Merrill Audio Thor - amplificatori monoblocco

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Amplificatori basati su moduli Hypex in classe D

[English version]

Nome prodotto: Amplificatori monoblocco Merrill Audio Thor
Produttore: MERRILL AUDIO - USA
Costo: 4.500 USD - (Convertitore di valuta) - (YMMV)

Recensore: Todd Bromgard - TNT USA
Data recensione: Giugno 2015
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

Introduzione

Merrill Wettasinghe, il progettista degli ampli monoblocco Thor, costruì la sua prima radio a Galena a soli sei anni. Merril si descrive come uno che si occupa, praticamente da sempre, della costruzione di apparecchi elettronici ed altri gadget. Ha anche studiato il pianoforte, ed è sempre stato a contatto con i prodotti dei grandi nomi dell'alta fedeltà, come McIntosh, le testine MC Ortofon e i diffusori JBL Olympus. Dopo aver completato studi di alto livello, ed aver trascorso un lungo periodo alla HP, è finalmente riuscito a mettere d'accordo i suoi interessi ed il suo talento, e si è dedicato a tempo pieno alla Merrill Audio, ed alla ricerca di un suono migliore.

La prima volta che conobbi la Merrill Audio fu all'edizione del 2014 del T.H.E. Show, nella contea di Orange, in California, dove ebbi modo di ascoltare i monoblocchi VERITAS. Rimasi favorevolmente impressionato da quello che giudicai uno dei suoni migliori dello show: trasparente, dettagliato ed organico, nonostante le condizioni di contorno, tutt'altro che favorevoli. Quando, poi, seppi che i VERITAS incorporavano una tecnologia in Classe D, ne fui ancora più colpito. Quindi, quando ho letto che la Merrill Audio aveva introdotto dei monoblocchi meno costosi, ma che facevano uso di una tecnologia derivata dai VERITAS, ero impaziente di ascoltarli.

Descrizione

Così come i VERITAS, anche i Thor utilizzano moduli Hypex che incorporano la tecnologia NCORE, specifica dei moduli OEM UcD della Hypex. Ciascun monoblocco è alloggiato in uno chassis ricavato da un blocco di alluminio per lavorazioni aeronautiche. L'alto livello della qualità costruttiva è evidente già ad una prima ispezione superficiale.

Questi amplificatori sono piccoli, avendo una dimensione di 9 x 9 pollici, ed accostati uno all'altro occupano solo un ripiano del mio tavolino porta-elettroniche. Poiché pesano solo otto libbre ciascuno, si possono considerare oggettivamente leggeri, anche se lo chassis è molto solido ed è costruito con la robustezza di un piccolo tank. Non ci sono manopole o interruttori visibili sulla parte esterna degli ampli, ma solo delle scanalature sui pannelli laterali, che conferiscono loro un aspetto pulito e moderno. La finitura laccata nera, tipo pianoforte, è bella da vedere e facile da pulire.

Lo stesso elevato livello di qualità appare evidente anche per le altre componenti, inclusi i connettori XLR Cardas, le uscite per i diffusori, sempre Cardas, il connettore per l'alimentazione Furutech, in standard IEC, ed i piedini d'appoggio. Questi monoblocchi hanno una potenza nominale di 200 watt su 8 ohm, e 400 watt su 4 ohm. Nonostante la potenza relativamente elevata che sono in grado di erogare, toccandoli mentre sono in funzione, rimangono freddi.

Installazione

Una volta collegati all'alimentazione, gli ampli sono sempre accesi, ma in modalità silenziosa. Per poter ascoltare, occorre premere un pulsante posizionato sul fondo dell'apparecchio, facilmente accessibile infilando le dita nella parte inferiore. Una volta attivato, una luce indiretta rossa, che sembra ispirata al design scandinavo, illumina la zona al di sotto dell'apparecchio. Il tasto mute non si trova sul percorso del segnale e, come spiega Merrill Wettasinghe, semplicemente priva gli stadi finali della tensione, cosa che contribuisce a mantenere gli amplificatori silenziosi. Inoltre, ho particolarmente apprezzato la luce indiretta, soprattutto durante le sessioni d'ascolto a tarda notte.

