Inter.vista con Stefano Zaini di "The Sound Of The Valve"

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Potrebbe presentare in breve la storia della sua attività in questo settore? Gli inizi e lo stato attuale.

Stefano Zaini >
Mi presento: sono Stefano Zaini della The Sound Of The Valve ed organizzatore della rassegna di solo hi-fi 2 canali ad appuntamento annuale Milano hi end 2000.
La nostra ditta si affaccia nel mercato dell' hi-end (non home theater) e produce elettroniche esclusivamente valvolari monotriodi o push-pull a richiesta del cliente con diverse configurazioni, produciamo diffusori acustici ad alta efficienza in T.Q.W.T. e a dipolo con il nostro altoparlante a larga banda ZS 266-8-1 e diffusori a tromba sempre con altoparlanti a larga banda Lowther di cui samo Lowther Club ed O.E.M. dal 26 Novembre 1998, teniamo a precisare che non produciamo diffusori multivia. La mia passione di "audiofilo" coincide con la mia passione per la musica suonata, in quanto all'età di 15 anni (ora ne ho 40) comprai il mio primo impianto stereo e la mia prima chitarra elettrica e formai la prima band.
Ricordo benissimo quell'anno (1976), in quanto aquistai il mio primo vero impianto hi-fi, andai a Milano presso i negozi Ricordi ed aquistai un impianto, allora spesi una bella cifretta (intorno alle 500mila lire, per l'epoca non eran male...), e me ne tornai a casa con il mio bell'impianto analogico (ovviamente) lo installai e misi sul piatto Garrard un bel Pink Floyd, non dimenticherò mai l'emozione che provai...
Da allora di impianti stereo ne ho cambiati parecchi e in tutte le salse, anche di band ne ho "girate" parecchie spaziando in generi diversi (ho suonato di tutto tranne il liscio, ovvio...).
Ed ora eccomi quà, che grazie ad un hobby di cui mi ha forgiato e perfezionato il gusto musicale, mi ha permesso poi che la passione divenisse realtà, ovvero essere il titolare di una ditta nel campo dell'hi-fi.

TNT-Audio >
La filosofia della sua produzione è orientata verso l'alta sensibilità dei diffusori e l'utilizzo di amplificatori a valvole di bassa potenza (SET etc.).
Potrebbe fornirci alcuni motivi per questo tipo di scelta?

Stefano Zaini >
Dal 1976 ad oggi ho avuto diverse tipologie d'impianto hi-fi, dai diffusori a 5 vie ad media-alta efficienza agli elettrostatici a bassissima effcienza. Nel 1980, ricordo che vi fu un periodo che mi ero "impallinato" solo per l'ascolto del jazz, e trovai convincenti dei diffusori a sospensione pneumatica francesi a marca 3A il modello non lo ricordo ma per le mie esigenze d'ascolto nel mio ambiente di allora questi diffusori erano dinamici, facili nel pilotaggio essendo ad media-alta efficienza ed erano meno colorati di tantissimi altri, la configurazione di questo diffusore acustico era un woofer passivo, un woofer-medio ed un tweeter a tromba piezoelettrico che serviva per rifinire la parte alta, un bel giorno un tweeter bruciò, e notai che stranamente il diffusore con il tweeter funzionante era un poco più colorato dell'altro, capii che l'altoparlante che "lavorava" di più era il woofer-medio e che stranamente arrivava anche a frequenze molto alte, il passivo serviva solamente per far scendere più in basso il diffusore, a questo punto escludendo i tweeter ed il cross-over e facendo un collegamento diretto all'unico altoparlante ottenni un pseudo-sistema a larga banda aiutato con il passivo, notai una velocità d'emissione e coerenza timbrica molto soddisfacente!
Con l'andar del tempo feci vari esperimenti di ascolto con diversi sistemi: dal multivia ai pannelli elettrostatici larga-banda e notai che quest'ultimi erano di una qualità sonora nettamente superiore, il problema di fondo delle casse elettrostatiche larga-banda è che essendo a bassa efficienza bisognava "litigare" con gli amplificatori ad alta potenza il che rovinavano tutto facendo in modo di far andare i pannelli elettrostatici in modo poco coerente, devo dire che a mio parere il miglior suono da un pannello elettrostatico senza aver grossissimi problemi di pilotaggio sono state le Quad.
Riguardo le sorgenti mi adeguavo a secondo l'impianto che avevo al momento, e che in ogni caso allora come ora prediligevo e prediligo l'analogico che a mio modesto parere è di gran lunga superiore a qualsiasi sistema digitale tutt'ora in produzione, più o meno i piatti erano sempre gli stessi che "giravano" nei miei impianti: Garrarad, Thorens ed il mitico Pickering ( giradischi incredibile con sospensione del piatto ad aria ), diciamo che poi mi adeguavo nella ricerca della coerenza della timbrica selezionando e cambiando i vari fonorivelatori cercando di rendere la "catena" dell'impianto d'ascolto in modo credibile.
Tutt'ora sono in possesso di due mitici giradischi analogici: un Empire Troubador 498 con braccio 990 ed un Thorens TD 124 mk II° con braccio SME 3012, riguardo i fonorivelatori posseggo una Audioquest AQ 404, una Monster Cable Genesis 1000, una Fidelity Reserach MC 702, una Sony XL 55 pro, tutte ovviamente MC.

