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Analisi tecnica del Trinity DAC

Qualcosa di nuovo sotto il sole...

[GTE - Trinity DAC]
[English version]
Prodotto: Trinity DAC
Costruttore: GTE - Germania
Prezzo: 41,900.00-44,825.00 € a seconda della veste estetica
Analisi tecnica di: Giorgio Pozzoli - TNT Italia
Effettuata nel: Giugno, 2006

Introduzione

Tempo addietro, il nostro Editor venne contattato da una società a noi totalmente sconosciuta.

Stavano proponendo alla nostra attenzione un DAC molto particolare, basato su un approccio assolutamente innovativo. Lucio mi girò subito il contatto, dato che sono il più interessato agli aspetti tecnici dell'audio digitale.

Inizialmente devo ammettere che non ero per niente convinto di quanto veniva proposto. È semplicemente troppo facile indagare un approccio assolutamente nuovo, solo per trovarsi di fronte tutti i possibili effetti collaterali negativi. D'altra parte, è anche troppo facile rifiutare una possibile soluzione solo perché non è quella standard. Quindi decisi di leggere tutto ciò che c'era a mia disposizione in relazione alla nuova tecnologia e tirare le somme solo alla fine.

Bene, alla fine avevo compreso almeno a grandi linee quale fosse il meccanismo ed ero rimasto veramente eccitato dalla sua intrinseca semplicità, da un lato, e dall'altro dalla complicatissima e delicata messa a punto richiesta.

Ciò che segue è adattato da documentazione a disposizione del pubblico, varie e-mail di Dietmar Braeuer, responsabile della progettazione, e uno scambio di vedute con lui al Milano HiEnd 2006.

Il produttore ed il prodotto

L'area di attività principale della GTE è la realizzazione di sensori ed elettroniche di misura. La topologia originale del Trinity venne sviluppata per dei filtri a capacità commutate per un particolare prodotto, per cui GTE ha l'esclusiva mondiale. Tale business ha permesso di raccogliere i fondi necessari alla realizzazione della versione audio.

Dietmar Brauer, il responsabile della progettazione, e mr. Weigel, il boss, sono entrambi audiofili, ed entrambi proprietari della società, per cui l'idea nacque in maniera assolutamente spontanea. L'obiettivo dichiarato era quello di realizzare un DAC che garantisse le migliori misure possibili in tutti i parametri.

I sistemi a capacità commutata sono anch'essi sistemi a campionamento, perciò adattare la topologia a dei convertitori D/A non presentava particolari problemi. Il progetto comunque richiese quattro anni. Un grosso problema fu la necessità di attendere la definizione della versione finale dello standard DVD-A; in fatti il DAC è specificatamente progettato per minimizzare il trattamento del segnale sia a livello analogico che digitale in presenza di frequenze di campionamento elevate.

L'innovazione tecnica consiste in una particolare tecnica di sovracampionamento che ha luogo dopo che il segnale è uscito dai chip dei convertitori D/A. Questa è la ragione per cui GTE lo chiama sovracampionamento lineare analogico (linear analog oversampling, ovvero LIANOTEC).

La catena che attraversa il segnale di un CD o comunque in tutti i casi di flussi PCM da 44.1kHz/16bit a 96kHz/24bit è la seguente

  1. ricevitore audio digitale (AKM 4112B from AKM), che estrae il clock e i dati
  2. filtro digitale con sovracampionamento 8x (l'utente può selezionare tre diversi filtri; per quanto riguarda i chip vengono usati il DF1706 della TI per i filtri DF 2 and DF3 e l'SM5847 della NPC per il DF1)
  3. 16 Convertitori DA realmente multi bit in una topologia LIANOTEC (16 PCM1704 della TI selezionati manualmente presso la GTE),
  4. il convertitore corrente/tensione
  5. un attenuatore bilanciato da 110Ohm basato su un selettore rotante controllato a distanza
  6. i connettori di uscita XLR

La catena che attraversa il segnale proveniente da un DVD-Audio o meglio in tutti i casi di flussi PCM con velocità di 176.4kHz/24bit o 192kHz/24bit è invece la seguente:

  1. ricevitore audio digitale (AKM 4112B della AKM), che estrae il clock e i dati
  2. 16 Convertitori D/A realmente multi bit in una topologia LIANOTEC (16 PCM1704 della TI selezionati manualmente presso la GTE),
  3. il convertitore corrente/tensione
  4. un attenuatore bilanciato da 110Ohm basato su un selettore rotante controllato a distanza
  5. i connettori di uscita XLR

In pratica, guardando le catene sopra indicate, apparentemente la GTE ha rimosso completamente il filtro analogico di uscita, che costa 10 EUR, e l'ha sostituito con una tecnica che richiede 16 convertitori D/A e costa centinaia di Euro.

