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Lacca C 37 by Ennemoser - versione 20C

La teoria C37...applicata!

[C37 Lacquer]
[English version]

Prodotto: Lacca C37 - versione 20C
Produttore: Dieter Ennemoser, liutaio e ricercatore audio - Austria
Prezzo approx.: 88 $/72 Euro (flacone 10ml) - 255 Euro/312 US$ (flacone 50 ml) (25% di sconto su ordini estivi)

Sulla teoria C37 dovreste già sapere tutto, se siete stati attenti lettori di TNT-Audio. Tempo fa pubblicai l' Inter.Vista con Dieter Ennemoser, liutaio austriaco e ricercatore in campo audio che nell'occasione ebbe modo di presentarci e spiegarci la sua teoria C37 sulla percezione dei suoni da parte del cervello e sulle possibili applicazioni in campo audio.
La lacca C37 è l'implementazione concreta di quella teoria per i dettagli della quale vi rimando dunque all'intervista citata o direttamente al sito di Ennemoser se sapete leggere l'inglese.
[C37 Award]

Recentemente, un fantomatico "costruttore" italiano (sono più i Costruttori che i veri audiofili in questo strano Paese?) si è risentito perchè non ho voluto "intervistarlo", citando come "altrettanto illustri sconosciuti" anche Dieter Ennemoser (ed altri). Ecco, in risposta a questo signore che ha bisogno di un buon bagno di modestia ed umiltà, faccio osservare che la lacca C37 di Ennemoser è stata votata Accessorio Hi-End dell'anno da una folta giuria di giornalisti ed esperti del settore, in occasione del conferimento dei Sound & Vision Innovation 99 awards. Una foto del premio è visibile qui a lato.
Vorrei inoltre far osservare come l'unico prodotto di Ennemoser, oltre ai suoi noti violini e strumenti musicali, è la lacca C37, distribuita ed acquistabile in tutto il mondo da SteinMusic. Perdonatemi la puntualizzazione ma bisogna pur riportare le cose nelle giuste proporzioni.

La lacca C37 è disponibile in due varianti: quella a 20 gradi, pensata per "accordare" membrane di altoparlanti ed altri oggetti HiFi "freddi" (a 20 gradi, appunto) ed una a 35 gradi, nata per "accordare" le risonanze nei ciruiti elettrici sotto tensione e zone "calde" in generale.
Si tratta di una vernice semi-trasparente di color ambra, dal tipico, fortissimo odore dei prodotti trattanti per il legno (impregnante, flatting etc).
Nella confezione è disponibile lo speciale diluente ed il morbido pennellino per l'applicazione, oltre ad un dettagliato manuale d'uso.
Ho provato, per adesso, solo la versione 20C e sto attualmente testando quella a 35C. Tutta la procedura richiede molti mesi e tanta pazienza, come capirete continuando nella lettura di questo test.

COME e DOVE usarla

La lacca C37 20C è nata, principalmente, con lo scopo di "accordare" le risonanze degli altoparlanti. Woofers, midranges, tweeters di ogni materiale, forma e tipologia possono essere C37izzati con successo. Non ci sono controindicazioni. Nel manuale d'uso è spiegato come trattare anche i pannelli elettrostatici, isodinamici, largabanda, tweeters in metallo etc.
Inoltre può essere applicata su tutte le superfici "fredde" e quindi: testine, bracci, piatti, cavi etc.
Io l'ho provata su diversi altoparlanti (anche grazie alla collaborazione di Ruggero Sanna), su una testina, un braccio ed un piatto giradischi. Vi riferirò dove ha funzionato meglio e dove peggio :-)

L'applicazione è facilissima: una volta diluita nella giusta proporzione (ma non è necessario essere troppo pignoli, il solvente comunque evapora) basta stenderla col pennellino in modo il più possibile uniforme sulla superficie da trattare.
Su altoparlanti in carta o altro materiale poroso le prime "mani" vengono totalmente assorbite per cui può risultare necessaria anche la stesura di 4 o 5 mani a distanza di più giorni, visto che occorrono circa 5 ore per l'asciugatura al tatto e 24 per poter essere riapplicabile sopra.
Per tutti gli altri dettagli rimando al preciso manuale d'uso.

