Trenner & Friedl SUN

Sorpresa2 (sorpresa sorpresa!)

[Trenner and Friedl SUN]
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Prodotto: Trenner and Friedl SUN - micro-diffusori due vie con driver coassiale Seas
Costruttore: Trenner & Friedl - Austria
Prezzo approssimativo: 2590 € (coppia) [possibili variazioni per finiture diverse]
Esemplare in prova gentilmente fornito da: Yacht Hifi - E-mail: yachthifi@gmail.com
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Luglio, 2018

Premessa

Nel novembre del 2012 recensii i Trenner&Friedl ART, dei piccoli diffusori due vie che mi sorpresero non poco per il loro suono grande, dinamico e coinvolgente, a dispetto delle dimensioni veramente ridotte del cabinet e degli altoparlanti. Erano abbastanza costosi (oltre 4000€) ma incredibilmente musicali. È arrivato il momento di mettere alla prova il diffusore più piccolo della casa austriaca, ed ecco dunque il SUN!

Per maggiori informazioni sull'azienda, le loro filosofie produttiva e di mercato molto particolari suggerisco di rileggere la recensione degli ART e la mia intervista con Andreas Friedl, della Trenner&Friedl.

Costruzione e finitura

I SUN sono dei micro-diffusori veramente minuscoli, potrebbero stare sul palmo della mano. Si tratta di diffusori a due vie in bass reflex anche se a prima vista possono ingannare per l'assenza di tweeter, che potrebbe far pensare a un diffusore monovia largabanda. In realtà questi diffusori utilizzano un driver coassiale dove il tweeter è concentrico al woofer, ben nascosto dietro la cupola parapolvere di questo. Il driver è un Seas L12RE/XFC da 4.7"/12 cm (al link le caratteristiche tecniche). Come altri diffusori nel catalogo T&F il cabinet è dichiarato essere realizzato seguendo le proporzioni auree anche se dalle misure esterne non si direbbe. Il Costruttore dichiara che le proporzione auree sono relative alle parti interne, ma da una verifica veloce non mi pare che ci si avvicini molto. Il famoso rapporto di 1,618 o 0,618 tra una dimensione e l'altra mi è sembrato abbastanza lontano dal dato reale. Infine, lo sbocco reflex non è unico, ma è “distribuito” in quattro minuscoli forellini posti agli angoli del pannello posteriore del diffusore. A prima vista possono essere scambiati per dei fori utilizzabili per appendere il diffusore alla parete, ma così non è!
Il cablaggio interno e la morsettiera dei cavi è di provenienza Cardas mentre il crossover è realizzato da Mundorf Germany, utilizzando solo componenti di alto livello.

[Trenner and Friedl SUN - crossover Mundorf]

Caratteristiche tecniche

[Trenner and Friedl SUN - Seas L12RE/XFC driver coassiale]

Reperibilità

Questi diffusori sono disponibili a livello internazionale grazie a una rete di distributori ufficiali. In Italia tramite Yacht Hifi

Sorpresa2 (sorpresa sorpresa!)

I piccoli diffusori non sono mai stati nella lista dei miei desideri. Micro-diffusori come questi SUN mi hanno sempre lasciato perplesso, per via dei forti compromessi che occorre accettare. Come possono mai suonar bene in gamma bassa? In più, a peggiorare le cose, questi SUN sembrano molto, molto costosi. 2600€ per un cubetto di queste dimensioni, con un piccolo driver coassiale e un crossover farebbero storcere il naso a chiunque. Lascio comunque i pregiudizi fuori dalla porta della stanza d'ascolto e procedo.

La prima domanda che viene in mente, vedendo le dimensioni di questi nanerottoli, è “e il basso?” Ebbene, questa è stata la prima delle due sorprese. La risposta in frequenza in basso, dichiarata, è 55 Hz a -6dB. Questo dato, però, non dice tutta la verità, perché il basso che esce fuori da questi microbi lascia letteralmente senza parole. Ho sentito basse frequenze importanti uscir fuori da piccoli diffusori, ma in questo caso lo stupore è veramente tanto. Un ascoltatore inesperto potrebbe credere a un trucco di qualche tipo. Basta chiudere gli occhi e poi riaprirli per far fatica a credere a ciò che si sente (prima) e che si vede (dopo). Ci si chiede dove sia stato nascosto un qualche subwoofer. Si tratta di un basso incredibile per presenza, potenza ed estensione. Si guarda a ciò che si ha di fronte e ci si chiede come sia possibile.

