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Operazione C30H62: nome in codice Squalano T-30

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Prodotto: TR-30 - Squalan Oil
Produttore: A.R.T. Audio Reference Technology - Italia
Prezzo L. 80.000

Nel 1906 il dr. Tsujimoto cominciò ad interessarsi allo studio di una varietà di squalo (centrophorus artomarginatus) che viveva a profondità attorno ai -1000 metri nel Pacifico, con pressioni elevatissime, temperature sui -55° e scarsità di ossigeno e di luce. L'attenzione scientifica era principalmente rivolta alle sue capacità di adattamento in un ambiente così *problematico*, ma le ricerche ebbero una improvvisa impennata di interesse quando, nel 1930, si scoprì con certezza la totale immunità di questo animale da ogni forma tumorale.
Il risultato fu che questa particolarità era da collegarsi alla presenza, nel loro enorme fegato (25-30% del peso corporeo), di un olio della famiglia degli idrocarburi insaturi che produce ossigeno in combinazione con l'acqua e ne è un ottimo vettore nell'organismo. Era l'olio di squalano, la sua formula chimica C30H62. Ne fece tesoro l'industria cosmetica e farmaceutica per le sue qualità antiossidanti e per la facilità con cui penetra, senza alcuna intolleranza, attraverso gli strati superficiali dell'epidermide. Si stanno anche studiando in campo medico i suoi effetti come anti colesterolo ed antitumorale tanto che un'azienda giapponese lo vende sotto forma di capsule, olio o crema per il corpo.

La A.R.T. di Firenze, da tempo, invece, lo propone come trattamento per pulizia, protezione dalla ossidazione e miglioramento dei contatti elettrici dei nostri apparecchi, esoterici e non, e degli LP.

Il prodotto

La cura estetica nella presentazione dei prodotti A.R.T. è un dato di fatto: tanto è inutile vestire a festa un somaro, tanto è utile dare a prodotti di rilievo un giusto risalto, anche nelle confezioni, tutte curatissime ed eleganti.
La scatola contiene una boccetta trasparente da 50ml di prodotto, assolutamente inodore ed incolore, sicuramente insapore anche se non lo ho assaggiato :-) (non pretendiamo troppo dai poveri recensori), non irritante per la pelle, non elettricamente conduttivo, un foglietto illustrativo che dà esaurienti spiegazioni circa l'uso ed un finto pin RCA in teflon, che da un lato si inserisce nelle rispettive prese e dall'altro accoglie le spine dei cavi di segnale, permettendo la pulizia anche delle superfici, quelle interne, fino ad ora irraggiungibili.

Pulizia dei contatti

La prima prova che ho fatto è stata quella della semplice pulizia dei contatti. Grazie al finto spinotto in teflon l'operazione è stata particolarmente accurata e semplice: dopo aver uniformemente cosparso di T-30 i contatti ed atteso qualche minuto, è bastato inserire lo spinotto nei contatti e ruotarlo ripetutamente. Al termine dell'operazione, il teflon era annerito ed i contatti brillanti e perfettamente lubrificati. Per ripulire poi lo spinotto *applicatore* basta lavarlo con acqua e sapone.
Onestamente devo dirvi che, dedicatomi all'ascolto, non ho notato apprezzabili differenze. Però: pensate a quanto ci si sente sollevati nel vedere tutto quel nero depositato sull'attrezzo di pulizia e sullo straccetto usato. Sicuramente sta meglio lì che sui nostri preziosi, a volte troppo, connettori. E poi che bellezza non doverli più rigare con cavi terminati con pin molto *aggressivi*.

Pulizia dei piedini delle valvole

Fatto il primo passo con esito positivo passo al secondo: lascio raffreddare per bene l'amplificatore e con la santa pazienza, caposaldo della nostra insana passione, dò inizio ad un lavoro certosino di pulizia dei piedini delle valvole, questa volta con l'aiuto di alcuni cotton-fioc e stuzzicadenti. Questa fase è stata molto più lunga (provate a moltiplicare per il numero delle valvole gli otto o nove piedini di ognuna).
Rimontato il tutto, lascio suonare per una mezz'ora abbondante e mi accomodo *in postazione* per scoprire qualche novità.
Questa volta riesco a percepire una differenza, che però, nel mio caso, non gradisco troppo. Mi spiego: la gamma alta si è, anche se minimamente, ulteriormente *lucidata* e questo risultato, che in tanti sicuramente andranno a ricercare, non serve al mio impianto, che, di partenza, ha una impostazione abbastanza *chiara*. Comunque meglio così: le correzioni per ovviare all'inconveniente sono a portata di mano, ma ora sono un molto più sicuro che, strada facendo, di segnale ne perdo sempre meno.

Trattamento degli LP

Ora che il TR-30 si è guadagnato la mia fiducia, supportata anche dalla grande quantità di letteratura scientifica che ho trovato in rete, prendo il mio disco nero preferito, ascoltato centinaia di volte ed inizio a trattarlo. Prima gli dò una bella spazzolatina per togliere il grosso della polvere poi, seguendo le istruzioni, una decina di gocce di TR-30 ben distribuite con i polpastrelli su tutta la superficie. Qualche minuto di attesa e poi una bella pulita con un panno morbido.
Mentre mi godo un bel CD, il giradischi gira muto, facendo quella *prima passata* sui solchi appena trattati, come consigliato dalle istruzioni, allo scopo di asportare per mezzo dello stilo tutti i residui di sporco. Ad un certo punto il braccio comincia ad andarsene a spasso sulla superficie del disco: lo stilo si è saturato di polvere grassa e pattina liberamente sul vinile. Anche qui, una pulitina con lo spazzolino e via fino alla fine. Rimetto tutto dall'inizio e questa volta sposto il selettore su Phono per l'ascolto.
Innanzitutto il leggero *rumble* di fondo della superficie sembra scomparire e addirittura il salto, sempre allo stesso punto dello stesso pezzo per un solo solco, era scomparso anche lui. Ho notato subito un tangibile miglioramento di dettaglio ed ariosità e una maggiore chiarezza della media. Mi sono anche accorto che potevo, senza compromettere l'intelligibilità del basso, ne' sacrificando la gamma alta, aumentare di qualche decimo di grammo il peso di lettura tutto a guadagno della corposità complessiva del suono.

Conclusioni

Tenete presente nel parlare degli effetti dell'olio T-30 abbiamo a che fare con variazioni e sensazioni di ordine di grandezza molto molto piccolo, a fronte di un prodotto che ha un costo *apparente* abbastanza elevato: se però poi si va a fare quattro conticini si vede che, con un flacone, si possono trattare circa 100 LP e immunizzare per un anno le connesioni dall'ossidazione. Proviamo allora a paragonare la spesa con quella fatta per l'acquisto di un paio di CD sbagliati o di un LP audiophile rivelatosi una palla mortale, ed il gioco è fatto: il TR-30 diventa convenientissimo, anzi un must.

© Copyright 1998 Mimmo Cacciapaglia

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