasciare permanentemente acceso l'ampli non lo farà COMUNQUE suonare al meglio. Infatti, normalmente, lo stand-by azzera solo la prima mezz'ora di attesa ma poi fino al raggiungimento delle ottimali condizioni operative l'apparecchio necessita di suonare per davvero prima di stabilizzarsi definitivamente. Ho riscontrato che con molti amplificatori tale tempo si attesta sulle due ore, ma ogni apparecchio fa storia a sè.

Conclusioni

Nella prossima puntata vedremo quali siano le più comuni paranoie riguardanti l'incolumità degli altri apparecchi della catena HiFi.

Prima Puntata: le paranoie sui rumori
Seconda Puntata: altri rumori e sindrome da upgradite
Quarta Puntata: i guasti dei lettori CD
Quinta Puntata: i guasti dei diffusori

© Copyright 2002 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

 

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