On an Overgrown Pathé

[On an Overgrown Pathé - Rubrica vintage di TNT-Audio]

Procuste colpisce ancora

Parte II, nella quale risolviamo l'enigma (della pre-enfasi, non della Sfinge)

[English version here]

Autore: David Hoehl - TNT USA
Pubblicato: Novembre, 2020
Traduttore: Roberto Felletti

[Parte I]

Bentornati dopo l'intervallo; spero che tutti indossiate le mascherine e rimaniate distanziati di almeno due metri durante la partita di rugby. Riprendendo da dove eravamo arrivati, ora che abbiamo delineato il problema della pre-enfasi dobbiamo scoprire come risolverlo. Non vorrete mica che il vecchio Procuste rida per ultimo, vero?

Come premessa, quanto segue è rivolto agli utenti Microsoft Windows che, come me, hanno già copiato, o “rippato”, i loro CD su hard disk, forse nell'arco di anni (nel mio caso, dal 2007 se non prima), e che soltanto dopo sono venuti a conoscenza del problema della pre-enfasi. Ora probabilmente ci ritroviamo con un notevole numero di file, già archiviati, che però necessitano di correzione. Per sistemare la cosa vi serviranno i CD originali; se siete tra coloro che dicono “al diavolo il copyright”, e avete venduto o vi siete sbarazzati in qualche modo dei vostri dischi dopo averli copiati, peggio per voi. Io posso procedere senza grossi inconvenienti soltanto perché, poco prima dell'ordine di restare a casa per il Covid, ho disdetto un deposito esterno e ho portato a casa scatole su scatole di CD che avevo riposto lì dopo averli rippati. Ogni tanto dico, «non mi sono mai sbarazzato di un disco che alla fine poi avrei rimpianto»; in questo caso sono certamente contento di non avere dato ascolto a certi familiari che consigliavano, «Oh, adesso che hai copiato i dischi puoi liberartene e fare un po' di spazio, no?» Oh, mi scuso con i seguaci Apple; non ho esperienza con i prodotti Apple e non posso essere di grande aiuto in merito.

Va bene, detto questo possiamo procedere. Il primo passo per risolvere un problema, dice il detto, è ammettere di averne uno. Il primo passo per risolvere il problema della pre-enfasi è stabilire se uno specifico CD la incorpori. In realtà, alcuni tra i primi lettori CD avevano un indicatore che si illuminava se veniva rilevata la pre-enfasi (vedere gli esempi sotto), ma per quanto ne so quella caratteristica non ha mai avuto grande diffusione e non è stata implementata in nessun lettore prodotto in questo secolo. A noi non resta che il software per computer, che comunque non è del tutto ottimale per affrontare il problema. Una vecchia versione beta di Exact Audio Copy (“EAC”, per chi ne sa) rilevava la pre-enfasi e la indicava; il “ripper” di iTunes la rileva ed esegue automaticamente la compensazione, però ho letto anche che durante la procedura il software degrada la separazione stereo.

[Denon DCD-650]
Denon DCD-615, prodotto a settembre 1994 - Notate l'indicatore di pre-enfasi sul display

Bisogna controllare ogni CD della propria collezione? Quanto è diffuso questo problema, comunque? Le risposte a queste domande sono, rispettivamente, “no” e “non così diffuso, ma più di quanto si possa pensare”. La pre-enfasi scomparve dalla scena, perlopiù, nei primi anni '90. Sebbene non perfetta, una strategia sensata è controllare i dischi realizzati fino al, diciamo, 1992/1993, e particolarmente quelli realizzati nella prima metà degli anni '80, considerando che anche in quel periodo la pratica era lungi dall'essere universale. Come vedremo, potete trovare la pre-enfasi in edizioni successive, ma perlopiù è un problema dei “primi CD”. Detto ciò, se avete un disco di produzione più recente ma con registrazioni realizzate durante il periodo sospetto, sarebbero opportune ulteriori indagini. D'altro canto, potete tranquillamente ignorare i CD realizzati da metà anni '90 in poi, a meno che non appartengano a etichette conosciute per avere continuato la pratica dopo i primi tempi, quali Supraphon, Denon e BIS.

