FASEAUDIO Phonodrive 2.0

Un nuovo pre phono molto interessante

[Fase Audio Phonodrive 2.0]
[English version here]

Prodotto: preamplificatore fono MM/MC
Produttore e distributore: Fase Audio - Italia
Prezzo di listino: 990€
Recensore: Piero Canova - TNT Italia
Recensito: Marzo, 2021

Premessa

Se tornate indietro all'inizio degli anni '80, un gruppo di imprenditori decise di creare una produzione di speakers che unissero prestazioni eccellenti con estetiche ricercate nei materiali e nelle forme. Nasce così Sonus Faber che evolverà nel tempo in un gruppo industriale che oggi si chiama McIntosh Group. Uno tra i progettisti era Fabio Serblin che nel 1991 fonda la sua azienda Fase Evoluzione Audio che produrrà fino al 2002 amplificazioni di ottimo livello. In quel periodo nasce il pre phono "Phonodrive" che è tuttora molto ben quotato in quanto silenzioso, veramente ben suonante e con una ricostruzione della scena sorprendente. È il classico pre phono degli anni '90 con alimentazione separata e una piccola scatola allungata con il frontale piatto nero. Si dice che sia uno tra i pre phono MC (senza trasformatore di Step Up) che meglio si interfacciano con la Denon DL 103; ho provato a cercarne uno ma è difficile trovarli perché chi li ha se li tiene stretti. Nel 2002 la produzione si interrompe ma Fabio Serblin rimane nel settore come progettista per altri marchi fino a che, nel 2020, decide di riaprire la propria azienda con due marchi distinti: Serblin & Son che produce amplificazioni e che ha come canale di vendita quello classico dei negozi specializzati e Fase Audio che si indirizza invece alle vendite on line dirette. Fase Audio ha in questo momento a catalogo un solo prodotto che è il Phonodrive 2.0 oggetto di questa prova.

Come è fatto?

Fin dall'inizio, prendendolo in mano, è un oggetto diverso dal solito. Il prezzo richiesto è di 990€ ivato e quindi rientra in una fascia di prezzo dove la maggior parte dei pre phono utilizza scatole di lamierino in acciaio o di alluminio estruso di natura commerciale più o meno pesantemente customizzate con loghi vari del produttore. Quì abbiamo un oggetto solido, materico come direbbero gli architetti che pesa circa 2,5Kg, fatto da un guscio di alluminio lavorato dal pieno pallinato ed anodizzato che si appoggia su una base di legno. La sensazione trasmessa è di solidità, come quando prendete un mattone in mano. Non risuona come una campana come al solito ma piuttosto sordo, smorzato. Case ricavati dal pieno esistono da anni ma di solito sono dedicati ad apparecchi ultracostosi perchè costano parecchio sia di materia prima che di lavorazione. È invece la prima volta che vedo una base in legno; questa è lavorata a gradini e lascia delle feritoie aperte con il guscio metallico. Esteticamente è apprezzabile e diversa dal solito ed offre molti vantaggi: contribuisce a smorzare le risonanze del case, le feritoie consentono di aspirare dall'esterno aria fresca che poi verrà espulsa dai fori rotondi presenti nella parte superiore del frontale ed infine consente di omologare l' apparecchio in classe 2 ossia in doppio isolamento e quindi senza messa a terra. Per chi non fosse familiare con le normative vigenti in Europa, le apparecchiature elettriche consumer possono essere omologate in due classi di sicurezza principali: classe 1 con messa a terra e quindi dove la sicurezza in caso di corto circuito avviene mediante l'apertura di un interruttore differenziale nel quadro elettrico e classe 2 dove ogni parte in tensione ha due livelli di isolamento in modo che, se un livello cedesse, il secondo garantirebbe la sicurezza dell'utente. Nel caso di uno stadio phono, il vantaggio indiscusso è che non c'è più il problema della messa a terra e dei rumori che questa genera a volte. L'unico aspetto negativo è relativo alla vaschetta IEC posteriore che non è la solita a 3 poli ma una con 2 poli e la forma a "8": ho solo dovuto acquistare una spina maschio corretta e modificare uno dei miei cavi e tutto ha funzionato perfettamente.

