Editoriale di Febbraio 2017

Spotify intende aprire all'audio non compresso?

[Spotify lossless]

Autore: Lucio Cadeddu
Pubblicato: Marzo, 2017

Tutti quanti noi conosciamo bene Spotify. I nostri figli lo conoscono persino meglio, in quanto lo utilizzano in modalità “free” da tanto tempo ormai. È di fatto il servizio, insieme a Shazam, che più frequentemente viene associato all'idea di fruizione della musica in streaming dalla rete o da smartphone.

Lanciato il 7 Ottobre 2008, Spotify è un servizio di streaming audio e video che è diventato estremamente popolare in questi ultimi anni. Sviluppato in Svezia dalla start-up Spotify AB fornisce musica e video dotata di diritti digitali, che vengono pagati alle case discografiche in funzione dei quanti download vengono effettuati. Esistono diverse versioni di Spotify, una free, totalmente gratuita ma sostenuta dalla pubblicità, e una a pagamento, detta Premium, che non prevede pubblicità e offre più servizi, inclusa una qualità più elevata, fino a 320 kbps, contro i 90 e 160 dell'edizione free (90 kbps è per i dispositivi mobili).

La piattaforma è disponibile ormai quasi ovunque nel mondo ed è compatibile con tutti i sistemi operativi (Windows, Mac OS X e Linux) così come per tutti i dispositivi mobili, come smartphone e tablets, basati su iOS o Android. Sono immagazzinati, a oggi, oltre 30 milioni di brani musicali, che vengono ascoltati da ben 50 milioni di utenti a pagamento (ovviamente gli utenti free sono molti di più). Per dare un'idea delle dimensioni del fenomeno basti pensare che Spotify ha il doppio degli utenti a pagamento rispetto a Apple Music, il sistema di streaming della famosa mela!
Questo significa che tantissime persone sono disposte a pagare un canone mensile pur di poter ascoltare tutta la musica che desiderano, attingendo a questo immenso database. Questo è assolutamente sorprendente se si pensa che esiste una versione gratuita e che in generale gli utenti di Internet sono abituati ad avere quasi tutto gratis.

Questa vasta collezione di canzoni, tuttavia, è disponibile in formato compresso, con standard Ogg Vorbis (una sorta di MP3). Qualora desideraste ascoltare file musicali non compressi sareste costretti a rivolgervi ad altri servizi, come ad esempio Tidal, un sistema di streaming ad alta qualità che abbiamo recensito qualche tempo fa qui su TNT-Audio. Questo accadeva sino ad ora. E già, perché si vocifera che Spotify stia beta-testando, come si dice in gergo, un servizio di musica compressa senza perdita (tipo flac) con un ristretto numero di suoi utenti. In altre parole, sta sondando il terreno e l'interesse per un servizio ancora più “Premium”.
I file flac sono sì compressi, ma senza perdita di dati. Una volta decompressi il loro contenuto è identico al file originale. Sembra che il costo extra per un servizio di questo tipo sarà tra i 5 e i 10$ in più rispetto ai classici 10$ al mese per l'attuale servizio Premium.

Le vere domande dunque sono: siamo veramente sicuri che gli utenti di Spotify siano disposti a pagare quasi il doppio per un servizio di questo tipo? O si accontenteranno della qualità compressa a 320kps? Quanti di quei 50 milioni di utenti paganti sono audiofili o, almeno, vagamente interessati alla qualità dell'ascolto anziché alla quantità?
A mio parere solo una minima parte di essi! Tutti gli altri, provata l'alta qualità e non avendo percepito alcuna differenza rispetto all'abbonamento standard, perché dotati di impianti non in grado di evidenziare a dovere le differenze, torneranno allo streaming compresso, risparmiando denaro.

Siamo dunque noi audiofili destinati all'estinzione? I servizi che ci piacerebbero sono troppo di nicchia per poter essere implementati su vasta scala? Può darsi, ma salutiamo comunque con piacere ogni eventuale nascere di iniziative di questo tipo. Con l'aumento della velocità di connessione alla rete e delle dimensioni degli hard disk la necessità di trasferire e immagazzinare file musicali molto compressi diventerà via via sempre meno impellente. Credo che i file musicali compressi con perdita diverranno presto un ricordo del passato e francamente noi non vediamo l'ora!

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