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SOTA Star Giradischi "Vacuum"

[English version]

Prodotto: SOTA Star giradischi con pompa a vuoto per il piatto
Costruttore: SOTA Sales and Service Center - USA
Indirizzo: Worth, Illinois USA
Prezzo Base: $ 2869
Prezzo del modello testato: $1767 (non è un refuso, leggete il testo)
Recensore: Nels Ferré
Recensione: Maggio 2002

Antefatto

[Giradischi SOTA Star]SOTA (abbreviazione di State Of The Art) è stato un costruttore di giradischi di qualità per quasi vent'anni. Alcuni anni fa, i giradischi SOTA erano tra i preferiti di molti recensori: in seguito, per varie ragioni, si sono un po' persi di vista. Con l'avvento del compact disc la SOTA, come innumerevoli altri marchi di giradischi, ha attraversato momenti duri. Nel 1997 l'azienda è stata rilevata da un pool di investitori, in particolare dal team formato da Kirk e Donna Bodinet, nella vita marito e moglie.
Kirk è la mente tecnologica della Casa mentre Donna si occupa dell'ordinaria amministrazione. Oltre alla vendita di apparecchi nuovi, il SOTA Sales and Service Center offre riparazioni, ricambi ed upgrades per ogni modello SOTA costruito. Durante il periodo della mia prova, ho avuto modo di costatare che non solo Donna e Kirk conoscono bene l'analogico, ma amano molto anche il loro lavoro.

Lo Star

Il SOTA Star si colloca grossomodo a metà strada tra il piatto "entry level" Moonbeam (a 543 $ braccio incluso) ed il top di gamma Millennia ($7360). Lo Star è il giradischi "vacuum" più economico della linea.

E, per me, è di una bellezza che colpisce. Con la sua finitura interamente in legno, dà la sensazione di essere un oggetto fatto per durare e che sarà passato di generazione in generazione. Deve essere per forza robusto… pesa ben 21 kg! Con il coperchio antipolvere opzionale in opera, le sue misure sono 19 cm di altezza, 51,5 cm di larghezza e 42 cm di profondità. L'unità esterna di alimentazione ed aspirazione è grande circa quanto una scatola da scarpe ed aggiunge altri 5 kg. E' un giradischi grande e bello.

Lo Star utilizza un sistema ingegnoso per il setup e la taratura del subtelaio flottante. Con quasi tutti i giradischi a telaio sospeso su molle, è necessario regolare la tensione di queste ultime per raggiungere prestazioni ottimali. Sullo Star, la tensione delle molle non si regola per niente ma, piuttosto, si agisce sulla massa del subtelaio, usando pallini di piombo e più grandi e pesanti cilindretti, sempre di piombo. L'idea è di equilibrare l'intero subchassis utilizzando la combinazione braccio/testina che sarà poi definitivamente in opera sul giradischi.

Del progetto è parte integrante anche l'unità esterna di alimentazione ed aspirazione. Questa, non è una comune spina a muro ma un vero alimentatore stabilizzato con sistema di aspirazione a doppio stadio. Va detto che già negli anni 80, la SOTA appurò che la qualità dell'alimentazione elettrica influiva direttamente sulle prestazioni di un giradischi. Nella stessa unità è presente anche il sistema di aspirazione a doppio stadio. Funziona a piena potenza per i primi 5 secondi, in modo da assicurare un ottimo accoppiamento piatto/disco, in seguito un relè commuta l'aspirazione su "maintenance mode": posizione che, lo s'intuisce, è di mantenimento. Il tutto si collega allo Star mediante un "cordone ombelicale" di adeguata sezione, che fornisce sia l'alimentazione elettrica sia la tubazione preposta alla funzione aspirante.

Il piatto del giradischi ruota su un cuscinetto al cromo, a richiesta e con sovrapprezzo è disponibile un cuscinetto in zirconio. Il tappetino sul piatto non si può rimuovere, suppongo a causa della presenza del sistema di aspirazione. Il piatto è ricoperto con un materiale simile alla pelle scamosciata: una raffinatezza che si prenderà gentile cura dei nostri dischi per lungo tempo. Sul bordo del piatto c'è un "labbro" in gomma che è parte integrante del sistema di aspirazione. Quando un album è poggiato sul piatto, questo labbro è rivolto verso l'alto. Dopo aver attivato il giradischi, il labbro si abbassa gradualmente fino a portarsi appena sotto il bordo esterno del disco. Durante l'operazione, il disco è saldamente risucchiato sul piatto. A questo punto, si può udire un debole "click" dall'unità esterna di alimentazione, che commuta sul funzionamento "maintenance". Oltre a questo "click" non si avvertono altri rumori: l'unità d'aspirazione lavora in perfetto silenzio.

