[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Braccio SME IV

1000 sterline ben spese?

[English version]

Prodotto: braccio SME IV
Costruttore: SME Ltd. - UK
Distributore per l'Italia: Audio Reference
Prezzo approssimativo: 1,000 UKP/1,500 US$ - Euro
Recensore: Geoff Husband

Un po' di storia....

[SME IV arm]Nei primi anni '80 il CD stava per cancellare tutto ciò che lo aveva preceduto, e comunque venne lanciato un nuovo braccio che ebbe in realtà più di un impatto sul mercato dei giradischi di qualità - il Rega RB 300.
Fino a quest'epoca i bracci erano generalmente basati su un'ingegnerizzazione di tipo casalingo-artigianale, p.e. la maggior parte avrebbe potuto essere prodotta, e molti lo furono, in un garage di buone dimensioni e ben equipaggiato. Superbi bracci come lo Zeta e l'Alphason Hr100 nacquero in questo modo.
Anche oggi dando un'occhiata a molti bracci potete vedere che sono prodotti con una serie di parti lavorate a macchina, come fossero fatte su piccoli torni, accoppiate con pezzi di tubo facilmente reperibile per utilizzi in impianti per gas ad alta pressione.
Componenti come i cuscinetti e gli shell vengono successivamente acquistati da costruttori OEM e avvitati od incollati a costituire la struttura finita. Talvolta questa tecnica può portare a rifiniture e risultati superbi, ma implica un lungo lavoro e il controllo di qualità è un incubo.
In alternativa i produttori giapponesi OEM potevano produrre bracci combinando diversi componenti e proponendo un'ampia varietà ad ogni fascia di prezzo, a livello "High End" l'ITTOK era probabilmente il più conosciuto.
Questi bracci OEM hanno totalmente dominato il mercato budget - date un'occhiata ai cataloghi dei primi '80 e troverete bracci budget prodotti per AR, Linn, Alphason, Mission, Audio Technica, Goldring, Ariston ecc ecc, quasi tutti da aziende dell'estremo oriente.

Guardate cinque anni dopo e quasi tutte sono sparite - ne avete più vista una? E perchè ? Per colpa del CD? No - Rega sovvertì la tendenza con un approccio radicalmente differente.
Avevano prodotto un giradischi di successo e stavano cercando un braccio per sostituire quello di provenienza OEM che avevano adattato inizialmente.
Con un mercato già esistente, con il loro prodotto corsero il rischio di produrre il primo braccio al mondo costruito in un solo pezzo.
Questo ovviamente comportò il dover intraprendere un ulteriore grosso affare commerciale, ma se il volume della produzione fosse stato garantito i tubi avrebbero potuto essere prodotti più economicamente rispetto alle precedenti realizzazioni.
Il grosso vantaggio stava nel fatto che in un braccio prodotto in singolo pezzo il tubolare poteva essere reso più sottile, riducendo le risonanze e non ci sarebbero stati punti di giunzione braccio/shell a colorare il suono.

Il risultato fu un galoppante successo, un braccio che, venduto ad un prezzo entry, era già sufficientemente rigido e aveva cuscinetti di qualità sufficiente a supportare una cartuccia MC di qualità TOP. Questo era un braccio che, su alcuni giradischi (ma non l'LP12) poteva combattere con l'ITTOK che costava cinque volte di più.
Il risultato? Tutti gli altri bracci budget sparirono quasi subito, lasciando Rega padrona del mercato. Ma non solo questo, molti bracci costosi si trovarono presto in una brutta condizione e così quei pochi che sopravvissero dovettero mostrare di avere qualcosa di speciale oltre a ciò che Rega offriva.

Il Rega non era perfetto e poteva essere superato da bracci costosi. Questo autoritario e sottile braccio comprendeva l'alloggiamento per i cuscinetti ma non il perno per il contrappeso, che era una parte separata. Il fatto che non avesse la regolazione per il VTA e che i cavi fossero più o meno di qualità standard, dopo tutto, faceva costare questo braccio 100 sterline!
Pur senza mettere alcun piede in fallo, il Rega suonava un po' "grigio" e poco "dinamico", apparendo così un prodotto sicuro piuttosto che lo scalatore delle cime dell'eccellenza.

Il risultato fu che alla metà degli anni 80 in Gran Bretagna tre produttori sfidarono quelle che, in quel periodo, erano realizzazioni allo stato dell'arte ed estremamente dispendiose. Il Linn EKOS, era un ITTOK truccato, con lo shell collegato al braccio tramite colla anzichè viti.
Un perfetto accoppiamento con LP12 ma bestiale con altri giradischi. Così come il Roksan Artemiz, era rivolto specificamente ai giradischi della sua stessa casa costruttrice.
Venne lasciato alla SME, il più vecchio produttore di bracci fra tutti, di raccogliere la sfida di produrre un braccio "top" adatto ad un ampia gamma di giradischi di qualità. Il risultato di ciò fu lo SME V, subito seguito dal più semplice, ma molto simile, IV.

