Visita della mostra High End 2019 a Monaco

Parte II

Visitatore: Carlo Iaccarino
La mostra si è svolta dal 9 al 12 maggio 2018 presso il M.O.C., centro fieristico di Monaco di Baviera, in Germania
Scritto: Luglio 2019
Sito web ricco di informazioni: High End Society

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Vecchi e nuovi amici...

Non poteva mancare anche quest'anno il saluto ai nostri amici greci di LAB 12.
Stavolta, rispetto all'anno scorso, c'è stato un progresso straordinario! Ora il sentiero è tracciato: basta seguirlo e, l'anno prossimo, lasciare il Sig. Vichos saldamente al timone del laboratorio.... ad Atene :-)
LAB 12 - Staff
Mi hanno detto che anche quest'anno è andata loro bene, che hanno raccolto buone risposte da parte di diversi mercati anche extraeuropei. Hanno finito lo sviluppo del pre phono a valvole Melto 2, ora venduto a circa 3.800 Euro, telecomandabile, che permette modifiche "al volo" dei parametri di interfaccia per meglio adattarsi al fonorivelatore in utilizzo.
LAB 12 - Melto 2
Presentavano anche la nuova versione Reference del loro convertitore NOS a valvole DAC ONE.
LAB 12 - DAC ONE Reference

Altri volti amici, stavolta quelli di AUDIODINAMICA.
AUDIODINAMICA - Staff
I nostri amici torinesi mi hanno detto che, dopo essere stati ospitati l'anno scorso fra i newcomers, hanno suscitato parecchio interesse da ogni parte del globo; naturalmente sono rimasti molto contenti della nostra recensione positiva, così positiva che Richard ha finito per comprarsi il SUT ;-)
Quest'anno avevano messo su un vero e proprio spazio espositivo, dove facevano suonare i loro apparecchi in due impianti, uno tradizionale, con ampli e casse, e l'altro più moderno (sebbene con una sorgente vinilica molto vintage), con le cuffie. Vi mostro questo secondo impianto.
AUDIODINAMICA - apparecchi
Da destra a sinistra, a fianco del giradischi, iniziamo, naturalmente col Becube SUT da 982 Euro, che si distingue per il suo frontale. Questo sta sopra il pre-phono BeCube Phono, da 2.212 Euro, il cui frontale presenta una linea di LED orizzontale. Alla loro destra c'è il prototipo del preamplificatore solo linea BeCube Line. Proseguiamo con due finali mono BeCube Mono Amp, da 2.048 Euro la coppia, la cui linea di LED sul frontale è diagonale. Su di loro si trova un modulo Becube Power, da 1.146 Euro: si tratta di un'alimentazione separata in grado di alimentare fino a 3 cubi, il cui frontale si distingue per la linea di LED verticale. Tutti i prezzi che ho scritto li ho tratti dalla sezione di e-commerce del loro sito.
Mi piace molto il modo che hanno scelto per "identificare" i loro scatolotti, riferendosi alle funzioni svolte da ciascuno, ma usando un segno grafico, anziché le solite (e spesso ipertecniche) sigle. Credo sia molto apprezzabile l'attenzione che hanno dato all'aspetto degli apparecchi. Naturalmente, c'è un duro lavoro per farli suonare al meglio, ma c'è anche il valore aggiunto dell'estetica studiata: potete avere il cubo in qualsiasi colore RAL che vogliate, hanno studiato le dimensioni dei lati dei cubotti rispettando precise proporzioni e, come si vede, una banale linea di LED è qui usata con una particolare ed insolita funzione: conferisce "movimento" al frontale e indica le funzioni che ogni singolo cubo sta svolgendo. M pare un ottimo esempio di quella abilità tutta italiana di valorizzare l'aspetto estetico di ogni prodotto, qui svolta in un modo peculiare e intelligente.