TNT-Audio >
Il suo diffusore The Wall è un array dipolo di 6 altoparlanti largabanda dalle dimensioni importanti.
Come è pervenuto a questo tipo di diffusore e quali sono stati i principi sui quali si è basato?

Stefano Zaini >
Il principio è basato che con le The Wall essendo un diffusore a dipolo non esiste cabinet e quindi privo di colorazioni dovute alla cassa acustica.
Il diffusore The Wall è costruito con i nostri drive-units a larga banda ZS 266-8-1, tale altoparlante è stato pensato e costruito per un uso in TQWT o a dipolo, quindi non si può usare in bass-reflex, sospensione pneumatica o in un diffusore a tromba.
Prima che proponemmo la The Wall la nostra produzione era incentrata in diffusori a tromba con altoparlanti Lowther di cui prediligiamo la Delphic Z con 2 altoparlanti Lowther per cabinet (altoparlante che và solamente caricato in tromba e quindi da escludersi in progetti TQWT od altro), e la Apostrophè (diffusore con un unico altoparlante ZS 266-8-1).
Dal momento che l'Apostrophè aveva ed ha un costo accessibilissimo (1395 euro) ed ha riscosso un buon successo, ho pensato che con il medesimo altoparlante era giunto quindi il momento di proporre un diffusore dal suono più trasparente, dinamico e nello stesso tempo più morbido con grande facilità di emissione (non a caso i diffusori The Wall con 6 drive units per cabinet sono stati aquistati anche da persone che hanno amplificatori minimali da 2 o 3 watt per canale), pensate che questi diffusori hanno la stessa sensibilità d'efficienza sia nelle frequenza di 30 Hz. che nella frequenza di 1.000 Hz. e così via, il tutto senza un solo woofer !!!
Le persone che venivano ad ascoltare i nostri vari prodotti e fra questi le The Wall rimenavano letteralmente a boccaperta, ma poi questi date le dimensioni delle The Wall (sono alte 200 cm.) dovevavo fare i "conti" con le mogli, ed ecco che proponemmo le The Trial che equipaggiano 4 drive units ZS 266-8-1 per cabinet e dalle dimensioni più contenute (sono alte 120 cm.), e che timbricamente si comportavano in modo eguale, con questo prodotto ho fatto felici sia le mogli che i mariti audiofili.

TNT-Audio >
Quali sono, secondo lei, gli sviluppi futuri dell'audio domestico?
In particolare, quale è la sua posizione nei riguardi del multicanale?

Stefano Zaini >
Il futuro dell'audio domestico: personalmente penso che la grossa produzione sarà sempre meno rivolta all'audio di qualità ma invece proporrà sempre più scatole sonanti griffate da marche blasonate, ma poi vi sarà una piccola parte di audiofili che non si faranno influenzare da scatole ipertecnologiche e malsonati, ma andranno alla ricerca del "bel suono coerente e mai colorato".
Da un po' di tempo a quasta parte non a caso sempre più negozi di alta fedeltà stanno letteralmente chiudendo la loro attività e sempre più grossi magazzini si affacciano al mercato proponendo "impiantoni" multicanali fact-totum, personalmente non precludo a priori nessun tipo di tecnologia riguardante l'audio, che poi sia 2 o più canali la cosa non mi sconvolge, non transigo invece quando la timbrica va a farsi "benedire", ovvero che il suono di un pianoforte o di un violino non siano più coerenti, inoltre se ad un ascolto dal vivo uno strumento è di fronte a me lo rivorrei risentire su un impianto audio di nuovo di fronte a me e non dietro con effetti sorround od altro...

TNT-Audio >
Lei è l'organizzatore della prima mostra HiFi interamente ed esclusivamente dedicata all'HiFi stereofonica, con completa esclusione dell'Home Theater e del multimediale.   Evidentemente crede in questo settore dai più considerato ormai una nicchia nella nicchia dell'elettronica di consumo dedicata all'audio.
Quali sono state le sue impressioni dalla Mostra di quest'anno e quali i suoi progetti - per ampliarla - l'anno prossimo?

