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Cavo d'alimentazione JPS The Digital AC

Anteprima europea

[The Digital AC]
[English version]

Se avete letto la prova del cavo di segnale The SuperConductor 2 sapete già tutto (o quasi) sulla JPS Labs, Azienda statunitense produttrice di cavi ed accessori HiFi.
Come già accennnato in quell'articolo, la produzione JPS è articolata su una limitatissima offerta di prodotti: nel settore cavi d'alimentazione trovate solo tre modelli, ognuno per ogni specifica esigenza, the Power AC per amplificazioni, the Analog AC per sorgenti analogiche (giradischi e pre) e The Digital AC per sorgenti digitali, il modello in prova.
Mentre il primo è disponibile in varie lunghezze a richiesta, gli ultimi due sono di lunghezza fissa, 2 metri, e non possono essere costruiti di lunghezze diverse.
Il motivo è presto detto: il cavo per amplificazioni praticamente non ha effetti filtranti mentre gli altri due si, in particolare quello per il digitale, e la lunghezza di due metri è necessaria e sufficiente :-) per ottenere gli effetti desiderati.
Il The Digital AC in prova costa di listino circa 350 $ (630.000 lire).

Alcuni dati tecnici

Il cavo The Digital AC è costruito, come tutti i cavi JPS, in alluminio.
E' flessibilissimo, con una bella calza a rete in cotone nero (non vorrei riallacciarmi al discorso dell'Editoriale di Aprile :-) ), ottimamente costruito e lungo, appunto, due metri.
La sezione ridotta ed il materiale utilizzato impongono un limite massimo all'assorbimento degli apparecchi che si intendono collegare: 5 amperes, equivalenti, su 220 V, a 1100 Watts, più che sufficienti per la maggior parte degli apparecchi HiFi in circolazione, grossi finali a parte.
In realtà il suo utilizzo, per via del tipo di filtraggio utilizzato, è da riservarsi esclusivamente agli apparecchi digitali, meccaniche, convertitori e preamplificatori digitali.
Il filtraggio, come già detto, è piuttosto pesante e fa uso di un materiale speciale per schermare i conduttori (anti-RF compound, lo chiamano), oltre al solito teflon, più un filtro vero e proprio all'interno della spina che dovrebbe sia impedire la trasmissione alla rete delle interferenze generate dall'apparecchio, sia la contaminazione in senso opposto.
Tutto questo sforzo filtrante non avrebbe effetti di alcun tipo sulla frequenza di rete di 50/60Hz.
Un periodo di rodaggio di almeno una settimana è raccomandato.
Curiosamente, nel manuale d'uso, si avverte che potrebbe essere necessario alzare il volume più del solito a causa dell'effetto *ripulente* del cavo, che porterebbe ad una percezione di livello sonoro più *basso* (in realtà perchè liberato da tutti i segnali spuri in transito).
E' una di quelle cose che mi sono impegnato a verificare durante questa prova.
Premetto che provare un cavo d'alimentazione non è un compito facile, perchè, in un impianto già interamente cablato con cavi speciali, l'effetto del cavo di alimentazione non è una di quelle cose che vi fa saltare sulla sedia, ancor meno se si confrontano cavi di alimentazione diversi.
Per testare in modo più efficiente e rivelatore un cavo d'alimentazione, andrebbe cablato tutto l'impianto con cavi normali (scadenti, sensibili alle interferenze etc.) e poi inserito il cavo in prova.
Questa procedura ovviamente è pressochè impraticabile perchè imporrebbe una rivoluzione sonora negli impianti di riferimento utilizzati e, quindi, la difficoltà nel formulare giudizi minimamente attendibili.

