Diffusori Audio Note (UK) AN-J Spe

[Diffusori Audio Note AN-J SPe nella stanza]

Diffusori da stand

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Prodotto: diffusori Audio Note (UK) AN-J Spe
Produttore: Audio Note (UK) - Regno Unito
Prezzo: 7.500 €/coppia - (Il prezzo può variare)
Recensore: Graeme Budd - TNT Francia
Pubblicato: Maggio, 2022
Traduttore: Roberto Felletti

Fatemi indovinare - avete guardato la foto sopra e avete pensato che siamo tornati agli anni '70. Voglio dire, chi oggi mette i diffusori negli angoli? Chi realizza diffusori larghi e poco profondi invece di quelli attuali e comuni, profondi e stretti? Il fatto che la mia stanza d'ascolto non abbia la moquette arancione dovrebbe farvi pensare due volte e sì, in effetti è il 2022 e non c'è nessuna DeLorean in vista, da nessuna parte. Allora cos'è successo? TNT-Audio si è convertita al mercato dell'audio vintage? Questo è un episodio di Storage Wars (Affari al Buio in Italia - NdT) e io ho comprato un box rimasto intatto da prima dell'era “disco”? Non è nessuna di queste opzioni francamente spiacevoli, ma la Audio Note (UK) non è mai stata un'azienda che insegue le mode. Amplificatori a bassa potenza, giradischi e valvole - cosa hanno in mente? Allora, perché non andare fino in fondo ed essere fuori moda lungo tutto l'impianto? In realtà, ci sono motivi specifici e validi per tutte le scelte tecnologiche della Audio Note, per cui basta moda e gag anni '70; scopriamo qualcosa in più su di essi e su ciò che possono fare.

La Audio Note ha una linea di diffusori che va da piccoli modelli da pavimento a grossi modelli da stand (sì, è giusto così, al contrario di quanto ci si aspetta dalla maggior parte dei produttori!). Tutti condividono la filosofia dell'alta efficienza e la possibilità di essere utilizzati in stanze da mondo reale. Ricordate tutti i cataloghi hi-fi che avete letto - i diffusori tendono ad essere esposti in grandi saloni (più grandi degli appartamenti di molte persone), collocati a minimo un metro dalla parete posteriore (e senza cavi!). Ora, io sono abbastanza fortunato da poterli collocare in questo modo perché ho una stanza apposita, ma per la stragrande maggioranza dei proprietari di casa i diffusori devono condividere lo spazio con librerie, TV, tavolini, piante in vaso e tutto il resto che un tipico soggiorno comporta. Quindi, perché non seguire l'attuale non-convenzionalità e sviluppare diffusori che vadano bene negli angoli? L'intero concetto prevede di utilizzare le pareti a vantaggio dei diffusori anziché cercare di allontanarli per liberarli dall'influenza delle pareti. I cabinet sono progettati per risuonare in armonia con gli altoparlanti scelti anziché combattere contro di essi. Tutto questo ha lo scopo di creare tra i diffusori un campo sonoro che sia il più uniforme possibile.

Tecnicamente, gli AN-J sono piuttosto semplici. Due altoparlanti, un crossover sostanzialmente del primo ordine e un largo cabinet con sbocco reflex, che misura 585 mm di altezza per 330 mm di larghezza per 235 mm di profondità, imbullonato su uno stand in acciaio. Un aspetto da notare è che il cabinet non è realizzato con il solito MDF o truciolato impiallacciato (questo non è un attacco contro nessuno di questi materiali, sia chiaro). Qui abbiamo del compensato russo, come potete vedere nella foto sotto. Le cose diventano un po' confuse quando ci si trova davanti alla grande quantità di variazioni esistenti sul tema base. Ci sono quattro varianti base che possono essere tutte personalizzate con altoparlanti principali in carta o canapa. A mano a mano che si sale di livello i cabinet migliorano e di conseguenza migliorano anche i componenti interni e il cablaggio. La versione che ho io è la AN-J Spe Hemp, che ha un cablaggio interno AN Spe con induttori in rame e altoparlanti in canapa blu. Salendo di livello potete avere un cablaggio migliore, induttori in argento nonché un tweeter con magnete in AlNiCo e un altoparlante principale migliori (che ha pure bobine mobili in argento). È disponibile anche un'ampia gamma di impiallacciature, così dovreste riuscire a trovare qualcosa che si abbini alla vostra stanza (a meno che siate tipi da nero pianoforte o bianco, nel qual caso non posso fare nulla per voi).

I diffusori sono progettati per il biwiring per mezzo di connettori AN(UK) in argento, piuttosto eleganti, e questo si è rivelato un po' un problema - i miei soliti cavi di potenza Hitachi erano troppo corti per arrivare negli angoli! Ora, avrei potuto prendere la via del fai-da-te con uno dei progetti di TNT-Audio, ma la Audio Note è venuta in soccorso con un bel po' dei suoi cavi AN-Lexus in biwiring. Mi sono assicurato di provarli prima con altri diffusori per verificare le differenze e, sì, sono meglio degli Hitachi - comunque, tutti i confronti con i miei diffusori abituali sono stati fatti con gli AN-Lexus per ridurre allo stretto necessario le variabili.

