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Prodotto: Fosi Audio Q6 - DAC
Produttore: Fosi Audio - Cina
Costo: circa 90€
Recensore: Piero Canova - TNT-Audio Italia
Pubblicato: maggio 2025
Credo che qualsiasi appassionato di Hi-Fi si sia reso conto della rivoluzione che sta avvenendo con l'espansione della musica senza supporto fisico o se preferite "liquida". Ormai i collegamenti dati sono così performanti che si possono ottenere sia file di qualità elevata in tempi brevissimi e a costi ragionevoli per chi cerca la perfezione audio, sia reperti storici digitalizzati che sarebbero stati irraggiungibili senza questo sistema di diffusione. Se ottenere i files è quindi diventato facile e conveniente, visto che dobbiamo poi trasformarli in segnali analogici per poterli ascoltare, un componente sta diventando critico e cardine di molti impianti: il convertitore Digitale/Analogico, DAC.
I DAC sono sempre esistiti ma erano o macchine professionali o componenti speciali per audiofili molto esigenti. Erano solitamente limitati alla conversione di dati dai CD e quindi in grado di gestire una frequenza di campionamento definita. Oggi i DAC sono diventati delle vere e proprie centrali di elaborazione dati basate su processori molto sofisticati e progressivamente hanno assorbito funzioni secondarie quali l'amplificazione per cuffie, il controllo del volume e la connettività wireless via wi-fi o Bluetooth. Per farla breve, oggi è possibile costruire un impianto di livello assoluto con un computer, un DAC di livello adeguato e una amplificazione di potenza. Due cavi di alimentazione e un cavo di interconnessione: pensate ai soldi risparmiati solo in questi componenti. Su TNT-Audio siamo sempre alla ricerca di nuovi componenti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo e quindi non potevamo farci scappare il nuovo DAC di Fosi Audio, il Q6.
L'aspetto esterno del Q6 è perfettamente in linea con gli altri prodotti Fosi Audio già recensiti. Un piccolo cabinet di colore nero opaco, sul frontale un interruttore a leva per l'accensione e la solita manopola rotonda per selezionare l'ingresso. Sul retro i connettori per le tre entrate: un RCA per l'ingresso coassiale, uno per quello ottico e una porta USB C per il collegamento USB. Le uscite sono una coppia di RCA per il segnale analogico e un ulteriore connettore RCA per collegare un subwoofer. Non c'è una presa per l'alimentazione nel senso che il DAC viene alimentato dalla presa USB. Se volete usarlo come DAC a valle di una meccanica CD come ho fatto io, cercatevi un caricatore da telefono perché altrimenti non funziona. Confesso di aver alzato almeno un sopracciglio di fronte a questa scelta perché, se la parte digitale ha probabilmente consumi trascurabili, a valle c'è una sezione di amplificazione che dovremo pur alimentare adeguatamente. Per i non addetti ai lavori, provo a semplificare il tutto dicendo che un DAC di alte prestazioni è composto da una alimentazione in qualche modo sdoppiata dove una parte alimenta la sezione digitale e il display mentre la seconda alimenta la parte analogica e di amplificazione. Qui si mescola tutto e il compito ricade su un alimentatore Samsung di quelli grossetti.
La conversione viene svolta da un processore singolo AKM 4493 SEQ che è un signor processore che si trova in DAC di livello decisamente più alto. È un processore stereo caratterizzato da bassa distorsione ed una gamma dinamica molto estesa. Avrebbe anche 6 filtri digitali a bordo ma evidentemente per ridurre i costi non è possibile accedere a questa funzione. Per farla breve, il motore non è niente male. L'amplificazione è basata su operazionali: un OPA1612 e due NE5532. Come potete vedere dalla foto degli interni, i componenti sono veramente pochi ma questo è comune nei progetti digitali per cui le speranze di una buona prestazione ci sono tutte.
L'installazione è semplicissima: un cavo coassiale dal lettore CD al Q6, il caricatore per telefono con un cavo USB per alimentarlo e due cavi RCA per collegarlo al preamplificatore. Si accende con l'interruttore a leva sul frontale, si seleziona l'ingresso e si è pronti ad ascoltare. Rispetto al suo conterraneo Topping D90 SE che uso attualmente come DAC le dimensioni sono simili. Non c'è il display e la flessibilità a livello di ingressi e settaggi è molto inferiore ma anche il prezzo è un decimo per cui è comprensibile e accettabile che manchino una serie di funzioni secondarie.
Come sempre metto gli apparecchi nuovi in rodaggio per qualche ora prima di iniziare l'ascolto. Dopo un paio di giorni penso siamo pronti per un ascolto serio e cerco qualche CD ben registrato per valutarne subito le prestazioni. Fin dall'inizio mi accorgo che qualcosa non va. Non è che manchi qualcosa o che qualche parte dello spettro audio suoni male; è l'insieme che non convince. Bassi, medi e alti ci sono, la scena è abbastanza larga e profonda, gli strumenti ci sono tutti e quindi cosa c'è che non va? La presentazione è piatta, senza dinamica e gli strumenti mancano di corpo. Le voci sono innaturali e senza sentimento. Sembra un testo scritto dall'AI: tutto corretto, niente fuori posto ma il risultato è totalmente anonimo. Ho pensato che il colpevole fosse l'alimentatore e così ne ho cercato uno più bello "made in Cupertino" ma senza alcun miglioramento. Ho provato a cambiare sorgente usando l'ingresso USB dal computer ma il risultato è rimasto lo stesso. La mia sensazione è che lo stadio analogico non renda giustizia alle prestazioni del DAC perché ci sono macchine ben suonanti che utilizzano lo stesso chip, ma qui siamo nel campo delle ipotesi.
Ho provato a riportarlo nel suo territorio di elezione ossia utilizzarlo come DAC esterno per una postazione di computer e le cose vanno decisamente meglio ma qui le richieste e le aspettative sono molto inferiori. Il confronto con il Topping D90SE è semplicemente impietoso per il Q6; tutti i tentativi che ho fatto per migliorarne le prestazioni sono stati inutili perché i benefici ottenuti sono stati veramente marginali.
Andando a rileggere la descrizione del Q6 nel sito di Fosi Audio, il produttore dice correttamente di aver utilizzato componenti e un chip di qualità audiofila ma non dice mai che il suo DAC è destinato a un uso audiofilo ed effettivamente, se lo si valuta come DAC esterno per un computer siamo di fronte ad una ottima macchina e vale il prezzo richiesto. Però il preamplificatore P4 testato un mese fa aveva lavorato molto al di sopra della sua classe di prezzo e può stare bene anche in impianti di un certo livello e questo aveva generato aspettative più alte. Credo che, se il progetto venisse rivisitato e migliorato nello stadio analogico, si potrebbe ottenere una macchina molto interessante. Anche una alimentazione esterna di qualità maggiore potrebbe migliorare le prestazioni. Alla fine, non mi sento di consigliarvelo come DAC in un impianto Hi-Fi anche se fosse entry level; per pochi soldi in più trovate macchine molto migliori e seriamente ben suonanti.
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