Il Wigwam Show ha traslocato in occasione del suo decimo anniversario

[Wigwam Show 2018]

Niente cigli erbosi infangati su strade di campagna per i Wammers quest'anno
ma corridoi percorribili e parcheggi adeguati

[English version here]

Evento: Wigwam Show 2018 a Kegworth, decima edizione
Prezzo del biglietto: 15 sterline - Convertitore di valuta
Autore: Mark Wheeler - TNT UK
Data della visita: marzo 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Affrontando la tormenta

Gli espositori hanno affrontato la tormenta di neve (quella roba fredda e umida che cade dal cielo, non quella che rappresenta gli eccessi delle rockstar) per raggiungere il Kegworth Hotel e allestire una varietà di impianti ampia come quella degli anni passati. Come al solito, un giorno soltanto è troppo poco per ascoltare a fondo e fare quattro chiacchiere in ogni sala. Gli espositori erano amichevoli e disponibili, e gli stand commerciali erano ubicati in una grande sala conferenze separata, posta al piano terra.

Avendo apprezzato davvero molto le edizioni 2015 e 2016 del Wigwam Show, e avendo saltato quella del 2017 solo per la concomitanza del nuovo Manchester Stylus Show, andare a visitare la decima edizione della mostra, che si è svolta in un'altra località, più vicina a casa mia, è stata un'occasione irrinunciabile. Per i non residenti nella capitale inglese del pasticcio di maiale, andare a vedere l'edizione 2018 della mostra sarebbe stata una gita più agevole degli anni scorsi se non fosse stato per la neve. La nuova sede, il Kegworth Hotel, si trova ad appena cinque minuti d'auto dalla principale arteria britannica, l'autostrada M1.

Quest'anno il prezzo del biglietto comprendeva una donazione al Macmillan Cancer Support, a cui è tuttora possibile donare cliccando qui. Sul forum Wigwam è possibile vendere articoli hi-fi che non servono più, il cui ricavato verrà devoluto al Macmillan Cancer Support.

Nelle sale degli espositori

«Parlaci del suono degli impianti”, chiede il coro della plebe, a sinistra del palco.

Gli impianti suonavano in maniera diversa: alcuni erano impianti audiofili in alta risoluzione, il cui suono veniva limitato dall'ambiente, altri erano classici impianti vintage, alcuni aggiornati. In alcuni impianti, la sabbia era diventata silicio; in altri, vetro. Tutti i proprietari-sviluppatori degli impianti parlavano da operai specializzati (“Ci sono donne, qui? - circa il 2%) e chiaramente erano compiaciuti nello stabilire cosa andasse bene con cosa, al di fuori delle solite combinazioni. Alcuni si prendevano la briga di minimizzare i problemi ambientali in maniera creativa, altri appollaiavano giradischi sui mobili dell'albergo. Nessun impianto aveva prestazioni inferiori alla somma delle singole parti. Alcune facce erano familiari e avevano portato apparecchiature non familiari, tra cui impianti allestiti solo per la mostra.

[Giradischi]

[Giradischi]

[Giradischi]

[Diffusori Club 27 Kurt]

[Valvole]

[Pulizia di un disco]

[Un espositore]

[Un espositore]

[Giradischi Goldring-Lenco 88]

[Un espositore]

[Amplificatore valvolare New Audio Frontiers]

[Giradischi]

Fuori freddo, dentro calore valvolare.

[Valvole]

[Power Inspired][Nel corridoio]

[Un espositore]

[Cabinet]

[Un espositore]

[Valvole]

Uno dei capolavori inarrivabili di John Chambers, costruttore di amplificatori di Champ Electronics, Nottinghamshire.

[Giradischi]

[Giradischi]

Ascoltare il giradischi The Source, dello scomparso Mike Moore, suonare meglio che mai è stato delizioso.
Il giradischi è un progetto con sottotelaio a cinque molle, di solito abbinato al braccio Odyssey, ma qui con braccio AN in una catena AN.

[Diffusore]

Woofer da 50 cm in diffusore passivo fai-da-te a 4 vie - passa all'attivo, ragazzo!

[Impianto completo]

[Visitatori all'ascolto]

[Giradischi]

[Un espositore]

[Interno con componenti]

Commenti

«Beh, non è stato molto informativo», si lamenta il coro della plebe, a sinistra del palco, «ora sappiamo cosa c'era da vedere, ma com'era il suono?»

La varietà di soluzioni si traduceva in una varietà di ampiezza di banda, intervallo dinamico, precisione timbrica e altre maggiori ed evidenti caratteristiche. Ci sono state delle sorprese, ad esempio un tradizionale impianto Pioneer vintage che suonava molto bene (particolarmente per quanto riguardava i diffusori), nonostante i componenti non fossero stati sostituiti. C'erano eccellenti prodotti fai-da-te: diffusori (niente può sostituire un woofer da 50 cm), amplificatori (tra cui cloni Naim) e basi per giradischi.

È stato bello scoprire sconosciuti produttori artigianali, come Lateral Audio Stands che opera in una cittadina dalle parti del vostro Vecchio Scriba. I commercianti di accessori audio non avevano avuto molto da fare. I Wammers tendono a pensare fuori dagli schemi, e questo comprende nuove scatole con nuovi prodotti; quindi, la causa poteva essere questa oppure la separazione tra stand ed espositori. L'affluenza di visitatori (circa 400) era stata condizionata dalla neve, ma gli organizzatori erano rimasti contenti del risultato e stanno già pianificando l'undicesima edizione del Wigwam Show.

Conclusioni

La cordialità e la disponibilità degli espositori rendono questa mostra ciò che è. Ci ritornerò.

Se qualche Wammer desiderasse fotografie della propria sala con risoluzione maggiore, chieda pure.

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