Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 3/5/2025 - 10/5/2025

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  1. Ancora su formati digitali
  2. Upgrade Streamer/dac
  3. Consiglio su diffusori
  4. Accoppiamento DAC-amplificatore
  5. Upgrade NAD 3020
  6. Prova DAC S.M.S.L RAW-MDA1 - Parte 2 (SMLS D6S)
  7. Problema diffusori
  8. Preamplificatore per ZeroZone
  9. Consiglio per Pioneer SA 9100
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ancora su formati digitali
In merito alla sua
risposta (Vol. 1111) al lettore Gianni sui formati digitali, mi sorge una domanda: se il master dello studio di registrazione fosse analogico, una sua eventuale e successiva conversione in digitale darebbe un risultato qualitativamente migliore se tale conversione fosse fatta nel formato più alto possibile rispetto ai 16/44.1 del CD, in quanto coglierebbe meglio ogni sfumatura dell'analogico o sarebbe in ogni caso inutile?
Diverso il risultato nel caso di un master digitale?
Grazie in anticipo della sua risposta.
Cordiali saluti,
Camillo - E-mail: camillo.accornero (at) yahoo.it

LC
Caro Camillo,
la risposta è sì. Vediamola in questo modo: la realtà puoi fotografarla, sia in analogico (rullino e poi sviluppo) sia in digitale. Se le cose sono fatte bene, con un buon hardware e da un bravo fotografo, entrambi i risultati possono essere eccellenti, spesso indistinguibili l'uno dall'altro. La fotografia, una volta fatta, non può però essere migliorata in alcun modo. Certo, puoi schiarirla, filtrarla, photoshopparla ma le informazioni in essa contenute non possono essere aumentate. Ecco, la fotografia è l'equivalente del nostro master in studio di registrazione. Se è analogico, puoi sperare di farne un'eccellente copia in digitale e ovviamente più è raffinata la digitalizzazione, più questa copia è simile all'originale, ma sempre copia è. Se il master, la nostra “prima” fotografia, è in digitale, puoi estrarne diverse versioni a seconda della risoluzione voluta. Ad esempio, un master a 24/192 puoi riversarlo su CD in 16/44, nella speranza di non perdere troppo. Quello che NON puoi fare è migliorare la risoluzione iniziale: se il master è 16/44, non c'è modo al mondo per migliorarlo, esattamente come non puoi farlo con una fotografia già scattata. Puoi modificarlo, certo, rimasterizzarlo, aumentare certe frequenze e diminuirne altre, modificare la dinamica, ma la quantità d'informazione quella è, ed è IMMODIFICABILE.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade Streamer/dac
Direttore buongiorno,
volevo ancora farle i complimenti per il suo lavoro e per i contenuti sempre puntuali e stimolanti. Torno a scriverle dopo un po’ di tempo e le volevo chiederle questo tipo di informazione in riferimento alla qualità dei streamer ad oggi in circolazione. Le aggiorno la mia catena audio che ad oggi è così composta:

La mia domanda è questa, ha senso passare ad un Wiim Pro Plus per migliorare la resa sonora dello streamer e del DAC integrati al mio Cyrus? Leggo recensioni che raccontano che il Dac interno al Cyrus è ormai passato e quello del Wiim è qualitativamente superiore. Se sì, sempre nell’ottica di un upgrade, ha senso utilizzare ancora il Cyrus o converrebbe cambiarlo con qualcos’altro di più moderno, tipo i monobocchi di Fosi?
Sono aperto a qualsiasi consiglio mi possa dare.
Ascolto musica quasi tutti i giorni nel mio studio/ufficio (5x4 mt.) a volumi bassi (difficilmente oltrepasso la metà del volume), prevalentemente Jazz, Soul, Word e Progressive rock.
Grazie,
Giovanni - E-mail riservato

