Sistema operativo per server musicali Audiophile Linux

[Schermata del sistema operativo per music server Audiophile Linux]

e come costruire un server musicale a prezzo di costo

[English version]

Nome prodotto: Sistema operativo per server musicali Audiophile Linux
Produttore: Audiophile Linux
Costo: Gratis (le donazioni sono gradite)

Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Data recensione: Maggio 2015
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

Poco tempo fa ho recensito un software chiamato Fidelizer, che funziona con i sistemi operativi Windows, e serve a migliorare la qualità del suono proveniente da computer usati come server musicali. Per quelli che hanno delle perplessità di fronte alla prospettiva di dover pagare per le licenze di Windows e di Fidelizer, ecco qui il sistema operativo per l'uomo della strada, o almeno un possibile candidato.

In precedenza, mi ero occupato della seconda versione di Audiophile Linux in questa recensione, risalente al Novembre del 2013. Ne ero rimasto colpito, tuttavia Marko Lerota, che distribuisce Audiophile Linux, non era ancora soddisfatto del risultato, e voleva introdurre ulteriori miglioramenti. L'approccio che ha adottato è stato di abbandonare del tutto Linux Mint, ed usare al suo posto Arch Linux. In estrema sintesi, Arch Linux non è altro che un sistema operativo veramente essenziale, al quale lo sviluppatore deve solo aggiungere le funzionalità che gli interessano. Se ci pensate un attimo, si tratta di una strategia diametralmente opposta rispetto a quella di iniziare da un sistema come Windows, che integra già tutte le funzionalità, per poi disabilitare quelle non necessarie, utilizzando qualcosa come appunto Fidelizer. Audiophile Linux, al contrario, non ha quasi nulla nella sua configurazione iniziale, ed occorre aggiungervi tutte le funzionalità che servono per la riproduzione della musica.

Con la versione 3.0 di Audiophile Linux, Marko Lerota ha anche adottato un nuovo metodo di installazione, che consiste essenzialmente nel ripristino di una immagine. Ora, per quelli tra voi che non sono appassionati di informatica, l'immagine è una specie di istantanea del contenuto del vostro disco rigido, catturata al momento in cui quell'immagine viene creata. Molte persone usano queste immagini per fare copie di sicurezza del proprio sistema, nel caso in cui qualcosa vada storto. Per cui, invece di dover reinstallare l'intero sistema, i vari driver e le singole applicazioni software, il tutto viene ripristinato in un unico passaggio. Teoricamente, questo rende l'installazione di Audiophile Linux v3.0 molto più semplice. A questo punto, credo sia corretto avvertire tutti quelli che non hanno familiarità con i sistemi operativi Linux, che tali sistemi richiedono un po' più di impegno rispetto a Windows. Alcune configurazioni dovrete farle per conto vostro, e non potrete contare su qualche programma che le faccia per voi. Per queste persone, anche le configurazioni più semplici possono presentare aspetti oscuri, almeno all'inizio. Quindi, sebbene Audiophile Linux sia completamente gratuito, richiederà un po' di tempo e di sforzo da parte vostra per farlo funzionare correttamente, a meno che non abbiate già familiarità con altre distribuzioni di Linux. La parte complicata non è tanto l'installazione di Audiophile Linux 3.0, ma configurare correttamente la vostra libreria musicale. La mia opinione comunque, e lo dico avendo avuto io stesso qualche problema a configurarla, è che alla fine sia uno sforzo che vale la pena sobbarcarsi.

La prima volta che ho scoperto che era stata rilasciata la versione 3.0 di Audiophile Linux, avrei voluto provarla subito, ma c'era un problema: infatti stavo usando un computer configurato con il dual boot (cioè con due sistemi operativi differenti), con Audiophile Linux 2.0 e Windows 8. Purtroppo però, la modalità di installazione di Audiophile Linux 3.0 rende molto complicato metterlo in dual boot con Windows, ragion per cui avevo deciso di lasciare solo Audiophile Linux 3.0, visto che ero rimasto molto soddisfatto dei risultati ottenuti con la versione precedente. In seguito, il collega recensore di TNT, Mike Cox, mi aveva contattato per dirmi che era riuscito ad installare e far funzionare Audiophile Linux 3.0 e che, per quanto lo riguardava, era il sistema con la miglior qualità sonora che avesse mai avuto su un computer. A quel punto, mi sono deciso a prendere un altro computer sul quale installare Audiophile Linux 3.0, per farne il mio nuovo server musicale, e, dopo aver venduto qualche articolo su eBay, sono finalmente riuscito a mettere insieme i fondi necessari. In realtà, già sapevo quello che volevo: i soldi che avevo messo da parte dovevano essere destinati a qualcosa che fosse piccolo, silenzioso, e sufficientemente potente per farci girare Audiophile Linux 3.0. Questo significava una macchina equipaggiata con un processore Core 2 Duo (o superiore), ed almeno 2 GB di RAM. E doveva anche costare poco! Il candidato che ho scelto alla fine, era un HP Compaq Ultraslim DC7900 usato.

