Visita della mostra High End 2018 a Monaco - Parte II

Visitatore: Carlo Iaccarino
La mostra si è svolta dal 10 al 13 maggio 2018 presso la M.O.C., centro fieristico di Monaco di Baviera, in Germania
Scritto: fra Maggio e Luglio 2018
Sito web ricco di informazioni: High End Society

[English version here]

Passeggiando per i corridoi...

CANTON
Anche quest'anno ottimi diffusori da questo famoso marchio. Aspetto e suono oramai lontanissimo da quello che magari qualcuno ancora ricorda dagli anni '70.
Diffusori Canton
In mostra c'erano le torri amplificate IQ Vento 9 Active, capaci di accettare in ingresso segnali digitali, anche con connessione non cablata. In pratica li si collega alla presa elettrica, si connette la sorgente ad un diffusore, che comanderà l'altro, e si è pronti a sentire musica, superando d'un tratto le complicazioni della scelta della giusta amplificazione, dei giusti cavi (e di come nasconderli), ecc. Anche la resa acustica era buona, con tutti i generi di musica che sono stati usati per la demo. Ah, poi, naturalmente, si accoppiano anche con la sorgente bluetooth che preferite: un cellulare (che ognuno di noi si porta appresso tutto il giorno e col quale ci connettiamo a Tidal) e non abbiamo bisogno di niente altro per godere della nostra musica... Alla mostra mi hanno detto che pensano di farli arrivare nei negozi per Natale (ma un successivo controllo sul loro sito web parla di settembre...) e pensano di venderle per EUR 4.400. Ne fanno anche un modello più economico, la IQ Vento 3, un diffusore da supporto a due vie, dotato delle stesse caratteristiche del fratello maggiore, solo meno potente.
Canton ha portato alla mostra anche il nuovo modello della serie Reference K, il Concept Refrence K (le casse bianche nella foto), una torre tradizionale passiva a 3 vie, dall'aspetto meno imponente degli altri modelli della stessa serie. Il prezzo previsto è di EUR 15.000 la coppia, ed anche loro sono programmate per Natale... Magari, se vi comportate bene, Babbo Natale ha come ispirarsi... ;-) Anche questo modello suonava molto bene; per me, meglio dei diffusori attivi, il che mi pare anche normale, vista la differenza di prezzo e del pubblico cui si rivolge la serie Reference.

DALI
Anche questo famoso marchio esponeva una serie di diffusori attivi con collegamento senza fili, la linea Callisto, formata dal modello 6C da pavimento e dal modello 2C da piedistallo. Vanno connesse alla rete elettrica; hanno un ingresso analogico, ma danno il meglio quando si connettono senza fili al Sound Hub, il centro di connessione delle altre sorgenti, sia analogiche che digitali, queste ultime con risoluzione massima fino a 24/192 in PCM.
DALI
Questa connessione senza fili è in grado di gestire anche segnali ad alta risoluzione. Questi diffusori hanno un loro telecomando e quando connessi al Sound Hub si puņ comandare il tutto con l'immancabile app, con la quale si può inviare ai diffusori anche un flusso di dati musicali ad alta risoluzione. Inoltre, il sistema può espandersi con moduli opzionali di futura introduzione: ad oggi è già disponibile il modulo Blu-Os che apre questo sistema allo standard di comunicazione senza fili dei cugini NAD. La pubblicità della DALI recita: "voi preoccupatevi solo di regolare il volume, a tutto il resto pensiamo noi" e dà bene l'idea di quanto sia diventato semplice ascoltare la nostra musica, dovunque essa sia riposta, e senza degrado qualitativo. Dulcis in fundo, prezzi che non intimidiscono: una combinazione 6C/SoundHub dovrebbe venire intorno ai 5.000 Euro.

