T+A Power Plant - amplificatore integrato

[T+A Power Plant - amplificatore integrato]

Grande potenza! [1]

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Prodotto: T+A Power Plant - amplificatore integrato bilanciato
Produttore: T+A elektroakustik - Germania
Prezzo: 2.800 euro (il prezzo può variare)
Recensore: Richard Varey - TNT Nuova Zelanda
Data della recensione: Aprile, 2016
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

L'amplificatore integrato bilanciato Power Plant fa parte della “Serie E”, considerata la gamma “hi-end accessibile” dell'azienda T+A; questa serie comprende, inoltre, un lettore musicale (che svolge le funzioni di lettore CD, radio FM, DAC e client per l'ascolto in streaming) e un apparecchio tutto-in-uno, che integra sia il lettore che l'amplificatore. Non ero a conoscenza di questa azienda tedesca, finché il mio vecchio (di sei anni) Cambridge 840A non è diventato troppo inaffidabile per poter essere utilizzato e, di conseguenza, mi sono reso conto che era il momento di una sostituzione obbligata, per non dire di un upgrade. Non appena ho ascoltato musica tramite il nuovo amplificatore, specialmente con il mio pre-phono Clearaudio SmartPhono, ho percepito miglioramenti molto piacevoli in quanto a musicalità di ciò che veniva riprodotto.

Sebbene non conoscessi questo amplificatore, e malgrado non fosse nella lista dei potenziali sostituti, il Power Plant si era dimostrato subito papabile, per quattro motivi:

Era necessaria una prova a domicilio... e, dopo un anno, il Power Plant resta il cuore del mio impianto, nonché un compagno inseparabile delle mie quotidiane esperienze di ascolto.

Il Power Plant ha vinto alcuni premi, per le prove a cui è stato sottoposto, che testimoniano la prestazione audiofila ottenuta dall'elaborazione completamente simmetrica del segnale, tramite gli ingressi e le uscite XLR, sebbene io non lo abbia sfruttato al meglio, poiché ho utilizzato normali collegamenti RCA con le mie apparecchiature: il giradischi Clearaudio Emotion, il lettore SACD Pioneer D6, il sintonizzatore Technics e un lettore multimediale su PC con Audiophile Linux collegato a un'interfaccia USB SOtM e a un Cambridge DacMagic; la catena, così composta, pilotava i miei diffusori open baffle, fatti in casa con altoparlanti vintage largabanda Philips 12", abbinati a un subwoofer attivo REL Quake e a supertweeter Taket BatPro2. Avevo a disposizione anche un buffer/preamplificatore valvolare attivo iFi iTube, nel circuito di controllo del disco, il quale ha fornito un palcoscenico aperto e riposante, piacevolmente naturale, che conferiva quel carattere tipico delle valvole senza averne i problemi di stabilità e affidabilità (Nick Whetstone lo aveva recensito un po' di tempo fa, proprio qui su TNT-Audio).

[Vista interna dell'amplificatore integrato T+A Power Plant]

Mentre l'amplificatore Cambridge scaldava molto e, negli ultimi giorni, emetteva un ronzio di fondo, il Power Plant è silenzioso, non scalda ed è molto robusto. Il pannello frontale presenta una serie di pulsanti a pressione e un controllo rotatorio del volume (che dà un po' l'idea di essere “allentato”). I controlli di tono possono essere esclusi dal percorso del segnale, che è la mia impostazione abituale. Due ingressi possono essere impostati come XLR. Gli aggiornamenti software possono essere installati tramite una porta RS232. È disponibile il telecomando. Un ingresso può essere configurato come phono, tramite l'inserimento di un modulo (opzionale) MM o MC.