Uno strumento valido, sebbene in un certo senso scomodo, per stanare i dischi con pre-enfasi è un software chiamato CueRipper, che fa parte di un pacchetto chiamato CueTools, disponibile per il download qui. In teoria, ogni CD con pre-enfasi dovrebbe avere un marcatore nell'indice oltre a segnali di avvertimento integrati nel suo cosiddetto “sottocodice”, vale a dire piccoli avvisi silenziosi, mescolati al flusso di dati audio del disco, da inviare al lettore. In pratica, talvolta i dischi non includono il marcatore nell'indice. Secondo la minuziosa discussione sulla pre-enfasi presente sul sito Hydrogenaudio, la maggior parte dei software che affrontano del tutto il problema si limita a leggere il marcatore nell'indice; CueRipper, invece, guarda lì e nel sottocodice del disco. Pur essendo valido, in realtà non è il software migliore per il ripping, ma per rilevare la pre-enfasi può essere l'unica scelta pratica.

È da un po' che lo uso per fare esperimenti e la procedura che ho sviluppato è la seguente: prima di tutto inserite un CD sospetto nel lettore del computer e avviate un rip con CueRipper. Come prima cosa, il software leggerà il disco controllando e memorizzando gli spazi tra le tracce; se guardate nell'angolo in basso a sinistra dello schermo, vedrete una scritta indicante l'operazione in corso. Quando la scritta cambia da “detecting gaps” a “ripping”, a meno che non dobbiate effettivamente rippare il disco, cliccate sul pulsante “Abort”, posto nell'angolo in basso a destra dello schermo, per interrompere l'operazione. Poi, in Esplora File, aprite la cartella in cui viene salvato l'output (nel mio computer con Windows 10 è una sotto-cartella di c:\users\david\music) e rinominate il file in modo che richiami il titolo del disco -- può essere il nome di uno dei musicisti oppure il titolo stesso dell'album o qualcos'altro di attinente che lo renda identificabile. Scendete lungo la concatenazione di cartelle finché potete, e troverete un file dal nome uguale con l'estensione .cue. Se avete interrotto l'operazione dopo il controllo degli spazi, questo file sarà l'unico presente; in caso contrario, esso condividerà la cartella con le tracce rippate. Sebbene, in realtà, si tratti di un file di testo, può essere riconosciuto come file multimediale. Comunque venga riconosciuto, aprite il file con un editor di testi, tipo EditPad Lite, e scorrete il listato cercando, per ogni traccia, “FLAGS PRE”. Se non vedete questa voce, siete salvi: il disco non ha pre-enfasi. Se la vedete, invece, avete la pre-enfasi e vorrete eliminarla.

[Sinfonie per archi di Mendelssohn]Tenete presente che alcuni dischi, in modo particolare le compilation, raccolgono materiale di varie epoche e da varie sorgenti, e quindi ci possono essere alcune tracce con pre-enfasi e altre senza. Un esempio, che è anche un esempio di registrazione sospetta nel catalogo attuale, è costituito da un cofanetto (tre dischi) delle Sinfonie per archi giovanili di Mendelssohn, con Ross Pople che dirige un gruppo denominato “The London Festival Orchestra”, su etichetta Hyperion. Registrato in sessioni effettuate tra il 1985 e il 1990, il cofanetto è tuttora nel catalogo Hyperion ed è disponibile sul sito della casa discografica in versione CD oppure come download, sebbene abbia un nuovo numero; non so se l'edizione corrente sia stata rimasterizzata per eliminare la pre-enfasi. Il cofanetto è stato pubblicato anche in CD, sotto licenza, dalla Musical Heritage Society, però io non possiedo quell'edizione e non posso controllare. Comunque sia, l'edizione originale Hyperion ha la pre-enfasi nelle tracce dalla 13 alla 15 sul primo disco, in tutte le tracce sul secondo disco e nelle tracce 1, 7, 8 e 9 sul terzo. Le altre tracce sui dischi 1 e 3 sono esenti dalla pre-enfasi. Da una semplice, rapida occhiata alle prime voci del disco 1 nel file .cue si capisce subito che il disco è ibrido.

Avendo trovato la pre-enfasi, un modo per eliminarla è usare un programma chiamato Sound eXchange, o “SoX”, disponibile per il download qui. La volta scorsa avevo promesso un po' di linguaggio tecnico vintage per computer, ed eccolo qui. SoX è uno di quei programmi “a riga di comando” che vengono richiamati ed eseguiti come si faceva prima che le interfacce grafiche tipo macOS e Windows diventassero il modello dominante per i personal computer. Invece di cliccare su un'icona, digitate un comando in puro testo alla destra di una piccola punta di freccia. Comunque non preoccupatevi -- quando il programma è installato c'è un modo per farlo funzionare con una familiare interfaccia grafica drag and drop. Restate con me!

