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Come scegliere il giradischi

Un articolo apparentemente privo di senso. Ormai i CD hanno preso il sopravvento sul vinile che si sta avviando, lentamente, sulla strada del declino.
Allora perché un articolo che spieghi come scegliere un giradischi analogico ?
Le ragioni sono principalmente due:
Innanzitutto il mondo è pieno di furbi. Tutti i convertiti al digitale non aspettano altro che disfarsi al più presto dei loro vecchi LP.
Io vi consiglio di aiutarli in quest'opera altamente culturale e di appropriarvi caritatevolmente dei loro LP.
In secondo luogo, può essere che voi abbiate già in casa una discreta collezione di LP che magari non vi dispiacerebbe ascoltare al meglio. Col costo attuale dei CD, argomento al quale dedicherò molto spazio prossimamente, potrebbe essere conveniente continuare la ricerca ed arricchire la vostra collezione vinilica.
Qualunque sia la situazione un buon giradischi può aiutare.
Ma come sceglierlo ?
Cominciamo col dire che NON è vero che tutti i giradischi suonano uguali.
Se non avete mai sentito suonare un giradischi correttamente installato e regolato probabilmente non avete idea di quanto bene possa suonare un disco in vinile.
Il compito di un giradischi è estremamente difficile in quanto deve permettere alla testina di estrarre il maggior numero di informazioni dal disco. Tali informazioni sono racchiuse in spazi infinitesimi, quelli di un solco appunto, per cui ogni minima vibrazione, esterna o interna, del motore o del mobile, si trasforma in interferenza meccanica che ostacola la lettura corretta del disco. Tante micro-interferenze causano perdita di micro-informazioni e quindi un suono inascoltabile.
Altro parametro importantissimo è la corretta posizione della testina. Da questo dipende gran parte del risultato finale. Un errore di un millimetro può trasformare un suono sgraziato in una piacevole riproduzione musicale.
Spero di avervi convinto. Altrimenti continuate a leggere e capirete di più.

Quanto spendere ?

Supponiamo vogliate spendere il meno possibile. Il mercato dell'usato è l'unica soluzione.
A prezzi stracciati potete fare degli ottimi affari, basta sapere cosa cercare.
Non dovrei consigliare di comprare usato in un articolo per neofiti ma nel caso specifico dei giradischi un paio di dritte facili facili si possono dare, a patto che vogliate correre il rischio.
Cosa cercare ? Ecco i nomi: Thorens -tutti- e Rega Planar 2 e 3 tanto per limitarci a prodotti sicuri, diffusi e presumibilmente posseduti da esseri umani.
Ancora più facile ? Pioneer PL12 e 112 D, Era -tutti-, Garrard -tutti-. In particolare i primi due giradischi citati si trovano in quantità industriali ed a prezzi stracciati (se osano chiedervi più di 100.000 lire rivolgetevi pure alla Polizia). Lo so, i puristi storceranno il naso nel vedere citati due giradischi Pioneer di 20 anni fa. Bene, fareste meglio a farvi passare lo snobismo audiofilo perché i due citati godono di grande stima presso gli appassionati del vinile e basta dare un'occhiata alla costruzione dei due giradischi per farsene una ragione.
Non voglio aggiungere altro. È in cantiere su TNT uno speciale dedicato a questi nonnetti e ad altri loro coetanei.
Bene, abbiamo fatto dei nomi. Ma come capire se ci stanno per vendere una porcheria ? Diciamo subito che non è facile. Se il giradischi è a telaio rigido basta assicurarsi che il perno del piatto non sia rigato e che l'eventuale braccio non abbia giochi eccessivi.
Se il giradischi è a telaio sospeso su molle date un'occhiata anche a queste. Se l'oscillazione non è perfettamente verticale non è il caso di desistere, forse basta una buona regolazione ma di questo e di altro ancora parliamo in un altro articolo di questa sezione.

Se invece avete deciso di acquistare nuovo un giradischi di buon livello ci sono alcune cosette che dovreste sapere.
Dicevamo che estrarre il buon suono da un LP non è compito facile. Occorre dunque conoscere come sono fatti i giradischi per poter ottenere il massimo da essi.

Rigidi o sospesi ?