Ecco cosa permise alla SME di dichiarare di produrre "Il miglior braccio al mondo". Io ho ricevuto in prova il più economico dei due - il IV.

SME IV

Quando SME progettò il V (1986) ed il IV (1987) credevo che il suo scopo fosse di fare un "Rega" per la fascia top end del mercato. Adottarono inoltre la costosa soluzione di usare un braccio tubolare stampato, ma questa volta in magnesio.
In questo caso il prezzo finale non era un problema e così fecero tutto da capo ed il risultato fu un bellissimo e sottile oggetto che includeva sia l'alloggiamento per i cuscinetti sia il perno per il contrappeso. Il processo produttivo permise di ottenere non solo un profilo sottile ma anche diversi spessori su tutta la lunghezza.
Questo braccio non ha alcuna giunzione nel tubo con l'ineviatabile eccezione del contrappeso che è appeso e fissato sotto il suo perno.
L'alloggiamento dei cuscinetti ed il resto sono montati a pressione, ma questa volta da un una pesante lega di Zinco che blocca le vibrazioni all'esterno. Questo rende il braccio notevolmente più pesante di molti altri, troppo per un LP12 - ma vedremo questo successivamente... per una descrizione tecnica e storica completa del braccio andate al sito web della SME...è una lettura affascinante...

Benchè alcuni bracci siano un problema da tarare, il IV è uno gioco. Tenendo il braccio fissato verticale con un fermo a slitta, bisogna svitare due bulloni in lega ed inserire una leva in un foro così si può piegare tutto il braccio avanti e indietro per ottenere un perfetto allineamento - sono necessari pochi secondi utilizzando la sagoma fornita, non è più necessario impazzire cercando di muovere una riluttante cartuccia su e giù per lo shell e quindi cercare di avvitare i dadi senza che la cartuccia si muova...io recensisco cartucce e odio cambiarle.
E' un momento di massimo rischio e minimo piacere! La slitta dello SME e la sagoma fornita fanno in modo che io adesso possa cambiare una cartuccia in circa 10 minuti tra un ascolto ed un altro - paradiso assoluto...la regolazione del VTA è solo una questione di tirare su e giù il braccio dovo aver completato l'allinemento, il braccio sta fermo ad ogni livello senza che i dadi siano stretti, così non c'è pericolo di un crash del braccio e della testina...

Il IV differisce dal più costoso V in svariati aspetti. Prima di tutto c'è il regolatore di VTA filettato e lo smorzatore che sono disponibili come optional, il V li ha standard. Secondariamente la forza di appoggio è regolata da una semplice rotella di cui, nel caso del IV, bisogna contare i giri mentre si avvita il peso avanti e indietro.
Onestamente nessuno di questi accessori influisce sul suono, semplicemente rendono la già facile messa a punto ancora più semplice, comunque lo smorzatore aiuta nel caso di cartucce che si comportano meno bene....
A questo punto qualcuno potrebbe arguire che la rotella per la regolazione della forza di appoggio sia sonicamente superiore al semplice bilanciamento ad altalena del IV.
Altri potrebbero pensare che una progettazione più semplice offra una minore colorazione, che il contrappeso essendo vicino allo shell riduca l'inerzia e che la performance del V sarebbe migliore con la rotella del bilanciamento regolata a zero e la forza di appoggio regolata come sul IV. Non avendo mai eseguito una comparazione diretta non posso dare un mio commento, lascio semplcemente aperto un eventuale dibattito.
E' interessante notare che la stessa argomentazione si pone tra i possessori del Rega 300 ed il semplificato 250...

L'unica vera differenza è nel cablaggio. Il IV utilizza nel cablaggio interno del Litz in rame ed il V in argento, il cavo di connessione esterno è un VDH nel V e rame OFC nel IV.
Ci sono piccole differenze soniche, se altri miei confronti sono applicabili anche in questo caso, l'argento suona più brillante un poco più incisivo.
Questo potrebbe essere un miglioramento oppure no a seconda del vostro sistema e dei vostri gusti, comunque il cavo di interconnessione è sicuramente migliore, sarà un futuro upgrade?
Secondo me questo rende al IV un più alto valore, sonicamente parlando, rispetto al V. Ma...il regolatore del VTA è una proposta allettante ed il suo costo mette il IV molto vicino al V...

