DAC USB John Kenny JKDAC32

DAC minimalista a batterie

[DAC USB John Kenny JKDAC32]
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Prodotto: JKDAC32
Costruttore: John Kenny - Irlanda
Prezzo: 499€ - il prezzo può variare)
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Seconda opinione: Nick Whetstone - TNT UK
Data recensione: Aprile, 2013
Traduzione: Enzo De Sanctis

Se vi piacciono i DAC allora questa per voi è una stagione di vacche grasse. Non credo che ce ne siano mai stati così tanti disponibili sul mercato quanti ce ne sono oggi, con una quantità di opzioni incredibile. È finito il tempo in cui un DAC aveva appena un ingresso SPDIF ed un'uscita analogica. La maggior parte supporta tuttora la SPDIF coassiale ma, in aggiunta, presenta ingressi TOSLINK, AES, USB, presa di rete, hard-disk, airplay, Bluetooth ed altre opzioni ancora. Addirittura esistono oggi DAC che non hanno affatto l'ingresso SPDIF. Il JKDAC32 è uno di questi, che permette solo l'ingresso dati da porta USB, ed ha unicamente l'uscita analogica RCA. Sembrerebbe quasi un dispositivo sorpassato, ma in realtà il suo approccio è piuttosto moderno: si tratta di un DAC inteso solo per l'ascolto da computer e null'altro. Per molti va bene così, e rappresenta una scelta eccellente per il prezzo che costa.

John Kenny è un'azienda irlandese che qualche anno fa ha iniziato a produrre convertitori da USB a SPDIF. I suoi progetti sono basati sull'interfaccia HiFace, che rende possibile una connessione USB asincrona. In tal modo si minimizza il jitter e, teoricamente, qualsiasi computer può essere trasformato in una sorgente digitale di alta qualità. Aggiungere un convertitore analogico/digitale è un passo ovvio, che permette di avere un DAC USB asincrono. Il JKDAC32 oggetto di questa recensione è la seconda incarnazione di questo progetto, che utilizza un chip PCM5102 invece del Sabre previsto nella prima versione. La sua risoluzione massima è pari a 32 bit a 192 kHz, che dovrebbe renderlo compatibile con qualsiasi cosa vorrete sbattergli dentro.

[DAC USB John Kenny JKDAC32 - vista posteriore]

L'aspetto particolare di questo DAC è il tipo di alimentazione, che è a batterie. Può anche prendere tensione dalla porta USB del computer, ma solo per alimentare il carica-batterie interno. Il DAC presenta un semplice ingresso per alimentazione a 5 V, non un connettore USB, ma ha comunque in dotazione un cavo di ricarica con connettore USB che vi permette di utilizzare una seconda porta sul computer come sorgente di alimentazione. In questo modo il segnale e l'alimentazione viaggiano separati, che è cosa buona e giusta. Ma non è tutto, dal momento che il JKDAC32 è effettivamente alimentato a batteria, e l'ingresso a 5 V serve solo per il caricatore. Può essere utilizzato fino a 20 ore prima che ci sia bisogno di ricaricarlo. L'unica avvertenza è che utilizza batterie LiFePO4, che non dovrebbero mai essere scaricate completamente, e non è prevista una qualche protezione, così tocca stare attenti. Se lo lasciate acceso con il caricatore spento le batterie potrebbero danneggiarsi. La modalità operativa raccomandata è quella di lasciarlo permanentemente collegato all'alimentazione con il carica-batterie acceso. In tal modo la qualità del suono non si degraderà. Ci si potrà chiedere a cosa servano le batterie se conviene lasciarlo sempre alimentato, ma il fatto è che le batterie LiFePO4 sono davvero molto buone per l'erogazione di alta potenza, e così rappresentano in ogni caso una scelta di alimentazione valida. Una cosa un po' noiosa è che la luce rossa del pulsante di alimentazione resta sempre accesa se c'è tensione, anche col carica-batterie spento! In tal modo è facile cadere in errore, e quindi si tratta di un DAC da trattare con un po' di cura e attenzione.