La C37izzazione

Il primo effetto che si può osservare sulla membrana degli altoparlanti è l'irrigidimento notevole ad asciugatura completata. Questo aiuta a limitare i fenomeni di break-up delle membrane e quindi diminuisce il livello di distorsione.
Contemporaneamente la risposta in frequenza si linearizza ed i piccoli woofers riescono a salire più in alto come frequenza e con minore distorsione, rendendo l'incrocio col tweeter meno problematico. Su altoparlanti più grossi l'irrigidimento non può che portare grossi benefici in termini di resistenza meccanica.
Generalmente però l'effetto più evidente è un aumento di trasparenza piuttosto deciso e sensibile, come se un maggior numero di informazioni musicali riuscisse a passare indenne attraverso l'altoparlante.
D'altra parte, come i più vispi di voi avranno intuito, l'applicazione di più mani di lacca aumenta la massa mobile dell'altoparlante ed in qualche modo ne modifica la frequenza di risonanza e la velocità di risposta.
Per questa ragione è consigliabile trattare tutti gli altoparlanti del diffusore, onde evitare un suono a due velocità che può risultare alquanto innaturale.
Su una coppia di minimonitors ho avuto infatti la brillante idea di trattare prima i woofers e poi i tweeters ed il disaccordo "temporale" e "dinamico" tra le due unità si è fatto evidente.
Non solo, l'aumentata massa fa perdere, a mio avviso, anche un po' di efficienza, per cui il trattamento di tutti gli altoparlanti è pressochè obbligatorio se si vuole conservare l'equilibrio timbrico e dinamico del diffusore.
Tuttavia, nonostante l'aumento di massa, le membrane diventano più rigide e quindi la forza motrice del complesso magnetico, pur dovendo muovere un peso maggiore, riesce a distribuirsi in modo più uniforme su tutta la superficie dell'altoparlante, che tende a deformarsi meno, controbilanciando così, in buona parte, gli effetti negativi dell'aumento di peso.
In sintesi i benefici che il trattamento C37 produce sugli altoparlanti, almeno su quelli che ho avuto modo di provare, possono essere riassunti in: un aumento di trasparenza (la cosa più evidente) e di quantità di informazioni musicali ed una distorsione più bassa.
Per contro, ho notato una lieve diminuzione dell'efficienza ed una gamma bassa certamente più tesa ma forse anche più leggera (effetto della minore distorsione, probabilmente).

In seguito ho messo nuovamente le mani sul mio campo di battaglia da tweaker ovvero il mio terzo giradischi Garrard Zero 100 SB. Se avete letto la sessione di modifiche cui ho sottoposto tale giradischi, modifiche riapplicabili su tanti altri modelli simili, saprete già che il piatto di questo Garrard è parecchio risonante. Per risolvere il problema ho creato infatti il mat TNT Janus, ormai diventato un must per tutti i possessori di vecchi ed economici giradischi alla ricerca del massimo delle prestazioni sonore.
Bene, era giunto il momento di provare un sistema per accordare le risonanze del piatto...e la lacca C37 sembrava la scelta ideale. Ho così pennellato due volte la faccia superiore del piatto, non senza aver prima proveduto a memorizzare ancora una volta con quali frequenze risuonasse il piatto quando battuto con una punta metallica.
Contrariamente a quanto mi aspettavo, l'effetto del C37 non è stato quello di spostare verso il basso la frequenza di risonanza, bensì di spostarla verso l'alto.
Dopo il trattamento il piatto risuona infatti con un "ting" decisamente più alto in frequenza, tanto più alto da non lasciare adito a dubbi o ad errori di "memoria". La differenza è netta, decisa.
In meglio? Certo! Più è alta la frequenza d risonanza e meno interagisce con la testina, che è invece molto sensibile alle vibrazioni in bassa frequenza.

Entusiasmato dal risultato ho provveduto a pitturare il corpo (solo quello!) della testina Grado che equipaggiava in quel momento il Garrard. 24 ore dopo ero pronto per la prova della verità. Beh, abbastanza sorpreso, ho dovuto constatare che l'effetto sentito sugli altoparlanti si ripeteva anche sul giradischi, in maniera meno eclatante ma altrettanto indiscutibile. È migliorata dunque la trasparenza e la pulizia del medio-alto. L'estensione sulle alte frequenze sembra essersi liberata da un velo di distorsione che la limitava dal'alto.