Il sistema di aspirazione dello Star non è progettato per appiattire dischi molto "imbarcati". Ho scoperto che comunque risulta efficace per il 95% della mia collezione, anche se c'erano alcuni esemplari di dischi acquistati in svendita che erano impossibili da "spianare". Inoltre, siccome il labbro di gomma sul bordo del piatto fa parte del sistema di aspirazione, si possono "appiattire" solo dischi da 12 pollici (per intenderci meglio, i normali LP). Naturalmente, anche i dischi con un diametro inferiore possono essere utilizzati sullo Star, ma senza l'azione aspirante.

Lo Star è disponibile in tre diverse finiture standard. I legni esotici ed il nero lucido sono opzionali. Il campione recensito (finitura standard) si presentava con un'attraente livrea in quercia chiara.

Da dove viene la differenza nei prezzi?

Dato che la SOTA è sia costruttore sia distributore, può applicare un'eccellente politica di ritiro dell'usato. E' molto semplice, se avete un giradischi SOTA e lo volete aggiornare, loro ritirano il vostro piatto con una buona valutazione e ve ne vendono uno nuovo. I giradischi ritirati sono poi completamente ricondizionati ed offerti in vendita, con un anno di garanzia, ad un prezzo ridotto. Il SOTA che ho provato era uno degli esemplari ricondizionati: la lavorazione è eccellente e non sono riuscito a distinguerlo da uno "nuovo".

Il prezzo base di uno Star ricondizionato è di 1435 $ e comprende una base per il braccio in materiale composito. Il campione fornito per la recensione aveva anche la "Reflex Clamp", opzionale ma consigliata. Verso la fine del periodo di prova la famiglia Ferrè ha subito un piccolo incidente (ulteriori notizie tra breve), che ha reso necessario il coperchio antipolvere. SOTA ne ha spedito uno ricondizionato (124$). Come il giradischi, anche il coperchio era come nuovo. Non immaginavo esistessero coperchi ricondizionati

Installazione dello Star

Devo confessarvi una cosa. Sono un "Hi Fi Addict" da più di vent'anni, e ne ho trascorsi dieci occupandomi di vendita al dettaglio in campo audio. Dato che negli anni ho visto passare una miriade di apparecchiature, di solito non leggo il manuale di istruzioni. Con lo Star, ho ammirato la sua bellezza quando era ancora nell'imballo, e la prima cosa che ho fatto è stata di fermarmi a leggere attentamente le istruzioni. Sono felice di averlo fatto. La SOTA fornisce delle istruzioni per il set up che sono, in massima parte, molto complete. Sono molto chiare e complete, ma la "prima volta" può richiedere un bel po' di tempo.

Per installare il giradischi, occorre togliere dalla scatola in compensato usata per la spedizione l'imballo interno e, una volta aperto quest'ultimo, estrarre lo Star. Allentare a questo punto una delle viti che bloccano l'apparecchiatura per il trasporto. Conviene montare adesso il braccio sull'apposita base, ed installare la testina non ancora nella sua posizione definitiva. Il pozzetto sotto il braccio è adeguatamente rifornito di pallini di piombo per il tipo di braccio/testina utilizzati: la cosa livellerà il piatto ed il subchassis. Ciò fatto si depone la base del braccio nel previsto alloggiamento, sito nella parte superiore del giradischi, e si controlla la messa in piano con una livella a bolla d'aria.
Se necessario, i pallini di piombo possono essere tolti od aggiunti, secondo il caso. Quando tutto è "a livello", si può procedere a stringere le viti della base del braccio, si svitano tutte le viti di blocco per il trasporto, si porta il giradischi nella sua posizione definitiva all'interno della vostra sala d'ascolto, si livella nuovamente il tutto tramite i tre piedini regolabili siti nella parte inferiore dello chassis, si allinea correttamente la testina e, finalmente, si connette il tutto all'unità esterna di aspirazione/alimentazione. Ed, ora, godetevelo. Avete notato? Non è poi così difficile….
Una nota positiva è che la SOTA fornisce tutti gli attrezzi utili per l'installazione, tranne lo strattone necessario a togliere l'imballo interno dalla scatola esterna. A causa delle dimensioni e del peso considerevoli, infatti, mi sento di consigliare che l'operazione sia effettuata da due persone.

In alternativa alla rimozione o all'aggiunta di pallini di piombo per bilanciare il subchassis, l'acquirente può comunicare alla SOTA che combinazione di braccio/testina sarà utilizzata sullo Star. La ditta gli fornirà il quantitativo adeguato di pallini da immettere nell'apposito pozzetto per equilibrare il tutto.

Inoltre, per i principianti, la SOTA può fornire qualunque combinazione braccio/testina già montata, allineata e pronta all'uso.