[AC USB John Kenny JKDAC32 - cavo per la ricarica da porta USB]

Come suona

Inizialmente ho avuto qualche problema ad ottenere un suono decente dal JKDAC32 collegato al mio Mac mini, ma dopo aver regolato tutto nel modo corretto il suono è andato bene. Il basso è più solido e leggermente più forte del mio lettore CD Astin Trew AT3500plus, ma quest'ultimo ha una gamma alta più raffinata ed una presentazione più fluida e leggermente più ricca. Non esattamente una bella notizia, dal momento che l'Astin Trew costa oltre quattro volte il prezzo del JKDAC32, e comunque circa il doppio del sistema Mac+DAC. Considerate queste differenze di prezzo il JKDAC32 è un oggetto davvero impressionante. L'ho confrontato anche col Benchmark DAC1, collegato sempre al Mac mini. Il Benchmark utilizza una connessione USB sincrona, che in teoria dovrebbe originare una maggior quantità di jitter, ma in pratica ciò non è sembrato essere un problema, dal momento che il Benchmark ha suonato quasi altrettanto bene quanto il JKDAC32. Il Benchmark è leggermente più secco e sa suonare un pelino più oggettivo rispetto al setoso Astin Trew o al più entusiastico JKDAC32, ma quale possa risultare alla fine il vostro DAC preferito sarà soprattutto una questione di gusto personale, per quanto io ritenga che in definitiva l'abbia spuntata il Benchmark, sebbene solo di pochissimo. Ancora una volta, si tratta di un risultato impressionante, dal momento che il Benchmark costa circa il doppio del DAC John Kenny. Tuttavia offre più opzioni, con addirittura un ampli per cuffia incorporato.

Per definire meglio le mie impressioni ho portato il JKDAC32 a casa di un amico che utilizza un DAC Rega col suo sistema di computer audio. Non era completamente soddisfatto del Rega, e così lo sta utilizzando insieme a un convertitore USB Musical Fidelity V-Link. Il V-Link è sostanzialmente lo stesso prodotto con cui John Kenny ha iniziato la propria azienda, ma costruito dalla Musical Fidelity. Trasforma il Rega da DAC USB sincrono in asincrono e migliora davvero il suono dell'impianto del mio amico. Rispetto alla soluzione con due scatole (DAC Rega e V-Link) il piccolo JKDAC32 ha un aspetto estremamente elegante: appena un'unica scatola, connessa solo al computer ed all'amplificatore. Dal punto di vista del suono il Rega era un po' più caldo, con più bassi, da cui hanno tratto beneficio le tracce che avevano effettivamente bisogno di quella profondità in più, ma il JKDAC32 ha tirato fuori delle gamme media e alta molto migliori, più raffinate. L'intero suono del JKDAC32 era più consistente, meno meccanico e più gradevole all'ascolto. Sul palcoscenico del Rega era ben distinta la separazione destra-sinistra, mentre il JKDAC32 è stato in grado di proiettare anche un'immagine centrale solida e ben posizionata, con il risultato di fornire una riproduzione spaziale molto più convincente. Per le mie orecchie quella del JKDAC32 è stata una vittoria facile, datosi che costa persino meno del DAC Rega.

Più importante di tutto, il JKDAC32 non sembra avere difetti evidenti. Una cosa è costruire un DAC che suoni dinamico e vivace, o magari liscio e caldo, ma molto più difficile è creare qualcosa che non presenti veri punti deboli e suoni pure bene. Per me il JKDAC32 non potrebbe essere più neutro ed equilibrato a questi livelli di prezzo, e tuttavia riesce ancora a non suonare piatto o noioso. Dal punto di vista del suono, anche considerando il costo di un computer, quelli per la sorgente digitale sono soldi ben spesi.

Conclusioni

Molto essenziale e con l'avvertenza di tenere sempre d'occhio le batterie, questo DAC rappresenta comunque un buon acquisto. Il suo suono è molto chiaro e pulito, rimanendo sempre musicale e coinvolgente; è più raffinato di quanto mi aspettassi per il suo costo. Se vi siete votati al computer come sorgente audio si tratta di un DAC da prendere assolutamente in considerazione.


