Inter.Vista ai progettisti della Phonosophie (ovvero Ingo Hansen, Thorsten Kölln e Manfred Gehrmann)

di Lucio Cadeddu

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LC >
Potete dire ai nostri lettori qualcosa sulla storia della Phonosophie, quando avete iniziato, perchè, ecc.

PH >
La PHONOSOPHIE è stata creata nel Dicembre del 1985. All'epoca, il lettore di CD iniziava a conquistare il mercato. Ma divenne presto chiaro che il giradischi era ancora il custode del "suono naturale" della musica. Ed è in relazione a tali considerazioni che abbiamo scelto il nome dell'azienda, per palesare il forte legame con il suono del vinile. E' una parola composta: "PHONO" ricorda la dolcezza ed il calore del giradischi, e "SOPHIE" viene dal termine greco "SOFIA", che significa conoscenza, saggezza. Le abbiamo così unite per formare PHONOSOPHIE: un'unica parola che indica con precisione la nostra filosofia.

Questa è sempre andata in cerca di componenti Hi-Fi che rispondessero alle nostre esigenze, come i prodotti della Linn di quel periodo.
Nel 1986 la PHONOSOPHIE ha assunto la distribuzione tedesca della Naim. E' stato l'inizio di un'alleanza di gran successo. Poco tempo prima di quando abbiamo iniziato i rapporti con la Naim, avevamo provato a migliorare il suono di un Thorens TD-166, apportandovi qualche modifica. Conducemmo molti esperimenti, esaminammo molte soluzioni, e, alla fine di tutto, progettammo nuove sospensioni in cromo, rifinimmo le pulegge del motore, realizzammo un contropiatto metallico, ecc. Tutte queste modifiche, in fondo dei dettagli, miglioravano, però, il suono rendendolo completamente differente da quello del giradischi Thorens di partenza. Suonava "VIVO", e rappresentò la nascita del nostro primo giradischi: il N°1.
Più tardi arrivò il "N°2". Anche in tal caso si trattava di un Thorens modificato (il TD-146), ma equipaggiato con un telaio in vero legno ed una nuova base, progettata dalla PHONOSOPHIE.
In seguito, decidemmo di sviluppare un giradischi completamente nuovo. La maggior parte dei pezzi accortamente scelti erano di nuova progettazione, come, ad esempio, il disaccoppiamento del controtelaio, realizzato mediante molle lamellari, per evitare risonanze parassite. Adoperammo anche un motore a 25 Hz, meno rumoroso, e la "sinusoide" è esente da rumore digitale. In un primo momento lo abbiamo equipaggiato del braccio TP-90, progettato in collaborazione con la Thorens, ma dopo lo abbiamo "sposato" con il braccio Naim-ARO. Quest'insieme di parti di alta qualità ha assunto il nome di "N°3", ed in breve è diventato un giradischi di riferimento.

Nel 1993 ebbe fine la collaborazione con la Naim. Era arrivato il momento: nacque l'idea di creare da soli tutta una linea di prodotti. In poco tempo fu pronto il progetto di un nuovo integrato e di un finale. A causa degli alti costi, non fu possibile progettare anche il lettore di CD, ma avevamo comunque individuato il modo per migliorare il suono di certi modelli della Marantz, apportandovi poche modifiche.
Ed arrivammo ad un punto nel quale ci chiedemmo come mai il suono del giradischi fosse così migliore di quello di qualsiasi lettore di CD. Decidemmo, quindi di scoprire perchè, ed il risultato sfociò nella produzione dello "ANALOGIZER" (analogizzatore, n.d.t.).
Questo prodotto completamente nuovo è in grado di migliorare il suono di una sorgente digitale, indirizzandola verso una direzione analogica. La musica si riscalda e perde le asperità, proprio come quella che siete abituati ascoltare da un giradischi. Siamo orgogliosi di annunciare che siamo riusciti a conseguirne il brevetto.

