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Alternative alle punte a costo zero

Dopo aver letto l'articolo Punte & C. vien da chiedersi se esistano delle alternative economiche all'utilizzo delle punte coniche che si trovano in commercio.
La risposta è, ovviamente, affermativa e, come ormai consuetudine di questa rubrica, le cifre richieste per le alternative proposte sono molto basse se non prossime allo zero.

Nella sedia della professoressa

Uno degli scherzi più di moda tra i banchi di scuola era, ai miei tempi, mettere le famose puntine da disegno sulla sedia della professoressa più antipatica.
Quello scherzo e quelle puntine tornano oggi utili per sostituire in modo economicamente indolore i famosi coni in ottone o in altri più esoterici materiali.
Cercate le puntine da disegno più grandi che riuscite a reperire.
La testa della puntina andrà posizionata o, meglio ancora, incollata sotto l'apparecchio da trattare. La punta, piuttosto acuminata ma che potrete sempre aguzzare ancora con una lima per metalli, poggerà sul ripiano del tavolino o del mobile portaimpianto.
Per salvaguardare l'integrità delle superfici dove andranno a poggiare le punte sarebbe meglio utilizzare dei sottoconi come quelli da 100 lire l'uno che proponiamo in questa stessa rubrica.
Il principio di funzionamento delle punte rimane lo stesso, a cambiare, e di molto, è il costo. Certo, esteticamente non è il massimo, ma meglio provare con queste punte a costo zero per valutare se l'appareccchio in questione accetta di buon grado tale accoppiamento rigido con l'ambiente circostante.

Viti passanti

Questa soluzione, anch'essa a costo zero, può essere utilizzata solo nel caso in cui dovessimo dotare di punte un ripiano o altri sistemi analoghi.
In questi casi è infatti estremamente semplice ed efficiente l'utilizzo di viti passanti meglio se anche autofilettanti.
Ad esempio, nel caso di un ripiano basterà segnarsi sulla faccia superiore la posizione ideale per le punte (ricordo: sempre tre) e poi lavorare di trapano con punta molto più sottile rispetto alle viti che vogliamo utilizzare.
Lo scopo di questa precauzione è quello di evitare che la vite si inserisca nel ripiano in modo non perfettamente perpendicolare, fenomeno molto comune quando si lavora di cacciavite con le autofilettanti da legno.
Disponendo invece di un *invito* perfettamente perpendicolare, facile da eseguire col trapano, sarà molto più difficile commettere questo genere di errori.
Una volta che le viti sono state inserite con forza nel legno e le rispettive teste annegate dentro il ripiano avremo a disposizione tre magnifiche punte, perfettamente solidali con la struttura e della lunghezza desiderata.
Ad esempio se il ripiano è di 1 cm di spessore utilizzeremo delle viti lunghe 3-4 cm, diametro e materiale sono secondo il nostro gusto.
Volendo si possono scegliere delle viti in ottone, eventualmente da lucidare con Sidol, per un risulato estetico superiore.

Avendo l'accortezza di utilizzare delle viti non troppo lunghe e di disporle a qualche cm dai bordi del ripiano sembrerà che questo resti sospeso sul piano d'appoggio grazie a misteriosi cuscini d'aria.
Ovviamente lo stesso trucco si può usare con le puntine da disegno.

Biglie e Co.

Si tratta di una soluzione semplice ed estremamente economica per dotare di *punte* qualsiasi (o quasi) apparecchio HiFi.
Quasi sempre i piedini di appoggio sono cavi perchè al loro interno è alloggiata la vite che fissa il piedino stesso al telaio, quindi possono tenere in sede una piccola sfera di acciaio oppure una biglia di vetro.
Quelle da me utilizzate hanno un diametro di circa 1 cm e sono in acciaio, in pratica sono sfere da *cuscinetti a sfera*.
E' vero che non sarà come una vera punta tornita, ma questa soluzione è molto più economica e veloce, costringe però ad avere un piano veramente *piano* poichè i punti di appoggio rimangono 4 e quindi la stabilità può essere critica.

Io ho verificato buoni risultati su un vecchio CD Philips 473, lo uso attualmente (sfere di acciaio) con il Rotel 965 Discrete e sotto l'ampli Audio Innovation 500 sui quali a dire il vero le differenze sono minime.
Non sono avezzo all'uso di termini complicati ma dicendo che il suono diventa più pulito, più dettagliato, dovrebbe rendere l'idea.

Punte da...legno

Esistono in commercio delle punte piuttosto economiche che, stando alle prove sul mio impianto che non è molto *esoterico* danno buoni risultati pur essendo un po' scomode.
Si tratta di piccoli cilindri d'acciaio con un piccolo collare e una punta moooolto acuminata (i polpastrelli la adorano) che servono come riferimento per fare i buchi nel legno, buchi nei quali andranno poi infilate le spine in legno usate per unire i pannelli o cose del genere.
Questi cosi si trovano nei centri bricolage, reparto *cose per lavorare il legno* in diametri vari (6, 8 o 10 mm.) e costano circa mille lire l'uno.
Come sottopunte uso le mini-50 lire, che risultano stabili perchè già col peso del giradischi (quei normali 5/6 chili) le acuminatissime e durissime punte le incidono leggermente e quindi *si scavano* un piccolo posto.

Conclusioni

Mi rendo conto che queste tre proposte (grazie all'amico Marco Perale per quella delle biglie e a Christian D'Urso Forino per le punte da legno) possano apparire un po' irriverenti a causa della loro estrema economicità ma vi possiamo assicurare che l'efficacia è garantita.
Forse non si potranno ottenere gli stessi risultati che si hanno con le punte coniche da 15/20.000 per terzetto, e dico forse.
Prove effettuate a confronto non hanno tuttavia dimostrato questa presupposta schiacciante superiorità.
Ricordiamoci inoltre che alcuni apparecchi non gradiscono l'accoppiamento con punte per cui prima di spendere nell'acquisto dei coni in metalli preziosi forse val la pena tentare con uno dei sistemi proposti.

Inoltre, fatto che qui a TNT non ci stanchiamo mai di considerare importantissimo, sono molti gli audiofili o, meglio, gli aspiranti tali che non se la sentono di spendere anche cifre modeste per accessori sull'efficacia dei quali sono sempre molto dubbiosi.
Farglielo capire *a costo zero* è un bel modo per cominciare.
Non solo, questi piccoli trucchetti, banali ma astuti, sono lo spirito stesso che anima o dovrebbe animare l'audiofilo vero: quello della sperimentazione e della ricerca del buon suono attraverso piccole grandi cose, in altre parole la Passione per l'ottimizzazione del proprio impianto.

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu, Marco Perale e Christian D'Urso Forino

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