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Prodotto: CD Player
IKEMI
Costruttore: Linn
- UK
Prezzo di listino: 6.300.000 lire (3.000 Euro)
Reperibilità:
media
Recensore: Giorgio
Pozzoli
La Linn non ha certo bisogno di presentazioni; a parte il notissimo LP12, giradischi sulla cresta dell'onda (e certamente non nel punto più basso) da decenni, la sua produzione si estende in maniera molto significativa a tutti gli altri settori dell'alta fedeltà e dell'home theatre.
La Linn per lungo tempo ha preferito evitare di produrre CD player: solo quando il livello qualitativo ottenibile è stato giudicato adeguato sono stati presentati alcuni prodotti.
La prima generazione (Karik, Numerik, seguiti poi dal Mimik) dimostrava già una ottima competenza, quasi incredibile per una ditta appena entrata nel settore; d'altra parte in Linn non si inizia a vendere un prodotto se non se ne domina perfettamente la tecnologia: ad esempio anche le meccaniche erano costruite in casa, cosa alla portata di ben pochi produttori.
Ora sta giungendo la
seconda generazione; ancora una volta il primo a comparire sul
mercato è il CD12, un CD player integrato che dichiaratamente
vuole porsi al top della categoria e che adotta soluzioni tecniche
assolutamente all'avanguardia: ad esempio la Linn dichiara di avere
ottenuto un jitter teoricamente nullo al convertitore. A proposito
del CD12, vi darei ancora un consiglio: a meno che non non siate fra
quei pochissimi che possono permettersi di acquistarlo, non
ascoltatelo, non vi conviene...
Dopo l'uscita dell'CD12 la Linn ha
di recente introdotto due altri CD player, l'IKEMI e il GENKI, più
o meno collocati, come prezzo, a sostituire Karik e Mimik.
L'IKEMI mantiene
l'aspetto tipico dei prodotti Linn di livello non stratosferico
(quelli stratosferici si distinguono per un aspetto ovviamente
spaziale...): il contenitore si presenta come un parallelepipedo di
un grigio scurissimo largo 30cm, alto 8 e profondo 32.
Il frontale
porta il display sulla sinistra e sotto di questo una fila di tasti
rettangolari, con dei tastini circolari che spuntano fra l'uno e
l'altro. Il cassettino, sottilissimo ma molto robusto, è
invece sulla destra; l'interruttore di alimentazione con la relativa
spia (un led rettangolare verde) è all'estrema destra.
In generale l'aspetto dei Linn mi è sempre piaciuto molto, ed anche questo non si discosta dagli altri, ma i tastini dei controlli secondari fra un tasto rettangolare e l'altro proprio non mi piacciono.
Il contenitore sembra realizzato con una struttura di plastica stampata, molto rigida, sorda e pesante (assolutamente niente a che vedere con l'aspetto "plasticoso" di certi oggetti...) che forma il frontale, retro e fondo ed un guscio esterno probabilmente in metallo (alluminio?), trattato in modo da risultare assolutamente sordo, che costituisce fiancate e coperchio. La superficie del guscio esterno è corrugata.
Se siete abituati ai soliti CD player economici, guardando il retro avrete una grossa sorpresa: è completamente coperto di connettori. Da sinistra si incontrano
il connettore IEC del cordone di alimentazione, con al di sotto il fusibile e il cambiatensioni (una regolazione che credevo del tutto scomparsa);
l'uscita digitale ottica
i connettori per collegare in daisy chain più apparati e farli pilotare tutti da un unico telecomando
l'uscita digitale elettrica bilanciata AES/EBU (connettore XLR)
un connettore pin RCA di ingresso da utilizzare con eventuali convertitori D/A esterni che permette di sincronizzare il clock dell'IKEMI con quello del convertitore, in modo da annullare eventuali problemi di jitter a livello di interconnessione (la soluzione di un unico master clock cui tutti gli apparati fanno riferimento è comune in ambito professionale)
le uscite analogiche bilanciate (XLR) per i due canali
due coppie di uscite analogiche su pin RCA entrambe con livello fisso (le doppie uscite possono sembrare inutili, ma a me tornano comode in un sacco di occasioni).
eventualmente un connettore a D da 9 pin che implementa una interfaccia RS232 (disponibile come opzione).
Il tutto ha un peso di
4kg, certamente non una enormità, ma bisogna tener conto della
notevole compattezza della realizzazione.
Il telecomando è
molto completo e complesso, dato che permette di controllare anche
altri apparati Linn.
L'utilizzo è abbastanza immediato e semplice. La realizzazione meccanica è apparentemente di livello addirittura godurioso, il cassettino scivola fuori con un rumorino sottile appena percettibile da biscia, senza alcun traballamento e alcuna vibrazione. Anche l'elettronica di controllo sembra decisamente solida: non ci sono mai state esitazioni o anomalie.