Come suona

Il The Digital AC si è scontrato col nostro Merlino e con altri cavi d'alimentazione commerciali.
Come per tutti i componenti HiFi un po' particolari la prima cosa che mi chiedo è se fanno una qualche differenza.
Il DAC (per amor di brevità) si fa sentire, eccome. E si fa notare anche rispetto ad altri cavi d'alimentazione speciali, il confronto coi cavi *di serie* non è nemmeno proponibile.
Ha un'impostazione timbrica sua peculiare (per i più pignoli: non è il cavo che HA qualcosa, leggete la frase come, il cavo fa sì che l'impianto suoni in un certo modo...) e la cosa che colpisce di più è il silenzio.
Si, questo cavo può realmente migliorare il rapporto segnale/rumore della vostra catena audio.
Da questo punto di vista, il temuto abbassamento di livello previsto dalla JPS, che consigliava nel caso di alzare il volume, non si è affatto verificato anzi, è vero proprio il contrario: col cavo JPS si ha una sensazione che il livello d'ascolto sia più alto del solito.
Il perchè è presto detto: diminuendo il livello di rumore aumenta la dinamica, a tutto vantaggio della sensazione psicoacustica di un aumento di volume d'ascolto.
Uno degli effetti più evidenti del Digital AC è proprio l'aumento della dinamica, aumento evidente anche rispetto al nostro bravo Merlino che faceva di quest'aspetto una degli *atout* più interessanti della sua performance.
Parlo di dinamica in gamma media, soprattutto. Colpi di rullante, tom, cassa e pennate di chitarra acquistano più violenza, più spessore e corpo.
Timbricamente il suono si inscurisce appena un po' e qui appena è proprio il termine giusto: si tratta di differenze di quell'ordine di grandezza che solo un ascolto attento ripetuto per lungo tempo (e un po' paranoico) riescono a rivelare.
Per il resto direi che l'equilibrio timbrico rimane inalterato, a parte la sensazione (di nuovo psicoacustica) che la gamma media si sia fatta leggermente più in avanti, complice l'aumentata dinamica.
L'effetto dell'aumentato silenzio non poteva non avere effetti sulle microinformazioni che contribuiscono a migliorare il dettaglio ed anche la ricostruzione della scena acustica.
Ed infatti col Digital AC si scoprono più dettagli, prima evidentemente un po' mascherati dal rumore ed aumenta la percezione dello spazio tridimensionale ricreato, grazie ad un aumento dell'informazione ambientale.
Sono, ad esempio, molto più distinti gli echi della sala di registrazione, della chiesa o dell'auditorium dove è stata effettuata la ripresa microfonica.
In abbinamento col cavo di segnale JPS SuperConductor la riproduzione guadagna una parte di quel respiro e realismo che si ha nei concerti dal vivo. E dico una parte perchè dobbiamo metterci in testa che l'ascolto dal vivo è tuttora ineguagliabile...ci possiamo solo provare ad avvicinare.
In sostanza il Digital AC mantiene quel che promette, a parte la dimuinuzione di livello sonoro che invece si è rivelata un vero e proprio aumento. In poche parole, col Digital AC, tutto suona un pelino più forte...anzi, sembra suonare più forte proprio grazie al miglioramento del rapporto segnale/rumore e della dinamica.
Mi vien da pensare che tutto il rumore filtrato dal Digital AC è tutto lavoro in meno per i circuiti di conversione, d'uscita e per l'amplificatore stesso, il che spiegherebbe da un altro punto di vista l'aumento di dinamica.

Conclusioni

C'è ancora tantissima gente che non crede nell'influenza dei cavi d'alimentazione.
Più che invitare anche questi ultimi scettici a provare (seriamente) non possiamo fare.
Il JPS Digital AC funziona, svolge il suo compito filtrante in modo egregio e dona alla riproduzione un'impostazione caratteristica (o è questa la vera impostazione ed il resto erano...caratteristiche? Non lo sapremo mai).
600.000 mila lirette non sono poche per due metri di cavo d'alimentazione ma se considerate che è stato pensato per costituire una valida alternativa ai vari condizionatori di rete, converrete che il prezzo richiesto non è poi così vergognoso.
In fondo si tratta di due metri di cavo costruito con materiali speciali e con annesso un filtro digitale.
In definitiva un bel prodotto, diverso dai soliti cavi d'alimentazione schermati e dal funzionamento sicuro.
Non è un concorrente per il Merlino, vista la classe di prezzo, ma le sue performances mi spingono a continuare nel progetto di sviluppo del Merlino mkII che, oltre ad essere diventata la Storia Infinita mkII, si sta rivelando un vero e proprio laboratorio di teorie e tentativi.
Però, per porre termine all'attesa, ho deciso di proporvi un Merlino CD, specifico per alcune applicazioni...particolari.

Un doveroso ringraziamento a Joe Skubinski per avermi spedito in prova i suoi prodotti. Maggiori informazioni sulla produzione JPS le trovate nel sito ufficiale JPS Labs.

© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

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