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Come installare e regolare un giradischi analogico

Gran parte del successo e della fama di suono puro che il digitale si è guadagnata è immeritata. Diciamo che il digitale ed i CD hanno avuto un grosso aiuto, paradossalmente, dall'analogico.
Infatti è proprio a causa del fatto che il 90% dei giradischi analogici fossero mal installati e regolati che la gente comune riteneva (e ritiene tuttora) che gli LP suonino peggio dei CD e che dopo dieci ascolti siano da buttar via.
Il CD, bene o male, messo li' dentro al suo cassettino, suonicchia, senza troppa fatica. È normale che un lettore CD, anche economico, suonasse meglio di un qualsiasi giradischi, anche costoso, ma mal regolato.
Le cause che possono far suonare male un lettore CD sono ben poca cosa di fronte alla marea di problemi che possono inficiare la corretta riproduzione di un LP.
Di una parte di tali problemi ne ho già accennato nell'articolo introduttivo Come scegliere il giradischi, qui cercherò di spiegare almeno i primi rudimenti per installare e regolare a dovere un sistema analogico.

La base giradischi

Con base giradischi si intende, normalmente, il giradischi senza il braccio di lettura.
La prima cosa di cui preoccuparsi è quella di fornire un buon supporto al sistema di lettura. Esistono dei tavolinetti appositi, rigidi e leggeri, in metallo con ripiani in medium density nella maggior parte dei casi, che assolvono efficaciemente a questo compito.
Il tavolinetto ha la sua importanza anzi, come per le casse, esso è parte integrante del sistema di lettura. Risparmiate su questo ed avrete già inficiato in partenza il suono del vostro giradischi.
Se avete un pavimento elastico o bambini o animali in casa è auspicabile l'utilizzo di un tavolinetto a muro, tipo mensola. Molti audiofili ritengono persino che questa sia la soluzione sonicamente migliore in assoluto.

Una volta scelto il tavolinetto o la mensolina occorre pensare a dove sistemarlo. Preferibilmente il più lontano possibile dai diffusori, onde scongiurare o almeno minimizzare l'insorgere di problemi di rientro acustico (feedback).
C'è naturalmente un limite a quanto lontano possiamo sistemare il nostro giradischi: la lunghezza del cavo di segnale che va all'amplificatore. È chiaro che per ragioni tecniche e pratiche (uhm, economiche) non è consigliabile utilizzare metri e metri di cavo di segnale. Si tratta di cercare un compromesso ragionevole.
Se poi, come nella maggior parte dei casi, il giradischi sta nello stesso tavolino dell'amplificatore, allora il problema è risolto in partenza, un metro o anche meno sarà sufficiente. In tal caso, per tener lontano il sistema di lettura dalle casse, occorrerà giocare sulla lunghezza dei cavi di potenza.

Il terzo passo consiste nel mettere a livello il piano del tavolino. Basta una livella da muratore ed un po' -molta- pazienza per regolare l'altezza delle punte del tavolino. L'importante è che il tutto dovrà risultare molto stabile.

Siamo ora in grado di poggiare il giradischi sopra il tavolino.
Se si tratta di un giradischi a telaio rigido, senza molle o sospensioni di varia natura, tutto è molto più semplice.
Se il giradischi è a controtelaio flottante occorrerà innanzittutto sbloccare le viti che fissano il controtelaio al telaio, viti utili per evitare shock alle sospensioni durante il trasporto e la spedizione. Non è escluso tuttavia che tali viti siano presenti anche in giradischi a telaio fisso, nell'eventualità -remota- che il piatto sia già parzialmente inserito nella sua sede e pronto per funzionare.
Ora dobbiamo inserire il piatto, o il contropiatto, a seconda del sistema utilizzato, facendo molta attenzione perchè questa è una delle operazioni più delicate.
Il perno del piatto è una delle parti più importanti di un sistema di lettura analogico ed un suo eventuale, anche minimo, danneggiamento, può rivelarsi fatale.
Prima di inserire il perno nella sua sede assicuratevi di aver versato l'olio fornito dal costruttore all'interno. Non usate altri tipi di olio perchè questo potrebbe compromettere il corretto funzionamento del vostro giradischi. Ricordatevi che un giradischi, specie se di alto livello, è una macchina di altissima precisione, ottimizzata per funzionare con un tipo di olio specifico, con una sua ben precisa viscosità, esattamente come un'auto da corsa.
Fate scivolare attentamente il perno dentro la sua sede. Questa operazione può richiedere molto tempo se le tolleranze tra perno e sede sono molto strette o se l'olio è molto viscoso.
Collegate la cinghia alla puleggia del motore ed appoggiate ora il piatto sul contropiatto. Volendo, ma nel caso di prima installazione potrebbe non essere necessario, si può trattare la cinghia con del talco o con un prodotto spray per mobili. Serve ad abborbidirla ed a difenderla dagli agenti atmoferici, ozono in particolare. Seguite il manuale d'istruzioni per decidere se usare il talco, lo spray o nessuno dei due.