Restiamo in Italia, con la FONICA INTERNATIONAL.
Questa ditta produce una completa linea di altoparlanti planari isodinamici, normalmente indirizzata al mercato professionale dei bar, ristoranti e luoghi pubblici, dove si richiede una buona diffusione sonora, ma delle casse normali sarebbero fuori luogo, per motivi sia acustici che estetici. Lavorano anche al fianco degli architetti per confezionare soluzioni per ambienti domestici dove fondere eleganza e buon suono. I diaframmi planari se li producono "in house", ed anche il telaio presenta soluzioni proprietarie, per potere essere smontato ed accogliere la loro tela fonotrasparente completamente adattabile alle esigenze del cliente: si può avere di qualsiasi colore e ci si può stampare su qualsiasi disegno o foto. Per "saggiare" il mercato dell'Hi-fi domestica, si sono presentati con questo grande diffusore attivo in tre moduli (uno per via), chiamato LaGRANDE
Fonica International - LaGRANDE
Ovviamente, suonava ... grande e si è rivelata una buona scelta, visto che la loro postazione consisteva in un grosso spazio aperto all'angolo interno della grande Halle 1 a piano terra. Se ne sentiva il suono anche a distanza, ma, una volta approssimatisi a queste grosse " pareti di armadio" , se ne apprezzava anche la controllata direttività. Inoltre, come spero si veda nella foto, sono grandi, ma anche sottili, eleganti; in altri termini, non si impongono in ambiente, pur essendo ampie. Questa sensibilità estetica deve essere un sottoprodotto del lavoro con gli architetti.
Chiaramente, LaGRANDE è il loro modello maggiore; producono anche pannelli più piccoli, che formano la serie FLAG. Il più piccolo (il modello S) si può attaccare al muro, anche incernierandolo, così che resti in posizione di riposo aderente al muro e ad esso parallelo, sembrando un quadro (lo si può "vestire" come si vuole) mentre, quando serve, si " apre" ruotando sui cardini. I modelli più grandi (chiamati, indovinate un po'?, M e L) della serie Flag hanno i loro supporti da pavimento, in stile Maggies, se volete. Qui vedete Gianfranco Cincotta, di Fonica, appoggiato ad un modello M. I prezzi vanno dai 3.500 Euro la coppia fino ai 40.000 Euro per un paio di LaGRANDE attive.
Fonica International - Gianfranco Cincotta
Ole Lund Christensen dimostrava con grande entusiasmo i suoi diffusori dalla forma insolita sviluppati per la JERN.
Forse li ricordate dai miei precedenti resoconti: si tratta di piccoli diffusori a 2 vie, dal mobile realizzato in fusione di ferro. Sono molto pesanti e, dicono, altrettanto inerti. Possono suonare da soli o completati con un subwoofer, ed è così che erano messi in mostra, con un sub attivo ancora in via di sviluppo. Lo stesso modello di satellite si può avere in varie versioni, dipende dagli altoparlanti e dai componenti del crossover. I prezzi partono da 600 Euro ed arrivano a 4.000 Euro.
Diffusori Jern
L'impianto in funzione alla mostra si completava con quel grosso scatolotto nero che si vede sulla mensola superiore del mobiletto portaelettroniche: si tratta di un'elettronica "proprietaria" che svolge funzioni di DSP, crossover e DAC. L'Ing. Christensen lo sta usando per proprie ricerche, e non è per la vendita... almeno, questo è quello che mi ha detto ;-)

Naturalmente, alla mostra erano presenti anche i nostri amici di TRINAUDIO, che mostravano i loro modelli di amplificazione più famosi, come vedete nella mia foto, dalla quale spero emerga la bellezza degli involucri delle loro macchine.
Trinaudio
Avevano anche installato un impianto minimalista per ascoltare qualcosa, ma serviva solo a farsi un'approssimativa idea del tipo di suono e della funzionalità degli apparecchi.
Trinaudio

Aspettate... c'è dell'altro :-)

