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Convertitore digitale/analogico Muto e convertitore USB Tabla della Human Audio

[L'Human Audio Muto con il Tabla]

Convertitori digitale/analogico ad alta definizione e un'interfaccia

[English version]

Prodotto: Convertitori Tabla e Muto della Human Audio
Costruttore: Human Audio
Costo del Muto (DAC con JFet nello stadio d'uscita):
Nord America (USA/Canada): US $1199 dal sito web True Audiophile
Unione Europea: 1015 € (incluso IVA) con vendita diretta dalla Human Audio.

Costo del Muto-X (DAC con trasformatore d'uscita): Nord America (USA/Canada): US $1799 dal sito web True Audiophile
Unione Europea: 1523 € (incluso IVA) con vendita diretta dalla Human Audio.

Costo del Tabla (convertitore USB): Nord America (USA/Canada): US $995 dal sito web True Audiophile
Unione Europea: 761 € (incluso IVA) con vendita diretta dalla Human Audio


Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Giugno, 2013
Traduttore: Roberto D'Agosta

Forse ancora vi ricordate di un lettore CD di un produttore ungherese, la Human Audio, più unico che raro che mi capitò di recensire nel Gennaio del 2011. Una delle caratteristiche peculiari del Libretto è che l'alimentazione è tutta basata su batterie, una scelta che alla Human Audio ritengono necessaria per qualsiasi componente audio che aspiri all'HiFi. Per questo non c'è da sorprendersi se i loro DAC di punta della serie Muto (ne esistono due versioni) e il loro convertitore USB, il Tabla, sono alimentati a batteria, questa volta con una coppia di batterie LiFeP04 interne.

Il Libretto era un progetto estremamente ambizioso nella sua scatola di bambù e aveva un prezzo decisamente alto. Il Muto invece è un progetto molto meno ambizioso con la sua scatola di metallo con il pannello frontale in acrilico che ospita le varie luci: ce ne sono alcune che indicano lo stato e la carica della batteria, altre la scelta dell'ingresso, LOC o HDS. Se siete stufi dei tanti LED luminosi che vi ammiccano dal vostro mobiletto HiFi, non preoccupatevi perché quelli del Muto sono molto discreti. Un altro pannello in acrilico nella parte posteriore fornisce una finitura simile al frontale ospitando al tempo stesso tutti gli ingressi placcati in oro: questi includono una presa BNC (cosa che approvo sentitamente) e una presa RCA (fono). Ci sono anche uscite fono, una presa per il caricabatterie da 5 V che viene fornito con questo apparecchio e due piccoli interruttori, uno per accendere o spegnere l'unità e l'altro per selezionare uno dei due ingressi. Avendo dimensioni di 10 x 5 x 13 cm, il Muto è leggermente più largo della normale scatola in stile Hammond, ma siccome è progettato per essere sistemato in posizione verticale, occupa davvero poco spazio sul mobiletto. L'unità appare solida con un aspetto complessivo che definirei di classe.

Le due versioni del Muto a cui ho fatto riferimento prima sono identiche per quanto riguarda lo stadio DAC ma differiscono per lo stadio d'uscita: una fa uso di un buffer basato su un transistor J-Fet, mentre l'altro (il Muto-X) usa un trasformatore d'uscita. All'esterno i due sono identici e si possono distinguere solo pesandoli (651 grammi per quello con un trasformatore e 536 per l'altro) anche se ovviamente il numero di serie li identifica benissimo.