LC
Caro Giovanni,
il tuo Cyrus One cast utilizza un DAC
ESS ES9018K2M, direi che non ha niente di obsoleto! Di sicuro non ha niente da invidiare al TI PCM5121 che utilizza il WiiM Pro plus! Chi avrebbe affermato una simile castroneria? Qualche esperto YouTuber di quelli che fanno le facce strane nelle copertine dei loro video? Le differenze nel suono di due stadi di conversione sono difficilmente riferibili al chipset utilizzato, semmai lo sono a tutto il contorno, ad esempio - parlando di DAC - allo stadio analogico d'uscita, che fa quasi tutta la differenza. Può infatti capitare di sentire CD player di qualità elevata con convertitori D/A obsoleti suonare molto meglio di macchine più economiche dotate di chip più recenti. Le ragioni per utilizzare il WiiM dovrebbero essere altre, non quelle relative alla qualità del chipset utilizzato. Potresti, in effetti, prendere un WiiM Pro Plus e abbinargli due finali mono come i Fosi V3 o, ancora meglio, gli ZeroZone, sono sicuro che l'impianto salirà ancora di livello.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio su diffusori
Buongiorno so che riceve decine di mail simili...se può accetto volentieri un suggerimento. Avevo riposto in garage il mio piccolo impianto in garage dove è rimasto 10 anni. Comprato nel 95.

Ora sul lettore come ascolto Vic chesnutt sparklehorse nick drake nick cave. Le casse sono appoggiate su scrivania a muro profonda 45 cm. Vorrei una cassa di qualità superiore come precisione e dettaglio..un suono naturale...
Il budget è sui 500€...anche usate. Cambio solo se miglioro ovviamente. Nuove ho visto Dali spektor 2 e Kef q350. Usate: Jmr twin credo seconda serie, Chario syntar 200 e 300.
Se ha altri suggerimenti accetto volentieri.
Grazie,
Tommasob - E-mail: tommasobo (at) tiscali.it

LC
Caro Tommaso,
migliorare i tuoi vecchi Infinity - che
recensii ben 25 anni fa (!!!) - non solo è possibile ma è anche doveroso. Lettore CD e amplificatore possono reggere diffusori di qualità superiore. Il problema vero è, semmai, il posizionamento: due diffusori poggiati su una scrivania, immagino pure vicini alla parete, suonano male sempre e comunque. Non puoi fare niente di meglio? Non hai una parete libera dove posizionarli come si deve, su supporti ad hoc? Uno qualunque dei diffusori che hai citato suonerà meglio, anche se castigato al 30-40% delle sue possibilità. Scegli un modello con reflex anteriore, se la parete, come immagino, è molto vicina. Io aggiungerei al lotto una coppia di Elac Debut Reference 6.2, che hanno un suono raffinato e preciso. Mi piange il cuore a saperle sacrificate su una scrivania, ma se non si può fare di meglio...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Accoppiamento DAC-amplificatore
Buongiorno Direttore,
approfitto ancora una volta della tua disponibilità, competenza e gentilezza. Ho un
Fosi V3 e volendo semplificare al massimo lo ho collegato direttamente al DAC con volume regolabile. Ne ho vari ed ho notato che ad esempio collegato ad un Topping D50S suona più forte rispetto a quando lo collego ad un SMSL SU-6. Anche in questo modo non va mai in clipping pur con la manopola del V3 al massimo. Utilizzando un pre Fosi P1 o un NAD 1155 il volume è decisamente più alto. Essendo io abbastanza ignorante non so quali parametri devo prendere in considerazione per ottenere un accoppiamento elettrico ideale del DAC con il V3 o in generale per accoppiare un DAC a qualsiasi finale.
Impedenza? Potenza? Entrambe?
Tra l'altro dati non dichiarati da molti produttori.
Jacopo - E-mail: jdotti (at) hotmail.com