TECHNICS
Ok, lasciatemi iniziare così
FINALMENTE!
Technics SL-1210 Mk VII + Mixer
È dal ritorno di Technics sulla ribalta audio che aspettiamo di vedere di nuovo questa scena: due milleddue fianco a fianco di un mixer (in questo caso, un modello vintage della stessa Technics, non più in produzione... per ora...).
Ciò si è reso possibile a seguito della presentazione dell'ultima iterazione del 1200 specialmente progettata per il mercato dei DJ, lo SL-1200 Mk7.
Technics SL-1210 Mk7
Naturalmente, si tratta di un giradischi solo esternamente simile al 1200 tradizionale a cui eravamo abituati, perché beneficia degli innovativi sviluppi di motore, chassis e braccio derivanti dai progetti dei modelli maggiori, anche se, naturalmente, attuati non allo stesso livello di quelli, quantomeno dal punto di vista audiofilo.
Inoltre, Technics aveva messo su anche il solito impianto doppio per le demo audiophile, sempre molto affollate.
Saletta Technics
Protagonista ancora una volta lo SL 1000 R, stavolta con installati, oltre al braccio interno Technics, altri due braccetti, uno dei quali, quello in funzione, tangenziale.
Saletta Technics - SL 1000 R

SOUND UNITED
Come il nostro aggiornatissimo Direttore ha recentemente scritto, questo è diventato il più grosso conglomerato di marchi audio al mondo. Come si legge nel loro sito web, la Sound United comprende Denon, Marantz, Polk Audio, Definitive Technology, Polk BOOM, HEOS, Boston Acoustics and Classé", e ancora non compaiono Onkyo e Pioneer.
Alla mostra avevano approntato un grande impianto per esibire il loro nuovo acquisto, Classé. Il nuovo preamplificatore Delta da 11.000 Euro ed i nuovi finali mono Delta da 12.000 Euro e da 300 W (i primi 30 in classe A...) facevano davvero cantare la coppia di grossi diffusori della Fink Team che vi era connessa.
Finali mono Classe Delta
Sorgente era il meraviglioso bobine Studer che si vede vicino al pre Delta.
Preamplificatore Classe Delta Pre e registratore a bobine Studer
Come avrete notato, sullo sfondo compare anche un impianto completo Marantz: anche quello veniva dimostrato nella stessa stanza e con le stesse casse, ma con risultati evidentemente inferiori. È il primo anno che in quella sala non si tengono le demo Marantz di Ken Ishiwata: mi hanno detto che Ishiwata non sta neppure più con Marantz, Forse questo fatto - sorprendente, almeno per me - potrebbe essere un effetto collaterale della recente crescita di questo gruppo di marchi audio. In ogni caso, loro erano felici di avere salvato Classé dal limbo in cui era caduta dopo l'acquisizione di B&W da parte di Eva Automation (qualcuno diceva che i Cinesi neppure sapevano che, con B&W, avevano acquisito anche gli asset di Classé). Ciò ha consentito a S.U. di ampliare e differenziare la propria offerta di marchi - il che significa pure che difficilmente vedremo un amplificazione top di Marantz o un integrato Classé accessibile. Sono curioso di vedere come differenzieranno l'offerta fra marchi un tempo concorrenti come Denon e Onkyo/Pioneer... Mi sa che dovrò attendere fino al prossimo maggio ;-)

YAMAHA
Eccoci al cospetto di un altro grosso marchio orientale che è recentemente tornato a dedicarsi all'audio puro e non sembra voler cambiare idea.
Per la mostra avevano allestito, nello spazio assegnato dentro una delle grandi Halle al piano terra, un pulitissimo e bensuonante spazio chiuso, dove il loro impianto suonava bene, sin dal primo giorno.
Yamaha
Qui in azione c'erano il grosso ed elegante giradischi a cinghia GT-5000 da 5.000 Euro, il preamplificatore dall'impostazione classica C-5000 da 7.000 Euro, il finale stereo da 100 W/ch M-5000 da 7.000 Euro, il lettore di CD e di SACD (con ingresso USB per funzionare da DAC) CDS-3000 da 4.000 Euro (nessun lettore di dischi ottici nella serie 5000, per ora...) e, infine, i bellissimi (per me, almeno) diffusori da supporto a 3 vie NS-5000 da 15.000 Euro.

