Clef Soloist 50 - Amplificatore in Classe A/AB

[Amplificatore Clef Soloist 50 - vista frontale]

Un peso massimo in classe A?

[English version here]

Prodotto: amplificatore Clef Soloist 50
Produttore: Clef Audio - Thailandia
Prezzo: 1.195 sterline - (Convertitore di valuta)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Febbraio 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

In un'epoca di crescente miniaturizzazione, la nostra valutazione di un'apparecchiatura hi-fi può, in qualche modo, cambiare rispetto a quei giorni in cui davamo un giudizio a priori in base al peso dell'oggetto. Ciononostante, ancora oggi è rassicurante acquistare un prodotto come un amplificatore e constatare che ha un peso considerevole. Pertanto, il Clef Soloist 50 mi ha colpito subito, e in modo notevole! È pesante, è costruito come un carro armato e, malgrado ciò, è stupendo. Il Soloist 50 arriva in una robusta scatola di cartone, ed è protetto ottimamente da appena due inserti in polistirene, altrettanto robusti. Nella scatola sono presenti anche il telecomando e un libretto di (esaurienti) istruzioni. Il telecomando rispecchia la qualità costruttiva dell'amplificatore e, essendo in metallo, pesa abbastanza da poter essere utilizzato per allenare un po' i bicipiti mentre si ascolta la musica. L'esemplare in prestito è stato fornito da Winters Audio.

Il prodotto

Il Soloist 50 è un amplificatore in classe A/AB, il che significa che può funzionare in classe A, erogando 10 W per canale, oppure in classe AB, erogando 50 W per canale. Non c'è bisogno che vi dica che gli audiofili prediligono gli amplificatori in classe A, per il loro suono più armonioso, più naturale. Ecco cosa dice la Clef Audio:

«Progettazione circuitale in Classe A - Questa è la più lineare tra le classi di amplificazione, nel senso che il segnale in uscita è una rappresentazione più fedele di ciò che arriva all'ingresso. Il dispositivo di uscita (transistor) conduce elettricità per l'intero ciclo del segnale in ingresso. In altre parole, questi amplificatori riproducono integralmente l'intera forma d'onda. Gli amplificatori in classe A scaldano molto, poiché i transistor di potenza sono attivi e lavorano a piena potenza tutto il tempo.
A causa di questi fattori, gli amplificatori in classe A sono molto inefficienti; per ogni watt di potenza erogata, di solito, essi ne dissipano alcuni sotto forma di calore. Per via dei watt di energia termica rilasciata, questi amplificatori scaldano parecchio, e quindi richiedono un'ottima ventilazione. Ma il lato positivo è che questi amplificatori sono quelli più apprezzati. Essi tirano fuori il dettaglio musicale, poiché il transistor riproduce l'intera forma d'onda audio senza effettuare tagli. Come risultato, il suono è più pulito e lineare; cioè contiene livelli di distorsione molto più bassi. Essi sono gli amplificatori più precisi tra tutti quelli disponibili.
»

Il Soloist 50 opera in classe A per i primi 10 W (con diffusori da 8 Ω). Per la maggior parte degli ascolti, non sarà necessaria una potenza maggiore. Soltanto a livelli da “festa” questo amplificatore passerà in classe AB, per fornire la necessaria potenza in più.

Una volta inserito nel mobile porta-elettroniche, il Soloist è bello da vedere (per me) nonché imponente. Quegli angoli smussati contribuiscono molto a conferirgli un aspetto meno “industriale”, e l'ampio, chiaro display illuminato di blu aggiunge un altro tocco di classe. La luminosità del display diminuisce quando non si regola il volume o non si seleziona un ingresso; pertanto, non è troppo invadente. Sul retro dell'amplificatore ci sono i soliti ingressi: una vaschetta d'alimentazione IEC, connettori RCA, una coppia di ingressi bilanciati e i morsetti di collegamento dei diffusori; tutti sembrano prodotti di qualità. C'è anche un interruttore di reimpostazione. Anziché avere i connettori, per i canali destro e sinistro, raggruppati a coppie, come è consuetudine, quelli del Soloist 50 sono posti ai lati del pannello posteriore, disposizione tipica di un vero progetto dual-mono.

[Amplificatore Clef Soloist 50 - pannello posteriore]
L'ordinato pannello posteriore del Clef Soloist 50, con i connettori separati per i canali destro e sinistro

Senza dubbio, questo approccio dual-mono giustifica il notevole peso del Soloist 50. Gran parte dello spazio interno è occupato da due trasformatori e da due grossi dissipatori per i transistor di uscita. Quasi tutti i componenti operativi dell'amplificatore sono disposti su una scheda collocata nella parte anteriore del cabinet. Perché dual-mono? Lasciamo spiegare anche questo alla Clef Audio:

«Progetto Dual-Mono - La topologia progettuale dual-mono conferisce all'amplificatore una migliore separazione dei canali. L'immagine del palcoscenico è migliore e offre larghezza e profondità realistiche. La disposizione degli strumenti e i piani sonori sono più precisi.»

Apparentemente senza badare a spese per rendere il Soloist 50 un amplificatore eccellente, il controllo del volume è costituito da un attenuatore a passi, costruito utilizzando resistori SMD e relè per la commutazione. A basso volume si sente lo scatto dei relè quando si regola il volume stesso, ma, a meno che non ascoltiate a tarda notte e regoliate il volume di continuo, questa caratteristica non rappresenta un problema. E, molto avvedutamente, il Soloist 50 è dotato di un circuito di protezione dei diffusori, a salvaguardia sia dell'amplificatore sia dei diffusori stessi, nel caso in cui si verifichi qualche guasto.