Sullo Star ho utilizzato il mio fido braccio Rega RB-250, ma dopo un po' ho capito che il Rega è proprio al minimo livello di qualità per un giradischi così. Lo Star merita davvero un braccio di rango più elevato, come ad esempio un Graham, uno SME, o magari uno degli ultimi progetti della Origin Live.

Giornataccia in casa Ferré

I lettori più affezionati sanno ormai che ho un "debole" per la testina Dynavector DV-10x4 Mk II. Nella mia recensione del maggio 2001 ne dissi molto bene ma aggiunsi anche una lamentela: "la Dynavector nutre, per varie ragioni, un'avversione nei confronti di qualunque tipo di protezione per lo stilo".

Come spesso accade in Florida, era una soleggiata e bellissima mattinata di sabato. Avevo portato l'auto di mia moglie dal gommista per un cambio gomme ormai indifferibile, ed al mio ritorno avevo trovato la mia consorte di cattivo umore. "Honey", mi disse, "Credo di aver rotto il forno a microonde". In effetti, l'arnese non dava segni di vita. Non era un grosso problema, la nostra casa ha 14 anni e quello era ancora il microonde originale installato dai costruttori. Per cui siamo saltati nella sua auto, ci siamo diretti verso il vicino emporio e ne abbiamo acquistato uno nuovo.

Mentre lo stavo installando, suona il campanello della porta d'ingresso. Erano alcuni parenti provvisti di bambini (lo vedete, eh, il guaio in arrivo?). Ero affaccendato in cucina e non potevo "montare di guardia" all'impianto, come faccio di solito quando ci sono bambini in giro. Poco dopo se ne andarono, finii il mio lavoro e decisi di ascoltare un po' di musica. Ma c'era una brutta sorpresa in agguato per me: il cantilever della Dynavector era danneggiato. Dire che non mi sentivo come un "campeggiatore felice" è un "understatement".

Decisi così di aggiornare la testina con una Dynavector DV-20XH (ha una protezione per lo stilo) che, essendo molto richiesta, deve ancora arrivarmi. Donna fu molto comprensiva e mi lasciò tenere il campione da recensire ben oltre la data concordata, mentre aspettavo la 20XH. Mi spedì anche un coperchio antipolvere per lo Star. Siccome la Dynavector non era ancora in vista, e non volevo approfittare della pazienza e della comprensione di Donna, decisi di completare la recensione con la mia testina di riserva, la Shure V-15VxMR.

Il Suono dello Star

Noi appassionati, li conosciamo tutti: quei personaggi che ci guardano con aria interrogativa quando vedono un giradischi a casa nostra, o quando ci vedono maneggiare pile di vecchi vinili in una svendita. E che se gli diciamo che noi si preferisce il suono dei vinili a quello degli argentei dischetti, costoro pensano che ci siamo bevuti il cervello.

Basterebbe un po' di tempo passato ad ascoltar vinile con lo Star per togliere loro quella curiosa espressione. I bassi sono profondi, pieni, ancorchè non eccessivamente vigorosi, in altre parole e secondo me molto naturali. Nella maggior parte dei casi i medi li equivalgono, anche se all'inizio avevo qualche riserva. Con la Shure erano, infatti, un po' troppo in evidenza nella parte più elevata dello spettro. Ho rimediato alla cosa con un più accurato allineamento della testina. Sugli acuti, si, anche qui, la naturalezza abbonda. In una parola lo Star è soave, è il Frank Sinatra o il Tony Bennet dei giradischi.

L'aspetto prestazionale dello Star che più mi ha colpito, è stata la costanza della velocità di rotazione del piatto. Di solito, quando questa stabilità è buona la cosa passa inosservata, mentre si nota di più quando è cattiva. In questo caso, infatti, si sente sotto forma di note fluttuanti, specie col pianoforte. Ma una velocità eccellentemente stabile unita ad un isolamento… stellare porta, rispetto agli altri giradischi che ho provato di recente, ad un notevole miglioramento dell'immagine.

E' bene tenere a mente che anche se io trovo lo Star completamente neutro e musicale, in realtà non esiste un componente audio con queste caratteristiche. Un amico mi ha fatto notare che tutti i componenti audio hanno delle colorazioni, ed alcuni ne hanno più di altri. Quando un ascoltatore, me incluso, trova un'apparecchiatura che gli piace (o che ama), in realtà afferma che i suoi gusti sono in accordo con quelli del progettista del componente in questione. Ciò vale anche per lo Star.

Il sistema aspirante porta ad una marcata riduzione del rumore di fondo ed una maggior estrazione dei dettagli più delicati: ciò avviene in quanto sono eliminate le interferenze dovute alla non perfetta planarità dei dischi. Questa riduzione, secondo me, rende più facile alla combinazione braccio/testina la lettura del disco, rendendo possibile l'estrazione fino all'ultimo pezzettino dell' informazione presente nel solco.