Tutti i prodotti della PHONOSOPHIE sono costruiti per esibire una riproduzione come il suono "DAL VIVO". Vogliamo che gli ascoltatori si sentano proprio davanti al palcoscenico, tanto da provare un brivido lungo la schiena. Dopo tutto, la musica è emozione, al 100%!
Vogliamo che la riproduzione della musica si trasformi in un evento. Questo è il principale motivo per il quale i nostri componenti non vengono progettati solo con strumenti di misura: l'ultimo stadio del progetto prevede che superino una prova di ascolto! Se questa va a buon fine, lo "strumento" può essere accettato a far parte della famiglia dei nostri prodotti.

LC >
Se guardiamo al nome dell'azienda ed alla circostanza che producete ancora giradischi, sembra proprio che amiate il vinile e la riproduzione analogica.
Potete illustrarci brevemente il vostro punto di vista a riguardo dell'infinito dibattito "Musica analogica contro musica digitale"? Inoltre, pensate che ci sia ancora spazio (e futuro) per gli LP?

PH >
Si, è vero: amiamo ancora il vinile e le produzioni analogiche. Ed è anche vero che che non esiste un lettore di CD che riproduca la musica come un giradischi. Però ora appare chiaro ciò che accade al segnale riprodotto dal lettore di CD. Immaginatevi di ascoltare una nota suonata da un sassofono, ad esempio un tono da 1KHz. Per riuscire ad identificare un suono con precisione, l'orecchio umano ha bisogno da 5 a 7 ulteriori (frequenze di) onde legate da un preciso rapporto matematico al tono fondamentale (nell'esempio di prima, oltre alla base da 1KHz, ci dovranno essere: II:2KHz; III: 4KHz; IV: 8KHz; V: 16KHz; VI: 32K Hz; VII: 64KHz).
Questi ulteriori toni spesso non sono udibili, però possono determinare cambiamenti dell'intero spettro di frequenze e possono anche avere un'influenza sulla frequenza base. Durante il processo di registrazione del segnale musicale, i microfoni portano tutti questi cambiamenti sul nastro. Venendo ai giradischi, si nota come questi siano costituiti da molte parti meccaniche, come le molle, i punti di appoggio, il piatto, ecc. che hanno un influenza sul segnale musicale rivelato dalla puntina. Ma anche queste parti aggiungono le informazioni mancanti al segnale musicale post-prodotto, così da farlo suonare come dal vivo. Invece, il lettore di CD si comporta in modo del tutto diverso.
Ha una capacità di rilevazione del segnale limitata, pare insufficiente, per riuscire a mostrare le importantissime variazioni del segnale musicale. Noi riteniamo che ciò sia dovuto alla minore densità delle informazioni rilevate. Forse la qualità aumenterà con l'uso della nuova tecnologia a 96KHz, quando il filtro sarà in grado di ricostruire correttamente la "sinusoide". Ma un altro motivo di differenza risiede nel lavoro delle parti analogiche. Per avere un maggior numero di informazioni utilizzabili è necessario stabilizzare l'alimentazione, e bisogna usare migliori stadi di preamplificazione.
Alla fine del discorso, risulta evidente che il giradischi conserva ancora un vantaggio sonoro nei confronti del lettore di CD. Il motivo per il quale si è passati al CD è semplicemente un altro. Le grosse compagnie discografiche che vendevano il vinile volevano fare più soldi. Dicevano che non c'era sufficiente margine di guadagno. D'altra parte, il CD ha i suoi vantaggi per il consumatore. E' molto più agevole da maneggiare e si possono conservare 4 CD nello spazio dove si metteva un solo LP.
E, naturalmente, i sistemi digitali sono il futuro.
Perciò l'introduzione del CD è stata un passo logico. Però, se si bada alla differenza del suono di questi due sistemi, c'è ancora spazio per il giradischi....