Fatto questo possiamo inserire il braccio nella sua sede, compresa la testina che ci saremo premurati di proteggere con un salvastilo.
A questo punto possiamo regolare le sospensioni, magari seguendo il manuale d'istruzioni fornito, perchè ogni giradischi fa storia a sè.
Come regola generale diciamo che un controtelaio è ben regolato quando le oscillazioni avvengono solo in senso verticale. A questo punto occorre nuovamente testare se il tutto è a livello. In particolare quel che ci interessa maggiormente è che il piatto del giradischi sia a livello.
Poggiamo sul piatto la livella e verifichiamo l'allineamento della bolla per diverse posizioni del piatto. Occhio ad eventuali bordi in rilievo del piatto che possono falsare la misurazione.
Esistono delle piccole livelle ad hoc per giradischi che si installano direttamente sul perno del piatto.

Il braccio

Inserito il braccio nella sua sede, facendo attenzione a non danneggiare le articolazioni ed i cuscinetti, si dovrà procedere alla regolazione della sua altezza (ove previsto). Per fare questo è necessario che la testina sia montata, anche non regolata (vedi più avanti), e le viti della stessa siano sufficientemente serrate così da evitare movimenti indesiderati e pericolosi.
Ora poggiamo un disco sul piatto, che avremo intanto completato del suo tappetino, e, senza accendere il giradischi, poggiamo la testina sui solchi delicatamente. Osserviamo ora se il braccio resta parellelo al disco oppure no e regoliamo l'altezza di conseguenza. Come regola generale, ma fortemente suscettibile di eccezioni, diciamo che è preferibile un braccio leggermente alto posteriormente, piuttosto che uno impennato anteriormente.
Le eccezioni a questa regola sono date essenzialmente dal profilo della puntina e dal come è stato inciso l'LP, visto che non tutti i perni incisori lavorano con gli stessi angoli caratteristici e non ultimo dai gusti personali di ogni audiofilo e dal caratterere sonoro dell'intero sistema.
In ogni caso, montatelo parallelo e non sbaglierete. Aggiustamenti fini potranno essere fatti in seguito ad orecchio.

Ora occorre regolare la forza d'appoggio e l'antiskating.
Facendo attenzione a non danneggiare la puntina, abbassate l'alzabraccio, tenete il braccio con le dita e mettete a zero l'antiskating (una rotellina, un pesetto o qualche altro marchingegno posto alla base del braccio).
A questo punto ruotate il contrappeso fino a che il braccio non resta perfettamente in equilibrio da solo, nello spazio tra il piatto ed il fermo del braccio stesso. La posizione assunta dovrà essere perfettamente orizzontale. Ruotate la ghiera numerata nel contrappeso fino a far corrispondere lo zero con la tacca presente nella canna del braccio.
Siete ora in grado di impostare correttamente la forza d'appoggio richiesta dalla testina che state usando.
L'operazione risulterà molto più precisa se, invece che fidarci della scala graduata del contrappeso, usassimo una bilancina di precisione apposita (ne ricordo una molto bella della Technics, credo fuori produzione ormai).

