Soundsea Bora 20

[Amplificatore/DAC Bora 20]

Amplificatore e DAC

[English version]

Prodotto: Bora 20
Produttore: Soundsea - Slovenia
Prezzo: 1.030 euro (il prezzo può variare)

Recensore: Mike Cox - TNT UK
Data della recensione: Ottobre, 2014
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Recentemente, il mondo dell'audio è andato evolvendosi e una nuova tipologia di prodotto ha fatto la sua comparsa: l'amplificatore digitale, una nuova generazione caratterizzata da esponenti quale il Devialet 120. Gli ingressi sono digitali e gli eventuali ingressi analogici prima passano attraverso la conversione analogica-digitale. La famiglia di prodotti Devialet ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte della solita stampa di settore, come si conviene considerando il prezzo.

L'azienda Soundsea è entrata nell'arena dell'audio con un amplificatore interamente digitale, il cui nome è Bora 20. Tale nome è quello di un vento che soffia da oriente, tipico della provincia di Trieste; esso è più forte in inverno, con velocità che possono raggiungere i 150 kmh e anche oltre. Il numero 20 si riferisce alla potenza continua d'uscita dell'amplificatore con un carico di 8 ohm.

[Interno del Bora 20]

La soluzione Bora 20

Il Bora 20 di Soundsea mette in scena un'analoga magia digitale a un prezzo di vendita maggiormente accessibile, anche se ancora elevato. L'amplificatore dispone di due ingressi digitali, Bluetooth e ottico TOSLINK, e non sono presenti ingressi analogici. Sebbene la summenzionata famiglia di prodotti Devialet sia concettualmente simile, in questo caso l'implementazione del progetto è diversa. Il Devialet usa un chip convenzionale per il DAC, con uno stadio d'uscita corrente-tensione seguito da un amplificatore di tensione di alta qualità e a bassa distorsione. In parallelo è presente un amplificatore di corrente in classe D dotato di un circuito per la correzione d'errore, il quale assicura che lo stadio in classe D sia livellato con l'uscita dello stadio di tensione. Mi vengono in mente analogie con il progetto current dumping di Quad degli anni '70.

Il Bora 20 prende il segnale proveniente dagli ingressi digitali e lo passa a un processore di segnali digitali (Digital Signal Processor, DSP), il quale successivamente converte il flusso digitale di dati in un flusso di dati ad ampiezza d'impulso in grado di pilotare direttamente lo stadio d'uscita in classe D. Soundsea descrive il progetto come un'architettura dual mono, poiché presenta due alimentazioni, due amplificazioni digitali e due filtri d'uscita. L'immagine in alto mostra chiaramente le due alimentazioni, i moduli grigi con le etichette Soundsea. Il DSP e le amplificazioni digitali sono nascoste e si trovano sotto il circuito stampato.

Sia la tecnologia digitale che le alimentazioni switching rendono l'amplificatore molto efficiente. Soundsea stima che l'efficienza sia pari all'85%, un valore tipico di molti amplificatori in classe D equipaggiati con alimentazioni di tipo switching. Nel mio impianto, e messo alla prova duramente, l'amplificatore non ha sviluppato molto di più di un lieve calore; quindi, deve essere efficiente.

Anche la costruzione è diversa; sia la parte superiore che quella inferiore sono costituite da lastre in alluminio lavorate con macchine CNC e separate da modanature, in fibra di carbonio, poste anteriormente e ai lati, più un piccolo inserto in alluminio, anch'esso posto anteriormente, in corrispondenza dei LED di indicazione. Il pannello posteriore è un altro pezzo di alluminio meravigliosamente lavorato. Lo standard costruttivo è molto elevato, conferendo al Bora 20 un aspetto così bello che non ho mai riscontrato in ogni altro prodotto da me usato o posseduto. Se lo si desidera, è possibile personalizzare la costruzione con un'incisione a propria scelta sulla parte superiore e con un intreccio di fibre di carbonio per i distanziali. L'amplificatore è elegantemente imballato in un contenitore di legno con sopra inciso il nome ed è rivestito di gommapiuma per proteggerlo.

