Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 1/4/2023 - 8/4/2023

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  1. Amplificatore per Harbeth
  2. Subwoofer professionali
  3. Amplificazione e diffusori
  4. Salvare vecchie registrazioni
  5. Ascolto hifi a distanza ravvicinata in ambiente piccolo
  6. Calcolo risonanza braccio-testina
  7. Venne il tempo dell'upgrade?
  8. Correzione ambientale digitale
  9. Sul DAC
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Amplificatore per Harbeth
Buongiorno e complimenti per i suoi utilissimi consigli dati a numerosi amanti della musica. Anche io avrei bisogno di un suo parere se possibile: Devo abbinare a delle Harbeth P3esr XD un amplificatore dal suono corposo, caldo, molto naturale, non affaticante, senza sibilanti e che non spari dritto in faccia la musica ma anzi al contrario che abbia profondità.
Tra me e le casse ci sono 2 metri di distanza e la stanza è un 3 x 3. Ho ascoltato diversi amplificatori ma ancora non ho trovato quella magia che mi faccia rilassare e ascoltare dalla mattina alla sera senza fatica di ascolto. Prevalentemente ascolto molto Mark Knopler e Andrea Bocelli.
Secondo la sua personale esperienza quale potrebbe essere una soluzione?
La ringrazio infinitamente.
Cordiali saluti,
Francesco - E-mail: ma.cesco82 (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
a mio parere nessun amplificatore - o impianto HiFi - ti può consentire di ascoltare Boccelli dalla mattina alla sera, senza fatica d'ascolto :-)
Ciò premesso, bisognerebbe capire in quale contesto siano stati inseriti questi diffusori Harbeth. La stanza è piccola e l'ascolto è abbastanza ravvicinato: se l'acustica non fosse ottimale è facile che tu faccia fatica a ottenere un risultato sonoro così come lo desideri. Magari la stanza è vuota o zeppa di superfici riflettenti! Se hai ascoltato tanti amplificatori e nessuno è riuscito a darti quel che cerchi, può essere che questo risultato, nella tua stanza, non possa essere raggiunto. Come sono sistemati i diffusori? Essi richiedono degli ottimi stand, un po' d'aria attorno e devono essere ascoltati con le griglie in posizione. Senza questi presupposti, temo che l'obbiettivo sia difficile da raggiungere. Non mi dici con quali amplificatori li hai ascoltati, pertanto mi viene difficile essere più preciso. Può anche essere che quel suono che cerchi non sia nel DNA di questi diffusori. Quando li hai scelti, non li hai ascoltati? E se sì, con quale amplificazione suonavano? In più, non specifichi neppure il budget a disposizione. Insomma, più difficile di così...
Comunque sia, io proverei con qualche integrato a valvole come il Synthesis Roma 96DC+, l'Unison Research Simply Italy o Preludio, il PrimaLuna EVO 100 Integrated o ancora qualche modello Cayin, come il CS55A SI KT88. Ti ho indicato degli integrati nella fascia di prezzo tra i 2000 e i 3000€, cifra che secondo me ha senso pianificare tenendo conto della classe dei diffusori. Prima di spendere soldi inutilmente, cerca di ascoltare qualcuno di questi portandoti appresso i tuoi diffusori, così non sbagli. Meglio ancora, chiedi di poter ascoltare qualcuno di questi apparecchi direttamente all'interno del tuo impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Subwoofer professionali
Lucio,
Cosa ne pensi dell'utilizzo di Subwoofer professionali nell'ambito di impianti hifi domestici? Accoppiare un subwoofer in un impianto HiFi è sempre problematico, esistono però prodotti in ambiente audio professionale che offrono a prezzo relativamente contenuto tutte le funzionalità necessarie per configurare il sub in modo adeguato: regolazione livello, frequenza di taglio, fase, curva di risposta e in più includono driver di grande diametro e amplificazioni in classe D sovrabbondanti.
Un esempio può essere il Behringer VQ1800D con driver da 18 pollici e amplificazione 500W che si trova intorno ai 400 euro.
Ovviamente non per uso condominiale...possono avere senso o son fatti solo per generare alte pressioni sonore, parlo di prodotti relativamente economici, quindi forse il titolo professionale e' da vedere in prospettiva al prezzo.
Cordiali Saluti,
Bruno - E-mail: briccola5 (at) alice.it