LC
Caro Jacopo,
può essere che tutti questi dispositivi che hai collegato a monte del V3 abbiano uscite di livello differente, il che spiega come mai con alcuni si senta più forte e con altri non riesca neppure ad arrivare al clipping. L'ideale sarebbe un pre con un'uscita abbastanza elevata per poter sfruttare al massimo la potenza del V3. Tra il pre Fosi P1 e il NAD 1155 hai sentito differenza in termini qualitativi e/o di livello sonoro? Utilizza quello che ti sembra sfruttare al meglio potenza e qualità sonora del V3. Hai pensato al nuovo pre P4 di Fosi Audio? L'abbiamo recensito molto positivamente, certamente suona molto meglio del P3. Temo che il tuo P1 sia sulla stessa falsariga di quest'ultimo, visto che usa le valvole. Ovviamente il pre ti serve solo se utilizzi più sorgenti. Per quanto riguarda i DAC, io mi limiterei ad utilizzare l'uscita fissa, se c'è, o se c'è solo quella regolabile...metti questa al massimo e poi regola tutto dal volume del V3.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade NAD 3020
Ci tenevo a scrivervi per ringraziarvi di cuore per il meraviglioso lavoro che svolgete. È stato proprio grazie alle vostre recensioni appassionate e curate che, ormai più di dieci anni fa, ho deciso di acquistare un NAD 3020, che tutt’oggi utilizzo con grande soddisfazione. La passione e la competenza che trasmettete nei vostri contenuti mi hanno avvicinato al mondo dell’hi-fi in un modo unico e coinvolgente, e per questo vi sarò sempre grato.
Colgo l’occasione per chiedervi un’informazione: ricordo che tempo fa
avevate parlato di una ditta chiamata Fidele Audio, che si occupava di effettuare un upgrade specifico per il NAD 3020. Mi chiedevo se questa possibilità fosse ancora attuale, poiché ho cercato in rete ma non sono riuscito a trovare informazioni recenti su questa azienda o sul servizio in questione.
Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione e, ancora una volta, per la passione che continuate a trasmettere.
Un caro saluto,
Felice- E-mail: feliceviviani (at) gmail.com

