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Testina Shun Mook MC - testina di riferimento

Testina ZYX modificata e reincarnata da Shun Mook

[English version]

Prodotto: Testina MC Shun Mook Ref Cartridge
Produttore: Shun Mook - USA
Costo approssimativo: 5000 € (YMMV)
Disponibilità: Ayon Italia
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Traduttore: Roberto D'Agosta
Pubblicato: Marzo 2012

[Testina Shun Mook MC Ref]

Introduzione

Qualche mese fa mi sono arrivati alcuni prodotti della Shun Mook per dar loro un'occhiata ed eventualmente recensirli. Tra questi oggetti c'erano i dischi Mpingo, il blocca dischi e per ultima (e di certo il pezzo che più mi interessava) la testina M.C. Ref.

Ognuno di questi oggetti viene prodotto partendo da qualche tipo particolare di legno e si porta dietro una propria filosofia esistenziale, come in verità capita con tutti i prodotti HiFi piuttosto di nicchia, ma per essere onesti con la Shun Mook, ognuno dei loro prodotti fa davvero qualcosa piuttosto che essere un mero specchietto per le allodole.

Come ho detto all'importatore, non sono proprio la persona adatta a recensire i dischi Mpingo perché se anche avessi percepito qualche differenza significativa non ci avrei creduto: il mio cervello non avrebbe mai potuto accettare che sistemare un oggetto delle dimensioni di un dischetto da hockey sopra un diffusore che pesa 70 kg possa produrre una qualsiasi differenza nel suono che ascolto. Già, potete dire che sono un scettico tutto d'un pezzo, ma non crederei ai fantasmi neanche se uno mi tirasse dentro una fossa canticchiando la colonna sonora di Ghostbusters... Scusate.

Posso invece commentare del blocca dischi (leggete l'articolo) semplicemente perché è chiaro che ha sulla musica un impatto considerevole e spiegabile attraverso le leggi della Fisica.

Ma le testine sono una cosa completamente diversa... Il materiale di cui sono fatte e la forma del loro corpo deve avere diversi effetti sulla qualità del suono ed esiste una lunga tradizione - soprattutto per alcuni dei prodotti che provengono dal Giappone - che fa uso di tipi di legno esotici per ottenere il meglio dalla riproduzione sonora.

E questo ci porta dritti dritti alla testina M.C. Ref.

Costruzione

Se non per la M.C. Ref, la Shun Mook non produce testine: piuttosto, in questo caso ha costruito il corpo della testina e l'ha mandato alla ZYX in Giappone per far in modo che ci fossero installati sopra i componenti di una R1000, il "motore" per dirla con la Shun Mook. Al suo ritorno alla Shun Mook, ciascuna testina viene regolata individualmente per oltre 20 ore. Cosa queste regolazioni implichino non ne ho idea, ma a conti fatti quello che abbiamo è una testina ZYX incarnata in un nuovo corpo e "ottimizzata". Sarebbe il caso di aggiungere che questo modello produttivo ha preso abbastanza piede nell'high-end: per esempio le EMT hanno fatto da punto di partenza per molte testine come la Einstein o la Roksan Shiraz.

Usare la R1000 come base sembra una scelta saggia: anche se non ho mai avuto modo di ascoltarne, esse godono infatti di un'ottima reputazione. Si tratta di una testina a bobina mobile a bassa uscita, in un corpo di plexiglas, con il cantilever in boro e lo stilo microridge. Viene prodotta con un trattamento criogenico, cioè il motore viene trattato a temperature molto basse. Questo è diventato un trattamento di moda per qualsiasi tipo di cavo, valvola e anche CD: non avendo potuto fare dei confronti diretti non sono nella posizione di fare alcun commento.

Tutto questo significa che la M.C. Ref comincia con delle grosse aspettative poiché non si tratta di una Denon DL110 venduta a 10 volte il suo prezzo (cosa che è successa in passato) ma di un'incarnazione in un corpo nuovo di quello che molti considererebbero comunque una testina high-end.

Questo ci porta ovviamente a parlare del corpo della testina che è (insieme alla loro regolazione) quello per cui pagate ben oltre il prezzo della ZYX R1000.