[Diffusori AN-J Spe pannello posteriore]
Pannelli di compensato, connettori posteriori e sbocco reflex

Come amplificatori, ho usato sia l'Audio Note (UK) Oto SE sia il Canary Audio CA608LV. Come sorgenti, per il vinile ho usato sia l'AN(UK) TT 2 Deluxe/Arm 2 (II)/Io 1 sia il Linn Axis/AO Akito/Reson Etile, per i CD il Naim CD5.

L'ascolto

I diffusori sono stati inseriti nel mio impianto al posto dei soliti Living Voice IBX-RW3 e, se devo essere sincero, è stato un po' uno shock. La superba spaziosità e la profondità di campo degli LV sono state sostituite da un muro sonoro. Sicuramente non è qualcosa a cui sono abituato ma ho perseverato, e ad essere sincero sono contento di averlo fatto. Gli AN-J vedono la musica da un'altra prospettiva, nella quale il tutto è infinitamente più importante delle singole parti o degli aspetti hi-fi. Sedetevi tra di essi nel tradizionale punto di ascolto e li apprezzerete. Sedetevi fuori asse (anche piuttosto fuori asse va bene lo stesso) e li apprezzerete ugualmente, perché non avrete tutto a un tratto la sensazione di perdere la millimetrica (artificiale?) immagine. Il progetto, che prevede la collocazione negli angoli, conferisce ad essi l'impressionante capacità di pilotare la stanza, nel senso che la loro prestazione in gamma bassa è molto notevole. A questo punto, è stata necessaria qualche regolazione per evitare il rimbombo, perché la stanza veniva pilotata un po' troppo - un paio di centimetri all'interno della stanza e tutto si è sistemato.

Quindi, cosa otteniamo? Come ho detto prima, la prestazione in gamma bassa nella stanza è davvero piuttosto impressionante. Potete sentirli pilotare l'aria nella stanza, specialmente se ascoltate l'album Split the Atom dei Noisia. Si tratta di musica elettronica, superbamente prodotta, con una certa gamma bassa estrema. A meno di acquistare un subwoofer davvero grosso, difficilmente sareste spinti ad aumentare i livelli del basso - oh, io pilotavo i diffusori con un amplificatore da 10 W a circa metà volume... Questo non è il tipo di basso che ottenete da certi impianti male assemblati al Carnevale di Notting Hill. Non è fiacco, né lento, e nemmeno eccessivo. Non sommerge le altre frequenze e preserva le caratteristiche individuali degli strumenti, insieme alle relative velocità e attacchi.

Dal punto di vista stereofonico, i diffusori AN-J danno un po' l'impressione di essere a un concerto nel quale non ci sono evidenti informazioni davanti e dietro. Le voci e gli strumenti sono saldamente bloccati in uno spazio che va da sinistra a destra, ma anche se ascoltate qualcosa che ha informazioni esagerate davanti/dietro (pensate a qualcosa registrato in Q Sound (Immaculate Collection di Madonna è un buon esempio)), l'immagine si fermerà al bordo esterno dei diffusori. Il suono non si estende in avanti, come succede con i miei LV, e sembra bloccato tra i diffusori anziché diffondersi oltre essi. Detto ciò, poiché gli AN-J sono negli angoli, di fatto avete un'immagine che va da parete a parete, e anche a basso volume non c'è l'effetto buco nel mezzo - il muro sonoro resta, indice del fatto che una buona accoppiata lavora per preservare la coerenza del campo sonoro. Una veloce occhiata al sito AN(UK) sottolinea, tra le spiegazioni tecniche, un rigoroso processo di abbinamento tra altoparlanti, per cui non posso fare a meno di pensare che loro non perdano tempo in quella che deve essere un'operazione dispendiosa in termini di tempo e quindi di denaro.

Allora perché sono saltato dalla prestazione in gamma bassa all'immagine? Beh, il motivo è che ho la sensazione che per i potenziali acquirenti sia importante non farsi fuorviare dalla mancanza di informazioni spaziali tridimensionali e prestare attenzione alle informazioni musicali. Similmente a quanto accaduto con altri prodotti AN(UK) che ho provato, l'aspetto che resta impresso nella mente non è una singola prestazione, ma semplicemente il fatto che vi siete goduti quel disco e vi domandate come suoneranno gli altri, così tirate fuori qualcos'altro e prima di rendervene conto è trascorso un sacco di tempo e vi siete persi l'ultimo episodio di The Mandalorian o lo sci olimpico o qualunque altra cosa avevate programmato per la serata.