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Ho trovato particolarmente efficace la connessione Cardas per i diffusori, che garantisce una giunzione molto ferma con i miei cavi di potenza, ed è stata un po' come una boccata d'aria fresca, dopo gli innumerevoli corpo a corpo con i connettori meno efficaci di altri produttori. I piedini appaiono molto buoni, e sembrano avere eccellenti proprietà di isolamento. Oltretutto, tengono il fondo dell'apparecchio abbastanza sollevato dal ripiano, garantendo spazio in abbondanza per infilarci le dita sotto ed attivare l'interruttore. I Thor funzionano esclusivamente in modalità bilanciata, per cui vi serviranno cavi con connettori XLR, ma questa caratteristica contribuisce a mantenere il rumore di fondo più basso possibile. Come spiegato da Merrill Wettasinghe, piccoli miglioramenti progressivi conducono ad un miglioramento significativo nella qualità finale del suono.

Mi sono innamorato dell'estetica di questi ampli. La finitura laccata nera gli conferisce un aspetto sontuoso, ed aiuta a farli sparire visivamente nel porta-elettroniche. L'unica cosa che li fa risaltare è proprio il riflesso della luce rossa indiretta, che si diffonde dalla parte inferiore di ciascun amplificatore. Si fa fatica a credere che i monoblocchi Thor siano un prodotto derivato da un altro più prestigioso.

Apparecchiature utilizzate

Ho utilizzato questi Thor per pilotare dei diffusori Usher Mini Diamond e dei Magnepan Super MMG con i moduli per i bassi. La pre-amplificazione è stata affidata all'uscita pre-out del mio Pass Labs INT 150, ad un Parasound JC2 e ad un Jolida JD9 modificato. Come sorgente ho utilizzato esclusivamente vinili, fatti suonare sul mio piatto Origin Live Resolution, equipaggiato con il braccio Illustrious che montava una testina MC Ortofon Quintet Blue.

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All'ascolto

Quando sono venuto in possesso dei monoblocchi, non avevo a disposizione alcun pre-amplificatore separato per cui, come dicevo, ho dovuto usare l'uscita della sezione pre-amp del mio PASS LABS INT 150, esperienza che si è dimostrata molto chiarificatrice. L'ultimo pezzo di musica che avevo ascoltato, prima di utilizzarli, erano state le Danze Antiche di Respighi, per cui l'ho messo in cima alla lista dei pezzi da ascoltare, una volta collegati i Thor usando la sola uscita pre-amp dell'INT 150. La prima cosa che mi ha colpito è stata l'apertura e l'allargamento del fronte sonoro. C'era una separazione più netta tra gli strumenti, una maggior chiarezza ed una miglior definizione. Il fronte sonoro si è esteso ulteriormente nella stanza, ben oltre la posizione dei diffusori. Ed io sono un amante di quel tipo di palcoscenico sonoro.

Non appena ho potuto avere a disposizione un pre-amplificatore separato, la sensazione di ampiezza del fronte sonoro è ulteriormente aumentata. Sinatra Live at the Sands, dell'etichetta Mobile Fidelity, è stato un ottimo esempio della capacità di questi Thor di ricostruire un fronte sonoro ampio e profondo. L'estensione di quella sala da concerto appare evidente quando la Count Basie Orchestra esegue la marcia introduttiva e Sinatra appare sul palcoscenico, domandando ironicamente, rivolto al pubblico: “How did all of these people get in my room?” (Come è arrivata tutta questa gente nella mia stanza? - NdT). La presentazione attraverso i Thor era un po' più immediata e diretta, come se mi fossi spostato qualche fila più avanti, dove si trovano le poltrone più costose.

