TNT Stylos: correttori d'acustica ambientale

[TNT Stylos]

Ultimamente sto utilizzando nel mio ambiente di ascolto una soluzione semplice ed economica a diversi problemi di acustica ambientale; i risultati che ho ottenuto sono stati davvero incoraggianti, ed eccomi allora a proporre all'attenzione dei lettori di TNT gli Stylos (il nome è pomposo ma mi piace), sorta di dispositivi di assorbimento e controllo di onde stazionarie.
Intendiamoci, io non ho inventato proprio nulla, e non mi va di passare per il sapiente di turno fulminato sulla via di Frascati (io abito sui castelli, che ci posso fare); semplicemente ho provato ad applicare alcune idee di cui ho sentito parlare da tempo, e l'efficacia di queste soluzioni mi ha imposto di attirare ancora una volta l'attenzione degli appassionati, sia perchè effettivamente questi sistemi migliorano di molto il suono di qualsiasi impianto, sia perchè si occupano di curare dei problemi che ancora oggi sembrano essere ignorati dalla maggior parte degli audiofili, e che all'atto pratico costituiscono nella maggior parte dei casi l'anello più debole dei sistemi di riproduzione ad alta fedeltà!

In sostanza si tratta di ridurre l'entità delle onde stazionarie che si creano in ogni ambiente chiuso, con dei punti di massima e minima pressione acustica (rispettivamente detti ventri e nodi), cancellazioni ed esaltazioni delle frequenze fondamentali, coerenti con le dimensioni dell'ambiente.
Tali risonanze sono particolarmente dannose per l'ascolto musicale, poichè si protraggono per lungo tempo dopo la cessazione dell'impulso, producendo il tipico effetto melma; si creano poi all'interno dell'ambiente delle zone di cancellazione ed altre di esaltazione, rendendo oltremodo difficile l'individuazione del corretto posizionamento dei diffusori e del punto di ascolto.

Gli Stylos, dei semplicissimi dispositivi di assorbimento a forma di colonnina (da cui il nome), permettono di controllare e diminuire l'entità di dette risonanze, con risultati a volte sorprendenti, anche a fronte di trattamenti minimi.

La costruzione

La costruzione degli Stylos è molto semplice e rapida: mediante della rete metallica da giardinaggio arrotolata a cilindro (e fissata mediante delle fascette plastiche) si crea la struttura portante, con due tappi in legno inseriti all'interno della rete, sopra e sotto, per mantenere la sezione circolare; all'interno della rete trova posto il materiale assorbente, che può essere facilmente chiuso in una busta (quelle classiche per la spazzatura vanno benissimo). La rifinitura estetica può essere comodamente affidata ad un tessuto di media densità, del colore preferito, da calzare sopra la tela, con una semplice cucitura longitudinale rivoltato verso l'interno, come con i guanti.
Il materiale assorbente può essere di diverso tipo; vanno bene la lana di vetro, tessuti o stracci di vario tipo, segatura di legno (reperibile gratis come scarto presso diversi falegnami).
È poi consigliabile controllare periodicamente che il materiale assorbente non produca muffe o microrganismi sconosciuti alla scienza ufficiale; la prudenza non è mai troppa!!!

Io ho provato nei miei Stylos la lana di vetro, con risultati ottimi, ed ho utilizzato per un amico delle vecchie coperte ed alcune lenzuola, altrettanto efficaci; la caccia è comunque aperta!
Le dimensioni degli Stylos sono direttamente proporzionali alla loro efficienza ed alla lunghezza d'onda della frequenza minima di intervento: i miei sono alti all'incirca 80 centimetri, per un diametro di 35 (sempre centimetri).
Potete ovviamente provarne di più piccoli, ma se il vostro ambiente ha almeno una dimensione superiore ai 4.5 m è forse meglio orientarsi su diametri maggiori.
Il posizionamento è invece più rigido: gli Stylos devono essere poggiati sul pavimento negli angoli della stanza, partendo da quelli opposti al punto di ascolto, vicino ai diffusori.

Funzionano?

