DSPeaker Anti-Mode 2.0 - processore di campo sonoro

[DSPeaker Anti-Mode 2.0 Dual Core]

Correzione ambientale facile e per tutti

[English version]

Prodotto: DSPeaker Anti-Mode 2.0 - processore digitale
Costruttore: DSPeaker (VLSI Solution) - Finlandia
Prezzo approssimativo: 900€ (YMMV)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Test sample gentilmente fornito da: AV Solutions
Recensito: Marzo, 2014

Premessa

La DSPeaker (VLSI Solution) è una piccola Azienda hi-tech con sede a Hervanta (Finlandia), un piccolo sobborgo della città di Tampere, noto per essere considerata la Silicon Valley della Finlandia, a causa dell'alta concentrazone di aziende hi-tech in quest'area. Va ricordato che la prima chiamata GSM effettuata nella storia partì proprio da Hervanta nel 1991, quando la Radiolinja stava realizzando il suo primo network GSM. Nokia, Intel e molte altre Aziende ad alto contenuto tecnologico hanno sede proprio a Hervanta.

DSPeaker Anti-Mode 2.0

La DSPpeaker è specializzata nell'elaborazione digitale dei segnali. Più precisamente, realizza dispositivi in grado di analizzare e quindi correggere problemi di acustica ambientale in qualunque sala d'ascolto, senza ricorrere a invasivi interventi di correzione fisica tramite trappole acustiche e pannelli assorbenti/diffondenti. Il principio di funzionamento è semplice: dei segnali test sono riprodotti dall'impianto HiFi e captati dal microfono di misura posizionato nel punto d'ascolto. Il software analizza la risposta dell'ambiente e corregge il segnale in uscita via software, tutto in dominio digitale, fino a ottenere una risposta il più possibile lineare in sala d'ascolto. Probabilmente siete al corrente del fatto che la stanza d'ascolto può introdurre variazioni di risposta dell'ordine dei ±10 dB (e più) specialmente nella regione delle frequenze basse e medio-basse, dove l'intervento è più complicato.

Il software interno al dispositivo sotto test (Anti-Mode 2.0, il nome dice già tutto!) è un'evoluzione del vecchio algoritmo Anti-Mode implementato sulla prima versione del DSPeaker. "Dual Core", invece, è riferito al fatto che il dispositivo fa uso di due processori VS8053 IceDragon. Sono disponibili ingressi e uscite sia RCA che XLR (bilanciate), ingressi e uscite digitali in standard ottico TosLink, un connettore USB per collegare un PC e un datalink per connettere un altro dispositivo DSPeaker in cascata. Un menu grafico di semplice lettura viene mostrato attraverso un piccolo ma ben visibile schermo a colori. Tutte le operazioni possono essere controllate tramite un facile (ma minuscolo) telecomando. Il microfono di misura, che si collega sul frontale dell'apparecchio, dispone di un lungo cavo che consente un facile posizionamento nel punto d'ascolto. Il manuale d'uso è facile e intuitivo (non in italiano).

[DSPeaker Anti-Mode 2.0 Dual Core - vista posteriore]

Il processore DSPeaker è estremamente versatile, poiché può essere utilizzato come DAC, come un pre digitale con telecomando, come equalizzatore digitale parametrico a 16 bande e molto altro! Si può connettere in tantissimi modi diversi: quello più comodo è tra pre e finale o nel loop pre-out/main-in o tape in/out di un qualunque ampli integrato, così i suoi servizi possono estendersi a tutte le sorgenti dell'impianto. Tuttavia, in un utilizzo più purista e minimale, lo si può collegare direttamente all'uscita digitale del CD o al PC, facendogli eseguire sia la correzione ambientale in dominio digitale che la funzione di DAC. In questo modo si evita che il segnale venga trasformato in digitale e poi ritrasfomato in analogico.

Ancora, può essere interposto tra sorgente digitale e finale di potenza, così funziona come DAC, come pre e come correttore ambientale! Volendo gli si può far eseguire la sola correzione ambientale e poi il flusso digitale corretto in uscita lo si fa convertire al proprio DAC preferito. In un utilizzo ancora più minimale, lo si connette al PC (o a una qualunque uscita digitale) e poi a dei diffusori attivi. In questo modo il percorso del segnale sarà il più breve possibile e le modifiche avverranno solo in dominio digitale, senza la doppia conversione. Per scoprire tutte le possibilità di connessione del dispositivo vi invito a visitare la pagina delle connessioni sul sito ufficiale del prodotto.