Le specifiche tecniche del Bora 20 sono le seguenti:

Installazione

L'installazione non potrebbe essere più semplice: è sufficiente collegare i diffusori e se disponete di una sorgente Bluetooth collegatela al "Bora 20" per ascoltare la musica. L'amplificatore seleziona automaticamente l'ingresso Bluetooth, dandogli la precedenza rispetto al TOSLINK. Come sorgente Bluetooth ho usato l'iPad con l'applicazione Spotify, configurazione che ha funzionato impeccabilmente. Se si vuole utilizzare l'ingresso TOSLINK bisogna scollegare la sorgente Bluetooth e collegare quella TOSLINK. Io ho usato il mio MacBook Pro sia con iTunes/Pure Music che con JRiver Media Centre.

È possibile sapere quale ingresso è selezionato grazie al colore dei LED sul frontale: blu per il Bluetooth e verde per il TOSLINK. Un'altra caratteristica insolita (o la sua pecca) è che l'amplificatore non ha il controllo del volume; bisogna utilizzare quello della sorgente digitale. Usando l'ingresso Bluetooth e Spotify con l'iPad questa situazione torna utile, in quanto il volume è regolato tramite i pulsanti per aumentare e diminuire posti a lato dell'iPad medesimo; viceversa, con il MacBook Pro è necessario usare il controllo del volume a scorrimento del lettore software, aspetto che ho trovato un po' complicato. Se si utilizza l'applicazione JRemote dell'iPad come telecomando per JRiver, la faccenda diventa molto più che complicata. Lo stesso senso di irritazione è presente quando si usano iTunes/Pure Music sull'iPad con l'applicazione dedicata. Qualora si facesse uso di una sorgente sprovvista di controllo del volume, la regolazione del Bora 20 è possibile mediante un'applicazione per dispositivi Android, quali smartphone o tablet. È altresì possibile configurare il Bora 20 per adattarlo a diffusori con valori differenti di impedenza, anche in questo caso grazie all'applicazione Android. È disponibile un insieme esauriente di istruzioni che guida l'utente attraverso queste impostazioni. Poiché non dispongo di un dispositivo Android, ho lasciato le impostazioni di default; i miei diffusori, dotati di un unico altoparlante largabanda, sono un carico facile.

Dopo che si è utilizzato l'impianto per alcune ore, questi piccoli fastidi legati al volume svaniscono. Ho sistemato il Bora 20 collegandolo ai miei diffusori Eryk S Concept Superioro, dei quali ho parlato in un recente articolo. Ho fatto anche degli esperimenti con le Magneplanar SMGa e sono rimasto stupefatto nel constatare che il Bora 20 funzionava molto bene; di solito con le Magneplanar uso un amplificatore Emotiva da 500 W per canale, poiché esse richiedono parecchi volt e anche a causa della loro bassa impedenza d'uscita. Ho completato la recensione con i Superioro, poiché essi si avvicinano maggiormente a quelli che sono i diffusori più comuni, sia come carico che come efficienza.

Come suona

Tramite l'ingresso Bluetooth, che inviava dati da Spotify attraverso l'iPad, il suono era buono, al pari di ogni altra accoppiata DAC/amplificatore. C'era abbondanza di dettagli, con il Bora 20 che ricreava molto bene l'atmosfera dell'ambiente di registrazione; il ritmo e il tempo, eccellenti, davano vita a un'esperienza molto piacevole. La configurazione che vede il Bora 20 riprodurre musica da Spotify per mezzo di un tablet è molto soddisfacente; l'amplificatore può essere collocato su uno scaffale poco aerato, perché in funzione si mantiene fresco. L'unico cavo d'ingresso è quello d'alimentazione, mentre quelli in uscita sono quelli di potenza; in confronto al mio impianto abituale, comprendente preamplificatore, finale, DAC e tutta la cavetteria che ne consegue, il Bora 20 è molto ordinato. Di questi tempi, in cui lo spazio è un lusso, un impianto audio in grado di occupare un angolino è un vero valore aggiunto.

