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Triode Expo '98 - Philadelphia - US

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Reportage dalla trincea -- NEW JERSEY, U.S.A.

Svoltasi sotto il beneplacito della Philadelphia Audio Society, la mostra annuale del Triodo è un avvenimento piuttosto popolare e l'edizione di quest'anno non ha fatto certo eccezione, con oltre 150 paia di orecchie visitatrici.
Così, la Tribù si è riunita nella periferia della Città dell'Amore Fraterno, Philadelphia, PA, USA nel pomeriggio di una piovosa Domenica di Aprile per dar vita all'incontro annuale nel Tempio dell'Estasi Musicale.
Per chi scrive è stata sia una rivelazione che un'occasione per imparare molte cose.
Ho parlato prima di Tribù perchè questo è il nome dato agli appassionati dei triodi dallo sciamano capo della Triodemania, Harvey Rosenberg (dei New York Audio Labs/Futterman), che ha scritto una tesi antropologica per spiegare l'audiofilia in generale e questa nuova passione per i triodi in particolare.
Quel che preoccupa maggiormente è che talvolta tutto questo ha pure un senso...
Ciò che manca agli appassionati dei triodi sono i numeri (nel senso che sono pochi) ma questo è controbilanciato dall'enorme Passione, dedizione e convinzione entusiastica che li anima.
Quindi, ciò che fu poco più che un'increspatura della superficie delle acque dell'hi-end appena 10 anni fa ora è diventata un'onda gigantesca che potrebbe abbattersi su una stanca - e assetata - comunità audiofila che è stata sfinita dalla continua ricerca del più grande è, meglio va e che non ha avuto molti altri motivi per essere particolarmente eccitata da lungo tempo ormai, lasciando da parte, ovviamente i miliardari senza problemi di spesa.
Infatti, nella continua ricerca di un'illusorio suono assoluto si sono sprecati sistemi con centinaia di watt e centinaia di milioni. A parte qualche eccezione invece i prodotti a triodi hanno basse potenze, principalmente progetti in classe A single-ended e di costo abbordabile. Lasciamo da parte ovviamente le esagerazioni come i leggendari finali Nobu della WAVAC, da 90 milioni l'uno, in pratica qualcosa tipo 1 milione a watt!!! Stiamo parlando di un sistema di amplificazione che costa 180 milioni per la coppia stereo, cioè la quota di mutuo per il mio quadrivano!!!
In generale, mentre il suono è del tipo siediti e prendi nota, i problemi sorgono nell'accoppiamento coi diffusori che devono essere ad alta efficienza e quindi diventa necessaria una piccola rivoluzione nell'impianto preesistente per poter accogliere al meglio questo tipo di amplificazioni.
Tuttavia, J.C. Morrison, un progettista del mercato pro, ritiene che sia l'impedenza dei diffusori a fare la reale differenza di prestazioni.
Se così fosse si potrebbe pensare ad una più larga accoglienza del fenomeno negli ambienti hi-end.
Gli espositori erano la creme de la creme del mondo dell'HiFi a triodi e molti di loro provenivano dall'area metropolitana di New York, sebbene alcuni provenissero anche dal Michigan (Classic Audio Reproductions), Minnesota (Atma-Sphere Systems), Maryland (David Berning) e dall'Ohio (TMH audio).
I personaggi presenti possono essere tranquillamente considerati il "Whòs Who" dell'HiFi a triodi: Dennis Had della Cary Audio, Nori Komuro della Komuro Audio Labs, Ralph Karsten della Atma-Sphere Systems, David Berning della Berning Audio, J.C. Morrison per la Morrison Audio, Herb Reichert dell'Audio Note, Don Garber di Fi (no, non la rivista...), Jim Ricketts di tmh audio, Steve Berger di Aprilsound Audio e Dan Meinwald che presentava il materiale E.A.R di Tim DeParavicini...
In aggiunta a tutta la più recente produzione in tema di ampli a triodi i visitatori potevano ascoltare per la prima volta in pubblico i nuovi diffusori Kochel importati da tmh audio.
Altre cose interessanti potevano essere ammirate agli stand della Western Electric (fantastiche valvole!), di Ultimate Audio Magazine, Kerksaeter Speakers, Listener Magazine, Audiophile Voice Magazine and Crystal Cable.
La Classic Records ha fornito per l'occasione alcuni stupendi LP così come alcune copie gratuite (estratte a sorte!) del loro album jazz di Red Rodney...io non ho vinto un bel niente, però! :-(
Il sistema di riferimento dell'evento principale della mostra era composto dai diffusori a tromba Classic Audio Productions T-1, progettati da John Wolf, che facevano uso di altoparlanti TAD in un mobile di circa 300 litri. I cavi erano realizzati da Bill Phillips della Crystal Cable mentre il resto del sistema includeva un sistema di lettura digitale messo a punto da David Goldstein della Timbre Technology ed un pre Convergent Audio Technology, il CAT MK III, fornito da Ken Stevens.
La sorgente analogica era costituita da un giradisci Thorens TD-520, fornito da Nathan Rahimi, ed una testina Van Den Hul Frog di George Stanwick della Stanalog.
Via alle danze!
Rosenberg ha inaugurato lo Show benedicendo sia i fedeli riuniti (che lui chiama la Comunità) che coloro che sono stati salvati, proclamando una nuova età dell'oro per i triodi grazie ai continui sviluppi della tecnologia da parte dei Costruttori di valvole come la Western Electric e grazie ai nuovi progetti in grado di soddisfare tutte le esigenze.
Rosenberg fa osservare che è possibile personalizzare il suono riprodotto, fino a giungere a quello che soddisfa pienamente i gusti musicali/sonici di ogni audiofilo, semplicemente cambiando le valvole da un tipo ad un altro (ad esempio una 2A3 invece di una 833 o di una 300B), raggiungendo così più facilmente il proprio Nirvana emozionale.
Rosenberg ha inoltre osservato come questa Passione sia un cocktail di romantica ricerca per l'Arte e il Bello in senso assoluto e la ricerca della perfezione nella riproduzione musicale. In certi momenti del suo discorso sarebbe bastato un pulpito ed un paio di inni per completare il senso di profonda venerazione che permeava le sue parole.
Qualcuno infatti si è meravigliato che mancassero delle tavole in pietra sigillate da una qualche Divinità proclamanti il nuovo comandamento del Guru del triodo: A-l-n-i-c-o, presentato come la cura per tutti i mali ed in particolare per la sindrome da *muro di diffusore*.
Rosenberg afferma che non possiamo sfruttare appieno i nuovi progressi tecnologici dei triodi fintanto che i nostri diffusori utilizzano magneti in ferrite...(coro di approvazione).
Perciò il suo entusiasmo non poteva essere inferiore presentando un nuovo modello di diffusore ad alta impedenza, con magneti in Alnico ad alta efficienza, il diffusore a tromba T-1 project (che costa, comunque, circa 50 milioni).