[Computer desktop HP Compaq Ultraslim DC7900 APL]
Il compatto PC Ultraslim ha le dimensioni ideali per il ripiano di un tavolino hi-fi

Le macchine di questa famiglia sono appena più larghe di un laptop ma, a differenza dei laptop, ci si può mettere le mani dentro molto più agevolmente. Progettati originariamente per l'uso in ufficio, possono però essere portati in giro quasi come un laptop. Inoltre, i modelli Ultraslim hanno l'alimentatore esterno, il che potrebbe essere un vantaggio nel caso in cui si desideri costruirsene uno “migliore” in seguito. Sufficientemente piccolo per essere appoggiato sul ripiano di un porta-elettroniche hi-fi, l'Ultraslim è anche piuttosto gradevole esteticamente, e presumibilmente vi eviterà lamentele da parte dei vostri coinquilini molto meglio di quanto non farebbe un computer di dimensioni standard. Certo, so bene che, al giorno d'oggi, si trovano macchine ancora più piccole, basate su processori Atom, ma costano decisamente di più. Invece, il modello che ho acquistato io è dotato di un veloce processore, con frequenza di clock di 3 GHz, e di 4 GB di RAM. L'unico lato negativo è che, così come sono fatti gli Ultraslim, non è possibile mettere il sistema operativo su un disco interno e la musica su un altro. Questo perché gli Ultraslim prevedono un solo alloggiamento per un disco da due pollici e mezzo. La soluzione è stata di rimuovere il lettore DVD interno, ed inserire al suo posto una slitta per una secondo disco, anch'esso da due pollici e mezzo. Ascoltando il consiglio di Marko Lerota, per mettere il sistema operativo ho acquistato un disco SSD (a stato solido, senza meccanica - NdT). I prezzi, per questo tipo di dischi, sono calati drasticamente, e gli SSD non sono più considerati un “bene di lusso”. Un disco da 60 GB basta per l'installazione di Audiophile Linux 3.0 e (al momento in cui scrivo) lo si può trovare a poco più di 30 sterline. Per la mia libreria musicale, ho acquistato un'unità disco meccanica da 500 GB (che è apparentemente la massima dimensione di un disco che possa essere messo nella slitta), per altre 33 sterline. Tutto insieme, il computer, i dischi e la slitta, mi sono costati 135 sterline, mentre l'Ultraslim DC7900 mi è costato appena 65 sterline, preso da pcefficientltd, che raccomando fortemente per la convenienza dei prezzi e la qualità del servizio, se desiderate seguire la mia stessa strada. Questi computer dovrebbero essere largamente reperibili anche in altri paesi. L'unico altro hardware di cui ho avuto bisogno sono state due chiavette USB, di 2 GB ciascuna, ed una da 1 GB.

[Il contenitore DVD usato per montare il secondo disco rigido]
La slitta su cui si monta il secondo disco rigido, al posto dell'unità ottica

La predisposizione del computer porta via poco tempo e chiunque dovrebbe riuscirci, a prescindere dal proprio livello di esperienza. Prima si toglie il coperchio dell'Ultraslim, dopo aver rimosso una singola vite sul retro (non serve nemmeno una chiave), mentre l'unità DVD si sfila dopo aver scollegato un unico cavo, dopodiché si può rimuovere l'unità interna dalla sua slitta, e sostituirla facilmente con una nuova unità disco, utilizzando solo un semplice cacciavite Philips. Con la nuova unità disco nella slitta, basta semplicemente riposizionare il tutto nel suo alloggiamento e, tirando una levetta, l'unità si allinea automaticamente nella posizione corretta. Infine, si ricollega il cavo al suo connettore. La seconda unità disco si posiziona semplicemente nella slitta con due piccole viti, quindi si fa scivolare la slitta nello slot precedentemente occupato dall'unità DVD (dopo aver sollevato la levetta verde). Ci vogliono meno di 30 minuti, anche procedendo con la massima calma (come in effetti dovrebbe essere).

