Eryk S Concept DIGI Amp

[Vista frontale dell'ampli DIGI]

Rivoluzione risolutiva?

[English version here]

Nome prodotto: Eryk S Concept DIGI Amp
Produttore: Eryk S Concept
Costo: €800-900. (Conversione di valuta) - (Il prezzo può variare)
Distributore nel Regno Unito: GPoint-Audio

Recensore: Mike Cox - TNT UK
Data recensione: Novembre, 2016
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

I lettori abituali di questa rivista ricorderanno la mia recensione dei diffusori Superioro, prodotti dalla stessa azienda, risalente a qualche tempo fa.
Si tratta di piccoli, adorabili diffusori che montano un solo altoparlante da 4 pollici, e che ho amato al punto da comprarli per il mio impianto. Ora, la stessa azienda produce anche un amplificatore in classe D, che per alcuni aspetti risulta un po' particolare, rispetto ai prodotti concorrenti più diffusi. Infatti, la Eryk ha scelto una strada del tutto originale ed ha ideato da zero un suo amplificatore in classe D, con un progetto ottimizzato per migliorare la risoluzione.

Come per la maggior parte degli amplificatori in classe D, le dimensioni sono estremamente ridotte, e dispone di un solo ingresso in standard jack da 3.5mm.
Al fine di renderne più pratico l'utilizzo con i cavi moderni, questo amplificatore arriva già inserito in un bellissimo contenitore in legno di Merbau, che funge da supporto, ed è tenuto in posizione tramite piedini magnetici. Questo supporto in legno torna veramente utile con i cavi più pesanti, anche se l'amplificatore potrebbe comunque sbilanciarsi nel caso si usino cavi di sezione davvero molto grande!

Il DIGI Amp, inoltre, viene fornito in uno splendido imballo anch'esso in legno, assieme ad un cavetto adattatore da RCA a jack di discreta qualità. Oltre a questo, troverete anche un alimentatore a commutazione molto simile a quelli della maggior parte dei computer laptop odierni. La differenza è che questo alimentatore consente di regolare la tensione di uscita, anche se nel mio caso ho lasciato quella già impostata, ovvero la massima a 21V, che del resto è anche quella raccomandata.

[Il DIGI Amp nella sua custodia]

Utilizzando un alimentatore da 24V, l'amplificatore può erogare fino a 40W per canale su 8 Ohm in regime continuo, mentre con la tensione raccomandata di 21V riesce comunque ad erogarne 60 su 4 Ohm, mantenendosi freddo durante il normale funzionamento.
La modalità a commutazione dell'alimentatore scalda comunque molto poco, ed è pertanto ideale per questi tempi di diffusa coscienza ambientalista.

In prima battuta, ho inserito il DIGI Amp tra le mie solite sorgenti ed i diffusori Demand Better Audio Envy 3 Custom, un progetto a 3 vie con gli altoparlanti racchiusi in sfere in fibra di carbonio. I cavi di potenza erano del tipo monofilare in argento prodotti dalla Albedo, inseriti nella gamma denominata Blue, cioè quella corrispondente alla fascia di prezzo più bassa.

Visto che c'è un solo ingresso a disposizione, ho inserito nel sistema il mio pre-amplificatore MFA Classic, con il volume regolato al massimo, collegato all'amplificatore con l'adattatore fornito in dotazione, cosa che mi ha permesso di selezionare liberamente le varie sorgenti direttamente dall'MFA. Una volta installato, ho lasciato l'amplificatore in funzione ininterrottamente per alcuni giorni, prima di dedicarmi ad ascolti impegnati.

[Vista posteriore del DIGI Amp]

Come potete vedere dall'immagine qui sopra, per il collegamento con i diffusori l'amplificatore accetta solamente connettori da 4mm.
Per quanto mi riguarda, questo è proprio il tipo di connessione che prediligo, ma mi rendo conto che altri potrebbero preferire invece connettori a forcella. Ma questa è una limitazione piuttosto frequente in moltissimi piccoli amplificatori in questa classe di funzionamento.

Sarebbe bello riuscire a trovare un amplificatore in classe D con un cabinet di dimensioni standard, che sia dotato di ingressi multipli e connettori per i cavi di potenza di qualità adeguata!

All'ascolto

La prima cosa che colpisce, già immediatamente dopo che l'amplificatore si è riscaldato, è il livello di risoluzione e l'estensione, davvero ampia, del fronte sonoro.
Insieme ai diffusori Envy 3, il DIGI Amp ha prodotto un'esperienza d'ascolto molto coinvolgente, esibendo una finezza di dettaglio che non avevo mai sperimentato prima, con nessun altro amplificatore. E con il livello di dettaglio, grazie all'accuratezza nella scansione dei tempi musicali, anche il ritmo era davvero trascinante, come nel caso dell'album Liquid Spirit, di Gregory Porter, con cui non si poteva fare a meno di battere il piede a terra.