Le altre differenze tra i due Muto sono:
MUTO:
- stadio analogico: uscita basata su elementi discreti che fa uso di transistor bipolari e J-Fet che operano in "Classe-A"
- ha un livello di uscita (non-standard) che è di 1.25 Vrms
Prezzo suggerito: 999 €, IVA inclusa

MUTO-X:
- stadio analogico: completamente passivo, trasformatore d'uscita con modalità perfettamente bilanciata
- il tempo massimo di operatività con una carica è leggermente maggiore che con il Muto normale (~13-15 ore)
- non si ricarica quando è acceso. Quando le batterie raggiungono il minimo (stato rosso) dopo 13-15 ore di uso continuo (partendo da una carica completa) l'indicatore BAT vira da verde a rosso. Questo indica un tempo rimanente di circa 40-80 minuti prima che il sistema si spenga automaticamente e inizi a ricaricarsi.
- la ricarica forzata dura circa 6 ore
- ha un'uscita standard di 1.45 Vrms che può essere anche usata con un segnale (xlr) completamente bilanciato perché quelle uscite (L e R di quelle RCA) sono completamente indipendenti. Per cui nessuna terra comune. (Uno schema del cavo di conversione è incluso.)
Il prezzo include anche degli adattatori da RCA a XLR (per permettere la connessione a un amplificatore bilanciato).

[Vista posteriore del Human Tabla]

La connessione tra il DAC basato sul J-Fet e l'alimentatore di serie è molto semplice: una volta caricato il DAC vi fornirà musica per circa 12 ore, oltre questo limite vedrete una luce rossa sul frontale dell'unità e a questo punto dovete solo connettere il caricabatterie perché l'alimentazione di potenza è completamente isolata dal segnale. Il Muto-X usa meno potenza e suonerà per circa 14 ore ma non può essere usato mentre la batteria si ricarica. Quando spegnete il Muto, le batterie si ricaricano completamente in circa 12-14 ore, mentre ne servono tra le 6 e le 8 per il Muto-X.

Il Tabla invece è un convertitore USB, cioè prende il segnale da un computer attraverso una connessione USB e lo passa attraverso una porta SPDIF a un DAC separato. All'apparenza è identico ai DAC Muto, e la combinazione Tabla/Muto occupa meno di metà piano di un mobiletto HI-Fi. Anche il Tabla è alimentato con una batteria LiFeP04 che è ricaricata dai 5 V che vengono forniti dal computer attraverso il cavo USB che porta anche il segnale. C'è un interruttore nella parte posteriore per accenderlo o spegnerlo in modo che non esaurisca la batteria quando il computer non è connesso o è spento. Le connessioni sono molto semplici: un cavo USB tra il computer e una presa nel pannello posteriore e un cavo SPDIF tra la presa BNC e il DAC.

La batteria si ricarica automaticamente per cui non c'è necessità di ricordarsi di accendere o spegnere il caricabatterie. Quando le batterie sono troppo scariche per suonare della musica, il carica batteria si accende automaticamente e un alimentatore filtrato permette all'utente di continuare il suo ascolto mentre le batterie vengono ricaricate. Le batterie dureranno almeno 5 anni prima che le loro prestazioni peggiorino a causa dell'effetto memoria. Le batterie LiFeP04 sono famose anche per la loro sicurezza, un punto abbastanza importante considerando che molto spesso si ricaricheranno durante la notte o mentre siamo fuori di casa.

[Vista posteriore del Muto della Human Audio]

Sembra, basandosi sul driver che deve essere installato sul computer prima che lo si possa usare, che il Tabla faccia uso di una versione dell'interfaccia M2-Tech HiFace. Circa un anno fa ho tentato invano di recensire l'HiFace originale ma per qualche strana ragione ogni volta che connettevo l'unità al PC, quest'ultimo si bloccava richiedendo un nuovo avvio. Mi fa piacere poter dire che questa volta non si sono presentati problemi simili e il driver si è installato in alcuni minuti senza alcun problema. Il driver si può scaricare direttamente dal sito della Human Audio.

Ho iniziato l'ascolto con il DAC Muto con il buffer J-Fet e usando il convertitore Tabla. Il Tabla si connette a un computer, nel mio caso un portatile, ed è quindi connesso al DAC con un cavo SPDIF. Il DAC alimenta un amplificatore (o un preamplificatore) con delle connessioni analogiche. Il computer portatile fa uso di Windows 8 e ho usato JPlay come software per la riproduzione musicale.