LC
Caro Felice,
intanto grazie per le bellissime parole d'apprezzamento sul nostro operato! Purtroppo l'articolo cui fai riferimento è di quasi 20 anni fa e mi risulta che Fidele Audio non sia più operativa. Le modifiche che Fidele Audio apportava al NAD 3020/3120 erano, sostanzialmente, quelle di un recapping completo, ovvero della sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici, potenziando quelli della sezione d'alimentazione, passando da 4400uF a 6800uF. Inoltre, sostituiva anche i transistor finali, con altri non meglio specificati, immagino si trattasse dei più moderni Onsemi 2N3055G/MJ2955G, ancora reperibili. Sono lavori che un qualunque appassionato che sappia maneggiare il saldatore potrebbe eseguire con spesa ridotta. In caso contrario, qualunque buon tecnico riparatore è in grado di eseguire il lavoro per te. Chiedi, naturalmente, un preventivo per l'intera operazione. A mio parere anche un semplice recapping nei punti cruciali dell'amplificatore (es. alimentazione) apporterà benefici chiaramente avvertibili, trattandosi di apparecchi con tanti decenni di servizio alle spalle.
Tieni conto che, mentre un recapping non altera il valore dell'apparecchio (semmai lo aumenta), una modifica più radicale come quella dei transistor finali potrebbe non esser accolta positivamente da chi desidera acquistare un NAD 3020 originale. Questo potrebbe incidere sul valore di vendita dell'amplificatore, qualora decidessi di passare ad altro. Se ti capita, comunque, valuta l'acquisto di un 3120, la versione minimalista del 3020, che suonava nettamente meglio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Prova DAC S.M.S.L RAW-MDA1 - Parte 2 (SMLS D6S)
Buonasera direttore,
proseguo la chiacchierata precedente per aggiornarla sui nuovi sviluppi e chiarire qualche punto sulla precedete. Non vorrei essere frainteso infatti e credo sia giusto chiarire che non sono affatto deluso dal RAW-MDA1, anzi in generale mi sento di consigliarlo. Rappresenta certo un balzo in avanti per chi possiede lettori CD di fascia inferiore al mio, per chi intende utilizzarlo come ricevitore BT LDAC oppure sfruttarne il collegamento USB. Dopotutto trovo il Marantz CD6007 dignitoso e il RAW-MDA1 non è da meno (con in più tutta la comodità delle varie connessioni).
Ripeto, un sottile miglioramento rispetto al CD6007 è anche percepibile, con un suono appena più cristallino (il che sembra in accordo con le misurazioni), ma in accoppiata al CD6007 direi che ha poco senso (almeno per me). Sicuramente lo suggerisco nell’usato: sono prodotti privi di meccanica che anche usati possono durare anni.
Amazon con la possibilità di reso mi ha permesso di togliermi questa curiosità (cosa che è stata molto utile e che consiglio a tutti prima di un acquisto). Alla luce di questa esperienza ho deciso di fare una seconda prova prendendo il primo in offerta tra SMSL D6S, il DO100 e Topping D50III. Sempre su Amazon ho trovato a 170€ il D6S (misure simili al RAW-MDA1, 1 solo ES9039Q2M, nessuna uscite cuffie, meno ingressi digitali e meno opzioni software da menù). Dopo qualche ascolto le impressioni sono simili al RAW-MDA1: il suono resta appena più cristallino del Marantz CD6007. Direi quindi che il D6S ha un rapporto qualità/prezzo addirittura migliore sia del CD6007 che del RAW-MDA1 e ho quindi deciso di tenerlo. A questo punto trovo che andare oltre i 400€ di listino sia sconveniente quanto inutile per un DAC ad uso Hi-Fi (e forse anche per un lettore CD).
Riguardo alla mail precedente forse senza volerlo ho toccato un tema delicato citando www.audiosciencereview.com ed evidentemente lei ha colto l’occasione per rivolgersi a un certo pubblico. Da parte mia non ho motivo di criticare il forum, mi sembra imparziale e lo trovo molto utile. Chiaramente, come per qualunque altro quotidiano o rivista, è necessario un atto di fede sulla correttezza e attendibilità di quanto pubblicato. Alcune misurazioni sono inutili a fini pratici, è vero, ma che importa, basta ignorare ciò che non interessa.
Detto questo è mia personale opinione che valutare un convertitore digitale-analogico solo sulla base di sensazioni soggettive (cioè le nostre orecchie) non sia corretto. Il suo scopo è ben definito e parametri e informazioni come il THD, SNR, SINAD, risposta in frequenza, ecc. sono certamente importanti in quanto lo definiscono proprio nella sua funzione. Penso infatti a un DAC come a un elemento di una catena di misura. La fase di conversione non dovrebbe apportare alcuna modifica all'informazione.
Questi valori certo non sono tutto, ma sicuramente rappresentano un buon punto di partenza. Che senso avrebbe d’altronde acquistare, ad esempio, un costoso convertitore digitale-analogico con un pessimo S/N? Relativamente alle prove in doppio cieco le conoscevo e sono assolutamente d’accordo con lei. Proprio per questo credo sia giusto non fidarsi solo delle proprie orecchie ma di dati oggettivi, specie se i nostri sensi non dispongono della sensibilità sufficiente.
Lei dice “E allora che si fa? Siccome non sono in grado di verificare le differenze all'ascolto tra un apparecchio e un altro, mi limito a scegliere quello con le misure migliori?”. Beh a questa domanda personalmente rispondo “Sì”. Penso infatti che la scelta debba ricadere sui prodotti tecnicamente migliori e al prezzo più basso. Se iniziamo ad affermare che la qualità e le caratteristiche di queste apparecchiature elettroniche, tra l'altro destinate all’uso privato/domestico, non sia misurabile, ma rilevabile solo da sommelier selezionati si rischia solo di alimentare tutto un sottobosco di miti e misticismi non necessari, ma che certo hanno un loro mercato e che purtroppo sono molto presenti in questo settore.
Tuttavia credo questa sia una questione di approccio dove ognuno è libero di percorre la strada che ritiene più opportuna. Io cercavo solo un parere sul RAW-MDA1, magari sul Topping D50III o sul D6S. Il Topping ad esempio ha un alimentatore dedicato da 130€, il P50, vale davvero la pena l'acquisto? A mio avviso no, ma certo questo ancora non l'ho testato, lei che dice?
Giovanni - E-mail: martelligiovanni (at) outlook.com