Per quanto riguarda la ricostruzione del fronte sonoro, un buon test per valutarlo è il Miserere di Gregorio Allegri, eseguito dal coro dei Tallis Scholars. Il DIGI Amp lo ha riprodotto molto fedelmente.
Il coro dei Tallis Scholars sembra aver fatto questa registrazione posizionandosi piuttosto indietro, rispetto ai microfoni, e con alcuni sistemi le voci possono dare un'impressione di vaghezza ed eccessiva leggerezza. Invece, con il DIGI Amp e con gli Envy 3, i cantanti appaiono focalizzati con molta maggiore precisione nello spazio, in modo molto impressionante.

Sin dalla loro apparizione, gli amplificatori in classe D sono stati ben accolti dai critici più acuti, ed hanno comunque suscitato una grande attenzione e scatenato un seguito di modifiche e personalizzazioni, ben documentate sulla rete. Ma questi amplificatori della prima ora, come il Trend TA10.1, erano caratterizzati da bassa potenza di uscita e, pertanto, dovevano attentamente essere interfacciati con diffusori di elevata efficienza.

Il DIGI Amp è assai più potente, ed infatti non ha mai dato segni di sofferenza nel pilotare diffusori come gli Envy3, con il loro complesso cross-over a tre vie. Se ci si basasse solo sulle ridotte dimensioni e sull'alimentatore esterno, si potrebbe pensare che la parte più estrema della gamma bassa possa essere un pochino carente.

In realtà, i bassi sono sufficientemente profondi per i diffusori Envy 3, e non ho mai sentito la mancanza di basso neanche venendo da amplificatori molto più potenti. Nell'album di Gregory Porter c'è un bellissimo contrabbasso, e questa combinazione riesce a renderlo con chiarezza, mantenendo inalterata la dinamica.

Qual è la migliore sinergia?

Nella mia esperienza personale, alcuni impianti possono suonare meglio di quanto non facciano i singoli apparecchi che ne fanno parte, se inseriti in un impianto diverso. In questo c'è qualcosa di magico che è difficile spiegare.
Volevo vedere se questa magia poteva accadere anche con il DIGI Amp, insieme ai diffusori Superioro, prodotti dalla stessa azienda. E sin dalla prima nota, è apparso chiaro che i Superioro gradivano molto essere pilotati dal DIGI Amp, ed il suono balzava fuori con un ritmo trascinante.
Credo che, in questo caso, l'assenza di un crossover consenta al DIGI Amp di mettere in luce tutto il suo incredibile livello di dettaglio. Non ho mai trovato che i ristretti limiti della banda di un altoparlante di soli 4 pollici fossero realmente un problema, almeno non con questi Superioro; se avete letto la mia recensione, saprete che il basso non manca, mentre il timbro degli strumenti è chiaro e facile da seguire.

Chiaramente, non potrete avere bassi in grado di scuotervi nelle viscere, come quelli di Bob Marley, ma il risultato è comunque molto godibile.

Ma dove la coppia DIGI Amp e Superioro spicca nettamente, è nel modo in cui riesce a rendere le mie voci femminili preferite, come quelle di Ella Fitzgerald o Diana Krall. L'elevatissimo livello di definizione del DIGI Amp si manifesta sotto forma di una meravigliosa articolazione delle voci, al punto che potete quasi percepire fisicamente la presenza dei cantanti di fronte a voi.

L'interpretazione era estremamente realistica, e se l'intonazione delle singole note non era perfetta, questo appariva in modo evidente. Questo non è certo andato a scapito della riproduzione dell'evento sonoro ma, anzi, lo ha solo reso più simile a quello reale. Dico questo, perché alcuni sistemi tendono a presentare le voci in modo da farle sembrare chiaramente registrate, mascherando le inflessioni e la tecnica di respirazione dei cantanti.

Conclusioni

Devo ammetterlo, questo amplificatore mi piace veramente molto, soprattutto insieme ai diffusori Superioro. Si è accomodato con discrezione sul mio rack, prendendo pochissimo spazio, facendo il suo lavoro senza lamentarsi e scaldando in modo trascurabile, che è esattamente quello che un amplificatore dovrebbe fare.
Suona in modo sempre divertente, con gran senso del ritmo e un fronte sonoro favoloso.

Se appartenete alla generazione puramente digitale, l'ingresso singolo non rappresenterà un problema, dal momento che la selezione delle sorgenti sarà fatta direttamente nel dominio digitale. In tal caso, questo piccolo amplificatore sarà perfetto per voi.

Dal punto di vista dell'equilibrio timbrico, suona un po' asciutto, se comparato con altri amplificatori come il mio Single Ended oppure con il Leak Stereo 50. Ma a tal proposito, qualcuno potrebbe sostenere che il DIGI amp suoni in modo più accurato, mentre altri amplificatori valvolari ci mettono la loro riconoscibile impronta “vitrea”.

Questo amplificatore mostra chiaramente uno degli aspetti più interessanti della nostra passione per l'audio: un piccolo costruttore in Polonia che segue la sua strada e sviluppa qualcosa di diverso dagli altri, ma quello che ne risulta è comunque un prodotto eccellente.

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