Semplicisticamente diciamo che i giradischi si dividono in due categorie: a telaio rigido o a telaio sospeso (controtelaio, come si dice comunemente).
Uno degli scopi che i progettisti di giradischi si pongono è quello della lotta alle vibrazioni esterne. poiché il sistema di lettura è sensibilissimo, esso può in pratica fare da microfono per suoni e vibrazioni che provengono dall'ambiente e dalle stesse casse. Alcuni progettisti credono fermamente che una struttura rigida e leggera possa ben contrastare la trasmissione di tali vibrazioni. Ecco quindi i giradischi a telaio rigido, come i Rega, tanto per citare quelli più conosciuti.
Altri ritengono invece che occorra isolare il più possibile il sistema di lettura dall'esterno ed ecco allora i giradischi con controtelaio (una sorta di telaietto che sostiene braccio e piatto) sospeso su elementi elastici, comunemente molle metalliche. Altri sistemi elastici sono in uso ma diciamo che le molle rappresentano l'approccio più diffuso al problema. Esempi classici: Thorens e Linn Sondek.
Non c'è un sistema migliore di un altro. Ogni approccio, se applicato con serietà, può produrre buoni risultati. Come regola generale e piuttosto intuitiva diciamo che i giradischi rigidi, più facili da installare dei loro colleghi molleggiati, presentano tuttavia altri problemi dei quali parliamo nell'articolo Come installare e regolare il giradischi.

Trazione diretta o a cinghia ?

Tagliamo corto e diciamo che la maggior parte dei giradischi di qualità hanno la trazione a cinghia. Pur esistendo un eccellente esempio di trazione diretta (Goldmund Studio e cugini), la trazione a cinghia è quella che offre le migliori garanzie di isolamento tra il motore, fonte di vibrazioni, e l'insieme piatto-testina. I teorici vantaggi della trazione diretta sono vanificati dall'alto costo dei motori di alta qualità e delle tecniche sofisticate da implementare per garantire un buon isolamento dal sistema di lettura.
Il fatto che la stampa specializzata di casa nostra (insieme ad emeriti colleghi internazionali) ci abbia letteralmente preso in giro facendoci credere che i giradischi giapponesi a trazione diretta fossero i *migliori* in assoluto semplicemente perchè esibivano misure tecniche *superiori* dovrebbe far riflettere sul come andrebbero considerate certe *campagne promozionali* che compaiono nella stampa del settore.
E vediamo anche di demolire la parziale scusante che questi signori utilizzano a discolpa di un errore di valutazione così clamoroso: "beh, a quei tempi..." lasciando intendere che non c'erano alternative.
Questo è semplicemente ridicolo: primo perchè i giradischi ben suonanti e ben progettati c'erano anche allora (Thorens in primis ma anche Era e Garrard) ed il mitico Linn Sondek LP12 apparve sul mercato già nei primissimi anni '70. A proposito sapete com'era considerato il Sondek di allora, davvero poco diverso da quello osannato di oggi, dai nostri *esperti* ?
Un giradischi *professionale* !!! Da sbellicarsi dalle risate.
Seconda ragione, ben più seria, le orecchie sono sempre esistite e per una rivista che si spaccia per *specializzata* considerare i giradischi tutti uguali dal punto di vista sonoro è davvero cosa grave.
Questa piccola parentesi, doverosa per far capire un po' di storia dell'HiFi ai novizi, serve anche per far meditare chi, ancora oggi, crede ciecamente in ciò che legge. Attenti, perchè di stupidaggini simili, volute o non volute non importa, ne possono scrivere ancora. E voi fessi che ci credete. Occorre dubitare sempre, anche di queste stesse righe che state leggendo in questo momento. Le opinioni vanno prese come tali, punto e basta.

Bene, possiamo andare avanti.
Dicevamo della trazione a cinghia. Se è l'ascolto fedele della musica che cercate la soluzione universalmente accettata è proprio quella della cinghia. Se cercate invece partenze a razzo e scratching selvaggio optate per la trazione diretta (e cambiate sito web).

Braccio dritto, ad S o tangenziale ?

Se sfogliate un Annuario alla voce bracci troverete che la maggior parte di essi sono dritti.
Quelli ad S sono praticamente scomparsi a parte un paio di lodevoli eccezioni (es. Alphason) e quelli tangenziali hanno dei costi proibitivi.
Le ragioni sono evidenti:
i bracci dritti sono più economici da costruire e quindi a parità di costo possono permettersi una qualità superiore;
hanno, normalmente, una massa minore dei cugini ad S;
sono più robusti e facili da installare dei tangenziali.
Inoltre, molti sostengono che suonino meglio. Qui, ovviamente, vale la stessa osservazione di sempre: non c'è un modo intrinsecamente migliore di progettare oggetti HiFi. Ogni approccio ha i suoi pro e contro. Tant'è che esistono eccellenti bracci tangenziali (ma costosi) e straordinari bracci ad S come gli Alphason. Dunque anche in questo caso nessuna certezza, solo una scelta progettuale che ha avuto, per varie ragioni, maggior successo di altre.

Testina MM o MC ?