Ma devo essere critico, per cui... salendo nella banda di frequenze, gli AN-J restano notevoli e riescono a veicolare il messaggio. Facendo sempre riferimento all'album dei Noisia summenzionato, gli AN-J sono in grado di seguire i giri dei sintetizzatori e delle drum machine con un'estensione in gamma alta sufficiente ad evitare asperità - raramente mi sono trovato a dover toccare la manopola del volume (a parte alzarlo). In termini assoluti, la prestazione in gamma alta estrema può comunque essere migliorata con l'uso accorto di piedini migliori delle punte fornite per gli stand. Ho ottenuto risultati superbi con i piedini Lehmann Audio 3S, che hanno migliorato il tono e il dettaglio degli strumenti, liberando il suono verso l'alto e all'esterno dei diffusori. Difficilmente definibili costosi a 200 euro per quattro (quindi circa il 5% del costo dei diffusori AN-J), essi hanno ulteriormente aumentato la dinamica e in nessun modo le punte originali sono state migliori sul mio pavimento piastrellato. Sono senz'altro una valida aggiunta per coloro tra voi che hanno pavimenti piastrellati o gli attuali pavimenti in legno alla moda. Naturalmente per voi può essere diverso, ma nel mio caso l'esperimento è stato proficuo.

Dal punto di vista dell'amplificazione, ho decisamente preferito l'Oto SE (dello stesso produttore) al mio Canary Audio CA608 LV. Non c'era nulla di intrinsecamente sbagliato nel suono del Canary - semplicemente sembrava un po' rimbombante con gli AN-J. Lo sprint extra che il Canary fornisce, rispetto all'Oto SE (che funziona favolosamente con i miei LV), rendeva gli AN-J semplicemente un po' troppo eccessivi per i miei gusti e il fluire musicale che i diffusori sono in grado di offrire tendeva a scomparire per essere sostituito da un suono molto meno delicato. L'Oto SE è sicuramente un partner migliore in questo caso (come potreste aspettarvi/sperare da un prodotto dei medesimi progettisti, se devo essere sincero), sebbene il Canary, comunque, si prenda la rivincita con i miei IBX RW3. Come spesso capita in hi-fi, la sinergia è importante; trovare quella giusta è gratificante e vale la pena spenderci del tempo.

Un po' di filosofia...

Nel periodo della recensione ho parlato con il mio rivenditore locale AN(UK) di Tolosa, il quale ha detto di avere avuto difficoltà nel vendere questi diffusori perché sono “esclusivi”. Posso capire il motivo, poiché gli AN-J sono completamente diversi da quasi tutti gli altri diffusori che ho ascoltato, eppure in realtà li descriverei come universali finché si vuole ascoltare quello che c'è sul disco e rinunciare ad alcuni aspetti dell'hi-fi dei quali siamo tutti così entusiasti. Ed è qui che si presenta la sfida - sicuramente, dal suo punto di vista il negoziante deve convincere i clienti a pensare un po' fuori dagli schemi. Tutti noi abbiamo la tendenza a seguire le mode e a stare lontani da un approccio differente. E, forse, è qui che tutti noi ci sbagliamo, lasciandoci scappare alternative fattibili (e forse anche preferibili) alla tendenza dominante.

È successa un'altra cosa durante la permanenza degli AN-J nella stanza d'ascolto; la signora Budd ha tirato fuori la domanda seguente: «Perché da una ventina d'anni mi dici che i diffusori devono evitare pareti e angoli, e adesso c'è una coppia di diffusori negli angoli della stanza?» Ottima domanda. Fortunatamente, sul sito Audio Note ci sono informazioni sufficienti per spiegare in dettaglio il perché, ma prima che potessi finire mi sono reso conto che questo era uno di quei casi in cui “lascia perdere finché sei in tempo” è decisamente la strategia migliore!

Conclusioni

I diffusori AN-J sono stati un prodotto interessante da provare, perché mi hanno obbligato a riconsiderare le mie priorità in termini di ciò che voglio da un impianto hi-fi. La domanda ovvia è: rinuncerei ai miei IBX-RW3? Non del tutto - hanno una capacità di guardare dentro meravigliosa che la versione degli AN-J provata non è in grado di offrire del tutto - forse perché gli LV costano il 30% in più e quindi il confronto non è del tutto alla pari; mi aspetto che una versione superiore degli AN-J aumenti ulteriormente la risoluzione per un confronto equo con gli LV. Tuttavia, se partissi da zero con un budget simile al costo degli AN-J, allora li prenderei seriamente in considerazione. Sono abbastanza facili da collocare, molto facili da pilotare e hanno una qualità comunicativa che rimane costante ovunque li ascoltiate. Così come tutti dovrebbero ascoltare un LP12, prima o poi, nel corso della vita (anche solo per essere sicuri che non piace), da appassionato di hi-fi consiglierei di ascoltare una coppia di questi diffusori. Non sono per tutti, ma se coincidono con ciò che secondo voi un impianto hi-fi dovrebbe fare, allora potreste scoprire che nient'altro potrebbe farlo.

Oh, tra l'altro, lo shock che si prova quando li si toglie dall'impianto è molto maggiore di quello che si prova quando li si inserisce!

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