Molti anni fa mi ricordo che sbavavo alla vista della stupenda testina Goldbug Ms Briar: una testina degli anni 80 molto sexy e ben lavorata in un corpo di legno. Beh, la M.C. Ref non ha un appeal così grande... Infatti, a dirla tutta è un po' bruttarella con la barra trasversale di legno proprio davanti che la fa sembrare un bulldog con in bocca un bastone. Quella barra è però un pezzo integrante di tutto il progetto e continuo a pensare che una parte delle regolazioni segrete sia connessa proprio alla sua posizione perché nella testina di prova si trovava un grado circa lontano dall'orizzontale, come si può vedere nelle fotografie.

L'altro vantaggio di questa barra, che sospetto in realtà essere del tutto casuale, è che offre un'eccellente protezione per lo stilo. I miei giradischi sono tutti montati molto in alto, quasi a livello degli occhi: questo da una parte rende facile l'appoggiare la puntina sul disco, ma al tempo stesso rischia di portare qualsiasi manica svolazzante molto, troppo, vicino ai cantilever esposti; nessuno di essi è più esposto della mia Dynavector DRT-1t la quale fa uso di un pochino di legno nella sua produzione.

A parte l'apparenza strana, questa testina è abbastanza "squadrata" cosa che la rende estremamente semplice da allineare e anche se lo stilo è molto ben protetto ho trovato che è facile trovare l'esatto punto di appoggio. Di certo queste sono considerazioni secondarie, ma avendo avuto delle testine difficili da "poggiare", rimangono punti non del tutto trascurabili.

Eccoci arrivare a un argomento importante... Il bloccadischi della Shun Mook è grande e copre quasi tutta l'etichetta del disco. La M.C. Reference è grande anch'essa. Con alcuni dischi semplicemente c'è troppo poco spazio tra il bloccadischi e la testina quando questa stia tracciando i solchi più interni. E si arriva al drammatico "stock! stock! stock!", per cui alla fine alcuni dei miei dischi non sono né sufficientemente di alta qualità né sicuri per questa testina.

[Testina Shun Mook MC Ref]

Suono

"Non assaggiare con gli occhi!" mi diceva sempre mia madre quando tentava di persuadermi a mangiare qualcosa di gelatinoso e disgustoso come la trippa. A occhi chiusi ho scoperto che esistono lì fuori alcune cose molto deliziose che non si sarebbero mai avvicinate alla mia bocca altrimenti.

Lo stesso si applica all'audio. Troverei la ZYX "plasticosa", la Mook "legnosa" o una testina dal corpo cromato risplendente troppo "luminosa". Non sottostimate questo effetto. Mia moglie ha due clarinetti: un bellissimo Selmer (forse Mpingo!) di legno e uno di quegli strani clarinetti in metallo che ce la fece appena alla fine del secolo scorso. Uno suona luminoso e simile a una campana, l'altro caldo, completo e organico. Giusto, avete capito - è quello in ottone e cromo che suona "come" il legno. Nessuno rimase più sorpreso di me a scoprire queste differenze e fu una lezione salutare che ricorderò sempre.

Dovreste quindi essere felici nel sapere che non faccio alcuna supposizione a partire dal materiale con cui è prodotto il corpo di una testina, per cui scevro da qualsiasi pregiudizio ho montato la Mook sul mio SME V12 con semplici allineamenti e bilanciamenti iniziali.

Sono stato avvisato che la testina ha bisogno di 50 ore di rodaggio, ma io andrei ben oltre dicendo che continua a migliorare fino a circa 100 ore. Eppure dall'attimo in cui lo stilo si è infilato nel primo solco di vinile mi sono trovato di fronte a qualcosa di caratteristico e speciale. Mai nessuna altra testina ha eliminato il rumore superficiale in questo modo... Questo potrebbe sembrare un attributo non particolarmente speciale quando si recensisce una testina high-end e sono certo che molti audiofili stiano facendo delle facce disgustate, ma la sola e più grande ragione per cui il CD, un supporto musicale decisamente inferiore al vinile, ha avuto quel gigantesco successo commerciale è che non aveva nessuno di quei "pop" caratteristici dei dischi. Questa è una testina che rende quindi le cose più acusticamente "offensive" ascoltabili... No! Meglio! Rende il rumore superficiale insignificante.

Prima di descrivere più in dettaglio le qualità sonore della M.C. Ref voglio approfondire questo attributo maggiormente. Ci sono molte ragioni che giustificano una buona gestione del rumore superficiale: il profilo di un stilo di qualità si trova solitamente in profondità nel solco del disco lontano da qualsiasi difetto superficiale; una buona prestazione dinamica spingerà la musica in avanti in modo che il rumore superficiale rimanga un "sottofondo"; il corpo della testina stessa può funzionare come un filtro; l'interfaccia tra il corpo della testina e il portatestina potrebbe avere qualche effetto e così via. Ma non esiste una risposta semplice.