Tuttavia, secondo Dietmar, "ne vale la pena, perché il suono è più importante di qualsiasi altro aspetto e la regola per un buon suono è di avere il minimo numero di componenti sul percorso del segnale".

Il passo successivo fu poi quello di scomporre il DAC in tre blocchi funzionali, il canale sinistro, quello destro e l'unità di controllo, inseriti in tre contenitori fisicamente separati, in modo da offrire al cliente la possibilità di realizzare il proprio "DAC di potenza" realizzando una connessione analogica più corta possibile verso i loro amplificatori finali.

Per quel che riguarda il jitter, che secondo Dietmar non è (o non è più) comunque un problema primario, ci sono diversi fattori che contribuiscono a renderlo non misurabile: i ricevitori audio digitali (AKM 4112B della AKM) che sono principalmente responsabili dell'estrazione del clock e dei dati dal flusso SPDIF in ingresso sono progettati per minimizzare il jitter, un ulteriore sistema ad aggancio di fase (PLL) lo riduce ulteriormente, e i convertitori a tecnologia realmente multi bit sono a loro volta scarsamente sensibili al jitter. Infine, il dispositivo LIANOTECH effettua un ulteriore sovracampionamento 8x ed è ben noto che maggiore è la frequenza di campionamento, minori sono gli effetti in termini di rapporto segnale/rumore dovuti al jitter.

LIANOTEC

LIANOTEC è la tecnologia principale utilizzata in questo DAC.

Essa realizza una specie di oversampling facendo uso di un numero N di DAC.

L'uso di DAC multipli non è una novità, dato che molti convertitori ben noti usavano più dac con gli ingressi e le uscite in parallelo (anche il nostro Convertus autocostruito utilizza questa tipologia) con gli effetti di ridurre il rumore totale di 3dB ad ogni raddoppio del numero dei DAC. L'interconnessione è infatti molto semplice, dato che molti DAC hanno uscite in corrente, e sommare più correnti è facile.

Tuttavia, qui la topologia è completamente diversa. Gli ingressi non sono in parallelo, mentre gli output sono interconnessi.

A questo punto non vi sono altre informazioni disponibili, per quanto ne so, quindi tenterò di mettere assieme tutti i pezzi del puzzle e di riempire i buchi con qualche mia illazione.

Apparentemente, il DAC è controllato da circuiti digitali addizionali, pilotati dal segnale di ingresso ad alta frequenza Fs (Normalmente 192k nel caso di DVD-A senza filtro oversampling, ma anche altre frequenze ottenute sovracampionando segnali in ingresso più lenti).

L'insieme di valori viene applicato alla fila di DAC, le cui uscite, sommate attraverso un semplice convertitore corrente/tensione, produce un segnale analogico che è ancora non filtrato, cosicché apparirebbe ancora come un segnale a scala su un oscilloscopio.

Come sappiamo, un segnale a scaletta, come quello emesso dai DAC zero-oversampling senza filtro passa basso, contiene molta potenza nelle bande laterali ad alta frequenza corrispondenti agli alias del segnale originario. Comunque, dato che qui la frequenza apparente di uscita è dell'ordine di N * Fs = 8 * 192Ksps = 1536Ksps, i primi alias appaiono solo oltre i 3 MHz, cosicché sono virtualmente eliminate da qualsiasi normale amplificatore audio.

Così, non è necessario nessun filtro digitale, ed il fatto di avere N DAC in parallelo in ogni caso contribuisce a ridurre distorsione e rumore di conversione di un fattore pari a 3 * log(N) dB.

Vedendola da un altro punto di vista, insomma, l'idea è quella di realizzare un DAC senza alcun tipo di filtro. Per far questo, si utilizza un fattore di oversampling estremamente elevato.

Un punto finale: la tecnologia è tanto sofisticata e delicata, che per ottenere i migliori risultati i circuiti LIANOTEC sono stati montati su una scheda direttamente sopra i DAC, in modo da garantire che tutti i segnali digitali percorrano la stessa distanza.

Ridicolo? assolutamente no, è importante: si parla di jitter nell'ordine dei picosecondi come se fosse una cosa normale, ma qualche volta è il caso di ricordarsi che la luce impiega 1ns (1000ps) per attraversare uno spazio di 30cm (12")...