Una seconda opinione, di Nick Whetstone

Mentre stavo recensendo lo Human Audio Tabla/Muto mi sono imbattuto nel JKDAC32, che sembrava avere caratteristiche molto simili. Pensando che un confronto tra i due apparecchi potesse essere interessante ho contattato John Kenny, ma solo per scoprire che Maarten mi aveva preceduto. Tuttavia anche a JK piaceva l'idea di questo confronto, ed in pochi giorni ha fatto arrivare anche a me un esemplare da recensire.

Datosi che la mia è una seconda opinione non mi addentrerò in dettaglio nelle specifiche del JKDAC32 poiché se ne parla diffusamente sul sito JK, il quale non desidera comunque fornire altre notizie sulla dotazione interna del DAC. Stando alle informazioni disponibili sembra che questo DAC USB sia molto simile al Tabla/Muto, ma con il convertitore USB ed il DAC in un unico contenitore anziché due. Invece della scatola stile Hammond del JKDAC32, lo Human Audio Tabla ed il Muto sono ospitati in due contenitori su misura da posizionare in verticale, col risultato di occupare più spazio. Hanno anche una sfilza di lucette per indicare lo stato della batteria, il tipo di segnale agganciato e la sorgente.

Le mie impressioni d'ascolto sul JKDAC32 (e sul Tabla/Muto) sono basate sull'utilizzo di un laptop con Windows 8 come sorgente e JPlay Mini come player. I DAC sono stati collegati a diversi amplificatori per mezzo di un controllo di volume digitale.

Forse la prima cosa da dire sul JKDAC32 è che suona più analogico (o meno digitale? - fate voi) della maggior parte delle sorgenti digitali che ho ascoltato. Non so dire in che misura ciò dipenda dal suo non essere alimentato dalla rete (avendo le batterie) e quanto dipenda dai componenti e dal progetto. Quel che posso dire è che il punto a sfavore che avevo notato di solito con i kit alimentati a batteria, cioè il fatto di essere un po' morbidi e non proprio adatti alla musica rock, non l'ho avvertito né con questo DAC né col Tabla/Muto. Tutti e due fanno uso di batterie LiFePO4, che in HiFi sembrano funzionare molto meglio delle altre tipologie utilizzate in precedenza (tenete sempre presente l'avvertenza di Maarten di non farle scaricare completamente). Nell'utilizzo pratico ho trovato che tutti i DAC hanno funzionato molto più a lungo di una tipica sessione d'ascolto prima che vi fosse bisogno di ricaricare le batterie, ed è positivo il fatto di poter collegare al volo il cavo di ricarica quando il livello di queste si abbassa, e continuare così ad ascoltare la musica. In definitiva ben presto ho finito col tenere il caricatore sempre collegato.

Son riuscito ad avvertire una leggera differenza tra il JKDAC32 ed il Tabla/Muto, ma non abbastanza da rendermi fiducioso sul fatto di riuscire a distinguerli in un ascolto alla cieca. Non c'è dubbio che la differenza dipenda dagli stadi di uscita. Non sono in grado di dire che uno sia meglio dell'altro, e potrei tranquillamente vivere felice con uno qualunque dei due. OK, se proprio dovessi scegliere preferirei il JKDAC32 perché la sua impronta generale è più simile a quella del mio Scott Nixon DacKit.

Il suono "analogico" non è ottenuto a spese del dettaglio o della precisione. Continuo a stupirmi di come riesca a discernere molto più chiaramente le parole al migliorare di questi DAC. Anche gli effetti "Q-sound" dell'album "Amused to death" erano particolarmente chiari, e dove alcuni di questi effetti sfumavano nella musica era più facile sentirli più a lungo; la stessa cosa vale anche per il decadimento delle note di alcuni strumenti come il pianoforte. Il palcoscenico era ben definito e gli esecutori e gli strumenti vi risultavano chiaramente posizionati (con le incisioni buone). C'era anche naturalezza nel suono, col pianoforte che sembrava assolutamente realistico. Nelle incisioni in campo vicino l'esecutore sembrava essere "nella stanza" e c'era una buona impressione di ambienza nella resa della location della registrazione. Il ritmo era buono, ed ha superato senza problemi la prova "Graceland". Il basso è profondo, ben controllato e armonioso, e la gamma alta dettagliata e definita ma senza mai risultare sgradevole all'ascolto.