LC
Caro Giovanni,
grazie per l'update, che conferma quanto vado dicendo da tempo, ossia che le differenze tra macchine digitali di pari prezzo sono elusive. Questo però non significa - come erroneamente concludi tu - che andare oltre i 400€ per un DAC sia inutile. Se ti capita, prova ad ascoltare un DAC da 2000/3000€, in un catena che sappia mettere in evidenza le differenze, e poi discutiamone di nuovo. Poi prova a mettere in relazione le differenze che sentirai con le misure: ti accorgerai che non è possibile. Perché? Perché le differenze alle misure dei DAC, oltre un certo livello di sofisticazione, sono inudibili al nostro orecchio. O c'è dell'altro che influisce sul suono, magari difficilmente misurabile, oppure contano di più le interazioni con gli altri componenti, più che con lo strumento di misura. Comunque, non prendere per fede questo che ti ho detto: fai la prova di cui sopra e riparliamone. Ancora meglio, prendi il tuo DAC economico e portalo in un negozio con saletta e impianto adeguati, per confrontarlo con un DAC di alto livello. Ricordati che ascolti con le tue orecchie, non con le misure.
A rigor di logica, quindi, la tua domanda finale è insensata: che differenza alle misure potrà mai fare un alimentatore migliore? Nessuna, almeno stando al tuo credo, che è poi quello di ASR. L'alimentatore ha il compito di fornire il voltaggio corretto all'apparecchio che alimenta, e questo lo fa sia un alimentatore switching da 10 euro che uno lineare da 150. Idem per quanto riguarda l'assorbimento. Se l'apparecchio assorbe al massimo 1A, che senso avrebbe usarne uno da 5A? Ai misuroni l'ardua sentenza ;-)
Perché non provare tu stesso?
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Problema diffusori
Buongiorno Direttore, da tempo ho dovuto purtroppo separarmi dai miei diffusori a torre Tannoy Mercury per problemi di trasloco-spazio e li ho sostituiti con delle piccole Arbour 4.06 che avevo in un armadio da tanto tempo. Il risultato è piuttosto deludente, provando diverse collocazioni il suono è sempre confuso e non paragonabile con la soluzione precedente. Lo sbocco reflex delle Arbour è sul fondo distaccato dai piedini a punte, come posso farle rendere al meglio, devo cambiarle?
Il resto dell'impianto è: giradischi Rega Planar 2, ampli Rotel A10. Per curiosità ho provato a collegare delle vecchie casse con reflex posteriore di dimensioni simili residuate da un compattone National di 25 anni fa, miracolo, il risultato è decisamente migliore in termini di controllo dei bassi e forse anche come definizione delle alte frequenze.
Grazie,
Franco - E-mail: fmarrr (at) gmail.com

LC
Caro Franco,
mi sembra strano che le piccole Indiana Line Arbour 4.06 possano suonare così male. Sicuro non siano danneggiate? Magari data l'età, qualche componente del crossover è fuori specifiche oppure le bobine mobili degli altoparlanti si sono un po' inchiodate. Proverei a farle suonare per un po' e vedere se la situazione migliora. Visto che sono state ferme tanto tempo, anche le componenti elastiche degli altoparlanti potrebbero essersi indurite/deteriorate. È difficile fare una diagnosi a distanza. Dato il valore dei diffusori, forse non vale la pena investire del denaro per migliorarle, probabilmente già una coppia di Lonpoo LP42 suona meglio, a meno del costo di una eventuale riparazione/upgrade delle Indiana Line. Se sei costretto a usare dei diffusori molto piccoli, dai alle miracolose Lonpoo una chance. In alternativa, se il budget dovesse essere più consistente, anche una coppia di Indiana Line
Tesi 2, recensite molto positivamente poco tempo fa qui su TNT-Audio, dovrebbe darti un suono che non solo non ti farà rimpiangere le tue Mercury da pavimento - che, a dire il vero, non ricordo irresistibili - ma che ti farà riscoprire dettagli mai sentiti nei tuoi dischi. I passi avanti nella tecnologia degli altoparlanti consentono, oggi, a diffusori di costo contenuto, di suonare come diffusori di costo almeno doppio di 15/20 anni fa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Preamplificatore per ZeroZone
Buon giorno per lei io avrei una sola domanda, sono molto attratto dall'acquistare gli ZeroZone mono e vorrei un semplice consiglio su quali possano essere dei preamp da poter collegare, non necessariamente super economici e che abbiano il telecomando (ho già letto i suoi articoli sui vari preamp economici).
In attesa porgo cordiali saluti.
P.S. Complimenti per la passione e per le recensioni sempre utilissime.
Alessio - E-mail: doctordunk81 (at) hotmail.it