Alla ricerca del diffusore ad alta efficienza

Una unità bassi è servita da esempio per dimostrare la capacità di questi nuovi magneti in Alnico. L'unità bassi era enorme (due persone sono state necessarie per spostarla...!) e l'efficienza dichiarata era 108 dB! Chissà quanti audiofili potranno sfruttare il potenziale di questi mostri in appartamento!
Questa altissima efficienza è motivo di grande eccitazione poichè la croce di tutti gli amplificatori a triodi single-ended è proprio la necessità di altoparlanti efficienti, senza i quali, come sottolinea Rosenberg, non può essere raggiunta la profondità del mistero dell'estasi musicale.
Va osservato che queste considerazioni fanno riflettere sul successo di questo tipo di tecnologie che devono affrancarsi dal ruolo di follia per pochi impallinati.

Ma Mozart li avrebbe amati?

Una novità per il mercato americano erano i già citati nuovi diffusori Kochel.
Sebbene estremamente attraenti, coi mobili dotati di un elevatissimo grado di finitura, la dimostrazione pratica all'ascolto è stata una lezione su cosa può succedere se non si sta attenti al posizionamento ed all'installazione dei diffusori in sala d'ascolto.
Non so quanti modelli di diffusori possano sopravvivere quando piazzati a caso in sala d'ascolto e questi Kochel non facevano eccezione. Per quel che si poteva sentire sembravano comunque promettenti.
Di certo, coi loro 97 dB, offrivano una uscita a bassissima distorsione sebbene un po' timida sui bassi (d'altra parte, quando i medi sono giusti tendi a non far più caso agli estremi banda, alti e bassi).
Uno per uno, tutti gli espositori hanno fornito un assaggio di quella estasi tecnica e musicale della quale parlava Rosenberg in apertura. Sebbene le differenze tra un sistema ed un altro erano evidenti, in generale questo tipo di suono invitava a sedersi per ascoltare la Musica, con un livello di dettaglio e di realismo che non si crederebbe provenire da piccoli amplificatori con 3 (tre!!!) Watts di potenza. Ascoltare per credere.
Grazie a questo livello di precisione e di dettaglio la differenza tra sorgenti analogiche e digitali veniva messa in particolare risalto. Infatti dopo qualche ora di sorgenti digitali qualcuno si decise a far suonare un LP e così sono stata testimone dei sospiri di meraviglia di coloro che erano seduti vicini a me, nell'ascoltare quel senso di vitalità e quel timbro naturale che fa la differenza tra l'LP ed il CD (di ogni genere).
Non sto cercando di convincere nessuno, ne' di prendervi in giro: la differenza era così evidente alle orecchie di tutti che la sala d'ascolto all'improvviso è diventata silenziosa, sono terminate le chiacchere e tutti hanno cominciato ad ascoltare.
Mi chiedo perchè, nonostante ci sia questo livello di differenza, si continui ancora ad eseguire dimostrazioni col digitale.
Comunque sia, anche con le sorgenti digitali, il suono che poteva essere gustato alla mostra era arioso, molto dettagliato e sensuale, specialmente per una abituata (Shhhhhhh!) allo stato solido.
Coi componenti a triodi si realizza una sorta di Ritorno al Futuro...

© Copyright 1998 Anna Logg

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