LC

[Subwoofer Behringer]
Caro Bruno,
ti allego la scheda tecnica del sub Behringer che hai citato per farti capire che si tratta di prodotto assolutamente inadatto per uso domestico! La sua risposta in frequenza, come è logico che sia vista la destinazione d'uso, è fortemente limitata in basso: 40-200Hz entro 10 (DIECI!) dB e per stare entro i 3dB di calo ci si deve accontentare di appena 60 Hz. Ci sono diffusori da pavimento che fanno meglio (es. le Argon Alto55, con due wooferini da 13). Faccio addirittura fatica a definirli subwoofer. Sono solo dei grossi woofer che fanno bum bum a 124 dB. Perfetti per un utilizzo PA, decisamente inutili in uso domestico, dove conta di più la risposta in frequenza che la pressione sonora. Non solo, ma le regolazioni che offrono sono già presenti nella totalità dei sub attivi d'uso domestico. Per la cifra che costa il Behringer, sarebbe già molto meglio il Klipsch R12 SW, che ha un woofer da 12", potenza di 400 watt picco, 200 watt RMS, risposta in frequenza 29Hz-120Hz, pressione acustica massima 116 dB, sufficienti per buttare giù qualche parete e far arrivare la polizia municipale. Sempre per la stessa cifra, un JBL Stage A-120P, con woofer da 30cm, potenza di 250W RMS e 500W dinamici in classe D, risposta in frequenza 32Hz-150Hz. E ce ne sono tanti altri simili. Mettersi in casa un coso orrendo e inutile come quel Behringer, pertanto, è farsi del male essendone consapevoli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione e diffusori
Caro direttore,
eccomi di nuovo a richiederle consigli, in quanto ho cercato e trovato come consigliatomi da lei una coppia di Opera Platea e ne sono rimasto davvero contento. Ora ho cambiato casa e l'ambiente di ascolto è passato dai 16 mq a circa 26 mq.
La disposizione dei diffusori è simile a come era posizionata prima, l'ambiente seppure più grande è forse ancora più arredato di prima...però avverto che i diffusori si perdono un po' e per avere quasi la stessa resa sonora devo avvicinare il punto di ascolto dai 2,5 m che avevo prima a 1,5/1,7 m ma comunque mi manca sempre qualcosa nei toni bassi e nella resa generale dei suoni, sembrano meno corposi e materici di quelli che avevo prima.
L'amplificatore è sempre un Rotel A11 Tribute e un lettore cd sempre Rotel CD11 Tribute. Ascolto come sempre a bassi volumi abitando in condominio, e sinceramente non so se sia il caso di cambiare i diffusori per ottenere un migliore ascolto, budget max 1500 € sia nuovo che usato.
Ascolto qualsiasi genere musicale in particolare prediligo il jazz, e ciò che cerco all'ascolto è musicalità e dinamica senza eccessi radiografanti e soprattutto mi piace una scena acustica ben sviluppata nelle tre dimensioni e in particolare in profondità.
Mi darebbe un consiglio su cosa poter fare?
Certo di leggere al più presto sue notizie cordialmente la saluto.
Antonello - E-mail: petraite (at) gmail.com

LC
Caro Antonello,
non sono i diffusori a essere inadeguati, ma l'ambiente. Se ascolti a basso volume e non senti più i bassi come prima, è l'ambiente che se li mangia. Non importa che sia più arredato di prima, ma COME è arredato e, soprattutto, che geometria ha. Ascoltare a un metro e mezzo di distanza dai diffusori, in un ambiente di 26 mq è assolutamente innaturale e se sei costretto a farlo è perché evidentemente la nuova stanza suona male o i diffusori sono mal posizionati. Potresti tentare con dei diffusori di maggiori dimensioni, magari restando ancora in casa Opera, visto che il suono sembra ti piaccia. Già delle vecchie Opera Terza saranno in grado di darti un basso più potente, profondo e corposo, oppure vedi nel catalogo Opera qualche altro modello da pavimento. Recensii le Terza tanti anni fa, e all'epoca la sala d'ascolto era di dimensioni simili alla tua attuale. Ti garantisco che le basse frequenze erano sovrabbondanti ma, ripeto, quasi tutto dipende dalla stanza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Salvare vecchie registrazioni
Buonasera Direttore, credo che troverà interessante quanto leggerà al link seguente:
ww.audioinnova.com/informatica-umanistica/restauro/.
Buon fine settimana,
Massimo - E-mail: mssm.cogo (at) gmail.com