LC
Caro Alessio,
diciamo che molto dipende dal budget a disposizione. Per logica io non mi allontanerei troppo dal costo della coppia dei due finali mono ZeroZone. Un buon pre, ben suonante, economico e dotato di telecomando lo abbiamo recensito poche settimane fa, si tratta del
Fosi P4. Un centinaio di euro e il gioco è fatto. Dalla recensione puoi capire che suona altrettanto bene, se non meglio, di un pre americano intorno ai 2000€. Direi che puoi stare tranquillo, quindi. Possibili alternative: Schitt Saga+, se ti stuzzica l'idea delle valvole; WiiM Ultra, se ti interessa anche avere uno streamer; Topping Pre90 se ti interessa una buona flessibilità d'uso; Arylic BP50 se ti interessa anche un buon DAC, con ingressi di ogni genere, compreso HDMI ARC, USB e phono. Senza dettagli sul resto dell'impianto mi è difficile essere più specifico di così.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per Pioneer SA 9100
Buongiorno Direttore,
Le scrivo perchè ho letto molte Vs. recensioni con molto interesse, puntuali e dettagliate. Ora se possibile avrei bisogno di un consiglio e anche sapere se fate vendita nuovo/usato ed eventualmente dove possa trovarvi per l'acquisto che avrei piacere fare con Voi.
Ho un impianto attualmente con un ampli vintage Pioneer SA 9100 + deck CTF 9191 + Tuner TX 7500, piatto un banalissimo entry Technics SLBD20 e come audio un Acostimass III Bose (3 satelliti). So che è un mix strano ma il blocco Pioneer l'ho ereditato dal mio povero Zio e il resto invece è opera mia da giovane...diciamo.
Sto cercando di trovare una quadra che finalmente mi soddisfi e in prima battuta vorrei due casse classiche (i satelliti avendo la passione del vinile non mi soddisfano) e secondariamente cambiare il piatto con qualcosa di più qualitativo, senza sborsare troppo perché il budget purtroppo non è sicuramente alto (amo il rapporto qualità-prezzo :-) ).
Il problema maggiore è sicuramente l'ambiente perché il vano è piccolo (la stanza più grande l'ho lasciata al figlio in uno slancio di generosità...e ora me ne pento amaramente): lo spazio è circa 2,60 x 3,80.
Ho visto la recensione ottima delle Tesi 2 Indiana Line mi chiedevo se col mio ampli potrei avere una buona resa.
Attendo un gentile riscontro e Le auguro una buona giornata e complimenti ancora per la passione che trasmettete!
Marco - E-mail: marco.diolaiti (at) libero.it

[Pioneer SA9100]

LC
Caro Marco,
noi da 30 anni vendiamo solo aria fritta...e mi sorprende un po' che qualcuno ci possa scambiare per un negozio. Sarà che ormai le recensioni dei componenti HiFi si sono messi a scriverle (o videopubblicarle) anche i negozianti...ma in coda a ogni nostra recensione c'è un disclaimer bello visibile che recita che non siamo né un negozio, né un servizio di riparazione HiFi e che comunque non vendiamo nulla. Chiarito questo, vengo ai tuoi quesiti. Sono d'accordo con te che il sistema Bose Acoustimass 3 possa essere migliorato, un po' meno d'accordo sulla motivazione che adduci: “i satelliti avendo la passione del vinile non mi soddisfano”. Perché, cosa mai avrebbe il vinile che non va d'accordo coi satelliti? Il CD invece sì? Non capisco. Comunque sia, le
Indiana Line Tesi 2, in un ambiente piccolo, saranno più che adatte, a patto di regalar loro un minimo di installazione corretta. Per quanto riguarda l'accoppiamento col tuo amplificatore non vedo problema alcuno, anche perché il tuo 9100 era un bel componente, ancora oggi molto ricercato dai collezionisti di vintage. Sul mercato dell'usato viaggia tra i 450 e i 750€. Poi, che suoni bene quanto un amplificatore moderno che costa la stessa cifra è tutto da dimostrare, naturalmente. Per quanto riguarda il giradischi, un qualunque entry-level di Rega (tipo Planar 1) o ProJect andrà più che bene, specie se già equipaggiato di testina pre-montata. Dovresti cavartela con meno di 400€.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio, sono un 67enne in pensione (da 5 anni) e ti seguo dai tuoi esordi; le mie richieste di consulenza a TNT-Audio terminano sempre con un "grazie di esistere" e il motivo è semplice e cerco di riassumere. Al compimento dei miei 18 anni i genitori mi chiesero il regalo che desideravo e chiesi un impianto HIFI della Pioneer (penso che era all'epoca il Re indiscusso sul mercato), poi dopo anni di riviste specializzate mi ero sempre più convinto che la qualità si paga (a caro prezzo) e soprattutto si paga(va) a peso. Quindi nel tempo tramite riviste specializzate e negozianti (molto di parte) costruii un impianto che costava e pesava (ampli 20kg, finale 20 kg, diffusori 40 kg, etc)......sembravo felice per gli investimenti fatti nel tempo, ma poi mi resi conto che anche se i miei componenti erano di qualità non utilizzavo appieno la potenza dei watt, avendo più sorgenti ero indeciso per l'acquisto del cd (dapprima musicassette) o vinile. Poi ho conosciuto te e pian piano mi sono fidato (sto utilizzando la parola giusta "fidato", in quanto prima di te c'erano molti imbonitori); la chiave della fiducia è stata il feedback di quelli che credevano in TNT-Audio e decisi di seguire i tuoi consigli e di tutti coloro che collaborano con te. Questo tipo di percorso mi ha portato a sperimentare un nuovo modo di coltivare la passione della musica fino ad arrivare ad oggi all'obiettivo che oggi ho raggiunto (anche se per chi ama l'HIFI non c'è mai un traguardo). Il mio obiettivo è "LA SEMPLIFICAZIONE" e quindi arrivo all'attuale impianto:

I diffusori acquistati nel 2019 rientravano tra i miei desideri ma non riuscivo ad ascoltarli fino a che tu mi consigliasti di rivolgermi a Mondo Audio di Luca Righetti che non finirò mai di ringraziare per avermi fatto dapprima provare le Venus Demo in prova per un mese e poi acquistate nuove. L'ampli Nuprime è l'ultimo arrivato (pesa appena 3,8 kg), e anche questo grazie a te che mi hai consigliato di contattare Audio Graffiti, sono riuscito ad avere in prova l'ampli per poi acquistarlo. E qui voglio cogliere l'occasione per ringraziare il Sig. Emilio Mazzola, il quale mi ha su(o)pportato durante le conversazioni telefoniche per le quali facevo mille domande (anche "ignoranti") e la reazione era sempre di disponibilità e cortesia. Nelle domande ignoranti ho anche chiesto se non era il caso di cambiare/integrare componenti e la risposta da persona competente è stata di evitare di fare acquisti che non porterebbero valore aggiunto (siamo su un altro pianeta).
Solo per aggiungere che abito a Roma e nei vari negozi di HIFI avevo chiesto di poter avere in prova componenti anche con la presenza a casa mia di un tecnico di loro fiducia e la risposta è sempre stata "purtroppo non è possibile" e quindi se per altri è possibile un plauso a Audio Graffiti.
Scusa per la lungaggine ma lo dovevo a tutti coloro che ho incrociato nella mia avventura audiofila......a proposito ti chiederai se sono soddisfatto del nuovo impianto? Beh il titolo dice tutto.
Grazie di esistere!
Valter - E-mail: valter.ramacciani58 (at) gmail.com

LC
Caro Valter,
grazie a te per questo vibrante racconto, pieno di stima nei nostri confronti! Sapere di aver indirizzato verso soluzioni soddisfacenti un appassionato è sempre una cosa bellissima. In questo settore esistono operatori bravi e disponibili, come quelli che ti ho consigliato e che hai potuto sperimentare di persona. Gli “altri” li riconosci subito: spocchiosi e poco disponibili, potrebbero vendere mortadella o HiFi, per loro sarebbe uguale, se solo la mortadella rendesse allo stesso modo. Scappate velocemente da questo genere di personaggi, difficilmente vi daranno buoni consigli. Continuo a ricevere feedback molto negativi dalla scena romana, ed è un peccato, perché ha un bacino d'utenza semplicemente enorme. Probabilmente pochi clienti danarosi si affidano ciecamente ai consigli di qualche negoziante con pochi scrupoli e tanto basta per chiudere l'anno con un buon fatturato. Perché perdere tempo con le domande degli audiofili? “Dotto', prenda questo che va benissimo!” e il gioco è fatto. Ovviamente sarebbe un buon segnale ricevere qualche feedback positivo su operatori in zona capitale che abbiano a cuore il cliente e non solo il portafoglio.
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

[RIP] Qualche giorno fa David Thomas, fondatore dei Pere Ubu, ci lasciava all'età di 71 anni...l'indie-rock e la new wave, senza di loro, sarebbero stati diversi. Questa “Final solution” è del 1976. Incredibile c-a-p-o-l-a-v-o-r-o.

Archivio! Due nostri lettori - che non finiremo mai di ringraziare - si sono fatti carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne hanno realizzato una “TNT-Audio Suggestion” su Spotify e su Tidal

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