Stefano Zaini >
La rassegna Milano hi end 2000, è nata dopo che titolari di diverse Ditte del settore ravvisavano il problema di una mancanza di una rassegna di solo hi-fi 2 canali in Italia.
Personalmente ho partecipato con sale di audizione a diverse rassegne dove comparivano oggetti di hi-fi, home-theater, video, computer, ecc. ecc. (fino al Milano hi end 2000 le rassegne erano tutte improntate sull'elettronica in generale).
Nelle fiere di hi-fi ovunque esponevamo i nostri prodotti immancabilmente ci trovavamo nell'aver a che fare con rombi dai decibel assurdi che fuoriuscivano da impianti home-theater, inoltre notammo che al pubblico amante dell'home-theater, computer, o di qualsiasi sorta di apparecchiatura digitale, non erano molto interessati sui nostri prodotti e sull'hi-fi due canali in generale, cos'ì mi esposi chiedendo ai titolari di diverse Ditte producenti apparecchi di solo hi-fi un loro pensiero in merito a come potrebbe essere una rassegna "tipo" per esporre e far suonare i propri prodotti, e tutti mi risposero che una rassegna di solo hi-fi ne sarebbe stata l'ottimale, e che nella stessa rassegna non potessero esporre altre apparecchiature che, sia a loro che a mio avviso non avrebbero portato interesse alcuno alla rassegna stessa.
Ora, l'idea di fondo esisteva, bisognava soltanto approfondire il concetto, ne parlai con molte altre persone che "ruotano" nel mondo dell'hi-fi e di queste alcune mi risposero che se in una rassegna audio se non si introducevano anche apparecchi home-theater il fiasco era assicurato, in quanto a loro parere la massa del pubblico era attirata dagli effetti fanta-digitali od sorroundate del genere, personalmente non la pensavo cos'ì ma ero abbastanza fiducioso nell'organizzare una rassegna di solo audio due canali e cos'ì feci.
La prima rassegna Milano hi end 2000 avvenne nel Marzo 2000, ne parlai con vari titolari di Ditte del settore, l'entusiasmo da parte loro e la voglia di vedere concretizzata una rassegna totalmente diversa da come le avevamo viste e vissute fino ad allora era talmente grande che miracolosamente la organizzai in meno di due mesi, il problema di fondo era di coprire i costi, da come previsto l'idea era bella ma le Ditte che mi dettero fiducia non erano moltissime ( i fattori erano tanti: ma chi è costui, sicuramente sarà un fiasco, ecc. ecc...), inoltre incappai in personaggi che ponevano dei veti a confronti di altri (del tipo: entro io e lui no, ecc. ecc...) ricatti che non accettai minimamente, ed altri "altarini" che non sto ad elencare. Vennero poi i giorni del Milano hi end 2000, il 4 e il 5 marzo 2000 fu una kermesse di "vero" e solo hi-fi 2 canali, il pubblico mi fece congratulazioni, i titolari delle Ditte espositrici avevano ai mie confronti perennemente sorrisi sul viso, i Direttori delle due riviste Suono e Fedeltà del Suono non credettero ai loro occhi, seguirono i reportage sulle riviste e sui siti web, la prima rassegna ebbe un ottimo inizio, e con il secondo appuntamento che avvenne il 17 e il 18 febbraio 2001, la rassegna si rafforzò ulteriormente, le Ditte espositrici aumentarono, le riviste presenti erano ben cinque, i reportage delle riviste del settore presenti accertando il successo di pubblico incoronavano il Milano hi-end 2000 come unica rassegna di solo hi-fi due canali esitente in Italia ricordando i bei tempi quando l'hi-fi viveva di luce propria. Dopo il Milano hi end 2000, mi proposero di poartecipare con salette d'audizione in altre rassegne, decisi di non partecipare più a rassegne ove vi fosse l'home theater o computer vari o addirittura telefonini cellulari.
Il prossimo appunamento del Milano hi end 2000 sarà il 23 e 24 Febbraio del 2002, nella prima e nella seconda edizione del Milano hi end 2000, la rassegna si svolgeva su un piano, nel prossimo appuntamento si amplierà su 3 piani, ovvero 1° piano, 3° piano e 4° piano, le indicazioni le troverete sul nostro sito, quindi al di là delle polemiche iniziali e da voci che la spacciavano già per morta i fatti dimostrano ben altro...

TNT-Audio >
Dal punto di vista dei progetti futuri, può anticiparci qualcosa circa la sua produzione?

Stefano Zaini >
Abbiamo da poco terminato il nostro pre-phono (con tecnologia totalmente a valvole), e le The Wall II°, ancor prima che finissi i due prodotti me li avevano già prenotati !!!
L'ultimo amplificatore nato è il "Incantation of PX 25", dal punto di vista visivo un vero "mostro" di solidità, è un amplificatore integrato due telai con alimentazione separata, dal peso ragguardevole di 70 Kg. per una potenza erogata di 9 W. per canale !!!
Lo presenteremo al pubblico presso il Milano hi end 2000 del 23 e 24 Febbraio 2002, ma chi volesse venire ad ascoltarlo è da subito operativo presso la nostra sede.

Cortesemente Stefano Zaini di The Sound Of The Valve per TNT.

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HTML editing a cura di Paolo Saggese

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