Ho provato la Mook con il braccio Audiomods che insieme al braccio SME è molto buono nel trattare il rumore superficiale e ancora una volta il risultato è stato un rumore superficiale inferiore a qualsiasi altra testina io abbia provato in passato. Ho provato l'Opera T1288 che si è dimostrato così microfonico che ho smesso di recensirlo e anche in questo caso il "boink! boink!" del braccio che vibra con la musica e il rumore superficiale erano ridotti.

Le testina high-end devono essere capaci di fare qualcosa di speciale per giustificare il loro prezzo elevato. Per quanto mi riguarda questo attributo della Shun Mook già la rende estremamente appetibile. Il 99% del vinile che ascoltiamo è ben lontano dall'ottimo e tutto ha del rumore superficiale. Il passare del tempo rende questo rumore sempre più evidente fino al punto in cui la musica inizia a esserne compromessa. Che la Shun Mook renda quel vinile di nuovo perfettamente ascoltabile, e che quel vinile possa corrispondere a diverse migliaia di Euro di musica nella vostra collezione è un punto di forza estremamente importante come l'essere riuscita a estrarre quel poco d'aria o "palcoscenico" in più o la voce in più da un brano vocale multitraccia.

Va bene, va bene, ma come suona?

Come ho detto prima la M.C. Ref ha bisogno di molto tempo prima di arrivare a cantare, suonando da principio un pochino tappata e incatenata, un comportamento peraltro tipico di molte testine di qualità.

Una volta terminato il rodaggio il suono si apre in maniera considerevole e ho potuto cominciare a ottimizzare la testina. Ho scoperto che è abbastanza insensibile al VTA e, come in altri casi simili, mi sono ritrovato a regolarla con la coda leggermente verso il basso. Per il VTF ho iniziato con 2.00 g ed eventualmente mi sono bloccato a 2.5 g ma per voi le cose potrebbero essere diverse a seconda della temperatura (la mia stanza è piuttosto più fredda) e di altri parametri. Non ho giocato con il carico perché il mio stadio fono Nibiru è un amplificatore in corrente e non ha bisogno di questa regolazione e quindi neppure la offre.

[Testina Shun Mook MC Ref, vista posteriore.

Come molte buone testine MC, la Shun Mook ha prodotto un palcoscenico ampio e profondo con un buon recupero del dettaglio, il minimo per una testina di questo livello. Ma oltre questo la Shun Mook ha messo in mostra un particolare aspetto caratteriale o forse meglio, la mancanza completa di carattere. Dico ciò perché una delle cose che mi ha colpito molto è che la Shun Mook suona sempre come la Shun Mook mentre altre testine mettono in risalto le grosse differenze tra i vari bracci. Certo il grosso SME suona grande, potente e pulito rispetto al più leggero e incerto Opera, ma la differenza è molto minore rispetto a quando uso la Dynavector 17D3 Karat o la Music Maker con gli stessi bracci. Scambiare la Shun Mook tra l'Audiomods e lo SME ha messo in mostra delle differenze molto piccole.

Mi chiedo quindi cosa stia succedendo? Spesso un componente dominerà tutto quello con cui è usato perché il suo proprio carattere è molto forte. Un giradischi Linn LP12 suonerà come un LP12 nonostante il braccio con cui lo accoppiate - una testina Decca farebbe esattamente lo stesso. In questo caso è chiaro che la Shun Mook ha un carattere molto neutrale, perché quindi il suo suono domina la caratteristica principale del braccio con cui è usata? La mia congettura è che la testina stessa venga a patti con tutto il "carattere" (leggere "colore"?) del segnale direttamente dentro il suo corpo. Chi lo sa?

Ma inevitabilmente dobbiamo guardare oltre e per mettere in mostra le sue qualità ho fatto suonare questa testina a confronto della Dynavector DRT-1t, una testina, quest'ultima, di grandi capacità e che costa quasi il doppio della Shun Mook.