John Kenny, famoso per il suo JKDAC, mi ha confidato che secondo lui siamo ancora in un'era molto pionieristica per quanto riguarda l'uso del computer come sorgente musicale e mi trovo d'accordo con lui. Per questo ho ascoltato la combinazione Tabla/Muto con una forte speranza per il futuro solo per realizzare quanta strada sia già stata percorsa. Questa combinazione è infatti agli antipodi rispetto ai primi lettori CD e ai primi DAC separati. Infatti la prima cosa che ho scritto nelle mie note è quanto questa combinazione suonasse in maniera "analogica" e penso che molto sia dovuto alle batterie di alimentazione.

Questa combinazione mi ha ricordato molto il DIY HiFi Cleo che ho recensito l'anno scorso. Quest'accoppiata scava a fondo nella registrazione per tirarne fuori grandi quantità di dettaglio che viene quindi presentato in maniera estremamente piacevole. Il basso è molto ben definito e segue allegramente la musica fornendo quel PRaT che rende la musica così godibile. Le medie frequenze sono aperte e dettagliate come la parte alta dello spettro senza mai risultare stancanti. Il palcoscenico è grande (largo e profondo) e pieno d'aria con un'immagine musicale accurata. Come il Libretto, la combinazione Tabla/Muto è musicale in maniera predominante. Il dettaglio è così ben riprodotto che posso chiaramente riconoscere le parole della canzone che sono invece difficili da discernere con equipaggiamenti di minore qualità. Con degli ascolti notturni ho anche notato che sembra esserci molto di più a volumi d'ascolto bassi rispetto ad altre unità. Le percussioni sono particolarmente ben riprodotte: le batterie suonano in maniera abbastanza reale.

È difficile trovare qualcosa di negativo da dire a riguardo del suono: però continuo a chiedermi se per caso non ci sia ancora controllo leggermente maggiore delle linee di basso in un DAC che sia alimentato normalmente. Detto questo, sarei molto felice di vivere con i punti positivi della combinazione Tabla/Muto piuttosto che con quel maggiore basso. E tuttavia, la mia combinazione preferita convertitore/DAC è stata tra il Tabla e il DAC MHDT Stockholm. Con la sua presentazione più forte e potente, lo Stockholm è un partner ideale, almeno nel mio sistema, per il Tabla e insieme hanno prodotto alcuni dei migliori suoni che mi sia mai capitato di ascoltare. Qualche volta mi chiedo se esista il sistema perfetto per ogni genere di musica e ho scoperto, provando, che differenti combinazioni di convertitori e DAC spesso preferiscono un particolare genere musicale. E direi che la combinazione Tabla/Muto (sia il Muto che il Muto-X) preferisce leggermente la musica acustica piuttosto che l'hard rock.

Sapere cosa si può chiedere di più da una sorgente è sempre molto difficile, ma forse si può trovare una risposta riproducendo con l'accoppiata Tabla/Muto qualche file a risoluzione più alta, perché con risoluzioni più basse molto dipende dalla qualità della registrazione, e con quelle di buona qualità si apprezza meglio il vantaggio di 24 bit/192 kHz. Il miglioramento è più evidente nelle registrazioni più impegnative come quelle di una orchestra di grandi dimensioni dove i dettagli più piccoli sono riprodotti meglio e questo dà all'ascoltatore una migliore vista della musica che viene riprodotta e ricrea parte dell'ambientazione del luogo dove la performance è stata registrata. Ho apprezzato meglio durante questa recensione i file ad alta risoluzione principalmente grazie all'uso di JPlay che non ho avuto invece a disposizione per la recensione del Cleo.

Scambiare il Muto con il Muto-X con il suo stadio d'uscita a trasformatore produce un suono differente che posso solo descrivere come più trasparente, meno stancante e con maggiore "aria". Sulle prime non saprei dire quale dei due preferisco ma nelle settimane che ho dedicato all'ascolto di questi due DAC mi sono sempre più spesso ritrovato a volere la versione con la X. Poi ho cambiato amplificatori e scoperto che preferivo la versione a J-Fet, senza la X. Complessivamente però ho preferito la versione Muto-X e l'ho usata per alcune prove d'ascolto di altri componenti che avevo in recensione durante quel periodo.