Una volta compiuta quest'operazione verificate nuovamente che la posizione zero del contrappeso corrisponda effettivamente alla condizione di equilibrio stabile orizzontale.
Normalmente le forze d'appoggio più comuni variano da 1,5 a 2,5 grammi.
Ricordatevi che la forza indicata dal costruttore della testina è solo, appunto, indicativa, e scostamenti di più o meno 0,5 grammi sono possibili, a seconda dello stato d'uso della testina (più è nuova, maggior peso sarà necessario, almeno inizialmente), della temperatura dell'ambiente e del tipo di suono che si vuole ottenere.
Da ricordare che pesi d'appoggio molto bassi fanno più danno di quelli superiori. Infatti, meno è la forza d'appoggio, più la puntina sarà libera di saltellare tra i solchi, distruggendoli. Sonicamente un peso maggiore aumenta i bassi ed addolcisce il suono mentre un peso inferiore sposta il bilanciamento timbrico verso l'alto, aumentando la sensazione di suono veloce e dinamico.

Ora potete impostare l'antiskating, di norma di valore uguale alla forza d'appoggio ma anche questo fortemente variabile e da valutare ad orecchio.
L'antiskating combatte la forza centripeta che tende ad attrarre la testina verso il centro del disco. Una corretta impostazione dell'antiskating si ha quando, osservando la puntina mentre legge i solchi, essa rimane in asse col corpo della testina, senza essere tirata ne' verso l'interno ne' verso l'esterno.

L'allineamento della testina

Veniamo al punto dolente, croce e delizia di ogni analogista che si rispetti.
È facile intuire che ogni braccio che non sia a lettura tangenziale (che scorra tangenzialmente ai solchi, cioè) è affetto da un errore di lettura, causato dal descrivere, durante il suo tragitto nei solchi, un arco di circonferenza.
L'ideale sarebbe ridurre al minimo possibile tale errore di tangenza. Ci sono a tal proposito due scuole di pensiero. La prima ritiene che è preferibile rendere nullo l'errore di tangenza a metà disco, mentre l'altra scuola propende per trovare due punti, uno all'inizio del disco ed uno verso la fine, dove l'errore di tangenza si annulla.
Io propendo per la seconda soluzione. Su queste pagine troverete, grazie al mio amico Steven Rochlin, una breve spiegazione su come allineare la testina secondo questa scuola di pensiero, ma non solo, per venirvi incontro ed essere ancor più al vostro umile servizio abbiamo deciso di distribuire GRATIS a chiunque ne facesse richiesta una raffinata DIMA da utilizzare all'uopo.

Consigli finali

Se tutte le procedure sin qui esposte sembrano a prima lettura complicate vi posso garantire che metterle in pratica è molto più semplice di quanto non appaia.
Inoltre, trascurate anche uno solo degli aspetti che abbiamo analizzato e vi ritroverete con un giradischi che suona male e che rovina i dischi.
Un setup eseguito a regola d'arte può far suonare bene anche un giradischi economico con una testina da 50.000 lire. Non potete immaginare quante informazioni musicali siano nascoste dentro i solchi di un LP, certo, non è affatto facile estrarle ma uno dei piaceri dell'Alta Fedeltà è anche quello di sentir migliorare il proprio sistema a poco a poco, con piccoli interventi dalla grande efficacia.

Ricordatevi che un giradischi ha bisogno anche di un certo rodaggio e preriscaldamento, pur senza arrivare all'esagerazione del lasciarlo sempre acceso, vi consiglio di farlo girare almeno un'oretta, o più a seconda della temperatura ambientale, prima di ascoltarlo seriamente.
Tutte le parti meccaniche, in particolare l'olio del perno e la cinghia, hanno bisogno della giusta temperatura d'esercizio per fornire le massime prestazioni, esattamente come per un'automobile alla quale non è buona norma, per la vita stessa del motore, richiedere il massimo delle prestazioni a freddo.
Un controllo periodico del settaggio del vostro giradischi è necessario per verificare che col tempo, le vibrazioni e l'uso, alcuni dei parametri fondamentali non si siano alterati.
A tal proposito date un'occhiata all'articolo sulla Manutenzione del giradischi.

Trattate il vostro giradischi ed i vostri LP con rispetto ed amore ed essi vi ricambieranno con un suono che vi farà scordare i bit, i dac ed i clock.

Un buon articolo in Rete (in inglese) su come regolare il giradischi è quello della brava Laura Dearborn su The Absolute Sound.

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

Come stampare questo articolo

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