ELAC
Quest'anno, il ruolo di protagonista è stato dato ai Concentro M, le grosse torri bianche dalle linee arrotondate che si vedono nella foto qui sotto.
ELAC Concentro M
Si tratta di diffusori interamente progettati dallo staff interno di ELAC. L'impianto in mostra li vedeva connessi a elettroniche Burmester; mi hanno detto che fra le due Società corrono accordi commerciali, per cui, ad esempio, ELAC fornisce gli altoparlanti (specialmente i tweeter Jet, con tecnologia derivata dagli AMT del dott.Heil) agli impianti Burmester per automobile.
Tuttavia, sono rimasto molto più colpito dal suono dell'altra coppia di torri che si intravedono nella foto sopra; si tratta del modello FS 407.2, che fa parte della nuova serie Vela, composta dal modello maggiore FS 409.2 (solita fantasiosa denominazione: FloorStander, cioè da pavimento), dal modello CC 401.2 (Canale Centrale), e dal modello BS 403.2 (BookShelf, o da supporto). Mi è davvero piaciuto molto il loro suono: completo, senza fatica d'ascolto, con un basso ricco e profondo. Tutto sommato, c'era pure da aspettarsi un simile risultato, visto che erano pilotati da due colossi monofonici Burmester, ma comunque si è trattato di un risultato estremamente piacevole e, secondo me, migliore della resa delle Concentro M. E, ed è una E maiuscola, il prezzo previsto è di EUR 4.000 la coppia: non economico, ma neppure inarrivabile come molte cose viste alla mostra. Il risultato acustico di questi diffusori non è piaciuto solo a me, almeno a giudicare dalle voci che ho sentito girando per i corridoi della mostra; anzi, altri visitatori mi hanno detto che hanno sentito il modello da supporto, trovandolo anche migliore, in relazione al prezzo... In ogni caso, bisognerà attendere ottobre per vederli nei negozi.
Ora, dopo questa prova di forza tutta teutonica, vi starete chiedendo che fine hanno fatto i progetti di diffusori a firma Andrew Jones e quelli di elettroniche ex Audio Alchemy a firma di Peter Madnick. Niente paura: ho visto entrambi i progettisti girare per le sale Elac; lì mi hanno detto che la Società semplicemente non ha completato le elettroniche in tempo per la mostra e che fra Jones e il team di ingegneri di ELAC c'è identità di vedute, come testimonia l'utilizzo dell'altoparlante concentrico nelle Concentro.
In ogni caso, nella seconda saletta ELAC, dedicata alle esibizioni statiche, faceva bella mostra di sé la linea completa di diffusori Debut, così come altri progetti di Jones, alcuni anche sezionati, come questi Argo B S 1, da Eur 1.000 l'uno.
ELAC

TAD
La sala scelta da TAD quest'anno era molto minore degli anni passati e, secondo me, acusticamente peggiore, rendendo la presentazione degli apparecchi meno raffinata ed attraente di prima. Comunque, c'era il solito impianto grande, formato da una coppia di diffusori Reference R1 Mk2, per Euro 88.000, un preamplificatore C600, da Euro 36.000, che pilotava una coppia di finali monofonici M600 da Euro 35.000 l'uno; come sorgente c'era il lettore SACD D600 ed il nuovo DAC DA 1200.
Impianto TAD Reference
Lungo una parete perpendicolare all'impianto su descritto, TAD aveva installato un impianto inferiore, composto dai diffusori da supporto Micro Evolution 1, da Euro 13.000 la coppia (oltre gli Euro 1.500 necessari per gli indefettibli stand dedicati), pilotati dal nuovo integrato stereo M 2500 da Euro 24.990, e dal DAC/pre DA1000 da Euro 14.990; come sorgente c'era il lettore SACD D 1000 Mk2.
Impianto TAD Evolution
Ma la vera novità era questo anonimo diffusore da pavimento, mostrato ancora solo in forma statica e come prototipo, proprio come fecero con la Compact Evolution 1, che tanto ho elogiato nei passati report.
TAD Evolution System
Mi hanno detto che avrebbero interrotto la produzione della CE 1, che verrrà sostituita da questo nuovo diffusore da pavimento. Il che mi ha lasciato perplesso: il modello CE 1 ha ricevuto apprezzamenti in tutto il mondo e, dopotutto, è un prodotto con pochi anni di vita commerciale; i direttori della TAD avranno avuto i loro buoni motivi per questa scelta. In ogni caso, non si può: leggere questa notizia come un segnale di scarsa qualità della CE 1: penso ancora che possano costituire una scelta definitiva per un impianto piccolo (umano) di qualità.
In ogni caso, TAD è stata scelta anche da Pioneeer/Onkyo, che ha apparecchiato una saletta d'ascolto per mostrare in anteprima una diretta di un concerto da TIDAL utilizzando la codifica MQA, adottata anche da altre elettroniche Pioneer dell'impianto appositamente realizzato. Indovinate cosa hanno scelto come casse per una dimostrazione così importante? No, non uno dei diffusori domestici di Pioneer derivati dai modelli TAD (con lo zampino di Andrew Jones), ma proprio una coppia di ME 1...
Impianto PIONEER / TAD