LC >
Voi realizzate anche delle modifiche (tweakings) di lettori di CD Marantz. Molti costruttori non amano questa attività, mentre noi crediamo che OGNI componente HiFi posa essere migliorato da un audiofilo che sappia dove metterci le mani.
Quali sono le aree dei lettori di CD dove ci si possono attendere i migliori risultati con semplici modifiche?

PH >
Prima di iniziare a fornire istruzioni per i tweakings, vogliamo evidenziare un punto molto importante per ogni impianto HiFi. Adoperate sempre una buona connessione (cavo?) di alimentazione. La capacità di trattare correnti impulsive aumenta percepibilmente. Tenete a mente che ogni impianto HiFi può suonare al massimo come la sua parte peggiore. Una speciale connessione di alimentazione è necessaria per permettere ad ogni componente di esprimere al meglio le proprie capacità.

Ci sono tre modi per migliorare il suono in modo semplice.
Il primo consiste nel cambiare il cavo di alimentazione di serie con uno speciale. Un'alimentazione stabilizzata garantisce il raggiungimento di un maggiore livello di informazioni utili alla ricostruzione del segnale musicale. Capita che i componenti debbano inviare impulsi brevi un millesimo di secondo. Con una maggiore capacità di corrente impulsiva si ottiene anche una maggiore gamma dinamica. Entrambi elementi che aiutano il componente a produrre il segnale musicale in maniera più controllata. Gli strumenti e gli esecutori si avvicinano ai diffusori, diventano più a fuoco, quasi palpabili. Più informazioni vuol dire musica più "VIVA".

Il secondo è: cambiare le prese RCA in prese DIN. Nelle prese RCA, il capo del cavo di segnale esce fuori dalla schermatura della calza, risultando, quindi, esposto ai campi magnetici che, naturalmente, influenzano il segnale musicale.

Esaminando ora la connessione della presa RCA, si nota che la parte della spina che conduce il segnale ha un contatto ad un solo serraggio. E' solo questione di tempo, ma prima o poi il contatto si allasca, e meno contatto significa meno informazioni musicali. Invece, quando si adoperano le prese DIN, i capi che conducono il segnale sono circondati dallo schermo. Inoltre, si garantisce un migliore contatto, perchè i capi sono stretti da due robusti serraggi e la presa è ulteriormente fissata con un controdado.
Pertanto, con le prese DIN si ha sempre il miglior contatto per il massimo livello di informazioni musicali trasmesse. La differenza del suono è quali incredibile!

E per ultimo, ma non ultimo, potete usare una delle nostre "Digi-Plug" da mettere sull'uscita digitale coassiale del lettore di CD. Questa, infatti, è attiva in fase di lettura anche se nulla vi è collegato, e di lì escono onde di segnale ad alta frequenza che possono rendere il segnale meno musicale. Coprendo questa uscita si uccidono queste onde. Il risultato è un'immagine dei cantanti e degli strumenti maggiormente a fuoco.

LC >
Ci potete brevemente riassumere le vostre idee in tema di progettazione di amplificatori? Avete in cantiere qualche amplificatore a valvole?

PH >
Il nostro obiettivo era progettare componenti che potessero riprodurre la musica proprio come dal vivo. Tutte le parti che adoperiamo sono scelte con cura ed il loro utilizzo nei nostri progetti avviene col fine di assicurare il massimo livello di qualità del suono: di qui i corti percorsi del segnale, gli ottimi stadi di alimentazione e l'assenza di interazioni fra i vari componenti.
Si sa quanto sia difficile trovare il componente HiFi "giusto", quello che ci provoca la pelle d'oca, che ci fa venire i brividi. Specialmente quando si esaminano i prezzi, perchè spesso va cambiato tutto l'impianto per ottenere dei miglioramenti udibili.
Perciò abbiamo costruito i nostri componenti come una scatola di mattoni. Si può iniziare con un impianto piccolo e si può via via migliorarlo, cambiando componenti elettronici o semplicemente comprando un nuovo componente, finchè non ci si è costruito un grande impianto per il vostro piacere di ascolto.
L'idea principale era quella di progettare un amplificatore con tecnologia a 4 canali. Avere stadi separati per la sezione alti e quella bassi del diffusore (cioè la biamplificazione) fornisce molti vantaggi. In confronto al semplice bi-wiring, la biamplificazione consente una riproduzione musicale più potente e controllata, in virtù dell'amplificazione separata. Se poi si usa un filtro "BI-BUTT" ( "BI-POPO'" n.d.t.), si può anche aggiustare il suono in dipendenza dell'acustica della sala d'ascolto. Il massimo livello ( di regolazione, n.d.t.) si ottiene adoperando un crossover attivo.
In questo modo gli strumenti e gli esecutori vi entreranno proprio in soggiorno, e quasi li potrete toccare.