TAD
Rimaniamo ad Oriente.
Ancora una volta uno spazio ridotto per l'esibizione di TAD, nel quale il loro impianto suonava corretto, ma non emozionava come succedeva negli anni passati quando occupavano gli spazi molto più ampi nell'angolo del corridoio di uno degli Atrium.
Saletta TAD
Comunque, quest'anno avevano finalizzato la produzione del loro diffusore da pavimento che l'anno scorso esibivano staticamente in forma prototipale; quest'anno era in piena funzionalità ed aveva anche un nome, E 1 TX, ed un prezzo, di 25.000 Euro la coppia. Forse troppo alto per ripetere il successo del diffusore da pavimento CE 1 di cui vi scrissi in passato ;-).
TAD E 1 TX

YAR
Ed ora, cambiamo completamente registro. Da grosse società industriali ad una piccola impresa artigianale. Entrambe dedicate al miglior suono ottenibile, ma la seconda con un approccio totalmente diverso. YAR mira a fornire alla clientela un'esperienza esclusiva, sartoriale, adattata ad esigenze e gusto del singolo cliente. Si parla di prezzi molto alti, ma anche di una parimenti elevata dedizione a fornire un prodotto e, soprattutto, un servizio esclusivo ed iperpersonalizzato (personalizzano il prodotto in base alle complete misure e caratteristiche della stanza in cui verrà chiamato a suonare, e restano almeno un paio di giorni in loco per la corretta installazione), con una maniacale attenzione ai dettagli - dove, notoriamente, risiede il Diavolo... ;-)
YAR

Come al solito, la mia foto è orribile, ma penso dia ugualmente l'idea dell'atmosfera rarefatta ricercata nell'esposizione; sfortunatamente, non riesce a trasmettervi la curatissima estetica dei componenti dell'impianto. Questo era formato dal B-yond, quell'affare dalla strana forma piazzato al centro e che svolge le funzioni di amplificatore ibrido (pre a tubi e finale dual mono in classe D) e di DAC (ESS 9028ES), e deve essere piazzato sul suo trespolo isolante dedicato, il Feeld; e dai due diffusori Y-der tenuti dai supporti che si vedono al suo fianco.
Anche i prezzi sono folli: circa 200.000 Euro tasse escluse. Però va detto che stiamo parlando di un oggetto che si piazza nella stessa categoria di, per esempio, un'auto della Pagani. Se vi sembra pretenzioso, ebbene, lo è. Ma si tratta di qualcosa che mostra chiaramente il gusto e le capacità produttive che il mondo riconosce ai marchi italiani che si muovono in questo settore da ricconi: sanno come fornire eccellenza a clienti che chiedono l'eccellenza. E, appunto, si tratta di una ditta italiana, nata a Torino da mente e braccia di Adriano Marconetto e Giancarlo Sopegno, quest'ultimo un volto molto noto nell'ambiente HiFi italiano.

LINDEMANN
Torniamo coi piedi per terra :-)
Ecco un bell'impiantino personale costruito attorno ad un paio di apparecchi della serie Limetree.
Il Limetree Network, da 985 Euro, un lettore di rete con DAC (2 x AK4452), capace di trattare segnale digitale fino a PCM 384 e DSD 256 (può anche trasformare il PCM in DSD prima di convertire il segnale in analogico). Può effettuare lo stream musicale dal web (nella foto, si vede in funzione il servizio di HighResAudio) ed è Roon-ready. Presenta un'uscita linea per pilotare, ad esempio, un paio di casse attive; o, come in questo caso, per pilotare l'ampli per cuffie Limetree Headphone da 595 Euro (il Network ha la sua uscita cuffia, comunque...).
LINDEMANN Limetree