[Adattatori da fono a XLR per permettere una connessione bilanciata tra il Muto-X e un amplificatore bilanciato]

Il Muto-X ha anche di serie dei convertitori XLR che ne fanno una sorgente bilanciata, un'opzione molto attraente per quelli che possiedono un amplificatore o un preamplificatore bilanciati.

Nel periodo in cui ho avuto il Tabla e i Muto per questa recensione, ho fatto in modo di avere dei prodotti JK dalle specifiche simili, il SPDIF Mk 3, l'alternativa al Tabla, e il JKDAC32 che fornisce un convertitore USB e un DAC nella stessa scatola. Senza andare troppo nel dettaglio perché ho già scritto delle recensioni separate di questi prodotti JK, preferisco il Tabla allo SPDIF Mk3, ma il JKDAC32 alla combinazione Tabla/Muto. Il JKDAC32 fa uso della stessa interfaccia dello SPDIF Mk3 ma usa un chip DAC diverso, il PCM1502. Il punto è che ci sono così tante variabili in un sistema DAC USB che è molto difficile fare dei semplici confronti A/B. Mentre i prodotti JK hanno un prezzo decisamente inferiore, bisogna dire che quello del Tabla e dei Muto riflette la qualità delle loro rifiniture e dei loro diversi attributi.

Il Tabla e i DAC Muto mostrano una classe e uno stile superiori e ho goduto molto nell'ascoltarli. In quasi ogni sessione ero molto impaziente di ascoltare un certo tipo di musica per sentire come avrebbe suonato con essi, e anche dopo più di una settimana ho avuto la sensazione che stavo riscoprendo, con essi, la musica sul mio hard disk. Maneggiarli probabilmente fornisce una migliore impressione delle loro qualità construttiva rispetto a delle foto e rende il prezzo più competitivo e giustificabile. Certamente, a confronto con i prodotti JK, possono apparire un po' costosi, ma una Bentley fa la stessa impressione quando la metto a confronto con la Nissan che guido solitamente. Il Tabla è leggermente meglio dello SPDIF Mk3 e come ben sappiamo tutti noi oramai, quel piccolo miglioramento in qualsiasi componente HiFi ha un sovrapprezzo esorbitante. Entrambi i DAC Muto entrerebbero di diritto nella mia lista dei migliori, e si sono comportati molto bene quando alimentati da un paio di trasporti CD, ma danno il loro meglio quando siano accoppiati a una buona sorgente musicale basata su un computer, come il Tabla.

[Il Tabla e il Muto a confronto di dimensioni con un lettore CD.]

Se devo trovare una nota negativa riguardo a questi componenti, punterei il dito contro quei piccoli interruttori che si trovano nella parte posteriore. Se infatti metterete queste unità su un qualsiasi ripiano che non sia quello superiore vi troverete in seria difficoltà nel raggiungere quegli interruttori quando dovete accendere o spegnere a ogni sessione questi componenti. Lo stesso dicasi quando dovete attaccare o staccare il cavo del caricabatteria. Mi piace molto lo stile pulito dei pannelli frontali, ma scambierei questo aspetto con l'avere gli interruttori di accensione lì piuttosto che nella parte posteriore. Per quanto riguarda le batterie e l'alimentazione non ho avuto alcun problema durante tutta questa prova. Ho lasciato il Muto connesso al suo caricabatteria per tutto il tempo e l'ho semplicemente acceso o spento a seconda della necessità. Il Muto-X d'altronde deve essere disconnesso dall'alimentazione durante le sessioni d'ascolto e ha bisogno ovviamente di esservi riconnesso alla fine. Fargli delle foto è stato un incubo con le loro finiture a specchio e sicuramente le foto che ho fatto non rendono loro giustizia.