ESOTERIC
Nelle ampie sale di Pioneer/Onkyo trovava spazio anche TEAC (entrambe le società fanno ora parte dello stesso gruppo finanziario, ma è un'intricata storia che qui non affronteremo). Quindi, ho trovato una saletta dove un mucchio di elettroniche Esoteric era il cuore di un impianto(ne) che iniziava con un grande giradischi Clearaudo e finiva con una coppia di grandi B&W. Gli apparecchi Esoteric erano molti e venivano combinati di volta in volta a seconda della demo che veniva condotta (e della sorgente usata per farlo). Mentre ero lì abbiamo ascoltato il lettore SACD K01Xs, da circa 22.500 Euro, l'integrato stereo F-03 A, da circa 15.000 Euro, nonchè - ma non mi era chiaro il suo ruolo, visto che non sembravano esserci altri apparecchi digitali in funzione - il generatore di clock G-02 X da circa Euro 8.000. Prezzi stellari, però devo ammettere che il suono di questa saletta mi è piaciuto moltissimo...
ESOTERIC

BRYSTON
Un'altra bellissima installazione espositiva è stata quella della canadese Bryston.
L'impianto utilizzato era funzionale alla dimostrazione della linea di diffusori Active. Non si tratta di diffusori attivi, come il nome parrebbe suggerire, quanto piuttosto di diffusori configurabili in multiamplificazione attiva, usando un crossover esterno che pilota tanti finali quante sono le vie (altoparlanti o gruppi di altoparlanti) del diffusore. Tutti i modelli della linea Active possono essere acquistati nella versione tradizionale passiva, con crossover interno, quindi collegabili ad un normale amplificatore stereo (o a due finali mono); in seguito, possono essere aggiornati alla versione Active.
L'impianto in dimostrazione era composto dal lettore di file audio (anche da rete) BDP 3, da Euro 4.245 ( i prezzi qui indicati sono tutti IVA Tedesca al 19% inclusa); poi dall'amplificatore integrato stereo con modulo DAC interno B 135 cubed, da Euro 5.967; poi arriva la sezione active, con una coppia di amplificatori finali a 3 canali 21 B cubed, da Euro 12.000 l'uno, pilotati dal cuore del sistema, il crossover elettronico BAX-1, da Euro 4.245.
Il BAX-1 prende un segnale analogico in ingresso (in questo caso, proveniente dalle uscite pre dell'integrato), lo converte in digitale (96 kHz/24 bit) e lo passa ad un DSP che produce in uscita tre diversi segnali analogici per pilotare ciascuno dei tre ingressi di ogni finale 21 b cubed. La risposta finale può anche essere regolata secondo le condizioni dell'ambiente (ed i gusti dell'utente...) connettendo il crossover alla nostra LAN ed usando l'apposita app sviluppata per un controllo via web.
I diffusori adottati erano i Middle T Active, da Euro 7.304 la coppia. È il modello ... medio della serie, che vede un modello maggiore, il Model T Active, da Euro 9.652 la coppia ed uno minore, il piccolo Mini T Active, da Euro 4.031 la coppia.
IMPIANTO BRYSTON ACTIVE
Lo spazio di ascolto era davvero ben realizzato, somigliava ad un ambiente domestico, quantunque del freddo Canada :-)
Ecco l'area di ascolto.
SALETTA BRYSTON
Anche quest'anno non poteva mancare la leggendaria postazione Bryston per l'espresso, dove mi sono goduto proprio un buon caffè.
BRYSTON coffe bar
Confesso che ho puntato Bryston come uno dei miei primi obiettivi, visto che l'anno scorso mi sono completamente perso il loro espresso ;-)