Tuttavia, quella immediatezza e quel livello di dettaglio non sono ottenuti a scapito della musicalità. Infatti, le buone registrazioni hanno sempre suonato in modo naturale, con una bella gamma media, aperta ed immanente, in nessun modo pungente o aggressiva, neanche a volumi d'ascolto sostenuti. L'LP Stadium Arcadium dei Red Hot Chili Peppers, curato da Steve Hoffman e Kevin Gray, ha suonato in modo davvero fantastico. L'ulteriore spinta dei Thor, in termini di potenza, ha contribuito concretamente a conferire vitalità alla musica. La batteria di Chad Smith aveva una bella dose di impatto, definizione e tono, ed i piatti hanno suonato giustamente metallici, senza apparire eccessivamente graffianti.

Dal punto di vista timbrico, i Thor mi sono sembrati neutri e bilanciati, tanto che non sono riuscito a percepire alcuna evidente colorazione. L'amplificazione del Pass Labs INT 150 e quella dei monoblocchi Thor si somigliano abbastanza, da questo punto di vista. Tuttavia, che la cosa fosse dovuta alla potenza maggiore o all'architettura a monoblocco, mi sono divertito di più con i Thor in funzione. La chiarezza ed il livello dei dettagli, insiti nella presentazione dei Thor, hanno aiutato a stabilire un legame emotivo con la musica. Il pianoforte in Criss-Cross, di Thelonious Monk, ha un suono corposo, e dopo ogni pressione di un tasto c'è un decadimento naturale della nota che si evidenzia sfumando nella nota successiva.

Morning Phase, di Beck, trae ispirazione dalle classiche band Californiane del passato, e favorisce un ascolto rilassato e contemplativo. Infatti, la registrazione è ricca di sottigliezze deliziose da ascoltare, e si presta magnificamente alle sessioni di ascolto notturne. I Thor restituiscono tutti i dettagli e tutte le sonorità che rendono questa registrazione così evocativa. Non appena la puntina inizia a navigare nei solchi di questo disco, sembra quasi che vi implori di suonarla e suonarla ancora. Sembra proprio che questa registrazione riesca ad evidenziare tutte le qualità dei Thor. Questi monoblocchi garantiscono un rapporto segnale/rumore estremamente favorevole, in cui gli strumenti si stagliano nettamente ed appaiono anche oltre i confini fisici dei diffusori, e sembrano quasi delinearsi a mezz'aria nella stanza.

I Thor hanno preservato integro il livello di dettaglio, anche quando costretti ad erogare molta corrente per riprodurre i passaggi più energici, oppure le escursioni dinamiche più impegnative. Sono in grado di offrire tanta potenza e non hanno mai avuto alcun problema a pilotare i miei diffusori. La dinamica si è rivelata eccellente, in parte proprio grazie alla loro silenziosità. Non a caso, non sono riuscito a sentire alcun rumore provenire da questi Thor. Il loro funzionamento silenzioso, in combinazione con la loro potenza, permette alle escursioni dinamiche di dispiegarsi in modo completo. Ho riascoltato l'LP Queen's Jazz dopo molti anni, e mi ha fatto divertire molto, oltre ad essere stato un bel banco di prova per la potenza degli amplificatori, portando i miei diffusori ad esprimere la massima pressione sonora. Faccio fatica a pensare che questi Thor possano trovarsi a corto di potenza, anche avendo a che fare con diffusori poco efficienti come i pannelli Magnepan.

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Conclusioni

Gli amplificatori a monoblocco Thor, della Merrill Audio, sono fin troppo facili da raccomandare. L'aspetto moderno, combinato con una tecnologia in classe D in grado di erogare tanta potenza e con grande efficienza, regala un'esperienza d'ascolto molto soddisfacente, con un grande palcoscenico sonoro, enorme dinamica, dettaglio ed una timbrica equilibrata e corretta. I monoblocchi Thor trasudano qualità, al punto che pare difficile credere che si tratti di prodotti ricavati semplificandone altri più prestigiosi, e meritano di stare in cima alla lista dei prodotti da ascoltare assolutamente.

© Copyright 2015 Todd Bromgard - todd@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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