MM sta per Magnete Mobile e MC per Bobina Mobile (Moving Coil). Sono i due principi di funzionamento in base ai quali si classificano le testine attualmente in commercio.
Le varianti sul tema (riluttanza variabile o altro) sono utilizzate solo da un ristretto numero di costruttori per cui non mi dilungherò su quest'aspetto.
La differenza fondamentale tra le testine MM ed MC è che queste ultime hanno una tensione d'uscita molto bassa (con le dovute eccezioni) per cui necessitano di uno stadio di pre-amplificazione ulteriore o di un amplificatore che sia predisposto già per tale tipo di testine. Inoltre le MC non offrono la possibilità di sostituzione dello stilo una volta usurato e di conseguenza si dovrà riacquistare l'intera testina, usufruendo di uno sconto se si rende quella usata. C'è da dire che questo è un handicap solo in apparenza in quanto nelle MM lo stilo rappresenta una buona parte del costo dell'intero fonorivelatore. Ancora, per le MC più diffuse ci sono ditte che si incaricano del *retipping* ovvero della sostituzione della puntina usurata.
Altre differenze sostanziali non ve ne sono, fatto salvo il fatto che le MC, normalmente più costose, godono della fama di suonare meglio delle MM.
Avrete ormai capito che anche questo è un discorso relativo e si trovano in commercio eccellenti MM che suonano altrettanto bene delle più costose e raffinate MC.
poiché questo articolo è dedicato ai neofiti diciamo che una buona MM unisce a prestazioni sonore elevatissime il basso costo e la facilità d'uso.
La cosa più importante cui si deve pensare quando si acquista una testina è, dati i tempi che corrono, la reperibilità dei ricambi. È inutile avere un oggetto splendido ma che una volta consumato lo stilo diventa inutilizzabile.
Poi occorre rispondere al solito dilemma: ogni quanto va cambiata la puntina ? La risposta è *dipende*. I fattori che influiscono sull'usura dello stilo sono così tanti che è difficile dare una risposta. Come *rule of thumb* diciamo che quando le prestazioni sonore cominciano a peggiorare, anche lievemente, è già tempo di sostituirla. Ispezionarla ogni tanto con una lente d'ingrandimento può aiutare a capirne lo stato d'uso.
Per quanto riguarda la manutenzione ed il montaggio rimando agli articoli specifici.
Infine quanto spendere. A meno che non vogliate acquistare un giradischi costoso (un milione o più) non è il caso di spendere più di 200/300.000 lire nel fonorivelatore.
Già con meno di 100.000 si possono acquistare ottime cose (un esempio su tutte, Grado). Ricordatevi che non è tanto il costo della testina ad influenzare il suono del sistema di lettura quanto il suo corretto montaggio e la sua sinergia meccanica e sonora col braccio, il giradischi e l'ingresso phono dell'amplificatore.

Conclusioni

Dopo questa ubriacatura di nozioni (giusto il necessario) vorrei tirare le fila di tutto il discorso.
Comprare oggi un giradischi può essere sensato e lo è sicuramente se avete sempre ascoltato il CD e non conoscete il suono del vinile. Potrebbe essere una rivelazione sconcertante come lo è stata per molti miei amici.
Dimenticatevi anche il mito dei dischi che si usurano, saltano e gracchiano. Un buon giradischi, ben tarato, tratta i dischi con cura e delicatezza, tanto che i molti LP che uso da anni (10 o forse più) per le mie prove d'ascolto, suonati centinaia e centinaia di volte, continuano a suonare bene, non saltano, non gracchiano e non invecchiano.
Inoltre non è necessario spendere cifre esagerate. La cosa migliore sarebbe quella di acquistare nel mercato dell'usato dove, con le dovute attenzioni del caso, si possono fare affari d'oro.
Ricordatevi che un giradischi decente, magari a cinghia e controtelaio, tipo un vecchio Thorens, se tarato e regolato a dovere fa impallidire la maggior parte dei lettori CD di medio prezzo.
Non vi chiedo naturalmente di crederci per fede, ci mancherebbe. Su TNT le Verità da prendere come Credo non esistono. Molto semplicemente vi consiglio di andare a sentire da qualche amico audiofilo, amante del vinile, o in qualche negozio serio che vende giradischi, un buon sistema di lettura analogico. Meglio ancora se potrete confrontarlo a casa con un lettore cd.

Se ciò non bastasse aggiungo anche che il giradischi è un oggetto HiFi che si fa amare, in grado di migliorare il proprio suono con pochi trucchi e che risponde alle vostre *attenzioni* come nessun altro componente audio, lettori CD inclusi.
Il giradischi analogico è l'ultimo oggetto di sana Cultura Audio che ci è rimasto.
Il resto sono bit ed effetti speciali.

© Copyright 1996 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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