La mia avventura audiofila con il DAC (convertitore digitale-analogico, ndt) La Voce è iniziata prima che io mi unissi al team di TNT Audio. Dopo aver acquistato il DAC ne ho scritto una recensione quale prova per entrare a far parte di TNT Audio. Da allora il testo è stato rivisto e ampliato per includere ulteriori riflessioni, quindi mi scuso per lo stile differente rispetto alle tipiche recensioni.
L'audio digitale ha fatto parte della mia catena di riproduzione fin dagli inizi, negli anni '80. Nel tempo vari upgrade sono stati eseguiti sui due componenti tradizionali: la meccanica di trasporto e il DAC. Circa un anno fa ho scelto come sorgente un PC e ora un Apple Mac, perchè mi piace avere la possibilità di "sfogliare" tutta la mia musica dalla comodità della poltrona. Da qualche tempo riflettevo sulla possibilitą di migliorare il DAC e quindi ho iniziato a esaminare varie opzioni. I produttori usano a piene mani il linguaggio dei pubblicitari per tentare di differenziare il loro prodotto dagli altri, necessitą inevitabile dal momento che, sollevato il coperchio, quasi tutti impiegano un circuito integrato scelto da un ristretto gruppo. Una delle poche eccezioni è DCS con la tecnologia Ring DAC, ma a un prezzo accessibile a pochi fortunati.
Nel dicembre 2010 ho scoperto Aqua - Acoustic Quality (AAQ) e il loro nuovo DAC in kit. Ciò che lo distingue è la possibilità di equipaggiarlo scegliendo tra 3 differenti circuiti di conversione, e forse ulteriori in futuro. Al momento le scelte sono: TDA1541 qui recensito, Analog Devices AD1965 e Burr Brown PCM1704. Come allestimento di base è possibile avere anche il DAC con il TDA1543. Quando ho ordinato il mio kit non c'erano ancora contenitori disponibili ma l'opzione si sta concretizzando proprio ora: il kit completo già assemblato con il TDA1543 è ordinabile a EUR 560. Questo DAC si distingue ulteriormente per lo stadio di uscita: niente operazionali ma uno stadio a FET in classe A senza feedback globale e con guadagno selezionabile tramite interruttori (DIP switch). L'alimentazione è separata per le sezioni digitale e analogica, con un'attenta disposizione per minimizzare il rumore. Con la scheda opzionale sono disponibili un ingresso USB, due SPDIF (disaccoppiati con trasformatore) e un TOSLink, commutabili dal pannello frontale utilizzando il contenitore fornito. Ulteriore elemento di distinzione di questo DAC è il fatto che Aqua - Acoustic Quality, attraverso lunghi test di ascolto, si sia convinta che l'upsampling non fornisca il miglior suono possibile.
Il mio kit è arrivato in breve tempo nonostante sia incappato nel caos del periodo natalizio ed era molto ben imballato in una robusta scatola di legno che si è tramutata in una base di montaggio. Ciò mi ha permesso di metterlo in funzione in fretta: la pazienza non è una delle mie migliori virtù. Questo DAC non è realmente un kit, dato che le schede sono già assemblate; per prepararlo quindi è bastato collegare i trasformatori e saldare le connessioni di ingresso e uscita: una questione di poco tempo. La qualità delle schede è molto buona e quella dei componenti eccellente, niente marchi esotici tranne i condensatori di uscita che sono Audyn MKP: la qualità dove serve davvero. Ho scelto l'opzione del TDA1541 dal momento che su Internet sono disponibli moltissime informazioni su questo chip; c'è chi afferma che si tratti del miglior DAC di sempre. Gli esperti ritengono che la configurazione e la scelta dello stadio di uscita sia un fattore critico e pare davvero che AAQ abbia lavorato molto in questo ambito.
Ho iniziato ad ascoltare il DAC appena collegato all'alimentazione, ma un rodaggio di 24-48 ore è consigliabile: il suono si stabilizza e diviene più rilassato. Il primo vero ascolto è stato eseguito usando l'ingresso TOSLink collegato all'uscita ottica di un Apple Airport Express. Ho anche usato un IPod classic sulla dock Wadia 170i, con lo stesso gruppo di file audio. L'uscita ottica aiuta a tenere lontano dai sensibili circuiti audio il rumore digitale generato dal computer. Anche l'ingresso USB funziona bene, ma credo sia limitato a 16bit/44.1Khz quando connesso al mio MacBook Pro. Andando presumibilmente contro all'opinione più diffusa ho fatto la maggior parte degli ascolti dall'ingresso ottico perchè ho riscontrato solo una differenza minima tra gli ingressi con file standard 16bit/44.1Khz.
Per valutare i cambiamenti del mio sistema audio uso sempre lo stesso piccolo gruppo di tracce, e il primo di solito è Hotel California dall'album Hell Freezes Over. È una favolosa versione "acustica" del classico anni '70: percussioni e chitarre sono chiare con bassa colorazione e ciò che definirei una buona atmosfera, è presente l'ambienza della registrazione con il decadimento delle percussioni. Il palcoscenico sonoro è esteso oltre i due diffusori e in profondità, con un percepibile miglioramento rispetto al mio riferimento.
Altro grande brano è Songbird di Eva Cassidy, mi piace l'originale di Christine McVie ma lo trovo un po' invecchiato. La versione di Eva Cassidy è ottima ma può suonare un po' dura e digitale: il La Voce ha fatto un ottimo lavoro, suonando più rilassato e con una migliore atmosfera. Passando alla classica, la Toccata e Fuga in re minore di Bach eseguita da Fernando Germani ha mostrato grande potenza e tessitura nelle note più gravi. Più che con qualsiasi altro DAC nella mia catena sembrava di stare seduti nella stessa sala dell'organo e l'ambienza della registrazione era resa chiaramente. È venuto quindi il turno di una registrazione di Trevor Pinnock dei concerti per clavicembalo di Bach, una sfida per ogni DAC perchè il clavicembalo può suonare davvero aspro e distorto se il convertitore non è all'altezza. Il La Voce ha risolto davvero bene questa incisione, con buon dettaglio senza suonare aspro e nuovamente ben rappresentando l'acustica dell'esecuzione, con il palcoscenico sonoro esteso ben oltre i diffusori. Nuovo ingresso nella mia collezione è Vertigo di Jesse Cook, che mostra molto bene la capacità del La Voce di suonare con un buon PRAT (pace, rhythm and timing). Ma si potrebbe sostituire "pace" con "passion" perchè la chitarra è resa come se Jesse Cook la stesse possedendo!
In definitiva il La Voce è davvero convincente al suo prezzo e a mio parere fa meglio della più costosa combinazione Perpetual Technologies P1/P3A che impiegavo. Il suono sembra semplicemente quello giusto, ha tutte le qualità richieste sia nel ritmo e nel tempismo sia nell'atmosfera, e credo che la definizione data da Aqua Acoustic sia molto calzante: "La Voce" è interamente progettato e costruito a mano in Italia, con passione. Chi sta cercando un nuovo DAC e vuole qualcosa di diverso dovrebbe parlare col team di Aqua Acoustic: io sono rimasto entusiasta.
Necessita senz'altro di miglioramento la documentazione, che è semplicemente assente. Ho dovuto scambiare vari messaggi e-mail per capire come collegare il selettore degli ingressi e sono stato rimandato a immagini sul sito web per il cablaggio rimanente. Ciò non mi ha creato alcun problema, ma a questo prezzo il produttore dovrebbe fornire della documentazione con i dettagli del cablaggio e della funzione di connettori e interruttori. È il primo prodotto di questo marchio e spero di poterne ascoltare altri.
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