[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Diffusori Infinity Reference 1 mkII

Frizzante entry-level

[English version]

Prodotto: diffusori bookshelf Infinity Ref 1 mkII
Costruttore: Infinity - USA
Prezzo al pubblico: 200 Euro (390.000 lire) (coppia)
Distribuito in Italia da: Kenwood Italia SpA
Recensore: Lucio Cadeddu

[Infinity Ref 1 mkII]
Infinity Reference 1 mkII

Credo non occorra presentare Infinity ai lettori di una rivista HiFi, quindi spenderò solo poche righe per ricordare che si tratta di uno dei più grossi costruttori di diffusori al mondo, con circa 25 anni di esperienza specialistica nel campo e che, con alcuni modelli piuttosto impegnativi, ha fatto la storia del'HiFi.
Il modello in prova è quanto di più economico l'Azienda statunitense offra al pubblico audiofilo. Si tratta di un due vie tradizionale in bass reflex a sbocco posteriore con woofer da 13 cm rivestito in grafite e tweeter ad emicupola dorata da 10 mm in polimero e dotato di rifasatore anteriore.
Il biwiring, come è logico in un prodotto di ridotto impegno economico, non è previsto. Il mobile è disponibile in livrea nera e color legno chiaro (simil-quercia) e presenta i bordi del frontale arrotondati per minimizzare fenomeni di diffrazione.
I dati dichiarano una risposta in frequenza tra 65 Hz e 20 kHz entro +/- 3 dB, una buona sensibilità di 89 dB, impedenza nominale di 6 Ohm e potenza consigliata tra 10 e 50 watt. Le dimensioni sono 19,8 (L) x 34,4 (A) x 20 (P) cm ed il peso si attesta intorno ai 6 kg per cassa.
Le Infinity Ref 1 mk2 sono facilmente reperibili anche nei grossi centri commerciali (Eldo, per fare un nome) dove le ho notate varie volte a prezzi da superofferta speciale, anche molto al di sotto del listino di 390.000 lire.

Le Ref 1 mkII non sono disponibili nel catalogo americano di Infinity ed infatti sul retro del diffusore la targhettina recita un Made in Denmark che fa sospettare una realizzazione, dietro specifiche della casa madre, pensata esplicitamente per il mercato europeo. È un fenomeno piuttosto diffuso e, tanto per citare un altro marchio americano noto che fa uso della stessa politica, ricordo che anche JBL ha una serie di diffusori realizzati in Europa (Danimarca, ancora) esclusivamente per il mercato europeo.

Le Ref 1 mkII sono state testate per un lungo periodo nei miei due impianti di riferimento ed in due ambienti differenti.

Frizzanti entry-level

Le Infinity Ref 1 mkII sono diffusori molto economici e di questo bisogna esserne ben consci per poter affrontare con spirito giusto una loro eventuale prova d'ascolto e per poter leggere queste righe col dovuto grano salis.
Ricordiamoci dunque che un diffusore economico andrà acquistato/ascoltato prevalentemente in grandi centri commerciali dove se si è fortunati lo si potrà valutare inserito in una "parete" di diffusori in rapida commutazione gli uni con gli altri. In questa situazione così aberrante, il consumatore medio sceglie, 99 volte su 100, il diffusore che lo colpisce di più al primo impatto e cioè quello che fa più bassi e che è più brillante degli altri.
Un diffusore equilibrato e corretto timbricamente, da una comparazione fatta in questo modo, ne esce sconfitto praticamente sempre.
Alla Infinity lo sanno bene e quindi altro non hanno potuto fare che caratterizzare timbricamente questo loro entry-level che si presenta dunque piuttosto brillante sulla gamma medio-alta e con un basso d'impatto nella zona dei 100 Hz.
Tuttavia, il piccolino è pur sempre di nobile stirpe, quindi conserva una dignità che non lo fa mai andare sopra le righe. Così il basso si mantiene veloce e abbastanza pulito, sebbene sotto i 100 Hz non ci sia moltissimo. Rifugge dalla tentazione di produrre il tipico basso da HiFi economico tipo boom-boom che tanto piace ai ragazzini.
Un bel basso, pulito, non molto profondo ed un po' caricato intorno ai 100 Hz. Salendo si incontra una gamma media dove la porzione più alta la fa da padrone assoluto. Di conseguenza voci molto presenti e un po' sparate "in faccia", con accenni di nasalità, metallicità e ruvidità tipiche in diffusori di questa fascia di prezzo.
Il problema più grosso lo si incontra oltre i 3500 Hz, frequenza di taglio del crossover, frequenza oltre la quale interviene il tweeter. E qui cominciano i dolori. Il componente è invero molto economico ed il suo suono è, pricipalmente, privo di armoniche. Di conseguenza i piatti della batteria sembrano tutti uguali, producono tutti lo stesso suono tizz-tizz monocorde e decisamente poco piacevole.
Non è un problema di livello eccessivo del tweeter, quanto piuttosto di qualità vera dell'altoparlante, decisamente al di sotto della media del resto del diffusore e certamente peggiore del woofer.
Comunque, a conferma del fatto che il nostro cervello è un equalizzatore portentoso, dopo un paio di giorni che le Infinity Ref 1 mkII stazionavano nel mio impianto "piccolo", mi sono quasi abituato al loro suono, trovandolo alla fin fine piacevolmente aperto e vivace.
Ecco, forse è proprio questo l'aggettivo giusto: le Ref 1 mkII sono diffusori vivaci, frizzanti e "presenti". Fanno sentire la loro presenza. Di morbido e vellutato hanno davvero molto poco.