[Computer desktop HP Compaq Ultraslim DC7900 APL - vista interna]
Il DVD (in basso a destra) si sgancia premendo la levetta verde. Il disco rigido si trova al di sotto

Se desiderate seguire questa strada per costruirvi un server musicale dedicato, troverete una messe di istruzioni in rete che vi aiuteranno a realizzare le modifiche riportate prima. Questa guida HP, e questo video su YouTube rendono tutto molto chiaro.

Una volta completata la configurazione della parte hardware del computer, è il momento di installare Audiophile Linux 3.0. Le istruzioni fornite sul sito di Audiophile Linux sono abbastanza complete, tuttavia, qui di seguito, vi darò qualche ulteriore consiglio. La prima cosa da fare è scaricare due file: uno contiene l'immagine di Audiophile Linux 3.0 e l'altro il software che copierà quell'immagine sul disco interno del vostro computer. Quando avrete scaricato i due file, dovrete verificarne l'integrità, per essere sicuri che il download sia andato a buon fine e che non si siano verificati errori. Le note che seguono presuppongono che, per completare questa fase preparatoria, stiate usando un computer basato su Windows. Se, invece, state usando un sistema basato su Linux, probabilmente la procedura seguente vi sembrerà più familiare.

Per prima cosa, scaricate un software chiamato WinMD5Sum (ha dimensioni minime), scompattatelo e lanciatelo facendo doppio click sul file risultante (questo perché non lo troverete nella lista dei programmi del menu Start). Nel primo campo dovrete inserire il checksum MD5. Fate così: ritornate sulla pagina dei Download di Audiophile Linux e cliccate sul link “Md5”, quindi copiate la stringa alfa-numerica che viene visualizzata subito dopo il simbolo “=” ed incollatela nel campo del checksum MD5. Ora cliccate sul pulsante “browse”, a destra del secondo campo; navigate fino al file “AP-Linux-v3” che avete scaricato e selezionatelo. A questo punto, vi verrà chiesto se le due stringhe corrispondono reciprocamente. Se corrispondono potete procedere, altrimenti dovrete scaricare nuovamente il file “AP Linux-3” e ripetere la procedura di verifica da capo. Fate la stessa procedura anche per l'altro file scaricato in precedenza, chiamato “REDO”.

Il prossimo passo consiste nel trasferire l'immagine ISO su una chiavetta USB. Per farlo, ho usato un programma chiamato IMGBURN, che è piuttosto semplice da usare. Basterà connettere la chiavetta USB al vostro computer, lanciare IMGBURN, selezionare “Write Image File to disk” e scegliere la destinazione finale del file “AP-Linux-v3” (in questo caso sulla vostra chiavetta USB), ed infine cliccare su OK. La dimensione del file sulla chiavetta USB è di 1,24 GB, per cui una chiavetta da 2 GB andrà più che bene.

Il passo successivo consiste nel mettere il software REDO su un'altra chiavetta USB (chiaramente, se il vostro computer ha anche un'unità ottica, potete trasferirlo su un CD/DVD). Scaricate ed installate un ulteriore software, chiamato Unetbootin. Lanciatelo facendo doppio click sul file, poi cliccate sul bottone con la linea tratteggiata, selezionate il file “RedoBackup-APLinux-mod-1” scaricato in precedenza, scegliete l'unità USB dove intendente installarlo, e cliccate OK. Non è necessario riavviare il PC dopo il trasferimento del REDObackup sulla chiavetta USB. Il REDO occupa solo 381 MB sulla chiavetta USB.

[Le due chiavette USB contenenti il software richiesto per l'installazione di Audiophile Linux 3.0]
Le due chiavette USB collegate al server musicale

La fase preparatoria per l'installazione di Audiophile Linux 3.0 è ora completata. Per essere chiari, l'installazione di Audiophile Linux 3.0 sovrascriverà l'intero contenuto del disco interno, per cui non provate ad installarlo su un computer che usate già per qualche altro scopo.

Riavviate il vostro computer e, se non è già configurato per caricare il sistema operativo dall'unità USB, configuratelo. Il modo in cui si cambia l'ordine delle unità da cui viene caricato il sistema operativo, (la cosiddetta sequenza di boot), varia da computer a computer, ma sugli HP, come gli Ultraslim, si fa premendo il tasto funzione F9 mentre il computer si avvia, e poi modificando la sequenza di boot dalla schermata che si apre. Ora spegnete il computer.

Connettete la chiavetta USB, che contiene il software di REDO e l'immagine di Audiophile Linux 3.0, al computer e riavviatelo nuovamente. Dopo alcuni secondi, il computer dovrebbe aprire la schermata del REDO. Da qui in avanti, seguite attentamente le istruzioni sul sito di Audiophile Linux.

