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Dayton Audio DTA-100a - amplificatore integrato in classe D

Tripath TK2050, the power and the glory

[Dayton Audio DTA-100a]
[English version]

Prodotto: Dayton Audio DTA-100a - amplificatore integrato con chip Tripath TK2050 in Classe D
Costruttore: Dayton Audio - USA
Prezzo appross.: 100$/75 €
Recensore: Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - TNT Italia
Recensito: Febbraio 2011

Premessa

È davvero confortante vedere quanti piccoli amplificatori in Classe D stiano letteralmente affollando il mercato, dopo 6 anni esatti dalla nostra scoperta del minuscolo e sorprendente T-Amp. Il brutto anatroccolo aveva molti difetti: imbarazzante da vedere, senza connessioni degne di questo nome, senza neppure una sua alimentazione, con pochi watt per canale...insomma, si salvava per il suono, entusiasmante, e per quel rapporto qualità/prezzo semplicemente e scandalosamente elevato. Dopo di lui ne abbiamo visti e provati tanti ed è stato un crescendo di prestazioni e features, praticamente mantenendo il prezzo sempre estremamente basso. Sto pensando ad apparecchi come lo Scythe SDA-1100, ad esempio. Abbiamo visto anche altri amplificatori, più potenti, con più ingressi ma inesorabilmente molto più costosi. L'amplificatore del quale ho sempre lamentato la mancanza era un oggetto piccolo, economico, carino a vedersi, solido, che non fosse esteticamente imbarazzante da inserire in un impianto HiFi serio e che avesse una potenza adatta alla stragrande maggioranza dei diffusori in commercio. La mia attesa può considerarsi terminata. Ecco il Dayton Audio DTA-100a, un minuscolo amplificatore in Classe D con oltre 30 watt reali per canale su 8 ohm, un ingresso linea (duplicato però sul frontale), un'uscita cuffia, connettori di standard audiophile e una solida alimentazione esterna inclusa nel prezzo. Ah, ecco, il prezzo: tutto questo costa oggi 99$, circa 75 €. Se avrete la pazienza di leggere tutto sino in fondo capirete se valga la pena oppure no investire questa cifra in questo piccolo amplificatore.

Prima di cominciare giusto due parole sull'Azienda costruttrice, l'americana Dayton Audio: è situata a Springboro, in OHIO, una piccola cittadina (neppure 13.000 abitanti) che si è classificata al 41° posto tra le migliori città americane dove vivere, secondo la rivista Money (indagine del 2009). Il catalogo della Dayton Audio è molto vasto: dall'A/V più generico all'HiFi, passando anche per materiale pro. Viste le dimensioni dell'Azienda vien difficile credere che faccia tutto in casa, realisticamente si tratta di un altro caso di produzione cinese distribuita dagli USA nel resto del mondo.

Uno sguardo all'interno

Il DTA-100a utilizza tecnologia Tripath, più precisamente fa uso del chip TK2050 (ovvero della coppia TC2000 + TP2050). Non si tratta di una novità particolare, da tempo sono in circolazione vari kit (schede) pre-assemblati che fanno uso di questo chipset, in particolare ricordo Sure e 41Hz. Esistono anche diversi amplificatori integrati finiti, come il Virtue Audio One (e successive modifiche) e il Winsome Labs Mouse: oggetti raffinati, con eccellente componentistica, ottima alimentazione, veste estetica curata ma, ahimé, prezzo almeno TRIPLO rispetto al DT100a. È proprio questa la novità: questo, per quanto sia di mia conoscenza, è il primo amplificatore completo, finito, pronto da collegare, dotato del chip TK2050 a scendere sotto la soglia dei 100$. Non dovete acquistare altro, c'è tutto quel che serve e pure qualcosina in più.