Passando all'ingresso ottico, gli ho dato in pasto una varietà di materiale, da normali estrazioni da CD a 16 bit - 44 kHz ai download a 24 bit - 192 kHz. I file erano in formato FLAC, WAV, Apple lossless (senza perdita d'informazioni - NdT) e anche alcuni MP3. Attraverso i miei diffusori il suono era dinamico e stimolante, con un'ambienza molto buona. Il livello di dettaglio era eccellente, al pari di quello del mio abituale impianto, interamente valvolare. Laddove il Bora 20 perde terreno è riguardo alla tonalità, poiché rispetto alle valvole il suono diventa molto definito e piuttosto arido. Recentemente ho avuto accesso ad alcuni file musicali a 24 bit - 192 kHz sul sito Katzenberger Music; si tratta di un'etichetta specializzata in registrazioni esenti da post-elaborazione o manipolazione digitale. Semplicemente, la musica è registrata con le migliori attrezzature e con una corretta sistemazione dei microfoni. Come dice Katzenberger: «Noi ci concentriamo sulla riproduzione veritiera del suono originale, dal punto di vista tecnico e musicale, evitando il ricorso a riverberi, filtri, compressioni e altre elaborazioni artificiali. Lo scopo è ottenere una qualità sonora genuina e naturale».

Una registrazione, in particolare, ha attirato la mia attenzione: la "Suite Espagnole N.5 - Asturias", suonata all'arpa da Anne-Sophie Bertrand; essa, riprodotta dal Bora 20, è semplicemente meravigliosa, molto dettagliata, con l'arpa che presenta una tonalità molto buona. Si può sostenere che il Bora 20 rappresenti meglio il vero, mentre con il mio impianto valvolare è un po' come guardare attraverso vetri rosa. Quale sia da preferire, dipende dal resto della catena audio; la qualità più asciutta si addice alle Magneplanar SMGa, mentre le valvole sono un abbinamento migliore per i diffusori Superioro.

Conclusioni

Se disponete di una collezione musicale esclusivamente digitale immagazzinata in un computer, allora ritengo che il Bora 20 sia un eccellente amplificatore; esso sembra in grado di pilotare vari diffusori, fornendo un suono musicale, molto piacevole, in maniera uniforme. Poiché prediligo i prodotti Apple, sono rimasto molto contento del Bora 20. Usando sia PureMusic con iTunes che JRiver sul MacBook Pro, con la corrispondente applicazione sull'iPad per telecomando, l'impianto fornisce un'interfaccia utente molto amichevole.

Il Bora 20 gestisce tutta l'attuale gamma di formati audio fino a 24 bit - 192 kHz e dimostra chiaramente i benefici delle risoluzioni più elevate. Personalmente, sento la mancanza di ingressi analogici; poiché ho una collezione di vinili e non potrei mai vivere senza, mi serve un ingresso a cui collegare l'uscita del mio stadio phono Whest. Non sono riuscito a provare il Bora 20 con un PC dotato di MS Windows, poiché non ne possiedo uno che abbia un'uscita TOSLINK adatta; però non vedo motivi per cui non debba funzionare altrettanto bene.

Il Bora 20 può sembrare costoso, ma una volta eliminato il bisogno di un DAC esterno e della cavetteria associata il suo valore aumenta significativamente. Mi piace la semplicità che questo amplificatore conferisce alla riproduzione audio; la riduzione del numero di apparecchiature e dell'intrico di cavi otterrà sicuramente l'approvazione familiare.

© Copyright 2014 Mike Cox - mike@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com


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