[GTE - Trinity DAC]

Altri dettagli di progetto

Come dice Dietmar, il DAC venne progettato con l'obiettivo di raggiungere i migliori risultati al mondo, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello dell'ascolto. Come tale, chiaramente il costo non è un problema, e si sono potute adottare soluzioni veramente speciali ed avanzate per raggiungere i migliori risultati sia sulla carta che in pratica.

A parte la tecnologia LIANOTEC che sembra una vera e propria pietra miliare di per sè, nel Trinity DAC ci sono molti altri dettagli che meritano qualche parola.

Innanzi tutto, la particolare disposizione dei circuiti in tre moduli permette di mantenere l'alimentazione ben lontana dai delicati circuiti di conversione. Questo si è in realtà dimostrato fondamentale per ottenere il rapporto segnale rumore di -130dB!!!

Per lo stesso motivo, ciascun canale è isolato galvanicamente dal controller, il che significa che non hanno una massa in comune. L'isolamento delle diverse aree funzionali è garantito al punto di interfacciamento utilizzando degli optoisolatori per tutti i segnali a bassa velocità, non audio, di controllo, e trasformatori a larga banda per il flusso audio.

I trasformatori sono pilotati da driver differenziali ad alta velocità, in grado di raggiungere regimi di trasmissione dell'ordine dei gigabyte. Il segnale trasmesso dall'unità di controllo ai moduli di conversione è una versione rigenerata del flusso SPDIF ricevuto dall'unità di controllo. Tale rigenerazione è ottenuta mediante un ricevitore a banda larga e bassissimo rumore, che risulta altrettanto importante nella riduzione del jitter. Una simile rigenerazione ha luogo di nuovo all'ingresso del DAC.

Data l'interfaccia complessa e proprietaria, l'unità di controllo è connessa ai DAC attraverso un cavo speciale multipolare che include anche una connessione a 50ohm, ed è terminato con un connettore dorato.

Per finire

Prima di iniziare a sparare sul pianista, ehm... lo scrittore (non recensore, in questo caso), prendete questo per quello che è, un articolo esclusivamente tecnico su un prodotto nuovo con una tecnologia di conversione assolutamente innovativa presentata da un attore del tutto nuovo per il mercato audio.

Per quanto riguarda la qualità del suono, infatti, è stata valutata solo attraverso delle brevi sessioni di ascolto in un ambiente fieristico non controllato, che non è certo l'ottimo. Perciò l'unica cosa che mi sento di poter scrivere è che il suono sembra abbastanza promettente da suggerire a Lucio un prova completa ed approfondita non appena il suo nuovo ambiente di ascolto sarà disponibile. Un'altra cosa posso però dire, dato che si tratta della pura verità: non mi è mai capitato di suggerire l'ascolto di qualcosa all'Editor...

Dal punto di vista tecnologico, l'obiettivo del progetto, ("il miglior DAC del mondo") sembrerebbe quanto meno esagerato, soprattutto per una matricola del mondo audio. Tuttavia gli eccezionali risultati tecnici ottenuti, come mostrati dalle misure sul sito della GTE, sembrano confermare che il target non è certo così lontano. Credo che sia comunque corretto nei confronti dei competitori chiarire che dal punto di vista tecnico possiamo solo prendere in considerazione le misure del produttore, il che ovviamente di nuovo non è quanto di più obiettivo si possa fare.

Tanto per essere corretto dall'altro punto di vista, dalla GTE stiamo ricevendo informazioni di riviste cartacee che respingono il Trinity DAC e fiere che rifiutano la GTE come espositori, e ciò spiega anche la mancanza di misure o recensioni indipendenti.

Se questa è l'apertura mentale dei maggiori operatori del settore audio, non c'è da sorprendersi se la qualità dei prodotti di tanti cosiddetti produttori hi-end stia semplicemente precipitando a livelli ridicoli, mentre l'innovazione latita, almeno da quelle parti ...

Indipendentemente dai risultati, infatti, si deve obiettivamente riconoscere che la comparsa del Trinity DAC ha una valenza innovativa molto difficile da incontrare nella storia recente dell'audio digitale.

Volevamo ringraziare in maniera particolare Dietmar Braeuer e mr Weigel per l'aiuto ed il supporto, ma soprattutto per la segnalazione di questo prodotto tanto particolare.

© Copyright 2006 Giorgio Pozzoli - www.tnt-audio.com

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