Per saperne di più sul chipset utilizzato, andate a visionare il datasheet. Mi permetto solo di aggiungere che con la sigla TK2050 Tripath intende(va) la coppia di chip TC2000 + TP2050, dichiarata essere da 50 watt per canale (in realtà è meno di così, come vedremo). Le prestazioni del TK2050 sono analoghe a quelle del precedente TK2051, con la differenza sostanziale che il TP2050 che equipaggia il TK2050 è un chip, come si dice, thermally enhanced PSOP. PSOP, che sta per Power Small Outline Package, è una variante del chip, che utilizza un più efficace sistema per la dissipazione del calore prodotto. In altre parole è in grado di produrre potenza in condizioni anche gravose senza surriscaldarsi.

[Dayton Audio DTA-100a - vista posteriore]

Il chip TK2050 può essere alimentato da 30 volt continui (in realtà digerisce anche un po' di più) ma alla Dayton Audio hanno optato per un'alimentazione a 24 volt. Il perché è presto detto: alimentatori switching da 24 volt sono molto facili da trovare, essendo, di fatto, utilizzati in molti computer portatili: costano poco, hanno tutte le certificazioni possibili e funzionano con qualunque tensione di rete. La scelta è caduta su un modello della cinese Ktec, da 24 volt/5 A (120 watt). Il cavo di collegamento tra alimentatore e amplificatore è dotato di un cilindro in ferrite contro le interferenze. Va ricordato che il pin positivo (+) è quello centrale, nel caso si volesse cambiare alimentatore è bene non commettere errori di polarità (che sono stati causa della moria di tanti T-Amp).

Il DTA-100a offre anche un'uscita cuffia su jack standard, uscita fornita purtroppo da un operazionale separato, il HWD2108, da 105mW per canale su 16 ohm con meno di 0.1% THD. Si tratta di un operazionale economico, che gli appassionati di ascolto in cuffia vorranno subito sostituire con qualcosa di meglio. La presa minijack frontale è un ingresso linea, ma in realtà è lo stesso ingresso posteriore (su RCA dorati) a essere semplicemente duplicato sul frontale. Non potete, perciò, collegarci due sorgenti: o si collega qualcosa davanti oppure nel retro: inserendo il minijack frontale l'ingresso posteriore è disabilitato. Il controllo di volume funziona anche come accensione dell'amplificatore, come le vecchie radio di una volta: si gira la manopola e si accende l'apparecchio. All'accensione un led blu molto forte si illumina nel frontale. Non esiste una posizione stand-by e l'alimentatore rimane sempre attaccato (c'è un led rosso che lo segnala) pertanto consiglio di staccarlo dalla presa quando non in uso.
La scheda sulla quale è costruito questo amplificatore è abbastanza affollata e ospita i due chipset sul lato inferiore, in maniera tale che uno dei due, anche grazie a della pasta termica, sia direttamente a contatto con il cabinet, che pertanto funziona anche da dissipatore di calore. La componentistica passiva utilizzata non è di standard elevato, come invece accade nel Virtue e nel Winsome Labs. Visto il prezzo, non poteva essere altrimenti. Segnalo che questa in prova non è la scheda del precedente modello DT100 (senza la a) che in effetti presentava un layout un po' caotico e qualche difetto di...gioventù. Questa scheda è arrivata alla release 1.4, cioè è stata rivisitata almeno 4 volte. A giudicare dalle sigle presenti, e ben visibili anche in foto, il Costruttore dello stampato e, credo, dell'intero amplificatore, è la cinese SHENZHEN G.T. ENTERPRISE LTD. Lo stesso amplificatore può essere reperito in rete (anche se non in commercio al dettaglio) come Incom GT-006.

[Dayton Audio DTA-100a - vista interna superiore]
[Dayton Audio DTA-100a - vista interna inferiore]
Dayton Audio DTA-100a - vista interna (sopra e sotto). Notare la sigla GT-006 Rev 1.4 sul circuito stampato