La finitura è al di sopra di qualunque critica, camera chromed, vernice argento e disegnato per piacere all'occhio e benchè sia sicuro che SME dichiarerebbe che "la forma viene dopo la funzionalità" - penso che abbiano proprio voluto farlo bello....
E' anche un perfetto abbinamento con il mio Gyro, la finitura argento dovrebbe arrivare dalla stessa miscela, e la qualità progettistica risplende in entrambe i prodotti. Vogliamo essere pignoli? Il braccio è talmente rastremato, molto più del Rega, che lo spazio di movimento per le ondulazioni è di soli 3-4 mm, se questo è necessario per offrire una performance senza compromessi, così sia.
La rotella dell'anti-skate è solida e il dispositivo di abbassamento funziona tramite uno strano arco. Sembra anche un poco scivoloso, spesso il braccio sembra voler ritornare verso il punto di riposo. Oh! il sistema di bloccaggio...
Una piccola rotella sulla punta del gancetto di plastica lascia che il braccio scorra dentro allo stesso modo della chiusura della portiera di una Bentley - che classe!

La Qualità Del Suono

Il preambolo è sufficiente, a chi interessa l'aspetto e quanto sia lunga la messa a punto - ma come suona ?

Se prima d'ora avete avuto solo un Rega, o non avete mai ascoltato una combinazione di un braccio ed un giradischi top potreste avere uno shock... abbiamo qui un braccio con un controllo sorprendente. Con un braccio top ti rendi conto di essere molto vicino al nastro master, tanto è poca la colorazione, in questo aspetto il IV è migliore di qualunque altro braccio abbia mai provato.
Il Rega ci si avvicina, ma si trova nei pasticci quando si arriva alla dinamica. Questo è un braccio che fa fuochi pirotecnici quando l'occasione lo richiede, colpi di batteria massicci, cannoni, vere esplosioni - wow! Non potrebbe in alcun modo essere descritto come "di facile ascolto", ma la colorazione è talmente ridotta che tutto questo sfoggio di muscoli non diventa mai stancante.

Quasi tutti i miei dischi sono di seconda mano e molti sono stati abusati in passato, ma questo braccio annienta il rumore della superficie del vinile. Ha anche un estremo acuto esteso, trasparente come il cristallo senza mai diventare tagliente. I piatti di Joe Morello's nell'album Brubecks "Time Out" mostrano corpo e sfumature impeccabili.
I dettagli sono buoni come mai ho sentito, i cori mostrano prontamente i cantanti ben distinti, piuttosto che un' armonia omogenea, distinguendosi spesso dal cantante solista.
In "Last of the True Believers" di Nancy Griffiths le armonie di Lyle Lovett restano separate dai "graffi" di Nancy che canta in una maniera che mai avevo sentito prima. Di nuovo l'immagine è sempre solida come una roccia senza divagazioni, benchè abbia sentito altri bracci top comportarsi così bene.

All'estremo inferiore i bassi sono sismici. Forse qui, più che in ogni altro aspetto, questo braccio supera altri top come l'Artemiz, l'Alphason HR100, l'EKOS ecc. Il basso è massiccio ma controllato, il registro più basso è pulito e veloce, qui sono sicuro che le capacità del braccio sono molto oltre quelle del resto del mio sistema. Un esempio... "Real situation" di Marley. Lo SME lo fa suonare come se ci fosse un altro basso coinvolto - ma non c'è...
Di fatto il braccio riesce a tirare fuori piu' della nota fondamentale, posta circa a 40 Hz, e farla andare insieme alla prima armonica piu' forte. Questo si è ripetuto più volte con dischi che si spingono in basso. Il triste risvolto è che questo braccio mette tranquillamente in luce quei dischi in cui l'ingegnere del suono ha deciso che le fondamentali potevano essere un aspetto opzionale della musica.
Ho sempre pensato che una buona prova di un componente si ha quando riesce ad estrarre tutte le informazioni dai solchi musicali. Qui il IV ripropone il meglio delle registrazioni, ma mostra chiaramente la differenza qualitativa di ognuna.
Alcuni LP hanno una track-list in cui i brani sono registrati in diversi luoghi e si può evidentemente individuare i diversi cambiamenti.
"Nothing Like the Sun" di Sting è stato registrato agli "Air Studios" di Monserrat. Una traccia "We"ll be Together" è stata registrata ai "Masterdisc" di New York. Avrebbe fatto meglio a stare lontano dalla "Grande Mela", questa traccia suona ruvida, metallica e compressa senza bassi profondi.
Spicca come un pollice livido, con tutto il rispetto è un ovvio "tappa buco". Pessima a sufficienza da farmela evitare del tutto. Il IV l'ha resa ancora peggiore.