Come ho detto prima, il rumore superficiale è una chiara vittoria per la Shun Mook: la grossa Dynavector non è che faccia male, tutt'altro, ma se in un pessimo vinile la DRT vi sommerge con una pioggia di "click" la Shun Mook li smussa in piccoli colpi. La spiegazione più semplice sarebbe che la Shun Mook è tagliata alle alte frequenze, invece ha messo in mostra un'estensione molto buona in quella regione. Gli manca un po' della scintilla della DRT ma nessuna delle due testine ha quella lucentezza "vetrosa" che alcune testina MC mostrano a causa di risonanze della puntina. Rispetto alla 17D3 più economica, la Shun Mook ha sia più scintilla che aria intorno alle registrazioni, anche se devo dire che quel reperto degli anni 70 riesce sempre a tirar fuori almeno tanta energia quando una Decca dal disco (senza però mangiarselo! :-).

Sono due i dischi che preferisco per quello che definirei "atmosfera": "In the City" di Stevie Wonder e "I Love New York"* di Madonna. Il secondo è ovviamente un omaggio al primo (o forse una risposta?) ed entrambi contengono scene di strada complete di sirene della Polizia e urla cittadine. In una stanza scura e dopo un bicchiere di vino potete rilassarvi sulla poltrona e "immergervi" in quelle scene e in entrambi i casi la Shun Mook allarga quelle città di fronte a voi come poche altre testine possono fare. La DRT 1t d'altro canto posiziona le strade attorno a voi: non è una piccola differenza poiché cambia completamente il modo con cui ascoltate. Allo stesso modo in cui alcune registrazioni di pezzi orchestrali (come per esempio il mio vecchio "Brahms Concerto No.2" eseguito dalla Chicago Symphony Orchestra della collana 'Living Stereo') vi mettono nel mezzo del pubblico piuttosto che in prima fila o nella buca dell'orchestra.

Il dettaglio -come è lecito attendersi- è di assoluta qualità e, di nuovo, l'impressione principale è di equilibrio: tutto vi viene messo di fronte senza che nessuno strumento sia in risalto a scapito di un altro. Questo risulta molto soddisfacente specialmente quando si ascoltino dei gruppi jazz di medie dimensioni. Mi è stata regalata di recente una bellissima copia di 'A Kind of Blue' nella ristampa Sony in cui il nastro è fatto girare alla giusta velocità e qui la Shun Mook tiene tutta l'immagine insieme: sarebbe troppo semplice per uno strumento solo dominare quelle parti in cui ci dovrebbe essere un'unità coerente di suono (la 17D3 per esempio tende a esaltare le trombe per esempio.). Inoltre evita in qualche modo l'effetto "ping-pong" che qualche volta si riscontra in questo disco: tutto è messo giù in una maniera abbastanza simile all'evento live; in passato per esempio sono arrivato a suonare questo disco in mono per tenere a bada quell'effetto.

La prestazione del basso è buona anche se non eccellente. Non vi ritrovate a seguire le linee di basso ma piuttosto ad ascoltare la musica con il basso che supporta e amalgama il tutto, come penso peraltro dovrebbe essere. Certe volte mi è mancato il ringhio di alcuni maestri bassisti Motown, ma d'altra parte nessun rimbombo alle basse frequenze si è intrufolato nel mio ascolto. In passato questo è stato un problema con il braccio Opera con qualsiasi testina con cui l'abbia provato: la Shun Mook sembra aver aiutato questo braccio a smettere - bravo!

Conclusione

Alla fine è difficile trovare un difetto nella Shun Mook: non ha certo la potenza della grande Dynavector, e se proprio mi spingeste arriverei a dire che gli manca l'ultimo dettaglio nelle voci femminili, nè mostra l'energia esplosiva della Roksan Shiraz, ma stiamo parlando più di livelli di eccellenza piuttosto che di difetti. Se avete un sistema che manca di dinamica o è eccessivamente luminoso questa non è la soluzione: non è una di quelle testina che potete usare per limare il carattere o eliminare i difetti degli altri componenti. Idealmente andrebbe accoppiata con un sistema bilanciato, in cui possa produrre tutta la sua magia. Aggiungere che la grossa dinamica e l'ampio spetto del mio sistema a tromba più sub ha lavorato veramente bene ;-)

Quanto di questa prestazione sia dovuta al lavoro fatto dalla Shun Mook e quanto direttamente alla testina ZYX è impossibile dire senza fare un contro diretto: un commentatore cinico potrebbe dire che questa è una ZYX mascherata, ma sarei molto sorpreso se una tale differenza nel corpo non producesse una grande differenza nella presentazione.

[*] Solo per farvi una risata, comprate la versione CD e vinile di questo disco: il vinile è così ridicolmente superiore che fa suonare il CD come se fosse una radio AM...

sistemi usati

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