Reperibilità

Il Dayton DTA-100a al momento (Febbraio 2011) non è disponibile in Italia ma qualcosa mi fa pensare che lo sarà presto. Per ora si può acquistare da www.partsexpress.com (se il link non dovesse funzionare andate sul sito di partsexpress.com e cercate il prodotto per nome) al prezzo di 99.9 dollari USA o anche 89.5$ qualora se ne acquisti un gruppo di almeno 6 unità. Ci sono da aggiungere le spese di trasporto e di eventuale dogana, in generale circa il +30% rispetto al prezzo base. Stiamo dunque parlando di 130/140$ che, al cambio attuale, sono comunque meno di 100 €. È disponibile una lista di distributori internazionali sul sito della Dayton Audio, quello più interessante per noi dovrebbe essere quello europeo, visto che così si salterebbero a piè pari i costi di importazione. Si tratta di Intertechnik.de, in Germania, che vende l'amplificatore a 120 €. Ci sono altri prodotti Dayton, tra cui l'amplificatore integrato/finale di potenza APA-150, un piccolo mostro in classe AB da 75 watt/4 Ohm per canale e 180 € che abbiamo già recensito. Un altro prodotto interessante è il WT3 woofer tester, un circuito che consente, con l'ausilio di un PC, la misurazione di tutti i parametri fondamentali di un woofer: uno strumento indispensabile per ogni autocostruttore!
Immagino che presto il DTA-100a diventerà disponibile su piattaforme popolari come Amazon (che ha già altri prodotti Dayton, infatti) e Ebay.

TK2050, the power and the glory

Ho provato questo DTA-100a con due diverse coppie di diffusori da pavimento (costo variabile da 10 volte tanto a 100 volte tanto il piccolo ampli) e, naturalmente, in confronto diretto coi suoi concorrenti naturali: Trends TA 10.1, Scythe SDA-1100 e un piccolo amplificatore ibrido valvole/transistor in Classe AB sul quale desidererei mantenere ancora un certo riserbo. Purtroppo non ho avuto a disposizione un Virtue Audio per un confronto diretto: trattandosi dello stesso chip, sarebbe stata una bella lotta.
Ho voluto tenere l'amplificatore esattamente nelle stesse condizioni nelle quali lo terrebbe un acquirente qualsiasi, non ho cioè applicato alcuna modifica: nessun cavo di alimentazione speciale, niente piedini smorzanti o punte, nessun alimentatore potenziato: nudo e puro come appena uscito dalla scatola.
Sottolineo ancora il fatto che questo è la versione a e non il precedente modello DTA-100, ora non più disponibile che ha avuto dei giudizi non molto lusinghieri circa la qualità costruttiva (fili volanti, ci sono varie foto in giro sul web) e sulla qualità del potenziometro del volume, che pare fosse molto sbilanciato a favore di uno dei due canali. Questo che ho avuto in prova non presentava i difetti attribuiti alla prima release, difetti che dunque immagino siano stati ormai superati (siamo già alla Rev. 1.4 della scheda madre).

Questo DTA-100a è un piccolo, ma dannatamente affascinante, amplificatore. Risolve in un attimo i problemi di bassa potenza che affliggevano i piccoli amplificatori in Classe D che avevamo provato sinora: circa 30 watt per canale, veri, rappresentano la risposta alla necessità che molti amanti della Classe D manifestavano del poter pilotare anche diffusori di bassa sensibilità.
Il bilanciamento timbrico è leggermente diverso sia da quello tipico del Tripath TA2024 che dello Yamaha YD138 (Scythe): è appena più scuro di entrambi, pur disponendo di tutta la tipica trasparenza di questi chipset in Classe D.
La prima cosa che colpisce l'ascoltatore, tuttavia, è la solidità della riproduzione, sostenuta da una gamma bassa potente, quasi irriverente, precisa, articolata e molto estesa in frequenza. Non è la gamma bassa del TA2024, quella bella, precisa, pulita ma sempre leggermente audiophile (se mi passate l'azzardo semantico). No, questo amplificatorino fa fare ai woofer un buon allenamento muscolare. Ho provato con alcune tracce che utilizzo per testare tutti gli aspetti principali della gamma bassa: potenza, articolazione, controllo e profondità. Ad esempio ho scelto Koyaanisqatsi (Philips Glass, orig. soundtrack), Teardrop (Massive Attack, Mezzanine) e The cost of freedom (Marlo Glen, This is Marlo Glen). Anche spremendo a fondo tutti i watt di questo piccoletto - e credetemi, è difficile credere che un affare così piccolo possa sviluppare così tanta potenza - i woofers sono rimasti sotto il suo ferreo controllo, senza sbavature o compressioni. Anzi, più si alza il volume e più il suono si ingrossa tanto che, con alcuni dischi e con diffusori molto generosi in gamma bassa talvolta il tutto suona quasi eccessivo. Tenete però conto che non si tratta di boom-boom di scarsa qualità, come ci si potrebbe immaginare visto il prezzo: la gamma bassa di questo DTA-100a ha tutte le caratteristiche tipiche di quella di un'ottima amplificazione HiFi.
A confronto, il basso dei concorrenti che gli ho contrapposto appare timido e sebbene senza un confronto diretto possa sembrare assolutamente soddisfacente, dallo scontro i piccoli concorrenti escono ridimensionati, nel vero senso del termine, visto che il suono riprodotto è più piccolo e leggero. È chiaro che la maggiore potenza a disposizione del chip TK2050 giochi un ruolo fondamentale, per questo motivo ho provato a eseguire il confronto con diffusori da 91 dB e a basso volume, in modo da riallineare i valori in campo. Anche così, però, il DTA-100a - in termini di estensione in frequenza e impatto - era comunque una spanna sopra i concorrenti.