CANTON
Restiamo in Germania. Quest'anno il marchio ha mostrato il nuovo modello della linea K, il diffusore da pavimento Reference 2 K, che verrà venduto a 14.000 Euro la coppia. Il diffusore da pavimento più piccolo al suo fianco è il Reference 5K, che si può avere sia in versione tradizionale passiva, per 7.000 Euro, sia in versione attiva, chiamata Smart Reference 5K e qui fotografata, a 8.500 Euro.
Canton Reference
Canton produce molti modelli di casse moderne. Ecco qui la Smart Vento 9, diffusore da pavimento a 3 vie che, per 4.400 Euro, presenta anche un'amplificazione interna da 600 W ed un modulo di ricezione con e senza fili, Ingressi digitali: USB, coassiale RCA, ottico; c'è anche un'uscita digitale coassiale RCA. Accetta in ingresso segnali senza fili via bluetooth 3.0 Apt-X. Presenta anche un ingresso analogico RCA/XLR. Ha pure l'uscita per il sub. Penso che questo modello sia un buon esempio di "bang for the buck".
Canton Smart Vento 9
Infine, vi segnalo qualcosa che mi è parsa molto interessante: lo Smart Connect 5.1, il piccolo scatolotto nero all'estrema destra del tavolo.
Canton Smart Connect
È un'elettronica che può fungere da hub per tutti i segnali, reindirizzandoli verso i diffusori senza fili di Canton. Riesce a gestire segnali DTS, ha una funzione interna Chromecast, è uno streamer capace di trattare segnali digitali fino a 24/96. Presenta anche degli ingressi HDMI (e, se non ho capito male, anche uscite con tale formato). Dovrebbe essere pronto per settembre, a circa 500 Euro.

KII
Proprio di fronte alla saletta di Canton, c'era la saletta della KII, un'azienda produttrice di un diffusore attivo governato da DSP. Avevano in mostra il loro KII 3, completo del modulo supplementare di espansione BXT. Si tratta di un sistema attivo che accetta in ingresso segnali digitali ed analogici. La sua particolarità risiede nel fatto che è governato da un DSP e presenta una potente sezione di amplificazione interna a commutazione. Al pari del mobile e degli altoparlanti, il software di programmazione del DSP gioca un ruolo importante nel risultato finale. Il sistema era dimostrato - devo dire, in modo molto efficace - anche inserendo e disinserendo il BXT (si può comandare il tutto con l'app dedicata dal vostro tablet che, come si vede a destra nella foto, era usato anche da segnalatore della funzione in uso), sistema che non solo governa i bassi, ma risponde anche attivamente alle caratteristiche dell'ambiente. Prezzi alti, qui (mi sono dimenticato di scarabocchiare alcunché...), ma bisogna sempre considerare che si compra sia il diffusore, sia un sistema dedicato di multiamplificazione...
Kii

WHARFEDALE
Ahhh.... ecco un po' d'aria fresca, calma e tradizione...
Quest'anno hanno mostrato la nuova edizione di un loro grande successo commerciale del passato, il diffusore da stand Linton Heritage, che per 1.000 Euro vi da molto del tradizionale e piacevolissimo "British Sound". I supporti sono necessari, e quelli in foto vengono 300 Euro l'uno e possono funzionare anche come raccoglitori di dischi, come suggerito nelle foto del sito web del produttore, con tipico understatement britannico :-)
Wharfedale Elysian e Linton
Naturalmente, questo marchio esponeva anche le nuove ammiraglie della serie Elysian, quantunque in una versione non definitiva, ma devo dirvi di essere rimasto parecchio interessato dal modello heritage ;-) Naturalmente, avrà aiutato la demo condotta da quel vero gentleman che è Peter J. Comeau, della Wharfedale, i cui modi gentili rendono sempre piacevole averci a che fare.