AUDIOSILENTE - VIVID - JEFF ROWLAND
Torniamo in Italia, con Audiosilente, di Simone Lucchetti da Roma, che produce il suo giradischi Blackstone da 40.000 Euro.
SIMONE LUCCHETTI - AUDIOSILENTE
È un giradischi a puleggia bello, sebbene dall'estetica un po' particolare, fondamentalmente fatto in Grafite, un materiale che Simone ormai padroneggia.
AUDIOSILENTE - BLACKSTONE
Il motore è controllato da un computer esterno che regola continuamente la stabilità della velocità e, soprattutto, l'intensità della coppia.
AUDIOSILENTE - BLACKSTONE - CONTROLLO VELOCITÀ E COPPIA
I giradischi di Simone danno sempre un senso di riproduzione stabile e silenziosa; non saprei come descriverli, sono facili all'ascolto, forse dovrei scrivere naturali, se fossi sicuro di cosa significhi in termini di riproduzione audio...
E` stata sua la sorgente alla quale si sono rivolti per dimostrare il nuovo diffusore KAYA 90 di Vivid Audio, da Euro 26.000 la coppia.
VIVID KAYA 90
Si tratta del modello di vertice della linea Kaya, che si prevede sarà formata da altri tre modelli: due da pavimento, il Kaya 45 (Euro 18.000 la coppia) e il Kaya 25 (Euro 9.000 la coppia), ed uno da piedistallo, il Kaya S 15, che però è un progetto ancora in fase di definizione.
Fra il Blackstone ed i Kaya 90 l'impianto in dimostrazione vedeva il nuovo ampli integrato di Jeff Rowland, il Daemon, da ben 1.500 Watt per canale, da Euro 60.000 circa. I componenti di questo impianto hanno tutti un'estetica molto personale e sicuramente non passano inosservati, ma il suono di questo piccolo ambiente - una sfida acustica - era molto, molto piacevole e molto, molto lontano da dall'essere strapotente e strillato; sfortunatamente, almeno per me, si trattava anche di un piacevolissimo impianto molto, molto lontano dall'accessibile...
AUDIOSILENTE - JEFF ROWLAND - VIVID
Uno spazio espositivo ridotto, ma molto piacevole all'ascolto, e gestito da persone molto cordiali e desiderose di illustrare ai visitatori le loro creature; oltre a Simone, c'era anche l'altissimo Jeff Rowland in rappresentanza della omonima ditta ed il famoso progettista di diffusori Laurence Dickie, per la Vivid Audio.