Naturalmente, il processore funziona al meglio in sistemi con diffusori dall'ampia risposta in frequenza, estesa anche in basso, oppure in combinazioni satelliti + subwoofer. Questo è dovuto al fatto che le peggiori interazioni ambientali si verificano esattamente nella regione delle basse frequenze. I piccoli woofer interagiscono timidamente con l'ambiente, diciamo che lo sollecitano poco, ed è questa una delle ragioni per le quali tanti audiofili li trovano deliziosi. Pur di evitare i problemi ambientali in gamma bassa si decide di rinunciare in partenza alla gamma bassa stessa. È una possibilità.

[DSPeaker Anti-Mode 2.0 Dual Core - vista interna]
Vista interna del DSPeaker: ordine e pulizia come se fosse un computer (lo è, in effetti)

Caratteristiche tecniche dichiarate

[DSPeaker Anti-Mode 2.0 Dual Core - caratteristiche tecniche dichiarate]

Utilizzo

Il DSPeaker è facile e assolutamente intuitivo da usare. Se state pensando sia necessaria una laurea in ingegneria elettronica per farlo funzionare vi sbagliate di grosso, è un oggetto sofisticato con un'interfaccia utente davvero a prova di errore. Lo si collega, si fa partire la procedura di calibrazione e fa tutto da sé. Voi dovete solo posizionare il microfono nel punto d'ascolto (all'altezza delle orecchie) in modo tale che non vibri, non si muova e non abbia superfici rifettenti vicine. Il DSPeaker fa partire la sua sequenza di toni test e, qualche decina di minuti dopo, vi mostrerà sia la risposta della vostra stanza che quella corretta dal software.

Se i picchi e i buchi sono molto alti (o profondi) e stretti, relativi cioè a una piccola porzione di frequenze, la correzione è blanda, cerca un po' di arrotondare la risposta ma non fa altro. Ciò è voluto, perché tali picchi e buchi stretti sono inudibili e per essere corretti richiederebbero all'amplificazione e ai diffusori uno sforzo enorme del tutto inutile.

In tutte le altre zone, invece, la correzione è straordinaria, la risposta si linearizza in un modo che sarebbe impossibile da ottenere per via tradizionale (con trappole per i bassi, ad esempio). La frequenza ottimale della correzione è a rilevamento automatico: il dispositivo legge la risposta della stanza e prende la decisione sul limite di intervento da mettere in pratica. Si può eseguire anche un controllo della risposta su diverse bande di frequenza, a scelta: bassi (16-200Hz), medio-bassi (16-500 Hz) e full-range (20-20kHz). Questa analisi della risposta della stanza non comporta alcuna correzione, infatti il disposiitivo interviene soltanto in gamma bassa, tipicamente da 16 a 150 Hz, dove ci sono i danni maggiori. Volendo, gli si può chiedere di spingersi fino a 500 Hz, non oltre. Per le altre frequenze si dovrà intervenire con classiche correzioni ambientali (tappeti, tende, pannelli assorbenti etc.).

La correzione della risposta in gamma bassa, ovvero la sua linearizzazione, può portare come effetto secondario una sensazione di alleggerimento dei bassi. Questo accade soprattutto se la stanza ha molte risonanze che sembrano aumentare il contenuto energetico in gamma bassa. Una volta eliminate o attenuate queste, sembrerà che il basso sia più leggero. Se ciò dovesse accadere, c'è la possibilità di aggiustare la risposta in basso sollevandola un pochino con una delle tante funzioni a disposizione (ad esempio la tilt, come nei vecchi pre Quad). Va inoltre sottolineato che molte incisioni hanno le basse frequenze attenuate perché si fa affidamento proprio sulle risonanze della stanza per riequilibrare (un po' a caso, però) il tutto. Questo spiega perché una risposta più corretta (o piatta) possa sembrare troppo asciutta a un primo ascolto. Correggere la stanza non è difficile, rieducare un orecchio abituato male è di gran lunga più complicato.

Utilizzare il dispositivo tra pre e finale (o in un loop di un ampli integrato) comporta una doppia conversione A/D-D/A: prima il segnale analogico del pre viene convertito in digitale, corretto via DSP e poi decodificato in analogico, pronto per essere amplificato dalla sezione finale. Questa doppia conversione, che fa storcere il naso a tanti audiofili (ma che, come ho detto, si può evitare) in realtà mi è sembrata maledettamente trasparente. Non ho notato né distorsioni né cambiamenti timbrici. Mi è rimasta la sensazione di un suono leggermente meno coinvolgente ma ciò potrebbe essere dovuto proprio all'effetto della correzione di cui parlavo poco sopra.