Durante gli ultimi due mesi, con questo braccio ho usato una Ortofon MC20 Supreme, una Shure V15, una Dynavector DV20XL, una Slate Audio Brazen ed una AT33e.
Si è facilmente distinto con successo, mostrando forza e debolezze di ogni fonorivelatore senza pregiudizi. In considerazione di ciò, è uno strumento da recensori "par excellence", con la sua grandissima forza, unitamente al fatto che non ha preponderanti caratteristiche soniche che colorino il suono, porta ogni testina ai suoi limiti.

Conclusioni

Che posso dire? Questo è il miglior braccio che abbia mai ascoltato. Non ha significativi difetti né debolezze. Sarebbe impossibile migliorare la sua adattabilità e la sua rifinitura, nemmeno soltanto raggiungerli - il V e' laccato di un nero sexy ma sarebbe un pugno in un occhio con il mio Gyro :-) Per batterlo un braccio dovrebbe semplicemente fare di meglio senza togliere niente. Ed è chiedere molto.

A chi non piacerebbe quindi? Be', se vi piace un suono leggermente rosato, potrebbe essere troppo radiografico...
Qui devo fare un ammonimento.
Data la sua rigidezza, con un montaggio molto solido scarica una enorme energia sul giradischi. Una specie di scaricamento di responsabilità sul progetto costruttivo del giradischi. Alcuni giradischi come l'LP12 risolvono il problema con una basetta abbastanza morbida cosicchè l'LP è un buon accoppiamento per la sonorità dello SME.
Il problema è che con tutte le leghe di acciaio e zinco il braccio mette le sospensioni sotto sforzo (come, guarda caso, fa anche l'EKOS ...).
Alcuni smorzano il tutto con masse o assorbenti in fibra di carbonio. Il problema non è il metodo, ma qual'è il risultato. Ho la sensazione che il mio Gyro avrebbe bisogno di un sottochassis smorzato poichè risuona...

Quindi lo SME IV e' un ammazza-concorrenti come lo fu il Rega RB 300??? Si e no. Ho tenuto d'occhio tutti i lanci di nuovi giradischi negli ultimi 10 anni, e sorprendentemente ce ne sono stati molti.
Ad eccezione di quei produttori che costruiscono bracci (Linn, Wilson Benesch, Audionote, Clearaudio etc) dei quali sono stato rifornito per le recensioni, ed ho foto pubblicitarie scattate con uno dei grandi SME. Anche uno dei Roksan Xerxes X era dotato di uno SME piuttosto che di uno dei loro Artemiz.
Quindi lo SME è diventato il marchio dei giradischi di qualità, visto che mettendo uno SME si dimostra che il prodotto è "serio". E dove sono gli altri bracci "ultra rigidi/a bassa colorazione" ?
A parte l'Ekos e l'Artemiz, sempre legati ai loro piatti? Il raro Zeta, lo strano Kuzma, ma ad ogni modo sono passati e scommetterei la paga di una settimana che SME li ha battuti 20 a 1. Ma l'"High End" lascia il campo a più costruttori di quanto non faccia la fascia budget.
Nel caso SME avesse mai avuto dei rivali li ha messi tutti al palo, evitando il combattimento diretto essendoci degli unipivots di vario tipo (Grahams, Wilson Benesch, Hadcock, Naim Aro, Morch), tangenziali o strani e basta (WTA). Qui devo ammettere la mia ignoranza. Ho sentito alcuni di questi e sono rimasto impressionato ma mai nel mio sistema. Possono raggiungere il suono dello SME, ma per fare questo devono essere molto, molto buoni...

Postcript

Potreste pensare che io sia rimasto sbigottito dal IV, prendendo sul serio il mio lavoro di "critico hifi", la sua mancanza di colorazione e la facilità di regolazione lo rendono il perfetto braccio da recensore. Ebbene sì, l'ho comprato - bella scusa eh? Comunque sono riuscito a convincere mia moglie :-)

Comunque ho deciso di fare 31 ed acquistare anche il regolatore del VTA. 150 sterline sono mostruosamente tante per un aggeggio cosi' semplice, ma il fatto che si unisca a formare una parte integrante del braccio giustifica la spesa.
Il motivo per me è stato il fatto che questo ti permette di variare il VTA finemente, e di spostare la slitta per l'allineamento mentre il disco gira!
Questo, SME non lo dice, bambini, se lo fate a casa dovete avere con voi un adulto, mentre siete alla ricerca del perfetto "sweet spot".
Con un braccio normale questo avrebbe richiesto ore (o mesi...), e un solo piccolo errore ed avreste perso il settaggio o il cantilever!

Per ora sono felice, si suppone che lo SME V sia ancora migliore, un giorno lo proverò, ma mi rivolgo a tutti i costruttori là fuori: - "Sono pronto a trovare un braccio migliore di questo", mandatene da ogni dove...

© Copyright 2000 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Raffaello Cassetta

Come stampare questo articolo

[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]