Passando all'analisi della gamma medio-alta continua a essere netta la sensazione di trovarsi di fronte a un suono solido e concreto, di grande sostanza, massiccio. Via le delicatezze radical-chic di stampo audiophile, si lascia il posto a muscoli e concretezza. Certo, uno potrebbe desiderare un tocco di raffinatezza in più, dei suoni un po' più levigati (alla Trends TA 10.1, per capirci) ma questo DTA-100a è proprio di altra razza. È vero, le note alte dell'organo appaiono più ariose e delicate, forse persino armonicamente più complete con il Trends TA 10.1 e così pure accade quando a suonare è il piccolo ampli ibrido. Non solo, ma probabilmente il grande vantaggio in termini di impatto e di peso si stempera un po' utilizzando diffusori bookshelf con estensione limitata in basso...ma se vogliamo parlare di performance globale perdono molto volentieri al nuovo arrivato persino qualche traccia di asprezza in gamma medio-alta, visto che tutti gli altri aspetti sono sensibilmente a suo favore.

Dinamica

Qui il confronto si fa ancora più impari, visto che il DTA-100a possiede un headroom, una riserva di potenza semplicemente sconosciuta ai piccoli concorrenti in Classe D. La potenza che è praticamente 5 volte superiore si fa sentire, specie coi generi musicali più energici e complessi. Solo il piccolo ibrido da 20 watt per canale riesce in qualche modo a non sfigurare ma perde qualche punto, di nuovo, quando si parla di dinamica pura in gamma bassa. Il suono del DTA-100a è veloce, pulsante, ritmico al punto giusto, con attacchi e rilasci veramente notevoli vista la classe del prodotto. Anche diffusori difficili non sembrano essere un problema e non immagino quanto possa ancora migliorare con un'alimentazione, di buona qualità, a 30 volt anziché 24. Sfortunatamente non ne avevo una a disposizione, mi sarebbe piaciuto provarla.
Il piccolo amplificatore cavalca con disinvoltura anche i generi musicali più esigenti, senza mai mostrare il fiato corto. Trip-hop, metal, grandi masse corali e organo, sinfonica...niente sembra impensierirlo. Con i diffusori giusti l'effetto party è assicurato. A guardarlo non si direbbe capace di tanto.