LC
Caro Massimo,
grazie per l'informazione, sembra un progetto interessante, anche se magari è lontano dalle esigenze di noi audiofili. Non abbiamo necessità impellenti di recuperare informazioni musicali da supporti così rovinati da essere praticamente inascoltabili. Anche i peggiori 78 giri in mio possesso suonano assolutamente accettabili. Questo servizio sembra più adatto al recupero di informazioni da supporti pesantemente danneggiati, con parti di programma mancanti, che immagino - se non ho capito male - vengono recuperate tramite algoritmi di tipo interpolazione ed eliminazione del rumore. Interessante l'altro aspetto, quello della ricostruzione del contenuto sonoro in base all'immagine del supporto.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Ascolto hifi a distanza ravvicinata in ambiente piccolo
Buonasera Lucio,
le scrivo per sottoporre una questione della quale non riesco a venire a capo. Premetto che mi piace ascoltare la musica ma non mi appassionano le complicazioni tecnologiche. Ascolto un po' di tutto (ad esclusione di opera e Metal) quasi sempre a volume medio e saltuariamente “elevato”.
Il mio problema è quello dell'ascolto ravvicinato: l'ambiente è piccolo (circa 10 mq), i diffusori posizionati a distanza di circa 40 cm dalla parete di fondo e 50 da quelle laterali, la distanza tra i loro tweeter è di 180 cm che è la stessa dalle mie orecchie.
Il mio impianto (datato) è composto da lettore CD Marantz, Pre+Finale Cabre (AS 41 e AS 43 mosfet 45 watt) e diffusori Monitor Audio Silver 8i: fino a quando l'impianto suonava in un altro ambiente molto più grande e con un punto d'ascolto ben più lontano ero contento. Ora ho problemi con i tweeter che risultano spesso stridenti e metallici e penso proprio che sia una loro caratteristica.
Il problema che le sottopongo è articolato e comincio con una domanda “secca”: per un ascolto così ravvicinato a che tipo di diffusori devo pensare? Sento parlare di nearfield e midifield ma nessuno mi ha dato una risposta comprensibile o forse sono io che non capisco. Mi pare poi di capire che i diffusori da stand siano la soluzione più idonea.
Mi sono dato un budget di spesa da 1500 a 4000 euro e le dico cosa ho in mente:

A breve farò una prova d'ascolto del sistema Neumann perché non ho mai ascoltato diffusori da studio ma le sarei veramente grato se mi desse qualche consiglio.
Grazie,
Roberto - E-mail: robertoragusa1 (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
i diffusori da studio, in genere, hanno caratteristiche specifiche per l'uso cui son destinati: in altre parole, lenti d'ingrandimento per tutti i suoni presenti nel mix o nel master. Non è affatto detto che sia questo il suono che stai cercando, anzi, mi pare l'esatto contrario. La soluzione con correzione ambientale tipo Lyngdorf mi piace molto ma forse riesci a risolvere con dei diffusori meno direttivi di quelli attuali. Sto pensando a una coppia di
Duevel Planets i cui tweeter emettono su un'area di 360° e di sicuro non in faccia all'ascoltatore. Infatti il loro suono è sempre poco aggressivo in gamma alta. In alternativa, dei pannelli Magneplanar, sto pensando anche ai piccoli MG-MC1 o MG 0.7. Di sicuro, grazie al suono diffuso dei pannelli, non avresti quell'effetto fastidioso tipico di certi tweeter tradizionali aggressivi. La stanza non è grande, ma lo spazio intorno ai diffusori potrebbe essere sufficiente. Io un tentativo lo farei, potresti non solo risparmiare soldi ma scoprire un nuovo modo di ascoltare musica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Calcolo risonanza braccio-testina
Egregio Sg. Direttore, prendo spunto dalla recente pubblicazione nel vostro sito web del
software per il calcolo della risonanza braccio-testina per chiederle una opinione su di un altro software per il calcolo del rapporto cedevolezza-massa effettiva. Si tratta del compliance calculator del sito web di Korf Audio (korfaudio.com/calculator), azienda austriaca dedicata all'analogico. Il software proposto da TNT-Audio e sviluppato da Mario Pinnola, deduco che calcola il risultato in base alla nota formula di Carlson. Secondo quanto afferma Korf, il risultato di questa "vecchia" formula (come la definiscono loro) è un numero che serve a poco o niente. La spiegazione viene offerta in un articolo dedicato alla corretta relazione tra la massa effettiva del braccio e la cedevolezza della testina, suddiviso in quattro parti (https://korfaudio.com/blog67 e successivi numeri 68, 69 e 70). Se applico i valori della massa del mio set up analogico alla formula di Carlson ottengo un valore di 10,3, che rientra nei limiti di compatibilità. Se invece faccio il calcolo con il software di Korf Audio, sono leggermente fuori. Purtroppo le mie conoscenze matematiche non mi consentono di valutare l'affidabilità delle loro affermazioni, ed è per questo che vorrei sapere cosa ne pensa Lei, ovviamente se lo ritiene opportuno.
Grazie in anticipo,
Mauro - E-mail: apasiau (at) hotmail.com