PLAYBACK DESIGNS
Vi voglio anche dire della bellissima esibizione di questo marchio statunitense, al cui vertice c'è quel tranquillo genio di Andreas Koch, uno degli uomini dietro al DSD, fra l'altro ;-)
L'impianto di quest'anno aveva il punto forte nell'enorme finalone (prezzo da definire, ma intorno ai 60.000 dollari) che vedete a terra nella foto, che pilotava un paio di diffusori della svizzera Stenheim. L'impianto suonava benissimo, almeno per le mie incompetenti orecchie.
Ma ciò che mi pareva di maggiore interesse, almeno per noi comuni mortali, era che l'impianto riproduceva un video di un concerto di una giovane e talentuosa pianista jazz, il cui audio, ad alta definizione, era in DSD e non nel comune - e più o meno compresso - PCM come avviene normalmente nei dischi Blu Ray. Naturalmente, si trattava di una cosa più unica che rara, resa possibile solo perché Koch aveva le capacità di truccare la sua sorgente (basata su meccanica Oppo e da 27.000 Euro) per estrarre lo stream DSD, mandarlo al suo DAC (da 25.000 Euro) e sincronizzare il tutto alla perfezione con le immagini del concerto inviate ad un proiettore (e, in seguito, al display a pannello piatto che si vede in foto). Cionondimeno, dimostrava che si tratta di qualcosa che si può fare e che, se sorge un interesse del pubblico, forse si potrà ricevere in streaming dal web contenuto audiovideo con traccia audio DSD...
Playback Designs - Stenheim

PRO-JECT
Anche quest'anno Pro-Ject ha organizzato la sua tradizionale "Piazza Vinilica".
Pro-Ject
Oltre ai giradischi, producono anche molte elettroniche, tutte dalle comode, piccole dimensioni, come si vede nel "muro" sottostante.
Pro-Ject
Fra le nuove piccole elettroniche di questo marchio austriaco (il cui capo ha recentemente acquistato il marchio Musical Fidelity da Antony Michaelson...), mi hanno intrigato due scatole: lo Stream box S2 Ultra da 700 Euro e il Pre box S2 Ultra da 350 Euro; aggiungete il vostro PC (magari con un abbonamento a Tidal), o, meglio ancora, un tablet su cui funziona l'app di Pro-Ject (come nella foto) ed un paio di monitor attivi, e state a posto con l'Hi-Fi e potete concentrarvi sulla musica :-)
Pro-Ject

ULTRASONE
Chiudiamo con qualcosa ancora diverso, un paio di " cuffie" IEM (in-ear monitors, monitor intraaurali) di altissimo livello.
Ecco a voi il modello Sapphire della Ultrasone, che presenta altoparlanti ad altissima tecnologia ed ultraminiaturizzati, per un risultato che le ha fatto guadagnare il titolo di migliore presso la stampa HiFi. Viene fornita con un buon numero di interfacce morbide per meglio adattarsi ai vostri canali auricolari. Il tutto funziona se il canale è isolato e tutta l'emissione sonora si comporta come previsto in fase di progetto. Sfortunatamente, nessuna delle interfacce che il gentilissimo addetto mi ha proposto sembrava adattarsi ai miei canali auricolari (forse è un segno...), ma, quando ho forzato il tutto con le mani a restare fermo al suo posto, il suono si presentava effettivamente pieno e quasi come se ascoltassi un normale diffusore, niente a che vedere con il suono "dentro la testa" al quale sono abituato quando uso le mie cuffie normali (vecchia scuola). Per pilotare le cuffie, la Ultrasone propone anche l'ampli/DAC portatile che si vede nelle foto piazzato fra un tablet che suona un pezzo e le cuffie sul loro supporto (non è necessario, va bene anche il vostro ampli cuffie, se ne avete uno). Si tratta di roba costosa (hey, è la cuffia migliore al mondo secondo una rivista), e siamo vicini ai 3.000 Euro. Ma c'è una promozione estiva: -15%; in pratica, l'ampli viene via gratis... Affrettatevi, se siete alla ricerca di una roba simile ad un tale prezzo ;-)
Ultrasone

Un altro pit stop

Beh, penso che possa bastare come "seconda parte". Segue una terza parte

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