CAMBRIDGE
Quest'anno questa storica ditta orgogliosamente Britannica aveva un grosso spazio espositivo, molta parte del quale dedicata ai suoi prodotti di punta del passato e, soprattutto, alla nuova serie Edge, intitolata allo storico capo progettista di Cambridge, il Professor Gordon Edge. La serie Edge è per ora composta dal modello Edge A, amplificatore integrato stereo da 100 W per canale con ingressi analogici e digitali, dall'Edge W, un amplificatore finale da 100 W per canale con ingressi bilanciati e sbilanciati (presenti anche sulle altre elettroniche Edge), e, quello che mi ha più interessato, l'Edge NQ, che la Cambridge definisce "preamplificatore con network player, una buona definizione, sintetica e precisa per capire di cosa questa nuova categoria di prodotti sia capace, come si può intuire anche dal pannello posteriore.
CAMBRIDGE EDGE NQ - PANNELLLO POSTERIORE
Mi è sembrato interessante che un marchio tradizionale desse tanta enfasi ai suoi nuovi prodotti, anch'essi abbastanza tradizionali, sia considerati in sé, sia considerando il campo d'elezione di Cambridge, l'amplificazione. Eppure, seguendo la solita proposta di amplificatore integrato e combinazione pre/finale - sia pure con componentistica e progetto di altissimo livello - hanno scelto di produrre qualcosa che si piazza in modo trasversale. Il finale, naturalmente, è l'apparecchio più tradizionale della serie, ed anche l'integrato è abbastanza tradizionale, pur prevedendo una completa serie di ingressi digitali, che, però oggi sono abbastanza comuni per questa tipologia di prodotto. Tutt'altro che tradizionale può dirsi il modello NQ. È il pre destinato a pilotare il finale W; presenta una completa batteria di ingressi digitali; ma contiene anche una piastra circuitale dedicata all'apprezzata soluzione di Cambridge per lo streaming.
CAMBRIDGE EDGE NQ - VISTA INTERNA
Quindi quest'apparecchio può davvero diventare il centro cui connettere ogni sorgente musicale a disposizione; inoltre si ha una macchina che, sebbene di derivazione chiaramente informatica, è (dovrebbe essere) ottimizzata per lo stream di file audio.
Cambridge aveva allestito anche un'area chiusa dove gli apparecchi della linea Edge erano in funzione e pilotavano una coppia di B&W.
ZONA DI ASCOLTO CAMBRIDGE
Purtroppo, ogni volta che vi sono entrato, ho ascoltato una selezione di spezzoni musicali molto insoliti, che neppure mi sono piaciuti; questo mi ha fatto accrescere la voglia di ascoltare questi apparecchi in condizioni più familiari :-)

TECHNICS
Sempre affoltate, le demo di Technics, che č rapidamente tornata protagonista della scena hi-fi. Oggi si può dire al vertice della riproduzione analogica, soprattutto dopo l'introduzione dell'attesissimo SL-1000R, il loro migliore giradischi di sempre , il cui prezzo dovrebbe aggirarsi introno ai 16.000 Euro.
TECHNICS SL-1000R
Di base, è il suo motore a trazione diretta più potente, stabile e silenzioso, con controllo esterno per accensione e spegnimento, nonchè per la selezione della velocità e per la sua regolazione fine.
TECHNICS SL-1000R - COMANDO ESTERNO
Si può avere il solo motore (modello SP-10R), o la versione completa, quella in mostra, con un'apposita base che prevede anche una basetta con su montato il migliore braccetto Technics ad articolazione cardanica e canna in magnesio,
TECHNICS SL-1000R CON BRACCTTO TECHNICS
nonchè la predisposizione per altre due basi per braccetti destinate ad accogliere bracci SME o Ortofon. Sullo SL-1000R in dimostrazione era stato montato un braccio SME, ma non era in funzione: era stato installato solo per dare l'idea di questa possibilità.
TECHNICS SL-1000R PLUS SME ARM
L'impianto della demo comprendeva anche pre e finali Technics, nonchè i diffusori da pavimento più grossi.
TECHNICS SL-1000R - IMPIANTO
La Technics aveva assemblato anche un secondo impianto, più semplice, posto sullo stesso supporto che conteneva le altre elettroniche, e formato dall'ultima versione del rinato, ed amato, giradischi SL-1200, la versione SL-1200G,
TECHNICS SL-1200G
connesso all'integrato che pilotava i diffusori da pavimento più piccoli.
La demo cui ho assistito (come quelle in cui non sono riuscito ad entrare) era davvero affollata. Inoltre le dimostrazioni erano condotte letteralmente le une dopo le altre, proprio per l'ampia partecipazione: i rappresentanti del marchio hanno lavorato davvero duramente per condurle al meglio e apparivano provati. Purtroppo, non me la sono goduta appieno come mi aspettavo. Forse perchè mi è sembrato uno spreco non cogliere l'occasione per fare un vero confronto fra i due giradischi in funzione suonando lo stesso disco su entrambi. O forse perchè le demo erano condotte solo in Tedesco, oppure perchè una buona parte del tempo di ascolto musicale è stato dedicato ad una "moderna" versione della classica Quando quando quando di Tony Renis, che, almeno alle mie orecchie, suonava un po' strana...:-)