Ricordatevi che se installate Audiophile Linux 3.0 su un disco usato, dovrete prima formattarlo.

Quando configurate la locazione dove intendete conservare la vostra musica, prendetene nota, ad esempio se sia sda3, sdb1 ecc, e prendete nota anche del nome del disco/directory utilizzata.

L'installazione di Audiophile Linux 3.0, in sé, non è particolarmente difficile. Quello che potrebbe crearvi difficoltà è configurare le vostre unità disco in modo che possano consentire la riproduzione della musica. Gli utilizzatori di Windows danno per scontato che le unità disco siano gestibili ed usabili con estrema facilità. Infatti, su Windows le unità disco sono contraddistinte da lettere che vanno dalla C alla Z (se escludiamo le unità floppy, ormai estinte). Su Windows, per usare un'unità disco, basterà localizzarla dentro Explorer, e cliccarci su. Linux, al contrario, è un pochino più schizzinoso in questo tipo di cose, e stabilisce anche quali utenti possano usare un particolare disco, ed il modo in cui è consentito farlo. Su Linux, infatti, i dischi sono identificati da codici tipo sda, sdb, ecc. (La “s” sta per disco “seriale”, mentre i computer più vecchi usano codici come hda, hdb, ecc). Il numero di partizione di un disco viene mostrato dopo il nome del disco stesso, ad esempio sda1, sda2, sdb1, ecc.

Se usate Windows, quando volete riprodurre della musica che si trova, ad esempio, sul disco D, basterà far puntare il programma di riproduzione musicale a quel disco (ed alla directory, su quel disco, che contiene i file musicali). Con Audiophile Linux, invece, il disco viene montato in uno specifico punto (il cosiddetto “mount point”), ed il programma di riproduzione musicale si indirizzerà verso quel punto, per leggere la musica. Su Audiophile Linux 3.0, il mount point viene presentato come /storage, per cui, quando dovete dire ad Audiophile Linux 3.0 su quale disco si trova la vostra musica, dovrete specificare anche che il mount point è /storage. E questo vale sia che si tratti dello stesso disco che contiene il sistema operativo, sia che si tratti di un secondo disco interno, di una chiavetta USB esterna, oppure di un disco di rete.

Uno dei problemi che ho incontrato, quando ho cercato di copiare la mia musica sul disco interno, è stato che non avevo i permessi di scrittura su quello stesso disco. Quindi ho dovuto cambiarli, per poterci mettere i file musicali. Se doveste incappare nello stesso problema anche voi, ecco il modo per risolverlo.

Cliccate col tasto destro sul desktop APL (AudioPhile Linux - NdT) e selezionate X-Terminal. Si aprirà una finestra con uno sfondo nero, ed in tale finestra potrete dare istruzioni al sistema operativo. Non spaventatevi, ma metteteci comunque attenzione: se non inserite tutte le istruzioni in modo perfettamente corretto, non riuscirete a fare quello che volete, e potreste far interrompere il normale funzionamento del sistema operativo.

Supponiamo che la directory (o il disco) destinata a contenere la vostra musica si chiami Music. Digitate i seguenti comandi:

chown -R muser Music

e premete Invio, il che dovrebbe concedervi i permessi di scrittura sul vostro disco/directory. Il comando “chown” sta per “change ownership” (cambia il proprietario - NdT), “muser” è il vostro nome utente, e “Music” è il disco/directory del quale volete cambiare i permessi, mentre “-R” sta per “recursive”, che applica la modifica del proprietario o dei permessi a tutte le sotto-directory dentro la directory “Music”.

Una volta che avrete reso disponibile la musica su Audiophile Linux, connettete il vostro DAC USB (o il vostro convertitore) al computer, e cliccate con il tasto destro sul desktop APL, quindi seguite le linee guida contenute in directions for playing music with MPD. Il problema principale che, verosimilmente, gli utenti inesperti incontreranno è quando le impostazioni di Cantata (il programma con l'interfaccia che consente di gestire la musica su APL - NdT) e quelle nel file mpd.conf differiscono, o anche quando il file fstab non riporta l'associazione tra il disco che contiene la vostra musica ed il mount point /storage. Tutto questo può essere piuttosto sconcertante, ma non arrendetevi; troverete sicuramente aiuto su molti forum di Linux, e naturalmente su Audiophile Linux forums. Aprite Cantata, cliccate su “preferences”, e selezionate la vostra sorgente (/storage). Chiudete la finestra di selezione della sorgente e cliccate col tasto sinistro sull'icona con l'ingranaggio, sulla parte superiore destra dello schermo; dopodiché cliccate su Refresh Database. Dopo un breve intervallo di tempo (che dipende dalle dimensioni della vostra libreria musicale), vedrete la lista dei file musicali nel pannello sul lato sinistro. Spostate i file che volete riprodurre sul pannello sul lato destro, ed a questo punto siete pronti per riprodurre la musica.