Sento anche il dovere di scrivere qualcosina in più riguardo al "suono delle batterie" e non solo per quello che riguarda questi componenti ma anche per altri come il JKDAC32 e lo SPDIF Mk3 di John Kenny. Sono convinto che uno dei problemi più grandi che abbiamo nell'ottenere il miglior suono possibile dai nostri sistemi Hi-Fi sia legato alla qualità (bassa) dell'alimentazione di potenza casalinga. In particolare, credo che questa qualità si sia abbassata (almeno nel Regno Unito) rispetto a 40 o 50 anni fa e che stia ancora peggiorando. Per esempio, in maniera in fondo comprensibile, l'illuminazione stradale basata su LED diventerà la norma, poiché è economicamente superiore a tutti gli altri tipi di illuminazione e migliore per l'ambiente. Tuttavia, tutti quei LED avranno un effetto decisamente negativo sull'alimentazione di potenza. Anche l'uso che se ne farà per la trasmissione dei dati contribuirà a inquinare l'alimentazione di potenza. Così i vantaggi delle batterie e in realtà ogni tipo di alimentazione che sia sconnessa dalla griglia di potenza stanno diventando opzioni sempre più interessanti per quelli come noi che considerano importante la qualità della riproduzione musicale. Penso quindi che questa sia una delle motivazioni principali per cui sia Human Audio che John Kenny (per fare giusto due nomi) abbiano scelto di usare delle batterie nei loro componenti.

Ho già alluso al fatto che le batterie LiFeP04 usate nelle unità Tabla e Muto suonano molto meglio di quelle tipo SLA, ma che alla fine dei conti sembrano non avere un pochino del basso che è invece presente con l'alimentazione convenzionale. Per caso, mentre scrivo questa recensione, ho un altro oggetto in prova in cui è possibile usare differenti tipi di alimentazione: usandolo con l'alimentazione a batteria (del tipo AA al NiMH) e un alimentatore normale di qualità molto alta ho finalmente capito qual'è la differenza che fa quest'ultimo tipo di alimentazione. Quale è meglio? Per essere del tutto onesti, nessuna delle due perché entrambi hanno i loro punti di forza e le loro debolezze. Le batterie mancano infatti di quel po' di basso mentre gli alimentatori di rete non hanno quella purezza del suono che si ascolta invece con l'altra alimentazione. Quanto vorrei che fosse possibile avere queste due alimentazioni combinate!

Quindi, tornando ai Tabla/Muto, rimango dell'idea che potrei (diciamo meglio vorrei) convivere a lungo con quel suono e accettare quella mancanza di basso perché ritengo che i vantaggi dell'alimentazione a batteria battono questo punto debole. Ma questo è decisamente parte del gusto personale ed è decisamente dipendente dal tipo di musica che preferite e in certa misura anche dai componenti con cui li accoppiate. In passato ho scambiato molte idee con una o due persone che pensano che l'alimentazione a batteria è troppo soffice e manca di quel basso per cui preferiscono rimanere con l'alimentazione di rete. (Vorrei aggiungere però che non hanno mai ascoltato il Tabla o i Muto)

La questione principale da risolvere quando si compri il Muto è selezionare il J-Fet o l'uscita a trasformatore, e questo è davvero basato sul gusto personale e sulla differenza di prezzo. Il Tabla è decisamente più semplice da raccomandare: è di fatto il migliore convertitore USB che ho ascoltato finora. Forse la cosa migliore che posso dire per quanto riguarda il Tabla e i Muto è che in alcune occasioni ho pensato che alcuni dei miei vecchi album, come 'Dark Side of the Moon' dei Pink Floyd o 'Bedsitter Images' di Al Stewart, suonavano in maniera dannatamente simile a come suonavano nella versione su vinile. Dopo tutto questo tempo speso per la recensione, rimandare queste unità al produttore mi ha fatto desiderare per la prima volta di potermi permettere di comprare un componente che ho recensito!

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