CLEARAUDIO
Soliti grandi spazi espositivi in una delle Halle a piano terra per questo costruttore Tedesco, primario produttore di tutto ciò che ruota attorno alla riproduzione vinilica: giradischi, braccetti, fonorivelatori, pre-phono, dischi...
Credo che in esposizione ci fosse l'intera linea di giradischi, dai modelli di punta...
CLEARAUDIO
... a quelli normali.
CLEARAUDIO
Come al solito, parte dello spazio era dedicato ad apparecchi motoristici: ecco l'immancabile motocicletta.
CLEARAUDIO MOTOCICLETTA
Quest'anno ricorre il quarantennale della casa, per cui hanno deciso di fare qualcosa "extra" per sottolineare la circostanza.
Così hanno restaurato completamente a mano un classico furgone Kombi della Volkswagen, ormai non più in produzione.
CLEARAUDIO KOMBI
Dentro ci hanno poi installato un impianto completo e funzionante per l'ascolto degli LP, che spero possiate riconoscere nella mia orribile foto.
CLEARAUDIO KOMBI
La caratteristica più rilevante di questa installazione, oltre ad essere la prova della dedizione (e della follia) della gente della Clearaudio, era, secondo me, il supporto cardanico autolivellante usato per montare ed isolare il giradischi. La persona responsabile dell'intero progetto mi ha detto che questa installazione sul Kombi ha impegnato molte ore di lavoro e che la stavano esibendo naturalmente per il piacevole risultato, ma anche per suggerire ai proprietari dei natanti di lusso che possono contare su Clearaudio per godere di una perfetta riproduzione vinilica anche fra i flutti marini ;-)
Un'altra chicca di quest'anno è stato ingaggiare Wally Malewicz, ingegnere meccanico ed acclamato esperto mondiale di cose viniliche, per una serie di seminari pratici sulle corrette procedure per installare un giradischi, montare un braccetto ed un fonorivelatore. I seminari erano sempre affollati e seguiti con attenzione, e mi spiace molto non essere riuscito a programmare il mio tempo per assistervi. Purtroppo, il mio rimpianto è ancora maggiore dopo avere letto la notizia della scomparsa dell'Ing. Malewicz pochi giorni dopo la fine della mostra. Ove mai non aveste mai sentito parlarne (ahivoi!), vi consiglio di leggere il bellissimo ricordo scritto (in Inglese) dal guru dell'analogico Michael Fremer sul suo sito.

Un'altra fermata momentanea

Vi sarete accorti che il mio tempo di cantastorie si sta espandendo troppo. Quindi ora faccio un'altra fermata intermedia. Proverò a buttare giù una terza (ed ultima) parte non troppo in là... :-)

Torna alla [Parte I] | Avanti alla [Parte III]

© Copyright 2018 Carlo Iaccarino - www.tnt-audio.com

[Trovaci su Facebook!]