Cantata è davvero un gran bel sistema per gestire, selezionare e riprodurre musica attraverso MPD (l'applicazione su cui si basa Cantata per gestire i file musicali - NdT). Ho trovato sia Foobar che JRiver media center davvero ottimi, ma, secondo me, Cantata è in vantaggio se la funzionalità è in cima alle vostre priorità, vantando oltretutto un'interfaccia utente molto gradevole. Adoro l'efficacia della ricerca delle tracce, così come le altre caratteristiche più comuni, quali la composizione delle playlist, la ripetizione automatica e la riproduzione casuale, come pure la visualizzazione delle copertine. Cantata vi mostrerà un'iconcina con la copertina dell'album accanto al nome dell'album stesso, ed una versione più grande sotto alla lista delle tracce (e potrete anche scegliere il livello di trasparenza); in ogni caso, tutta la visualizzazione è personalizzabile. Inoltre, può andare in rete per trovare le immagini degli artisti e degli album, i testi delle canzoni, e può anche connettersi a servizi di streaming musicale, come Spotify.

[Schermata di Cantata]
Se desiderate cambiare l'aspetto di Cantata, cliccate col tasto destro sul desktop APL,
cliccate su “Appearance”, quindi su “Theme + Font” ed infine selezionate una delle innumerevoli opzioni disponibili.

Quando avrete Audiophile Linux 3.0 perfettamente funzionante e configurato secondo i vostri desideri, potrebbe essere una buona idea far girare l'utility di “REDO” per fare un backup del vostro sistema. Con l'immagine catturata in questo modo, potreste sostituire la versione che avete precedentemente scaricato e copiato sulla chiavetta USB, e dalla quale avete poi lanciato l'installazione. Così, se qualcosa dovesse andare storto, non dovrete far altro che ripristinare l'immagine, e tutto tornerà allo stato precedente l'eventuale incidente, senza dover rifare da capo tutta la configurazione dei permessi dei file, ecc.

Se non siete utilizzatori abituali di Linux, avete letto le righe precedenti e vi state domandando se tutto questo valga la pena; posso dirvi soltanto che dipende da cos'altro avreste fatto del vostro tempo. Io ho avuto uno o due problemi, ed ho speso un sacco di tempo su Google per cercare di risolverli. Ammetto che, in quel momento, mi sono chiesto se non sarebbe stato meglio rimanere fedeli a Windows 8, ma, essendo alla fine riuscito a configurare e far funzionare perfettamente Audiophile Linux 3.0, posso affermare che sia valso tutto il tempo e la frustrazione. La qualità della musica riprodotta con il DAC M2Tech hiFace, alimentato da una PSU Paul Hynes SR3-05, era buona almeno quanto le altre sorgenti che ho ascoltato. Audiophile Linux 3.0 è chiaramente migliore rispetto alla versione 2.0.

Non ho ancora deciso se preferisco la versione 3.0 rispetto a Windows 8 con Fidelizer. Infatti, le due configurazioni suonano in modo leggermente differente, con W8/Fidelizer (installato su un laptop) che ha un suono lievemente più scuro, e Audiophile Linux 3.0 leggermente più aperto (ma potrebbe anche dipendere dall'hardware diverso). La differenza principale sta, ovviamente, nel costo: nel Regno Unito, la licenza di Windows 8 al momento costa un po' più di 73 sterline, e Fidelizer Pro ne costa altre 46, portando il costo totale a 119 sterline, comparato con Audiophile Linux 3.0 che è gratis. Considerata anche una piccola donazione (volontaria) in favore di Marko Lerota, l'intero progetto mi è costato meno di 150 sterline. Non molto tempo fa, con questi soldi avreste potuto prendere solo un lettore CD molto semplice. A parte lo sforzo extra necessario per far funzionare Audiophile Linux 3.0, non ci sono altri motivi per non raccomandarlo caldamente. Audiophile Linux 3.0 sarà anche gratis, ma non è in nessun modo inferiore rispetto alle alternative a pagamento. Molte grazie a Marko Lerota per aver creato Audiophile Linux, e per la pazienza che ha avuto con me aiutandomi a configurarlo ed a farlo funzionare.

© Copyright 2015 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com


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