LC
Caro Mauro,
ogni formula ha i suoi punti deboli, in particolare a far saltare tutto il rigore scientifico sono i dati di cedevolezza e di massa effettiva dichiarati dai costruttori di testine e bracci. Tra l'altro, come osservato nel nostro articolo, questi dati non sono neppure esattamente equiparabili tra un costruttore e un altro. In altre parole, stiamo cercando di ottenere risposte esatte da dati probabilmente sbagliati. Da ciò ne deriva il fatto che qualunque formula si voglia usare, sarà sempre un compromesso, una stima grossolana che però consente di evitare abbinamenti palesemente sbagliati. Korf afferma, tra le altre cose, che il comportamento elastico della sospensione del cantilever non è assimilabile a quello di una molla ideale. Sicuro, ma tale non linearità...di che tipo è? Varierà da elastomero ad elastomero, naturalmente. Non solo, ma queste caratteristiche varieranno anche a seconda della temperatura, a testina fredda avremo un certo comportamento, a testina calda un altro. Il problema matematico, a volerlo affrontare seriamente (e infatti Korf ammette che ciò esula dalle sue competenze) è di grande difficoltà, proprio perché non si conosce la natura della non linearità, potrebbe essere di tipo polinomiale, sub o super lineare, logaritmica etc. Quindi, per quanto lodevole sia lo sforzo di Korf, temo sia destinato a non offrire molto più di ciò che i vecchi calcoli riescano a fare. Intendiamoci: piccole variazioni della frequenza di risonanza, con una formula o l'altra, sono poco significative. Ragazzi, non dobbiamo far atterrare un rover su Marte, ma uno stilo dentro un solco, cerchiamo di mantenere la lucidità necessaria e di non complicarci la vita inutilmente. A volte sembra di stare dentro il dipartimento per la complicazione degli affari semplici.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Venne il tempo dell'upgrade?
Gentile Lucio,
sarò molto stringato. Il mio impianto è così composto:

In generale mi soddisfa e mi sembra piuttosto equilibrato nelle sue componenti. Ma se (e sottolineo se) tu volessi cercare un miglioramento audibile netto ci sarebbe qualche pezzo meritevole di upgrade? Mi affido a questo consiglio perché ormai da tanto sono monogamo e mi capita rarissimamente di ascoltare cose nuove, ma ogni tanto il demone dell'infedeltà corrode anche le anime più salde, specie perché casse e cd ormai hanno più di 25 anni e sebbene siano in perfette condizioni magari nel frattempo...chi lo sa.
Grazie ed un grande augurio di andare avanti sempre così.
Placido - E-mail: placido_salamone (at) yahoo.it