Grazie a questo basso così sorprendente l'equilibrio timbrico è molto neutro, mentre ci si sarebbe aspettati un suono magari preciso e raffinato ma tutto spostato sulle frequenze medio-alte. Non è così. Il bilanciamento timbrico tra le varie gamme di frequenza è ottimo, più o meno come già accadeva con gli ART. Un'altra domanda che potrebbe venire spontanea è: “il basso prodotto da diffusori meno costosi, ma con woofer e cabinet più grandi, è nettamente migliore?” Sì e no. Si può avere più basso, da un punto di vista quantitativo e di estensione ma non necessariamente migliore dal punto di vista qualitativo. Ci sono limitazioni? Certamente ce ne sono! Il prezzo da pagare per un basso così sorprendente è una certa lentezza, rispetto al “passo” della gamma medio-alta, che viene fuori specialmente quando il diffusore suona tracce molto impegnative a volumi elevati. Allora il piccolo coassiale sembra faccia un po' di fatica a stare a tempo in maniera coerente. È un fenomeno lievissimo, ma vien fuori di tanto in tanto, anche a seconda del genere musicale che si sta suonando. Con musica dove il ritmo è la parte fondamentale, questa traccia di lentezza può far capolino anche a volumi non necessariamente impegnativi. È un delicato bilanciamento tra ciò che si riesce a ottenere e ciò che inevitabilmente si perde.

La seconda “sorpresa” viene dalla gamma medio-alta. Questo diffusore utilizza un driver coassiale: ciò risolve molti problemi ma non è esente da criticità, altrimenti tutti i diffusori ben suonanti sarebbero realizzati con driver di questo tipo. Mi aspettavo, ad esempio, qualche traccia di confusione qua e là anche perché la membrana in alluminio del midwoofer fornisce una sorta di caricamento a tromba per il tweeter, ma tale membrana si sposta avanti e indietro mentre suona, ovviamente. Nonostante tutto, però, non ho sperimentato alcuna traccia di confusione, il suono è sempre preciso, pulito, trasparente, coerente. Ogni incisione viene messa in luce con tutte le sue caratteristiche. Le voci, ad esempio, sono sempre naturali, indistorte e facili da seguire nei testi. Quelle maschili appaiono, a tratti, un po' più leggere del dovuto, ma è difficile rendersene conto fintanto che non si confronta questo diffusore con un prodotto ben più grande e impegnativo. Nei cori è estremamente facile seguire distintamente le parti maschili e quelle femminili, decidere se seguire l'una o l'altra oppure lasciarsi trasportare dall'impasto sonoro di entrambe.

Gli strumenti musicali a corda sono semplicemente straordinari: ricchissimi in contenuto armonico, giustamente e naturalmente metallici quando necessario. I pizzicato sono assolutamente deliziosi. Batteria e percussioni in generale hanno impatto, energia e vitalità persino non considerando le dimensioni dei diffusori. Tenendo conto che questi sono, probabilmente, i più piccoli mini-monitor sul mercato il risultato finale lascia letteralmente senza parole.

Più in generale, il livello di distorsione percepita è molto basso. Questo potrebbe essere il risultato di diversi fattori, ma certamente la qualità del cabinet gioca un ruolo fondamentale (rigido e assolutamente sordo) ma anche la bontà della realizzazione del crossover ha la sua rilevanza.

L'assenza di colorazione rende il fluire della musica molto naturale, privo di sforzo apparente. Questa è una caratteristca che mi colpì moltissimo durante l'ascolto dei fratellini maggiori, gli ART. Si ritrova qui questa sorta di impronta sonora di famiglia, il che è assolutamente sorprendente, vista la diversità dei due prodotti.

Micro & macro dinamica

[Trenner and Friedl SUN - vista posteriore]
Morsettiera Cardas e le quattro insolite porte reflex

Un midwoofer così minuscolo (meno di 12 cm) non è che possa fare miracoli. In più, è rinchiuso in un cabinet veramente molto piccolo. La sensibilità, ovviamente, è molto bassa, stiamo parlando di appena 82 dB/w/m, il che rende obbligatorio l'utilizzo di buona potenza per suonare forte. Non solo, ma la sensazione è che la potenza serva per far risvegliare un po' il suono. Poiché, come già detto, i livelli di distorsione sono molto bassi, la tentazione di alzare molto il volume è naturale, fino a raggiungere livelli sconsigliabili in appartamento. Non bisogna comunque dimenticare che il driver è veramente piccolo e per quanto sia dato per sopportare circa 80 watt RMS e oltre 200 watt di picco, bisogna comunque fare attenzione, perché con programmi ricchi di basse frequenze il limite fisico dell'escursione dell'altoprlante arriva e sarebbe un peccato fare danni. Inoltre, quando la massa d'aria da muovere è tanta, si può sentire di tanto in tanto lo “sbuffo” dei fori reflex e il rumore dell'aria che viene espulsa con violenza.

Il suono, globalmente, appare vivace e ben contrastato, ricco in termini di micro e macro-dinamica, nonostante le dimensioni dell'altoparlante utilizzato. Questo contribuisce a quella sensazione di suono “grande” che stupisce non poco a primo ascolto. Gli attacchi e i rilasci sono corretti, fatta salva quella traccia di lentezza in basso che ogni tanto fa capolino.

Questi diffusori possono suonare qualunque cosa, grazie ai bassi livelli di fatica d'ascolto. Rock, classica, jazz, pop, folk, qualunque genere passa la prova senza problemi, nessuna preferenza. Come con le ART, la musica, qualunque essa sia, prende (o riguadagna) vita passando attraverso questi sorprendenti diffusori.