Prima che arrivasse lo Star, ero un po' preoccupato circa la quantità di rumore prodotta dall'unità d'aspirazione. Le mie preoccupazioni erano infondate: quando funziona, lo Star è silente come una tomba.

Come c'era da aspettarsi, con lo Star non ho avuto problemi di feedback. D'altra parte, la mia casa è costruita su fondamenta in cemento: tenetelo presente, perchè nella vostra sala d'ascolto le cose potrebbero essere diverse.

Pur avendo trovato molto soddisfacenti le prestazioni dello Star con la Shure, contro la Dynavector non c'è stata battaglia. Con quest'ultima nel mio impianto, ho notato un miglioramento un po' su tutti i livelli, rispetto alla Shure.

Antipatie e Capricci

Lo Star è un giradischi affidabile, facile da usarsi e che non dà problemi. Mi ci è voluto però un po' di tempo per abituarmi a convivere con il sistema aspirante. Nella parte superiore del mobile, ci sono tre manopoline, due per il controllo di velocità (più o meno 3% a 33 1/3 e a 45 giri, ed ogni velocità ha la sua manopolina) ed una che regola l'intensità dell'aspirazione applicata al disco. Se quest'ultima era settata per la massima potenza d'aspirazione, ho talvolta avuto delle difficoltà a rimuovere il disco dal piatto (dovevo spegnere il giradischi alla fine di ogni facciata). Ho quindi deciso che metà potenza fosse sufficiente. Con questa regolazione, i dischi erano comunque belli appiattiti ed il cambio di facciata molto più facile.

Oltre a quanto sopra, lo Star è un giradischi fisicamente grande e pesante. Personalmente non lo vedo come un problema, ma se lo spazio che avete a disposizione per il giradischi è ridotto, forse questa non è la macchina che fa per voi.

Ho poi trovato curioso il fatto che, dopo tutte le cure profuse per dare al giradischi un'alimentazione pulita, la corrente fosse veicolata da un generico cavo a due conduttori non staccabile. Avrei preferito vedere un jack IEC a tre conduttori, cosicchè l'utilizzatore finale potesse scegliersi il cavo d'alimentazione. Pare che gli acquirenti di materiale nuovo non ricondizionato si ritrovino appunto il jack IEC.

Per finire, dato che la Shure V15VxMR è stata utilizzata per la maggior parte del periodo di prova, c'è stato un problema al quale non sono riuscito a porre rimedio. Il bordo interno del cardine dello Stabilizzatore Dinamico/protezione stilo della Shure, va a grattuggiarsi sul bordo esterno del peso stabilizzatore quando la testina raggiunge i solchi più interni del disco. Credo che questo problema emerga solo con le testine aventi un corpo piuttosto largo, e non si presenti con testine con un corpo più "normale", come per esempio le Ortofon, le Dynavector di bassa gamma o le Benz. E comunque sia anche con la Shure molti audiofili non lo rileveranno , salvo gli amanti dei solchi più interni dell'album dei Beatles "Sgt.Pepper's Lonely Hearts Club Band".

Conclusioni

Al suo prezzo di listino di 2869 $, credo che il SOTA sia un buon affare. E' assolutamente bello, molto ben costruito, e suona alla grande. Devo però ammettere che la sua classe di prezzo è piuttosto affollata di alternative, anche se molto poche (e forse nessuna) hanno il desiderabile (secondo me...) sistema di aspirazione del disco.

Credo che lo Star in versione ricondizionata, con garanzia ed a metà prezzo sia un affare incredibile. Un giradischi "vacuum" per meno di 1500 $... ripeto, un affarone! Difatti, sto pianificando di supportare le mie parole con il mio portafogli: il SOTA Star sarà il mio nuovo giradischi di riferimento. E credo anche che, nel prossimo futuro, passerò ad un braccio di classe più elevata.

Voglio ringraziare Kirk e Donna Bodinet per avermi messo a disposizione l'esemplare oggetto della recensione.

P.S. I lettori con l'occhio più acuto, potrebbero aver notato la presenza della Dynavector DV-20XH nella parte finale del braccio. Questa recensione fu spedita alla Sota perchè ne verificasse l'accuratezza, e mentre aspettavo il suo ritorno prima di spedirla per la pubblicazione, mi arrivò la Dynavector. Solo dopo averla montata mi resi conto che che non avevo ancora fatto le fotografie per la recensione. Per quanto riguarda il suono di quest'ultima combinazione, la Dynavector distrugge la Shure: suona in modo davvero glorioso.

Apparecchiature utilizzate

© Copyright 2002 Nels Ferré - http://www.tnt-audio.com
Traduzione italiana: Davide Baldini

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