L'articolazione della gamma bassa migliora molto, poiché si libera del fango delle risonanze fuori controllo, anche se la sensazione è che il livello diminuisca e l'impatto si alleggerisca. Questo, come detto, può essere corretto in tanti modi diversi. Uno dei più grandi vantaggi del DSPeaker è che grazie ad esso ci si libera di una gran parte dei problemi di risposta in gamma bassa così da potersi concentrare del tutto sul posizionamento dei diffusori che garantisca la migliore immagine possbile. Come avrete notato, si tratta di due performance che sono legate tra loro: per ottenere un'immagine più grande e profonda bisogna allontanare i diffusori dalla parete posteriore ma così facendo, spesso, si alleggerisce troppo la gamma bassa. Con il DSPeaker inserito questo problema non c'è più, perché la gamma bassa verrà linearizzata una volta che avremo trovato il compromesso migliore per l'immagine!

[DSPeaker Anti-Mode 2.0 Dual Core - schermata]

Nella schermata qui sopra potete vedere in nero la curva di risposta del mio ambiente, corretta dal DSP, e in rosso quella non corretta. Intenzionalmente non ho cercato la disposizione ideale di diffusori e punto d'ascolto onde poter rendere l'effetto della correzione più evidente. È chiaro che in un ambiente già ottimizzato come il mio il risultato della correzione è meno forte rispetto a quello di una sala qualunque. Ho visto i grafici delle risposte di altre sale d'ascolto e devo dire che gli effetti della correzione erano molto più evidenti e, di conseguenza, udibili. Come potete notare c'è un buco molto stretto e profondo a 60 Hz che è lasciato quasi inalterato dal DSP, per i motivi che spiegavo sopra. La correzione tira su la risposta, seppur lievemente, tra i 20 e i 30 Hz e livella quei cinque o sei picchi che non sono troppo drammatici. In stanze peggiori gli effetti della correzione sarebbero ben più evidenti e udibili.

Sottolineo inoltre il fatto che per poter correggere la risposta fino a 20 Hz (il dispositivo parte da 16 Hz!) dovete avere diffusori che a 20 Hz ci arrivano per davvero, senza attenuazione. Con diffusori che non scendono così in basso il dispositivo non cercherà certamente di appiattire la risposta nella prima ottava, stressando amplificazione e woofer oltre i loro limiti fisici. Tutto questo per dire che con diffusori di tipo bookshelf l'intervento sarà contenuto nel range effettivamente riproducibile dagli altoparlanti. In altre parole, il DSPeaker non amplierà la risposta in frequenza dei vostri diffusori, la linearizzerà e basta. E scusate se è poco.

Lamentele

Le connessioni! Da dove comincio? Mancano connessioni digitali coassiali, e quelle analogiche non sono in standard audiophile, nel senso che i connettori sono troppo vicini e persino cavi non esagerati possono causare qualche problema...logistico e meccanico. In generale, poiché il cabinet è piccolo e affollato, tutti i connettori sono troppo vicini gli uni agli altri. Un cabinet leggermente più largo o alto avrebbe risolto il problema.
Il minuscolo microfono di misura non è facile da tenere fermo in posizione, l'Azienda dovrebbe studiare un sistema (ventose, velcro, morsetti...) per poter fissare il microfono in posizione in maniera semplice. Non è disponibile una connessione WiFi o Bluetooth, che si sarebbero rivelate utili per interfacciare il dispositivo con PC o smartphone. Non è previsto che il dispositivo funzioni come un fonometro per misurare la pressione acustica e questo l'ho trovato piuttosto strano, in verità. Gli ingressi digitali accettano segnali a 44.1, 48 o 96 kHz e risoluzione fino a 24bit, probabilmente l'opzione 24/192 dovrebbe essere presa in considerazione.

Disponibilità

Il DSPeaker Anti-Mode 2.0 è regolarmente distribuito e commercializzato in Italia da AV Solutions, che ha gentilmente fornito il test sample per questa recensione. Onde consentire agli appassionati di sperimentare i benefici della correzione ambientale digitale, il distributore lo può fornire in prova per un periodo di 20 giorni, con formula soddisfatti o rimborsati.

Conclusioni

Questo è un componente audio davvero affascinante. Considerando quanto complicati e dannatamente costosi fossero i primi processori ambientali (ne recensimmo alcuni, in particolare Sigtech e Z-Systems) questo DSPeaker appare ancora più conveniente, visto che è un coltellino svizzero tuttofare con le sue infinite possibilità di collegamento e di intervento. Si tratta, a mio parere, di un must-have se si dispone di sistemi che eccitano pesantemente le risonanze dell'ambiente e se quest'ultimo non è trattabile in maniere alternative (ma comunque invasive).
Risolve in maniera semplice grossi problemi di non linearità di risposta in gamma bassa e ci libera dunque dalla necessità di grandi e sgradite trappole acustiche, di norma non benvenute in ambiente domestico non dedicato. Secondo me si tratta non solo di un prodotto ingegnerizzato in maniera straordinaria e user-friendly ma anche di un componente audio sofisticato e trasparente, commercializzato ad un prezzo sostanzialmente contenuto.

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