Queste sono le specifiche complete:

L'ascolto

Quindi, dopo aver collegato al Soloist 50 una sorgente e i diffusori, mi ero seduto per ascoltarlo. Avevo già ascoltato il mio amplificatore AB che uso come riferimento. Le prime impressioni del Soloist 50 sono state di due tipi: 1) suonava in base al suo aspetto, solido, corposo e con un buon controllo; 2) la trasparenza, una caratteristica che apprezzo del mio amplificatore in classe AB, nel Soloist 50 era leggermente carente. Ma questa non è una novità negli amplificatori nuovi di zecca, così, dopo un rapido ascolto, avevo collegato il Soloist 50 a un lettore CD impostato sulla riproduzione continua, lasciandolo in funzione per 24 ore consecutive. Così facendo avevo ottenuto l'effetto desiderato, e avevo potuto cominciare la prova d'ascolto più seriamente.

Ho accennato all'estremo inferiore in gamma bassa? È semplicemente impossibile non notarlo. Non è solo il fatto che scenda in basso, ma anche che lo faccia in modo così saldamente controllato e armonioso. La raccolta Back to Mine, di Talvin Singh, comprende alcuni brani in cui c'è un basso che fa rimbombare i diffusori se l'amplificatore non riesce a controllarlo. Con il Soloist 50 non ho avuto preoccupazioni di sorta! Quella stabilità e quel controllo sono evidenti in tutto l'arco di frequenze, e forniscono un livello di realismo davvero impressionante. Ogni cosa inizia e finisce pressoché istantaneamente; ad esempio, le percussioni suonano cristalline, proprio come quando le si ascolta dal vivo. Un tale realismo riguarda particolarmente le voci; i cantanti sembrano più reali, come se fossero presenti nella stanza.

Ho constatato anche che il Soloist 50 suonava bene a basso volume. Alcuni amplificatori suonano benissimo ad alto volume, ma perdono la loro magia quando li si ascolta, tranquillamente, di sera. Quel peso in gamma bassa, che il Soloist 50 è così bravo a riprodurre, era ancora lì quando abbassavo il volume. E quando lo rialzavo (mentre i vicini non c'erano), quel saldo controllo su tutto restava evidente. Il telecomando ha funzionato come mi aspettavo; il cambio di volume era regolare e reattivo.

Il palcoscenico ricreato dal Soloist 50 è largo e profondo, e anche l'immagine è ottima. In effetti, quando ho ascoltato alcuni Q-sound dall'album Amused to Death, di Roger Waters, questo amplificatore ha fatto del suo meglio per riprodurli in maniera molto più efficace di qualsiasi altro componente abbia ascoltato. Quei piccoli suoni, pensati per fuoriuscire dal palcoscenico, erano sia concreti sia tangibili, e collocati ben al di fuori dei diffusori.

Con il Soloist 50 anche il PRaT era molto buono. Avevo notato che battevo costantemente il piede mentre ascoltavo l'album Graceland, di Paul Simon. Il Soloist 50 riproduceva il suono così facilmente, anche ad alto volume, che la musica era priva di rumore di fondo. Anche i suoni più tenui erano evidenti. Ascoltando il concerto per violino di Tchaikovsky, avevo constatato la grandiosità della riproduzione. Lo stesso era capitato con altre registrazioni di classica che avevo dato in pasto al Soloist 50.

Il telecomando ha funzionato alla perfezione ed è improbabile che si rompa, poiché è costruito come l'amplificatore, e cioè come un carro armato! All'uso, l'amplificatore non è mai risultato molto caldo; ovviamente, i generosi dissipatori svolgono un ottimo lavoro in un amplificatore che è progettato in un paese molto più caldo del Regno Unito.

Conclusioni

Il Soloist 50 è uno di quei prodotti che mettono leggermente in imbarazzo un recensore, perché è pressoché impossibile muovergli delle critiche. Sebbene un buon amplificatore non debba avere un'impronta caratteristica, chiunque ne abbia ascoltati più di qualcuno sa che c'è. Le nostre orecchie, e il resto dei nostri impianti, preferiranno sempre uno specifico amplificatore rispetto a un altro. Detto ciò, è difficile immaginare che ci sia qualcuno che possa considerare criticabile, sotto qualunque aspetto, il Soloist 50. Esso esegue il suo compito molto bene, e ascoltarlo è una tale gioia per cui chiunque non potrebbe fare a meno di sorridere; per questo motivo, e nella sua fascia di prezzo, può occupare i primi posti nella lista dei desideri di chi è alla ricerca di un amplificatore.

Parliamoci chiaro: la produzione hi-fi non è la prima cosa che viene in mente quando si pensa alla Thailandia. Ma la Clef Audio ha scelto di entrare in un mercato competitivo (e in contrazione, direbbero alcuni). Se il Soloist 50 è indicativo della gamma di prodotti dell'azienda, allora alla Clef Audio devono lavorare bene. Il Soloist 50 è un amplificatore ben suonante, ben costruito, con ottime specifiche e, oltretutto, ha anche una bella estetica. Chiaramente, rappresenta un passo in avanti rispetto agli amplificatori di fascia media. Fate solo attenzione alla schiena quando lo sollevate!

[Amplificatore Clef Soloist 50 - parte superiore del cabinet e feritoie di aerazione]
I consistenti dissipatori vanno dal frontale al retro del cabinet, su entrambi i lati

[Trovaci su Facebook!]

© Copyright 2018 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com