Il frontale ha solo un interruttore rotondo cromato circondato da una corona che si illumina di rosso quando l'apparecchio è sotto tensione e di bianco quando è acceso. Bello, semplice, elegante, moderno, approvo in pieno la scelta. Il retro è meno originale: una coppia di connettori RCA per entrata ed uscita, due set di DIP switches per settare carico e capacità e due piccoli interruttori per scegliere tra MM e MC e se attivare un guadagno extra di +6dB utile in caso di MC a bassa uscita. I carichi possibiliper le MC sono 100, 400, 1000 e 47000 Ohm ma combinandoli potete ottenere 74, 80, 91, 286 Ohm e quindi si dovrebbero riuscire a collegare correttamente quasi tutte le MC. Nel mio caso ho utilizzato 90 Ohm per la ZYX R1000, 100 Ohm per la Shelter 901 e 286 Ohm per la Denon DL 103S. Se invece volete collegare una MM allora potete scegliere tra + 100 e +150 pF. Considerando che mediamente un cavo phono lungo un metro aggiunge circa 100 pF avete un range di regolazione tra +100 e +350 pF.

[Fase Audio Phonodrive 2.0 - vista posteriore]

Ora, se il fuori è originale, il dentro non è da meno. Uno tra i punti critici dei pre fono è l'alimentazione che deve essere pulitissima da disturbi per ridurre il rumore di fondo ma contemporaneamente in grado di supportare picchi di assorbimento nei transitori. Le alimentazioni classiche hanno trasformatori che portano con se disturbi magnetici fortemente indesiderati; ecco perchè molti pre phono hanno l' alimentazione separata o dei divisori metallici interni per ridurre queste interferenze.Se però uso una alimentazione differente posso ridurre drasticamente la dimensione delle componenti magnetiche e quindi avere l' alimentazione dentro lo stesso case. In questo caso si è scelta una alimentazione di tipo "switching" e quindi le componenti magnetiche sono piccole, delle semplici induttanze.L'uso di questi alimentatori nei pre phono non è una novità ma ve ne sono molto pochi sul mercato oggi. Molta cura è stata posta nella filtrazione dei disturbi esterni e gli alimentatori sono due: uno principale per gli stadi di guadagno ed uno secondario per il microprocessore che controlla tutto il pre phono.

[Fase Audio Phonodrive 2.0  - vista interna]

L'alimentazione va su due stadi di guadagno completamente separati per cui dentro questo piccolo case abbiamo una costruzione dual mono: miracoli della tecnologia SMD che consente di comprimere le circuitazioni ed economizzare nei costi di assemblaggio migliorando la qualità del prodotto. Inoltre, con una costruzione così compatta si riduce ldrasticamente la lunghezza dei collegamenti tra i componenti: sono d'accordo che alle frequenze audio questi effetti sono di secondaria importanza ma tutto aiuta a migliorare il risultato finale. L'amplificazione è ottenuta mediante quattro blocchi circuitali:

Come suona?

Installarlo è semplicissimo: scegliete con i due interruttori sul retro se MM o MC ed il livello di guadagno necessario. Impostate carico o capacità con i DIP switches (conviene farlo prima di collegarlo altrimenti i connettori possono rendere scomodo l' accesso), collegate i connettori in ed out ed il cavo di alimentazione. Sul frontale, intorno al pulsante di accensione, si accenderà una corona rossa. Premete il pulsante e la corona inizierà a lampeggiare rosso-bianco per 5 secondi circa mentre il microprocessore effettua i suoi controlli: quando diventa bianca stabile potete iniziare ad ascoltare musica. Non sembra avere bisogno di un rodaggio prolungato anche se l'apparecchio che ho provato era un demo e quindi qualche ora di funzionamento l'aveva fatta. Direi che con 24 ore ve la cavate.