Una volta che avete eseguito la routine di installazione di SoX, come al solito vi troverete una cartella per il programma, piena di file con nomi strani. Uno è l'eseguibile di SoX, ma poiché SoX è un programma a riga di comando, un doppio click su di esso non lo aprirà in Windows bensì in una finestra a riga di comando (tipo DOS), con una marea di testo che scorre troppo velocemente per poterlo leggere, che poi si chiude. Potete eseguire il software manualmente aprendo una finestra a riga di comando, ma c'è un modo molto più semplice se si esegue una piccola configurazione. Ecco come.

Per prima cosa, spostate i file di SoX in una cartella dal nome facile -- diciamo “SoX” -- nella radice del vostro disco C. Presumibilmente perché è un programma a riga di comando, a Windows non sembra importare dove viene messo, e in seguito vorrete accedervi facilmente con Esplora File, senza dover scorrere una lunga catena di cartelle e sotto-cartelle. Ora aprite quella cartella e cercate un file chiamato “batch-example.bat”. Apritelo con un editor di testi (non un word processor) oppure cliccate sul tasto destro e selezionate “Edit”; vedrete una riga come questa:

FOR %%A IN (%*) DO sox %%A "converted/%%~nxA" rate -v 44100

Aggiungete “deemph” alla fine della riga, così:

FOR %%A IN (%*) DO sox %%A "converted/%%~nxA" rate -v 44100 deemph

Uscite dal file ora modificato, se siete in modalità “Edit”, oppure, se siete in un editor di testi, salvate il file con un altro nome, diciamo “batch-deemph”; se il vostro editor di testi è come il mio, quasi sicuramente insisterà per assegnare al file l'estensione .txt. Prima che possiate usare il file, dovrete rinominarlo in .bat. Di default, l'Esplora File di Windows non vi fa vedere le estensioni, per cui dovrete “attivarle”; seguite i passi seguenti:

Avendo reso visibili le estensioni, in Esplora File andate nella cartella SoX e cercate il vostro file batch modificato. Cliccate col tasto destro e rinominatelo, cambiando l'estensione da .txt a .bat. Ignorate il catastrofico avviso di Windows, secondo il quale facendo così potreste causare il Secondo Avvento di Donnie e Marie (uno spettacolo di varietà della TV USA andato in onda nella seconda metà degli anni '70, ma anche un talk show USA di fine anni '90 - NdT) e selezionate Sì. Ora avete configurato un modo per risolvere il problema della pre-enfasi in modalità grafica per Windows e non dovrete più interagire con il vecchio sistema a riga di comando.

L'ultimo passo, facoltativo ma vivamente consigliato per motivi che spiegherò a breve, è aggiungere la directory in cui avete installato SoX nella dichiarazione dei percorsi di sistema. Anziché illustrare la procedura nei dettagli qui, vi rimando a questo utile sito, che fornisce ottime istruzioni passo-per-passo con schermate d'esempio.

Con una possibile condizione, ora tutto ciò che dovete fare per de-enfatizzare i file rippati è selezionarli in gruppo nella loro solita cartella e trascinarli sull'icona del file batch come da modifica precedente. Si aprirà una finestra a riga di comando che visualizzerà, riga per riga, i comandi eseguiti durante la conversione del/dei file. Siate pazienti, perché potrebbe volerci un po'. Al termine dell'operazione verrà visualizzato “pause” e vi verrà chiesto di premere un tasto per continuare. Premete il tasto che preferite e la finestra scomparirà. I vostri file de-enfatizzati verranno salvati con i medesimi nomi in una cartella denominata “converted”, molto probabilmente aggiunta alla cartella nella quale avete messo SoX (e dalla quale avete eseguito il file batch), ma è anche possibile che compaiano nella cartella dove originariamente avevate messo i file con pre-enfasi; controllate in entrambi i posti. Qualunque sia la cartella, da lì potete spostare i vostri file de-enfatizzati ovunque vogliate conservarli. Ricordate di pulire la cartella “converted” prima di effettuare un'altra conversione.