3D soundstage

La sensazione di suono grande è confermata dall'analisi delle capacità di riprodurre un palcoscenico tridimensionale credibile: in termini di larghezza supera, seppur di poco, gli altri ampli in Classe D che ho provato. Tra questi, solo il Trends si prende la rivincita sul versante dell'altezza della scena e, soprattutto, sulla messa fuoco e la capacità di distinguere e separare i più minuti dettagli della scena acustica. Sulla profondità siamo più o meno alla pari, anche se ho avuto più volte la sensazione che il DTA-100a potesse fare un pochino meglio.
Diciamo che, in generale, conferma la sensazione di essere un amplificatore che punta alla sostanza, al bersaglio grosso, al suono grande e maestoso: forse pecca un po' in precisione e cura dei dettagli, ma è un piccolo prezzo da pagare di fronte a tanta generosità. Si conferma dunque, ancora una volta, come la Classe D, anche nelle sue espressioni più a buon mercato, sia in grado di esibire ottime performance in termini di scena tridimensionale e immagine virtuale. Ce ne accorgemmo, con grande sorpresa, già ai tempi del T-Amp, oggi sappiamo che quello non fu un caso fortuito.

Qualche consiglio e modifica

[Dayton Audio DTA-100a - front view]
Dayton Audio DTA-100a

Il manuale utente raccomanda di utilizzare diffusori da almeno 4 Ohm, rifacendosi a ciò che consiglia il datasheet del TK2050. In realtà il chipset può pilotare anche carichi più bassi ma scalda un po' di più e, ovviamente, Tripath non se l'è sentita di consigliare qualcosa che potesse eventualmente mettere a rischio la resistenza o l'affidabilità del prodotto. La verità del mondo reale è che il 2050 pilota senza problemi, a volumi elevati, e pure senza scaldarsi troppo, carichi anche sotto i 4 Ohm. Ad esempio non si è scomposto pilotando due coppie di diffusori, una con un minimo dell'impedenza a 4.5 ohm, l'altra con 4 ohm costanti da 20 a 150 Hz, la zona dove è richiesta più energia all'amplificatore. È chiaro che ogni diffusore faccia storia a sè e inoltre l'impedenza non è mai costante, ma varia in funzione della frequenza.
Volendo, si potrebbe provare con un'alimentazione più muscolosa, giusto per spremere fino all'ultima goccia di potenza disponibile del chip TK2050, quindi magari un'unità da 30 volt potrebbe dare qualcosa in più, sia in termini di dinamica che di massima pressione sonora ottenibile. Temo che questa modifica annulli la garanzia sull'amplificatore.
Si potrebbe pensare anche di sostituire i morsetti per i cavi degli altoparlanti, qualora fossero antipatiche le banane, che comunque sono gentilmente fornite in dotazione, pure carine e placcate oro. Fate attenzione al risicato spazio a disposizione tra i connettori, il rischio di fare qualche cortocircuito in uscita non è remoto.
Come già detto, gli appassionati di cuffie potrebbero provare a sostituire l'economico operazionale HWD2108 con qualcosa di meglio (non chiedete, non ho suggerimenti in merito).
Mi è sembrato, infine, che questo amplificatore non abbia beneficiato particolarmente del rodaggio: già da nuovo suonava bene come ha continuato a fare nei giorni successivi. O non sono stato abbastanza attento io nei primi giorni oppure - per qualche ragione - suona ragionevolmente bene da subito, contrariamente agli altri Classe D che ho avuto modo di provare.