Noi riteniamo che non sia necessario progettare un amplificatore a valvole. E' migliore per suonare la musica dal vivo, sul palco, perchè riscalda e smussa il suono delle chitarre (... non vorrei mai perdere il Marshall della mia chitarra-basso!...), ma per l'alta fedeltà non è possibile controllare rigorosamente le distorsioni che induce sul segnale musicale.

LC >
Qual è il vostro punto di vista sui nuovi media ed i loro supporti (DVD, Home Theater ecc.). Pensate che la solita riproduzione stereofonica come noi la conosciamo sia giunta alla fine?

PH >
Questa è davvero una domanda difficile e penso sia meglio dividerla in due problemi distinti.
Iniziamo con l'home cinema . . .
E' bello poter vedere un film a casa con gli stessi effetti del cinema. Ma gli impianti deputati a ciò sono fatti per produrre un effetto "virtuale". Non sono in grado di riprodurre la musica nello stesso modo in cui ci riesce un vero impianto Hi Fi. E' giusto che l'H.T. si sia sviluppato, ed il mercato è in crescita, ma non regge il confronto con un impianto Hi Fi.
Venendo al DVD: aspettiamo e vediamo che succede. Sicuramente la nuova tecnologia a 96 KHz può risultare vantaggiosa in termini di maggiore densità delle informazioni musicali estratte. Se riandiamo con la mente ai primi lettori di CD, bisogna dire che suonavano proprio male.
Però i difetti sono stati corretti, ed ora i lettori di CD si comportano decisamente meglio.
Il DVD audio può diventare il sistema del futuro, ma deve conservare la compatibilità con la tecnologia che ora stiamo usando. Altrimenti, seguirà la sorte del DAT o della DCC: praticamente morti prima di nascere.

LC >
Programmi per il futuro, nuovi progetti, idee.

PH >
Il programma più importante per noi è terminare la lavorazione del nostro nuovo lettore di CD "IMPULS". Speriamo di riuscire ad iniziare la distribuzione per la fine di dicembre '98. Il prossimo passo sarà il completamento della nostra linea di prodotti con un sintonizzatore, previsto per marzo '99.
Attualmente la nostra linea comprende dei lettori di CD e dei sintonizzatori, ma hanno ancora l'aspetto di prodotti Marantz. E' importante che tutti i prodotti abbiano lo stesso aspetto, come i nostri amplificatori, così da sembrare un impianto.
Un altro progetto al quale stiamo lavorando è un nuovo diffusore. Stiamo provando a progettarlo nello stesso modo in cui progettiamo le nostre elettroniche. Il cliente può iniziare con un piccolo mobile, e migliorarlo progressivamente fino a farlo diventare un sistema da pavimento. Speriamo di presentarlo per l'inizio del '99.
Tutti questi progetti hanno richiesto un lungo periodo di ricerche, per trovare i giusti parametri per diventare un prodotto PHONOSOPHIE. A noi importa solo la musica e la sensazione di un'impressione "VIVA". Non ci sarà mai un componente marchiato PHONOSOPHIE che non avrà superato le prove di ascolto . . . . . . perchè LA MUSICA E' VITA!

Cortesemente Phonosophie per TNT.

Copyright © 1998 Lucio Cadeddu
Traduzione: Carlo Iaccarino