[Schermata di SoX]
Schermata di SoX

Avevo promesso una spiegazione su come aggiungere la directory di SoX alla dichiarazione dei percorsi. Se non lo avete fatto, dovrete copiare i file di destinazione nella cartella di SoX prima di trascinarli sull'icona del file batch; in caso contrario, la routine batch non li troverà ed eseguirà SoX per applicare la de-enfasi. Se trafficare con la dichiarazione dei percorsi è troppo difficile, o se dovete de-enfatizzare soltanto pochi file, potete procedere sicuramente lo stesso ma per ogni conversione dovrete aggiungere un fastidioso passo extra. Avevo menzionato anche la possibilità di una condizione: fate molta attenzione ai tipi di file supportati da SoX. SoX gestisce un'ampia varietà di tipi di file -- includendo gran parte di quelli più diffusi, se non tutti, tra cui .wav, FLAC e così via -- ma se i vostri file sono in un formato non elencato nella documentazione dovrete convertirli separatamente in un formato supportato prima di elaborarli con il de-enfatizzatore batch. Purtroppo questa è la mia situazione: quasi tutti i miei file sono nel formato compresso lossless .ape Monkey's Audio, e SoX non è compatibile con i file .ape. Di conseguenza devo decomprimere ogni file che converto. Se avessi adottato dall'inizio il FLAC, quando ho cominciato il mio viaggio nell'archiviazione su computer della mia musica, non avrei dovuto affrontare questo problema.

Di seguito trovate un paio di esempi che dimostrano gli effetti di un'incorretta pre-enfasi. Sotto ciascuna immagine (ovviamente ho scelto queste registrazioni per il loro audio, non per la raffinata arte della copertina!) ci sono dei pulsanti, opportunamente etichettati, per ascoltare la musica con la pre-enfasi e dopo la de-enfasi con SoX. Cliccate su un pulsante per ascoltare l'estratto audio e cliccate in qualsiasi momento sul pulsante di “stop” per interrompere l'audio.

Il primo esempio è costituito dall'ultimo minuto della Settima Sinfonia di Beethoven eseguita dalla NHK Symphony Orchestra of Japan sotto la direzione dell'allora Direttore a Vita Onorario, il croato Lovro von Matačić. Il disco è su etichetta Denon, i cui prodotti spesso erano pre-enfatizzati; l'anno di produzione è il 1995, ma la registrazione è del 1984. Fate particolare attenzione alle note alte delle trombe e a come la pre-enfasi faccia risaltare eccessivamente la sua presenza. Notate anche quanto l'applauso, dopo la nota finale, sia innaturalmente brillante.

[Beethoven--von Matačić]

Il secondo esempio è costituito dal primo minuto del Preludio e Fuga in Do maggiore, BWV 531, di J.S. Bach, eseguito dall'organista francese Michel Chapuis con l'organo Schnitger della Chiesa di St. Michael a Zwolle, Olanda. Credo che questa registrazione, risalente alla fine degli anni '60 e facente parte di un ciclo perlopiù completo di composizioni per organo di Bach, sia stata pubblicata originariamente su un LP Telefunken, ma questa edizione su CD è dell'etichetta francese Auvidis Valois e riporta 1987 come anno di produzione. Sebbene la serie comprenda 14 CD, solo i volumi 2, 5 e 6 hanno la pre-enfasi. Qualche anno fa la serie è stata ripubblicata come cofanetto su etichetta United Archives. Non so se in quella edizione la pre-enfasi è stata rimossa. Per inciso, i primi 25 secondi circa di questa eccellente fanfara, compreso il trillo al termine del passaggio, sono suonati interamente con i piedi sulla pedaliera! Dalla fine della fanfara di pedali in avanti, notate come la pre-enfasi esalti le impostazioni di registro già alte scelte dall'organista.

[Bach--Chapuis]

Conclusioni

La pre-enfasi sarà anche un cimelio dell'audio dei tempi andati, ma continua a tormentare quelli tra noi che, per l'ascolto, scelgono di archiviare l'audio digitale sotto forma di dati su hard disk per computer anziché riprodurre i singoli dischi fisici. Inoltre la pre-enfasi è un problema per coloro i cui lettori CD non sono conformi allo standard Redbook, che ne prevede il rilevamento e la compensazione automatica. Spero che quanto sopra esposto vi abbia offerto una comprensione basilare della pre-enfasi nonché una soluzione al problema. Essa dovrebbe essere particolarmente utile a chi, tra noi, preferisce archiviare la musica su hard disk e vedo un Procuste desolato che ci guarda in cagnesco dal cortile. Notate, tuttavia, che anche quelle anime sfortunate che preferiscono ascoltare i dischi fisici, ma che sono in possesso di lettori non conformi, potrebbero desiderare di copiare i CD affetti da pre-enfasi, de-enfatizzarli e poi masterizzare i file risultanti realizzando dei CD fatti in casa per una riproduzione su supporto fisico. Le tecniche delineate qui andranno bene anche per questo scopo. Bene, classe, la lezione è finita. Hey, spero che abbiate preso appunti -- la prossima volta ci sarà una breve verifica!

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