Antoine Dominique ("Fats") Domino, Jr.

New Orleans, Louisiana 26 Febbraio 1928

Harvey, Louisiana 24 Ottobre 2017

[English version here]

Data pubblicazione: Gennaio 2018
Autore: David Hoehl - TNT USA
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

[Fats Domino] Nel leggere della scomparsa di Fats Domino, lo scorso 28 Ottobre, sono rimasto colpito dagli improbabili paralleli tra i pionieri del rock and roll degli anni '50 e, tra tutti, il grande compositore classico Johannes Brahms. Ricordo di aver letto una volta un racconto su un tipo che era andato a trovare Brahms, e lo trovò che stava grigliando delle salsicce nel cortile dietro casa. Brahms, notoriamente, amava anche le cene con gli amici, mangiando semplici pietanze contadine all'osteria del posto. Fats Domino, come si addice a un musicista famoso per il grande successo di vendite di “Jambalaya”, era anche una buona forchetta e, infatti, si portava appresso pentole e padelle quando era in tournee, per potersi cucinare i suoi piatti preferiti della tradizione culinaria di New Orleans. Entrambi, pertanto, amavano mangiare bene alla maniera della “gente comune”, anche dopo essere diventati famosi.

Oltretutto, entrambi erano nati in un contesto relativamente povero in città portuali, entrambi provenivano da famiglie di musicisti da poco arrivate lì e, sia l'uno che l'altro, erano stati iniziati dai parenti, sin da piccoli, per diventare abilissimi pianisti. Infine, entrambi sarebbero stati capaci di emergere dalle loro umili origini per diventare nomi notissimi a tutti.

Ma la cosa più importante è che entrambi avrebbero preso forme di musica dal passato per traghettarle nel futuro, Brahms rielaborando la sinfonia classica, il quartetto d'archi, la sonata, temi e variazioni e così via, in termini Romantici, fino a diventare il porta-bandiera del lato “conservatore” del Romanticismo in campo musicale; Fats Domino prendendo lo stride piano e il rhythm and blues delle sue radici di New Orleans e ri-plasmandoli in una forma che non era altro che l'inizio del rock and roll.

Antoine Dominique Domino, Jr., era l'ottavo-genito di una famiglia appena arrivata in una zona di New Orleans conosciuta come il Ninth Ward, ma fece di questa cittadina la propria casa per il resto della sua vita, almeno fino a quando fu costretto, in seguito all'uragano Katrina, a spostarsi in una zona periferica nei pressi. Non finì neanche la quarta elementare, abbandonando la scuola per lavorare in un'azienda che si occupava di forniture di ghiaccio. La sua prima esibizione in pubblico risale a quando aveva 10 anni e, sin da quando ne aveva 14, suonava il piano nei bar di New Orleans, avendo imparato i rudimenti di questo strumento da suo cognato, che era un chitarrista jazz e in seguito, in larga parte, da autodidatta, grazie all'ascolto e all'imitazione di varie registrazioni musicali, inclusi dischi del calibro di quelli di Meade Lux Lewis e di Pinetop Smith. Il direttore di Banda Billy Diamond, che attribuì a Domino il soprannome di “Fats”, sia perché il suo stile ricordava quello di Fats Waller, sia per il suo grande appetito, lo assunse per suonare con lui all'Hideaway Club. Non molto tempo dopo, Lew Chudd, proprietario della Imperial Records, mise Domino sotto contratto con una clausola che, insolitamente, gli garantiva diritti per ciascun disco venduto, piuttosto che una tariffa forfettaria per ciascuna registrazione.

E le vendite dei dischi di Domino superarono i 65 milioni di copie durante il corso della sua carriera! Cinque dei suoi dischi ottennero il disco d'oro, con più di un milione di copie vendute, a partire dal 1955, e circa 20 gli seguirono, con altri 35 che sarebbero entrati nella Billboard Top 40. Durante gli anni '50 e fino ai primi anni '60, solamente Elvis Presley ottenne successi di vendita maggiori. Il primo dei dischi milionari di Domino fu “The Fat Man”, generalmente riconosciuta come una tra le prime canzoni rock and roll, che era stato registrato poco dopo la firma del contratto con la Imperial; nessun'altra canzone rock aveva mai ottenuto un simile successo, fino ad allora. Altri grandi successi furono “Blueberry Hill”, “Ain't It a Shame”, “Blue Monday”, e molti altri. Domino fece anche alcune apparizioni in vari film negli anni '50 e numerosissime tournee, non sempre senza problemi, visto che aveva contribuito a infrangere le barriere razziali del suo tempo. Persino dopo che il cambiamento dei gusti del pubblico causò un declino nelle vendite dei suoi dischi, a metà degli anni '60, continuò a registrare ed esibirsi dal vivo, sebbene avesse scelto di limitare le sue apparizioni alla sola zona di New Orleans e dintorni.

Domino e sua moglie, Rosemary, erano sposati dal 1947 e rimasero insieme fino alla morte di lei, avvenuta nel 2008. Hanno avuto otto figli. Negli ultimi anni, Domino cessò la sua attività concertistica, pur continuando a suonare a New Orleans e, tornando alle sue inclinazioni culinarie, era conosciuto per i grandi banchetti che organizzava per familiari e amici. Domino ricevette un gran numero di premi e onorificenze; tra questi, nel 1986 fu tra i primi membri inclusi nella Rock and Roll Hall of fame, e ricevette anche un Grammy Award alla carriera, nel 1987. Il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, insignì Domino con la National Medal of Arts; il successivo presidente, George W. Bush, gliene consegnò personalmente una copia, quando l'originale andò perduto a causa dell'allagamento della sua casa, nei giorni dell'uragano Katrina.

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