Dinamica

Gli 89 dB di sensibilità dichiarata, ad orecchio, ci sono tutti, ed i 6 Ohm di impedenza nominale rendono la Ref 1 una cassa che suona piuttosto forte anche con amplificatori di basso wattaggio, come quelli cui verrà realisticamente collegata.
Alzando il volume la timbrica non si scompone più di tanto e, fin dove può, la Ref 1 non si mette a strillare fastidiosa, anzi. La velocità del woofer rende il suono piuttosto dinamico e "svelto", sempre tenendo in considerazione la classe di prezzo.
Se amate ascoltare a volumi elevati le Infinity non si tireranno indietro e durante le varie prove si sono dimostrate capaci di digerire anche notevoli quantità di watt, sonorizzando a volumi accettabili anche l'altra sala d'ascolto (30 mq).
Quindi, anche dal punto di vista dinamico, resta la sensazione di un diffusore "vivace".

Immagine 3D

L'impostazione un po' brillante certo non aiuta, da questo punto di vista. Il suono è sempre un po' "in your face" - come direbbero gli inglesi - cioè un po' sparato in faccia all'ascoltatore e quasi niente rimane dietro le casse. Peraltro, si fa fatica a liberarsi dalla sensazione che il suono provenga da dentro le casse.
Si riesce ad ottenere un qualche miglioramento ed anche una scena accettabile, angolando fortemente le casse verso il punto d'ascolto. È chiaro che in diffusori di questo impegno economico (e target) andare a cercare il parametro dell'immagine sonora fa un po' sorridere, l'acquirente medio di questo diffusore probabilmente ignora persino di cosa si tratti.

Lamentele

Dal punto di vista costruttivo c'è da segnalare 1) il reflex posteriore, che causa non pochi problemi nel caso di posizionamento vicino ad una parete e 2) la sospensione del woofer in foam, dalla dubbia durata nel tempo. Ricordo che la schiuma (foam) dopo un certo numero di anni (da 8 a 10) subisce l'attacco degli agenti atmosferici e si sbriciola, contrariamente alla gomma che rimane intatta (anche se si indurisce un po'). C'è anche da dire che per un diffusore così economico è senza senso pretendere che si preservi nel tempo. Con le attuali leggi di mercato, specie per il consumer, già l'anno prossimo ci sarà un prodotto analogo, magari anche migliorato e pure ad un prezzo inferiore...quindi...
Le connessioni accettano cavo spellato, banane e forcelle e non sono troppo scomode da usare. La mancanza di biwiring non è, in questo caso, da considerarsi un difetto, anzi.

Dal punto di vista sonoro, se si è pronti per un suono un po' vivace e certamente più adatto alla Musica moderna elettrificata piuttosto che alla cameristica, le Ref 1 mkII possono essere considerate adattissime allo scopo. Continuo però a pensare che un tweeter di qualità appena superiore potrebbe, con poche lire, far fare un salto di raffinatezza a questi diffusori.

Consigli d'uso

Per quanto riguarda il posizionamento, consiglio una media distanza dalla parete posteriore, onde evitare interferenze con lo sbocco del reflex. Supporti piuttosto alti e, magari, dei piedini in gomma morbida tra diffusore e supporto potrebbero aiutare molto. Provare anche ad angolarli verso il punto d'ascolto per una migliore immagine.
Se proprio li si deve mettere all'interno di una libreria o di uno scaffale, si cerchi di lasciare il maggior spazio possibile tra diffusore e parete posteriore. Anche in questo caso, dei piedini in gomma potrebbero aiutare a contenere eventuali risonanze e ad addolcire un po' il carattere vivace delle Ref 1 mkII.
Amplificatori anche di pochi watt (20, 30 bastano) saranno i loro partners ideali, da evitare accoppiamenti con oggetti troppo brillanti anche se, in questa fascia di prezzo, è difficile evitarli. Un buon cavo che ben si adatta a queste casse, è il nostro progetto autocostruito TNT Star. Inutile spendere cifre elevate.

Conclusioni

Se riuscite a prenderle in una delle offerte che ho citato, cioè per un prezzo intorno alle 250 mila lire, non dovete pensarci molto su, purchè siate consci che i miracoli non sono di questa terra. Per un "primissimo" impianto, per un secondo impianto senza impegno o come diffusori in un sistema surround sono una buona scelta.
Il nome ben conosciuto e diffuso consente anche una facile rivendibilità nel mercato dell'usato.
Al prezzo di listino mi sembrano invece un po' "overpriced", specie considerando la bassa qualità del tweeter utilizzato.
Per circa 400.000 lire la concorrenza italiana in tema di diffusori comincia a farsi molto temibile.

© Copyright 2000 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]