LC
Caro Placido,
rifuggi dalle tentazioni! Scherzo, è lecito cercare nuove esperienze ed emozioni (parlo di HiFi, eh) anche perché dopo 25 anni la stessa minestra può anche stancare (parlo sempre di HiFi). Non sostituirei il lettore CD, perché funziona solo come meccanica, sostituirlo non porterebbe alcun beneficio, a meno che non voglia semplificare il tutto e passare a una macchina integrata. Nel caso, potresti valutare un CD player o Roksan o Musical Fidelity, per non discostarti troppo dai suoni cui sei abituato. Sempre nell'ottica della semplificazione, io passerei dalla coppia pre+finale a un integrato di qualità superiore: Naim, Musical Fidelity, ancora Roksan o, se vuoi, di nuovo Atoll. E alla fine arrivano le note dolenti, i diffusori. Bellissime le tue Callas Gold, ma in casa Opera di passi avanti ne sono stati fatti tanti, io proverei a valutare qualche nuovo bookshelf di quest'azienda, dubito ti deluderebbe.
Vedi se puoi ascoltare qualcosa, perché a scatola chiusa è sempre un rischio. Riassumendo: parti dai diffusori, perché sono quelli che maggiormente infuenzano il suono dell'impianto, e successivamente cerca di semplificare la catena con macchine integrate, meglio ancora se potessi realizzare una coppia monomarca di elettroniche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Correzione ambientale digitale
Buongiorno Direttore!
Complimenti per la "trasmissione"... come faremo senza di Lei?!?
Vado subito al dunque... esiste un Dirac Live Room Correction a sé stante? Non integrato in qualche amplificatore o come software per PC?
Secondo lei poi il DSpeaker è una valida alternativa? Quale opera meglio?
Sono riuscito a fare una correzione ambientale con un Behringer Ultradrive 2496 imprestatomi, ma il risultato che ne è uscito mi ha deluso... secondo Lei è "colpa" della qualità dell'apparecchio oppure sono io che ho ormai in testa il suono del mio ambiente?!?
Grazie ancora!
Gino - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Gino,
intanto consentimi di fare tanti scongiuri, perché quando scrivi “come faremo senza di Lei?!?” un brivido mi corre lungo la schiena :-)
Come ho sempre detto, fintanto che la passione e le condizioni al contorno (tempo, salute etc.) lo consentiranno, ho intenzione di continuare ancora per qualche decennio (lo so, sono ottimista), o fintanto che le orecchie mi permetteranno di ascoltare bene senza prendere troppe cantonate.
Per quanto riguarda il sistema Dirac, mi spiace deluderti, non esiste modo di utilizzarlo senza PC o senza un componente che lo implementi al suo interno. Sicuramente il Dirac è molto meglio del Behringer che hai provato, e certamente più efficace - come area delle frequenze interessate - del DSpeaker. Bisogna vedere cosa ti aspetti tu! Questi software non fanno miracoli e non trasformano una stanza disastrosa in una saletta ideale. Il DSpeaker sistema solo la gamma bassa e medio-bassa, ad esempio, e non riesce a risolvere TUTTO. Il Dirac è più invasivo, potresti scaricare la versione prova gratuita sul PC e provare in questo modo.
Avvertimento finale: se si è abituati al suono del proprio impianto, potrebbe essere che questi software, abbattendo tanti rigonfiamenti in gamma bassa e medio-bassa, riproducano un suono apparentemente più secco, quasi esile. Non a caso esiste la possibilità, una volta riallineata la gamma bassa, di tirarla su un po' tutta “globalmente”. Si tratta di provare...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sul DAC
Buongiorno Direttore e complimenti per il suo costante lavoro di aggiornamento e “educazione” (e anche “contenimento”) di tutti noi appassionati. Mi piacerebbe avere la sua opinione in merito ai DAC, da vari punti di vista. Un quesito generale, dunque, che spero sia coerente con lo spirito della sua rubrica. In particolare, secondo la sua esperienza, vorrei avere le sue sensazioni in merito alle seguenti domande:

Spero le domande possano essere funzionali alla sua rubrica e agli altri lettori.
Un caro saluto e grazie.
Marco - E-mail: micocci (at) unica.it

LC
Caro Marco,
rispondo ai tuoi cortesi quesiti nello stesso ordine col quale li hai posti.

Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
sto leggendo con gusto il tuo
articolo su “Time Out” di The David Brubeck Quartet. Eh sì, veramente un bel album, registrato in maniera eccellente. Ho cd, vinile e un nastro preregistrato originale dell'epoca preso in US. Non sapevo del 360 sound, in effetti è impressionante, soprattutto da nastro. Segue il setup della mia stanza:

Un saluto e buona musica a tutti.
Dario - E-mail: dario.nardacci (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Dario,
grazie a te per il feedback su Time Out! Sarei curioso di sentire come suona dalle bobine dell'epoca e quanto abbia influito il remastering della Sony. Complimenti poi per l'impianto, in particolare per le Delta 4 di Giussani!
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

È uscito il nuovo album dei Depeche Mode, dal titolo Memento Mori, dal quale ascoltiamo questa “Don't say you love me”, nella quale riaffiorano le atmosfere dolci e oscure tanto care alla band, ormai diventata un duo (Gore & Gahan).

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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