Ho iniziato i miei ascolti con la Denon DL 103S sul Sony TTS 4000. La mia 103S è un po' particolare in quanto è montata su una struttura in grafite, è stata tolta la copertura in plastica bianca ed il cantilever è in boro con un diamante taglio Shibata.Mi ricorda molto una Shelter 501 ma ha solo 0,3mV in uscita rispetto agli 0,5mV della Shelter. Qualche ora di rodaggio con il disco prova Cardas e partiamo con il primo disco. Fleetwood Mac "Rumours". Lato 1 seconda traccia "Dreams". Il ritornello del pezzo è cantato in duetto dalle due voci femminili (Christine McVie e Stevie Nicks). Normalmente si sente chiaramente che sono due voci distinte ma sembano venire da uno stesso punto dello stage come se le due cantanti usassero lo stesso microfono. Con il Phonodrive 2.0 sono due voci chiaramente distinte ma distanti mezzo metro l' una dall'altra come se fossero insieme al centro della scena ma con due microfoni distinti. È un disco che conosco benissimo e sono rimasto sorpreso da questo dettaglio che non avevo mai colto prima.Da subito si nota una ricostruzione spaziale di livello assoluto. Lo stage è largo quanto le dimensioni fisiche della stanza ma anche profondo almeno metà stanza. Cambio disco e vado su "Hi-De-Ho"da Blood Sweat & Tears 3. Anche in questo caso lo stage è veramente grande in tutte le direzioni ma quì ci sono anche fiati da riprodurre ed una discreta dinamica: esame superato a pieni voti. Ogni strumento è precisamente posizionato, della giusta dimensione, con le giuste armoniche. Dinamica: proviamo con "Ride Across the River" da Brothers in Arms dei Dire Straits: semplicemente esplosivo. Ora, tutto questo con una testina che ha tantissime qualità ma non è il massimo della "finesse". Salto alla ZYX R1000 Airy 3S sul Denon DP 6000. È la versione standard con uscita a solo 0,24mV; nessun problema di guadagno anche in questo caso, ho solo ridotto l' impedenza in entrata a 91 Ohm ed alzato il guadagno di questa entrata del pre linea di un paio di dB per avere lo stesso volume di prima. Il guadagno dichiarato è di 68dB e direi che ci sono proprio tutti. Ora il dettaglio è ancora maggiore ed emergono piccolissimi particolari che spesso sfuggono. Muse "Madness", Outlaws "Green Grass and High Tides", Grateful Dead "Sugar Magnolia", Rolling Stones "Beast of Burden", non vi annoio con la lista di tutti i dischi che ho ascoltato ma, credetemi, ho passato parecchie ore a metterne su sempre chiedendomi chissà cosa avrei trovato di nuovo in dischi che ho da quarant'anni. È riuscito perfino a dare uno stage credibile agli AC/DC o ai Boston senza perdere niente della grinta che ci deve essere nei loro dischi. Non è un suono "politically correct" o "lean" nel senso che se c'è da fare rumore non si tira indietro, anzi ed in basso spinge eccome ma lo fa con la sensazione che tutto sia sempre sotto controllo.

Consuma pochissimo da acceso ed in stand-by meno di 0,5Wcome richiesto dalle normative Europee del 2013; se volete potete tenerlo sempre acceso ma anche se lo spegnete suona quasi perfetto anche da freddo. Non si scalda, non ha mai avuto problemi di interferenze o disturbi. Non ha bisogno di grandi tweaks: un buon cavo di alimentazione fa sempre bene ed anche il capitolo piedini o punte lo potete aprire se volete leggermente cambiargli la tonalità ma è un intervento di correzione acustica perchè di serie va già bene.

Difetti: faccio fatica a trovarne. Certo, non ha differenti curve di equalizzazione come di moda ora o un display multifunzione o un telecomando ma per meno di 1000€ è difficile chiedere di più.

Conclusioni

Vado direttamente al punto: potrebbe costare anche il doppio e credo che all'ascolto nessuno avrebbe niente da eccepire. In molti parametri fa partita pari o supera apparecchi di costo cinque o sei volte superiore; oggi è un vero affare e per molti potrebbe essere il pre fono definitivo e mi sento di consigliarvi caldamente di ascoltarlo. Non pretendo che piacerà a tutti come è piaciuto a me ma certamente vi proporrà un ascolto molto interessante.

Il progettista mi ha detto che sta pensando a sviluppi futuri (versione bilanciata, ecc) del progetto; nel dubbio io mi sono comperato quello in prova. Non venderò nessuno dei miei pre phono attuali ma il Phonodrive 2.0 merita certamente un posto nel mio impianto.

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Re:R: R:

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