Il suono è
neutro, abbastanza aperto, molto ricco di armoniche soprattutto nel
medio-alto.
Il colore generale è chiaro, ma non
completamente solare, il suono è vigoroso, abbastanza pieno;
ha una stabilità, una mancanza di esitazioni notevole.
Il basso è tondo, pieno; non ha forse un impatto enorme, ma è sufficientemente veloce. Le medie fequenze sono corrette, le voci sono naturali, in particolare la musica acustica è estremamente piacevole da ascoltare. Le alte frequenze ci sono nella giusta quantità, senza eccedere ma senza neanche arrotondare troppo il suono.
Macrodinamica buona, accompagnata da una velocità ottima anche se non fulminea. Anche la microdinamica è buona, il dettaglio ambientale salta fuori; forse manca un po' di aria. L'immagine è più che adeguata, decisamente ampia, stabile, precisa senza eccedere; la profondità trae vantaggio dalla precisione.
Comunque anche qui,
come in praticamente tutti i CD player che abbia ascoltato a parte
forse uno o due, mi sembra di percepire qualche cosa di anomalo nel
medio alto rispetto all'analogico. La sensazione è un po' come
se, per compensare la mancanza di armoniche a frequenze superiori
alla metà di quella di campionamento, si fossero rinforzate le
frequenze medio-alte; ciò non è certamente vero, ma
potrebbe anche essere che la completa improvvisa ed innaturale
cancellazione delle armoniche al di sopra della frequenza di Nyquist
porti a questa sensazione.
Forse alla fin fine è proprio
questo l'aspetto più sfuggente del suono digitale, quel che di
assolutamente caratteristico del digitale che percepisco (quasi)
sempre ma non sono mai riuscito a descrivere.
In ogni caso stiamo parlando di una sorgente digitale, basata sullo standard del red book, e quindi a questo dobbiamo attenerci. E come rappresentante di tale categoria, si può dire ben poco di men che positivo di questo apparecchio (a meno di non volerlo proprio confrontare col fratello maggiore...).
Per dare un'idea dei progressi ottenuti, anche se le classi di prezzo sono ben diverse, ho provato a confrontarlo col Mimik. In breve, l'Ikemi supera la prestazione del Mimik sotto tutti gli aspetti, e di solito anche di veramente tanto, a partire dalla velocità (era certamente uno dei lati deboli del Mimik), l'impatto, la profondità del basso, la precisione degli alti, l'immagine. Eppure il suono mantiene una impronta simile.
Mi sto rendendo conto di una cosa: non sto rendendo giustizia all'IKEMI. Il fatto è che analizzare le varie caratteristiche di un apparato audio dà giustappunto una idea su ciascuna caratteristica, ma non dà l'idea dell'insieme. E qui, come nel Mimik, è l'insieme che conta.
L'Ikemi ha una
musicalità innata, profonda, talvolta quasi eccessiva, che
ogni tanto quasi sembra prendergli la mano e trascinarlo a cantare
sopra le righe. Il suo suono è fluido, continuo, liscio,
sfavillante, piacevole.
Forse non è il suono adatto a un
superesperto o chi cerca nelle registrazioni i suoni di sottofondo,
perchè quello che lui mette in mostra è la musica; non
è, sia chiaro, che i dettagli, l'ambienza, l'immagine manchino
del tutto o siano anche solo in qualche modo carenti, solo restano al
loro posto, restano dettagli, quali sono nella realtà: non si
propongono come principale obiettivo dell'ascoltatore, ma restano in
disparte permettendogli di godersi la Musica.
Dato che non trovo
proprio nulla di serio su alcunchè di fondamentale su cui
lamentarmi, mi sfogo sui dettagli.
I tastini. Proprio non mi
piacciono. Piuttosto toglieteli del tutto e lasciateli solo sul
telecomando. Perchè rovinare con quei cosini una linea così
pulita? È vero che le procedure a tasti multipli del Mimik non
erano il massimo, ma io non le ho mai dovute usare.
Ancora una volta la Linn presenta un prodotto solido, serio, fatto per durare, con una eccellente meccanica ed una elettronica estremamente buona.
È certamente un prodotto pensato per permettere all'utente esigente di godersi pienamente la musica dimenticandosi di tutto il resto, e centra in pieno l'obiettivo.
Certamente il prezzo non è in assoluto bassissimo, ma l'accuratezza costruttiva, la grande flessibilità e la raffinatezza del suono sono tali da giustificarlo appieno.
Dobbiamo ancora una volta ringraziare Buscemi HiFi, il noto negozio di Milano, per aver messo a nostra disposizione il lettore CD in prova.
© Copyright 2000 Giorgio Pozzoli https://www.tnt-audio.com
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