Lamentele

Costruzione e finitura.
Questo piccolo amplificatore è ben costruito, ha un aspetto solido e massiccio nonostante le dimensioni lillipuziane e anche all'interno non si presenta male (toroidi d'uscita a parte). C'è un bel po' di colla termofusibile per tenere insieme cavi e toroidi ma lo spazio a disposizione all'interno era davvero risicato, il costruttore ha dovuto arrangiarsi un po'.
La lamentela principale riguarda la mancanza di connettori che consentano anche cavo spellato e forcelle. È vero che le bananine sono fornite in dotazione...però i concorrenti (sia Scythe che Trends) offrono la triplice possibilità di collegamento. Criticabile, come è ovvio, il ridotto spazio a disposizione nel pannello posteriore. Frontalmente, ho trovato fastidioso il led blu, troppo luminoso. Vedo che la mia richiesta di illuminazione più soft continua a rimanere senza risposta.
L'alimentatore fa uso di un cavo di collegamento tipo rasoio elettrico, quindi non sarà facile provare l'utilizzo di cavi di alimentazione con il solito connettore IEC di dimensioni normali.
Due parole anche sul dato della potenza, sul quale peraltro la Dayton Audio non ha alcuna colpa, visto che si limita a riferire i dati ufficiali della Tripath. Allora: i watt non sono 50 per canale su 8 ohm. A meno che non vogliamo accettare un 3% di distorsione armonica come un dato normale in ambito HiFi (e certi valvolari, in effetti....).
Con un'alimentazione da 30 volt la potenza (allo 0.01% di distorsione armonica totale) si attesta sui 30 watt su 8 ohm. Coi 24 volt di alimentazione utilizzati nel DTA-100a (24.1 sul mio tester) si arriva a 30 watt (con 0.05% di THD) su un carico di 6 ohm. Sui classici 8 ohm secondo me non siamo lontani da 25 watt per canale. Stiamo parlando di una potenza d'uscita che è comunque almeno 4 volte superiore a quella del T-Amp, del Trends Audio TA 10.1, dello Scythe SDA-1100 etc.
Infine, il DTA-100a ha sempre e soltanto un ingresso linea, duplicato nel frontale, ma sempre uno è! Mi piacerebbe vedere un oggetto analogo con almeno due ingressi linea switchabili comodamente. Non dovrebbe essere impossibile da fare, visto che si tratta di aggiungere un selettore a due scatti (o un interruttore!) e una seconda coppia di connettori RCA da pannello. Pochi euro di roba, in fondo. Se questo DTA-100a costasse 110/120$ e disponesse di due/tre ingressi potrebbe diventare appetibile per una fascia di utenza molto, molto più ampia. Prima o poi i costruttori lo capiranno.
Suono.
Qui iniziano le note dolenti, per me, almeno. E già, perché non riesco a essere critico con un apparecchio che a un prezzo così basso, mette in ridicolo suoi concorrenti pure più costosi, ad esempio quelli che gli ho affiancato nel corso di questa prova. Il Trends Audio TA 10, ad esempio, che costa circa 200 € e ha un quarto della potenza, esce dal confronto molto ridimensionato, il T-Amp abbandona il campo per manifesta incapacità (suona sempre incredibilmente bene, ma il confronto è impietoso) e lo Scythe si difende solo grazie al prezzo che, di fatto, è la metà di quello del DTA-100a. Cosa avrei preferito nel suono del DTA-100a? Forse un po' di maggiore grazia in gamma medio-alta, un'immagine più sviluppata nel senso dell'altezza e, magari, un basso meno protagonista. Con diffusori molto generosi in questa porzione dello spettro si rischia di esagerare. Il fatto è che, pur così guascone, non riesco a non apprezzarlo per la sincerità che ha il coraggio di mostrare.

Conclusioni

Chi è l'acquirente ideale di questo amplificatore? In primis, tutti coloro che amano il suono delle nuove amplificazioni in classe D ma sono stufi di essere sempre a corto di potenza. Questo DTA-100a ha energia da vendere, dinamica irriverente, tutto combinato con la consueta trasparenza della Classe D. In secondo luogo potrebbe essere l'apparecchio ideale per chi comincia e non ha voglia di scegliere diffusori ad alta sensibilità, gli basta un solo ingresso e, magari, qualche volta non disdegnerebbe di attaccarci al volo un iPod e un paio di cuffie. Ottima base per iniziare con basi solide. Infine, è l'oggetto ideale per tutti coloro che sono stati frenati dal provare la classe D per via delle basse potenze sinora in gioco in amplificatori di basso costo. 100$ e ci si leva lo sfizio, pilotandoci pure diffusori difficili.
Diciamo che ora non ci sono più scuse. Abbiamo dovuto aspettare 6 anni ma il piccolo amplificatore dal grande cuore è arrivato. Per essere un fenomeno non destinato a durare come asseriva la lungimirante stampa del settore...di strada ne è stata fatta e sono convinto che le cose migliori siano ancora da venire. Io sono ben felice di riuscire ancora a stupirmi perché è esattamente questo che fa il progresso tecnologico: offrire prodotti migliori a prezzi più bassi.

Copyright © 2011 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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