Immagine & soundstage

Questi SUN sono veramente molto piccoli e sono equipaggiati da un driver coassiale. Questi due fattori insieme, accoppiati alla presenza di un cabinet molto rigido, rendono l'immagine tridimensionale veramente unica. Approssimano molto bene l'ideale di sorgente puntiforme. Un piacere per le orecchie. Lo stage virtuale è ampio, molto ampio, stabile e perfettamente a fuoco, situato tutto nello spazio dietro ai diffusori. La profondità e la larghezza sono eccellenti mentre l'altezza dipende molto da quella dei supporti.

Una volta seduti nello “sweet spot” al vertice del triangolo d'ascolto si può ammirare uno stage molto credibile e realistico, dove strumenti e interpreti appaiono riprodotti proporzionalmente e geometricamente corretti, oltre che incredibilmente a fuoco. Anche l'acustica dello spazio dove è avvenuta la registrazione è riprodotta con grande accuratezza. Spostandosi dallo sweet spot le cose cambiano e non poco, quindi consiglierei di non spostarsi troppo dalla posizione centrale per non perdere la “magia”. Questo è dovuto al fatto che l'emissione del tweeter, di fatto, è abbastanza direttiva, considerato il piccolo caricamento a tromba realizzato tramite la membrana del woofer.

Sistemare questi diffusori, forse pensati per il ripiano di una libreria, senza utilizzare degli stand adeguati è un grosso errore. Lo stage tridimensionale che ho provato a descrivere sarebbe compromesso, un vero peccato. Piazzateli lontani dalle pareti e paralleli l'uno all'altro e suonerannno felici. Ovviamente, quando tutto è installato a dovere, e l'impianto a monte lo consentisse, questi diffusori semplicemente spariscono dalla vista, non c'è modo di percepire il suono che proviene da essi. È lo spazio circostante a suonare per loro.

[Trenner and Friedl SUN - coppia]

Qualche consiglio

Come già detto, dei buoni supporti sono obbligatori. L'altezza dovrà essere di almeno 70 cm, secondo me, per avere le orecchie il più possibile in asse coi driver. Potete decidere di diminuire la distanza dalla parete posteriore per aumentare la presenza della gamma bassa, ma c'è un limite che non va superato, quando la profondità dello stage virtuale collassa.

Il rodaggio è necessario e queste piccole unità coassiali hanno bisogno di suonare, e spesso. Amplificazioni abbastanza potenti sono altresì necessarie, ma la bassa impedenza nominale (4 ohm) potrebbe aiutare a spremere qualche watt in più anche da piccoli amplificatori. Io, comunque, non andrei sotto i 30 watt per canale. Essendo diffusori abbastanza neutri si può decidere se utilizzare partner più morbidi o più vivaci a seconda del proprio gusto. La qualità dei partner non può comunque essere sacrificata, questi diffusori meritano il meglio che potete permettervi, altrimenti addio magia!

Lamentele

Costruzione & finitura.
A 2590 €/coppia non c'è molto di cui lamentarsi a parte, appunto, il prezzo! La costruzione e la finitura sono di livello top, naturalmente. Non sono comunque completamente sicuro che si riesca a giustificare del tutto la richiesta economica, pur tenendo conto di tutti i fattori (artigianalità, scelta dei materiali, progetto inusuale, cura nei dettagli etc.). In fondo, parliamoci chiaro, gli altoparlanti si possono acquistare, da privati cittadini, per circa 300€ la coppia, e sono esattamente quelli montati su questi diffusori, non si tratta di una versione customizzata o realizzata su richiesta. Poi c'è il costo del crossover, e il resto è solo cabinet. 2600€ mi paiono “lontani” da raggiungere, se posso essere sincero.

I connettori d'ingresso accettano forcelle e cavo spellato, con un po' di pazienza anche banane (non ci sono i fori ma si possono comunque bloccare). In alternativa si possono usare degli adattatori da banana a forcella. Consiglio il cavo nudo, se possibile.
Suono.
Questi diffusori appartengono a una categoria a parte, per il prezzo, le soluzioni tecniche e le dimensioni lillipuziane. Di sicuro si tratta dei diffusori più incredibili che abbia mai sentito, in relazione al rapporto suono/dimensioni. Il basso è notevole, sorprendente, sebbene un po' lento di tanto in tanto. Un po' di rumore, come già detto, si può percepire dalle porte reflex posteriori quando si suonano tracce ad alto contenuto di basse frequenze e ad alti volumi.

Conclusioni

Nella mia precedente recensione del modello ART scrivevo “Sono costosi? Sicuramente! Troppo costosi? Forse!”. Questi Sun possono sembrare persino più costosi, in proporzione. Se obbligato, confesserei che gli ART suonino meglio, pur con una differenza di +1000€. E d'altra parte, se foste sul mercato a caccia di un piccolo diffusore extra-lusso i 1000€ in più non dovrebbero spaventarvi. Il problema, l'unico, potrebbe essere dato dall'impossibilità di trovare uno spazio idoneo per gli ART, che sono certamente più ingombranti di questi minuscoli SUN. Tuttavia, questi ultimi appartengono a una nicchia di mercato praticamente unica, dove essi sono dei piccoli, incredibili, campioni.

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