Passando ad alcune registrazioni ad alta risoluzione le differenze si sono fatte sentire sul serio, forse più che in precedenza. Non so dire con sicurezza se ciò sia dovuto più ai DAC o a JPlay, ed è probabilmente dovuto ad una combinazione dei due. Comunque non sono ancora abbastanza ossessionato da queste incisioni ad alta risoluzione e ritengo che una traccia a 16 bit ben registrata possa dare altrettante soddisfazioni all'ascolto quanto una a 24 bit; di certo non mi è capitato di ascoltare una registrazione 16/44.1 dopo una 24/192 e pensare "non suona altrettanto bene". L'eccezione è stata la musica classica, in modo particolare i pieni orchestrali dove la maggiore risoluzione aiutava ad ottenere un'immagine dell'orchestra molto più chiara, trasformandola in un'esperienza più coinvolgente.

A dirla tutta mi è stato impossibile trovare qualcosa di negativo nel JKDAC32 (o nel Tabla/Muto) sebbene a volte commutando da questi DAC ad uno alimentato da rete ho notato che i DAC a batteria erano leggerissimamente carenti nei botti quando necessario, soprattutto nei bassi (chitarra e batteria). Detto ciò, ritengo che i vantaggi delle batterie (LiFePO4) sono probabilmente tanto superiori a quella piccola carenza di botti/rumore che potrei tranquillamente vivere senza di essi.

Usando tutti e due questi DAC mi sono davvero reso conto dei benefici nell'utilizzare un software come JPlay, che ad ogni versione sembra sempre migliorare . Trovo che adesso si integri bene con Foobar 2000, rendendo possibile ascoltare musica per ore senza dover caricare le tracce ad una ad una. JK raccomanda l'utilizzo di JPlay per ottenere il meglio dai loro DAC USB. Ho notato anche che generalmente i file WAV sono sembrati suonare meglio dei FLAC!

In conclusione il JKDAC32 è un grosso passo in avanti rispetto alla maggioranza dei DAC nella stessa fascia di prezzo che ho ascoltato finora. Il fatto che io non possa dire che suoni peggio della combinazione Tabla/Muto, pur costando significativamente meno, è di per sé un grosso complimento. Se siete alla ricerca di un DAC USB che non sia entry-level ma non avete voglia di spendere migliaia di Euro vi consiglio di non cercare più in là di questa piccola occasione. Molto essenziale, come dice Maarten, ma ben più che essenziale per quanto riguarda la qualità del suono.


Commenti del costruttore di John Kenny:
Grazie per esservi presi la briga di recensire i miei prodotti. Nel caso i lettori pensino che preoccuparsi della ricarica delle batterie sia un po' problematico, la procedura raccomandata è di lasciare sempre premuto il pulsante rosso del caricatore, con il DAC collegato ad un'alimentazione da 5 volt.

Alcuni degli effetti che sono stati evidenziati nelle recensioni qui sopra sono la conseguenza udibile dell'avere una sorgente a più basso jitter - palcoscenico meglio focalizzato, sua profondità, migliori code dei suoni (cioè decadimento delle note), bassi più ricchi e realistici (il che spesso può essere mal interpretato come una carenza di bassi). Non riuscirei ad esprimere questi concetti meglio di come Bob Katz, tecnico di ripresa ed ingegnere del suono ben conosciuto, ha detto qui:

"La sorgente "migliore" è quella che esibisce la maggior ambienza stereo e profondità.

La sorgente "migliore" è quella con il maggior intervallo dinamico apparente.

La sorgente "migliore" è quella con meno asprezza in gamma alta (l'effetto più evidente di un segnale affetto da jitter elevato).
"

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