Altri epserimenti, anche grazie alla disponibilità di Ruggero, non hanno fatto altro che confermare le mie impressioni. Ho consegnato il flacone di C37 a Ruggero senza dirgli cosa aspettarsi. Qualche tempo dopo è tornato per riferirmi gli stessi IDENTICI effetti che avevo sentito io. Quindi posso affermare che la lacca C37 funziona ma mi sento in dovere di mettervi in guardia su un paio di cosette di non trascurabile importanza:

Alcuni consigli d'uso

La lacca C37, suggerisce il manuale, fornisce risultati definitivi solo dopo 4 settimane dall'applicazione. Lì per lì ero fortemente tentato di non crederci, tenuto conto che il materiale asciuga comunque in 24 ore. Ebbene mi sbagliavo ma si sbagliavano anche loro: 4 settimane non sono sufficienti, ne occorrono almeno 6 o 8 per arrivare ad un risultato stabile e definitivo.
Nel frattempo, come anche ammonisce in guardia il manuale d'uso, il suono cambierà in modo isterico da un giorno all'altro, suonando benissimo un giorno e terribilmente il giorno successivo. Quando suona bene capite immediatamente qual'è l'effetto che può produrre. Non appena credevate di aver raggiunto il top dell'upgrade...ecco il suono tornare orribile.
Ci vuole quindi tanta pazienza e tanto relax. Gli audiofili isterici sono avvertiti: questa roba potrebbe farvi impazzire definitivamente!
Non mi sento inoltre di consigliare il trattamento per tutti gli altoparlanti che ci sono in commercio: avrei dovuto provare la C37 su tutti...e non era evidentemente possibile.
Questo giusto per sottolineare che non posso escludere che su qualche particolare oggetto o altoparlante l'effetto possa essere diverso (leggasi: peggiore) rispetto a quello "originale".

Infine vi sconsiglio di usare la C37 su parti in movimento, articolazioni, perni, cantilever, cinghie etc. L'applicazione dovrà essere quanto più attenta e precisa possibile: uno strato applicato in modo "sbilanciato" può produrre effetti deleteri sul suono, quindi: mano ferma e tanta, tanta pazienza.

Lamentele

Come già osservato una delle cose più fastidiose della lacca C37 è l'aumento della massa mobile degli altoparlanti e la conseguente diminuita, seppur di pochissimo, efficienza.
L'effetto è controbilanciato dall'aumento di rigidità e può anche essere che con certi altoparlanti particolarmente "morbidi" o "stanchi" (leggasi: molto usati) si abbia persino un "aumento" di efficienza ma non mi sentirei di sottoscriverlo.

Altro problema: una volta applicata non la potete più togliere, specie sugli altoparlanti. Per questa ragione consiglio caldamente di sperimentarla prima su dei diffusori di "seconda scelta" ovvero su altoparlanti di un secondo impianto oppure usati o non più in "ascolto". Il perchè mi sembra ovvio: qualora non vi dovesse convincere il risultato...non avete rovinato niente! :-)

Un flaconcino da 50 ml è largamente sufficiente per trattare un gran numero di altoparlanti anche di dimensioni generose. Per una sola coppia probabilmente basta il flaconcino da 10 ml. Quello da 50 ml è conveniente da dividere in un certo numero di audiofili...così la spesa, non bassa, viene ripartita in modo intelligente.
Il costo, qualora vi fosse sfuggito, è di 255 Euro per il flaconcino da 50 ml, ovvero, tradotto in lire...stiamo parlando di mezzo milione, non poco. Confrontato però coi costi di altri luidi magici e tenendo conto del fatto che ne occorre poco per trattare un paio di casse o un giradischi...la lacca C37 ha tutto sommato un prezzo accettabile.

Conclusioni

La lacca C37 aumenta la trasparenza, il dettaglio e la quantità di informazioni musicali dei componenti trattati.
Considerando la strana ma interessante teoria che c'è dietro, devo ammettere che qualcosa di vero ci deve pur essere: infatti la C37 funziona e mantiene esattamente ciò che promette: più musica per le nostre orecchie!

Ringrazio sia Dieter Ennemoser per avermi spedito l'intero set di lacca C37 (20 C e 35C) in prova.

© Copyright 1999 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

Istruzioni su come stampare questo articolo

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