L'apparecchiatura è progettata per essere aggiornabile, permettendo la sostituzione di alcune parti o l'aggiunta di moduli ausiliari. Il suono prodotto è aperto e brillante; T+A sostiene che dipenda dagli stadi di uscita, a modulazione di ampiezza di impulso (PWM, Pulse Width Modulation). Vengono dichiarati 210 W, di picco, per canale, con un valore di THD < 0,005% e un valore di separazione canali > 80 dB. Le uscite comprendono anche pre-out, tape e cuffia. Con i miei altoparlanti largabanda coassiali da 12" vintage (Philips AD1256-M8) e nella mia sala d'ascolto di 6,4 x 3,9 x 2,4 m, dubito di utilizzare più di qualche watt; il potenziometro del volume non va mai oltre “ore 10”.

In linea con l'immagine di ingegneria avanzata dell'azienda T+A Elektroakustik Company, l'amplificatore è corredato di un imballo più che adeguato, con abbondanti protezioni. Il manuale utente, molto dettagliato, è bilingue (inglese e tedesco) ed è presentato in una veste che ricorda molto i manuali tecnici o progettuali; in un certo senso, è qualcosa di rassicurante, e denota competenza e attenzione per i particolari (non ho riscontrato errori di battitura né contraddizioni nel testo). Un certificato di controllo qualità, firmato di persona, è allegato alla confezione. Pertanto, ho apprezzato il modo in cui il prodotto è progettato e presentato e, credetemi, ritengo che il prezzo di acquisto sia congruo, trattandosi di un'apparecchiatura di livello superiore.

Vogliamo parlare della soddisfazione nell'ascoltare musica registrata?

[Vista posteriore dell'amplificatore integrato T+A Power Plant]

Allora, come giudico l'amplificatore T+A basandomi sulla mia esperienza? Ascolto musica tutti i giorni e ho riscontrato che il Power Plant si è dimostrato sempre affidabile, pronto a svolgere il suo compito senza alcuna difficoltà. Terminato il rituale di accensione dell'impianto, mi lascio trasportare rapidamente dalla musica, senza preoccuparmi di estetiche appariscenti o di ammennicoli vari (e nemmeno più della temperatura di esercizio). Dato il ruolo determinante che un amplificatore riveste nel rendere ascoltabile la musica registrata, credo che il Power Plant, semplicemente, vada oltre, quasi come se i musicisti fossero parte integrante dell'esperienza musicale.
Ad esempio, proprio adesso sto ascoltando Peggy Sings the Blues di Miss Peggy Lee (Decca, 1989), su CD. Ho acquistato questo album per il titolo, senza conoscere Peggy Lee come cantante; ho sempre pensato a lei come un'artista rappresentativa della generazione dei miei genitori, nonché come esponente dell'età d'oro delle stelle del cinema. Questo album non ha ricevuto recensioni unanimemente positive, ma che rivelazione è stato!
Pur ammettendo che la sua voce non era più quella di un tempo (all'epoca della registrazione aveva 68 anni), la musicalità è sorprendente. Gli strumenti (pianoforte, chitarra elettrica, contrabbasso, batteria e percussioni) sono così chiari ed evidenti da risaltare; la voce, al centro, sembra quasi accompagnare i musicisti. Si tratta di un'esperienza musicale molto coinvolgente, sia per le canzoni che per l'artista, con cui non pensavo di entrare del tutto in sintonia (ero un adolescente quando i Led Zeppelin e i Deep Purple dominavano il mondo del rock).

Anche ascoltando a basso volume, il palcoscenico resta integro, dettagliato e davvero piacevole; talvolta è martellante ed esplosivo, altre volte è impalpabile e impercettibile. E quando non c'è musica, c'è un profondo silenzio, senza traccia di rumore di fondo. Per questa recensione ho utilizzato il loudness, ottenendo maggior presenza e forza di batteria e basso nell'estremo inferiore, pur conservando la trasparenza delle frequenze superiori.