Anche questo trattamento, invero minimo, sortisce degli effetti prodigiosi; le basse frequenze guadagnano in pulizia ed articolazione, sembrano essere più estese e autorevoli, anche se in un primo momento meno presenti: in realtà ciò che sembra mancare è ciò che non esiste nel segnale originario, che si crea in ambiente ed impasta dove può.
In effetti non è solo nella gamma inferiore che si guadagna in pulizia, ma su tutto lo spettro audio, con una scena più precisa e coerente, e le voci di una buona spanna più intellegibili e ricche.
È da sottolineare che questi dispositivi operano quasi esclusivamente nel controllo delle risonanze perimetrali, mentre restano ancora tutte le riflessioni primarie (le più perniciose) e le secondarie ad inficiare, dove possibile, la qualità dell'ascolto casalingo; le riflessioni delle pareti necessitano di un trattamento del tutto diverso, poichè in questo caso si tratta di operare un intervento molto più selettivo: assorbire esclusivamente quanto nocivo per l'ascolto, e lasciare un sano campo riverberato a creare una acustica piacevole e viva.

Il campo è aperto, ed io vorrei semplicemente sottolineare l'influenza dell'ambiente di ascolto sulla qualità del suono; vorrei sbagliarmi, ma ho come l'impressione che troppi "esperti" si siano dimenticati, tra un cambio di cavo e l'altro, dell'importanza di un corretto interfacciamento tra diffusori ed ambiente, e delle conseguenze di tale leggerezza.
Ma si sa, spostare una coppia di casse è assai più faticoso che cambiare un cavetto di alimentazione...

© Copyright 1998 Giuliano Nicoletti

TNT Stylos "Plus" by Marcello Stoppini

[TNT Stylos]

L'idea di costruirmi dei TNT Stylos circolava instancabile nella mia mente da diverso tempo.
Mi era ben chiaro come il maggior collo di bottiglia del mio piccolo sistema di ascolto fosse l'acustica dell'ambiente.
Una prova che, abbastanza evidentemente, avvalorava la mia tesi fu quella di mettere del materiale assorbente (vecchie coperte e indumenti...) in due sacchi della spazzatura. Posizionati nei due angoli della stanza alle spalle dei diffusori sortivano effetti ragguardevoli. Le differenze erano molto più tangibili di quelle riscontrabili cambiando dei cavi o mettendo punte, per fare un esempio.
Piccolo problemino: non vivo solo.
All'idea di tenersi in casa singolari cilindroni, dall'uso non identificato, alla mia compagna si drizzavano letteralmente i capelli in testa.
Visto però che sono un uomo fortunato, la stessa se ne usci con una frase del tipo: "se almeno fossero delle lampade...".
Ohibò.
Mi sono buttato a capofitto sul nuovo progetto.
Ho comprato, nel più vicino centro commerciale, rete di metallo da giardino da 2 metri di altezza, vari metri di stoffa per realizzare la copertura degli Stylos, fil di ferro e materiale elettrico (portalampade, filo bipolare, interruttori e spine) per due lampade.
Col fil di ferro ho realizzato dei "supporti" per tenere in sospensione, a circa 3/4 dell'altezza delle colonne, un portalampada.

[TNT Stylos Plus]

Il filo elettrico l'ho fatto uscire dalla parte superiore dei cilindri di rete, completato da un interruttore.
La parte inferiore è stata riempita con il materiale fonoassorbente di cui sopra.
Il risultato visivo è, a mio avviso ottimo, il risultato sonoro...anche!

[TNT Stylos Plus by Night]

Due tubi luminosi dalla luce piacevolmente calda, con un design per niente disdicevole (e WAF molto alto), equalizzano ora con successo la mia stanza: mi sono liberato, finalmente, di quelle insopportabili code sul mediobasso e di quella scarsa focalizzazione e intelligibilità a cui ormai mi stavo rassegnando. La scena è ora moooolto più coerente e le voci sensibilmente più reali, in questo caso direi... luminose!

[TNT Room]

Costo dell'operazione: circa 60.000 lire, buona parte spese in tela per la copertura.
A chi fosse interessato alla costruzione consiglio di utilizzare lampadine elettroniche a basso consumo. C'è molta aria attorno ad esse, all'interno del cilindro, ma trattandosi comunque di una copertura in stoffa non ho la più pallida idea se questi oggetti rispondano alle normative di sicurezza (credo di si).
Di conseguenza meglio utilizzare lampadine con pochi watt, che scaldino poco: ne guadagneremo anche in... bolletta.

© Copyright 2000 Marcello Stoppini