Non avendo mai ascoltato un gruppo jazz suonare proprio di fronte a me, dal vivo, è difficile dire quanto la mia esperienza corrisponda all'evento reale, anche se posso dichiarare, senza difficoltà, che per me il suono è musicale e molto piacevole, privo della fatica d'ascolto riscontrata con molti impianti. Alla fine, desidero sempre ascoltare altro ancora, che sia folk, voci femminili, jazz-rock, fusion, progressive rock, blues, blues-rock o rock. Non è semplice dare un'idea oggettiva di come l'amplificatore suona, poiché in pratica presenta ciò che gli arriva dalla sorgente, trasferendolo così com'è ai diffusori.

Comunque sia, la qualità della sorgente non è così determinante, e inoltre l'esperienza musicale è influenzata dall'umore. Poiché sono davvero innamorato dei miei largabanda Philips (leggete il mio articolo su TNT-Audio in cui descrivo i miei progetti di diffusori fai-da-te), posso affermare che la presentazione musicale generale, con la mia combinazione impianto/ambiente d'ascolto, è veramente molto piacevole: abbondante presenza, prestazione, impatto e potenza. Quanto di tutto questo sia dovuto all'amplificatore, non saprei dire. Ciò di cui sono sicuro è che l'attuale abbinamento è davvero coinvolgente e l'apparecchiatura svolge il suo compito senza sforzi, senza scaldare e con tranquillità, permettendo alla musica di esprimersi.

Sebbene, originariamente, avessi acquistato il Power Plant per sostituire un amplificatore malfunzionante, ora mi ritrovo con un prodotto che rappresenta un considerevole passo in avanti, oltre che fonte di divertimento assicurato. Intendo dire che ha dato la sensazione di rappresentare un investimento in qualcosa di migliore, anziché costituire soltanto la soluzione (dispendiosa) di un problema. I pulsanti a pressione e le spie a LED non sono di utilizzo immediato, mentre la manopola del potenziometro del volume sembra ben realizzata. Il consistente cabinet in metallo è molto robusto e la finitura spazzolata è piacevole, benché sottile.

La mia impressione complessiva, utilizzandolo, è che, sebbene l'amplificatore possa difficilmente essere definito compatto, la sua presenza fisica si faceva notare, trasmettendo fiducia e fornendo una prestazione di tutto rispetto. Sono rimasto particolarmente colpito dallo stadio phono, il quale, messo a confronto con il mio Clearaudio SmartPhono, ha conferito al giradischi un graduale miglioramento in trasparenza e impatto. È stato un po' come riscoprire la mia intera collezione di vinili. Gli ingressi sono denominati: Disc/Media Player, Phono, TV/Line e Tuner; ci sono un'opzione Record/Monitor, il tasto Mute (che esclude i diffusori e permette l'ascolto in cuffia), il tasto Loudness, l'opzione Flat Response (Risposta Lineare), il controllo Bass/Treble (commutabile), il bilanciamento canali e un attacco jack da 3,5 mm per la cuffia. Ho notato che, inserendo il loudness, il palcoscenico migliorava in maniera molto piacevole, conservando realismo e consistenza nel caso di ascolti a basso volume; l'ho lasciato inserito.

Conclusioni

Concludendo, non posso che consigliare l'azienda T+A, e questa prima esperienza con uno dei suoi prodotti mi ha fatto aprire gli occhi, oltre a essere stata un'esperienza davvero piacevole. Mi piacerebbe ascoltare il lettore musicale, qualora se ne presentasse l'occasione. Un'occhiata al sito T+A permette di scoprire molti altri strumenti d'ascolto, tutti realizzati in modo analogo, tutti con un'eleganza progettuale che, in sintesi, testimonia un chiaro fine musicale accompagnato da una realizzazione tecnica di un certo rilievo.

© Copyright 2015 Richard Varey - richard@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

[1] Nota del traduttore: il titolo originale è “Cool Power!”. In inglese “cool” significa “fresco”, ma è anche un'esclamazione che corrisponde all'italiano “forte!”, “grande!”. L'amplificatore descritto in questo articolo, pur erogando una buona potenza, non sviluppa calore. Il gioco di parole in italiano diventa intraducibile.

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