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Prova a confronto di accessori anti-vibrazioni

Parte II: supporti per giradischi

[English version]

Nella Parte I abbiamo esaminato alcuni degli effetti distruttivi con cui le vibrazioni possono affliggere la nostra esperienza con gli apparecchi audio. Nella Parte II iniziamo ad ascoltare alcuni prodotti che ci vengono presentati con lo scopo di migliorare questi problemi.

I giradischi esistono per trasformare l'energia da elettrica a cinetica ad elettrica, in modo da produrre un'analogia elettrica delle ondulazioni meccaniche del solco che, a loro volta, sono analogie meccaniche del segnale acustico originale registrato.

Vi pare complicato? Questo è ancora niente. Il fonorivelatore non è altro che un piccolo generatore elettrico pilotato dal motore del giradischi, quindi la qualità di questo pilotaggio ha effetti su ogni aspetto del segnale in uscita dalla puntina. La saggezza comune ci ha sempre suggerito che se il motore girasse con ragionevole costanza alla corretta velocità tutto andrebbe bene ed il "wow (lievi oscillazioni in banda sub-audio) & flutter (rapide oscillazioni vicino o in banda audio)" misurato sarebbe minimo e ogni effetto residuo potrebbe essere minimizzato da quella grossa e pesante massa inerziale chiamata piatto. Se il motore vibrasse (e lo fa, visto che nulla a questo mondo è perfetto), la saggezza comune ci suggerisce che ciò aumenterebbe il tappeto di rumore in riproduzione ("rumble" del motore), così vari sistemi di molle e cinghie sono stati adottati per minimizzare anche questi effetti.

In effetti, le pieghette del solco non fanno altro che modulare l'energia proveniente dal motore del piatto, sballottando lo stilo lungo un piano perpendicolare alla linea del moto del solco rispetto al punto di contatto con lo stilo stesso. Questa energia cinetica è trasformata in energia elettrica dal fonorivelatore e questa energia elettrica viene impiegata per modulare la potenza dell'amplificatore.

Poi il tutto viene immerso in un ambiente rumoroso (la sala d'ascolto) dove viene eccitato sia dalle vibrazioni meccaniche che percorrono la struttura della sala, provenienti principalmente dal segnale in uscita dai diffusori, sia dall'energia acustica dell'aria, pure prodotta dai diffusori.

Quelle piccole grinze sulla superficie vinilica possono avere grandezze dell'ordine del micron. Provate a strusciare un capello sulla puntina, con il volume alzato al normale livello d'ascolto: sentirete lo stilo che trascrive la scabrosità della superficie del capello; ecco quanto deve essere sensibile il fonorivelatore per leggere le minime trame sulla superficie del disco. Con tutta quella energia in sala proveniente dalle strutture e presente nell'aria questo minuscolo sensibile trasduttore necessita di ogni aiuto possibile per mantenere quelle vibrazioni spurie lontane dal suo scopo di seguire quel solco raggrinzito.

Se lo stilo fosse grande quanto una casa, si troverebbe a dover ricostruire con accuratezza le sottili sovrapposizioni tonali di un violino o dei piatti contenuti in una linea grande quanto le scolpiture del battistrada di un pneumatico automobilistico. Tenendo presente quest'iperbole, mi sorprendo sempre, considerando quante informazioni riusciamo a sentire anche con impianti mediocri, e ciò illustra quanto possa essere utile indagare su ulteriori elementi di controllo delle vibrazioni.

Steve Davey ha già scritto su TNT-Audio a proposto di questi effetti sull'interfaccia fra vinile e giradischi nel suo eccellente articolo su Tappetini ed altre diavolerie. Il presente lavoro non prenderà in diretta considerazione quell'interfaccia fra giradischi, disco e stilo, bensì l'interfaccia fra giradischi e ambiente.

I prodotti sotto esame verrano provati:
1. Fra telaio del supporto e mensoletta d'appoggio
2. Fra mensoletta d'appoggio e giradischi

Ho chiesto a diverse azienda di offrire i loro prodotti. Le risposte-tipo si sono divisi in due categorie:
1. I produttori ed importatori Britannici
2. I produttori Americani

Le aziende Americane hanno risposto immediatamente, organizzando una pronta consegna dei prodotti accompagnandoli con copia di consigli e di utili informazioni.

Barry Kohan, Presidente di Bright Star Audio, produttore degli Isonodes ha immediatamente mandato informazioni e prodotti. Questa azienda ha vinto il premio Accessorio dell'Anno di Stereophile per 4 anni ed il loro sito web è un'eccellente fonte di discussioni tecniche e di spiegazioni della loro filosofia e dei loro prodotti, cose che, quindi, io non vi ripeterò qui. Gli Isonode sono il loro prodotto più semplice e meno caro in catalogo. Si tratta di un piedino soffice di forma semisferica fatto di un qualche polimero che mostra qualità elasto-plastiche, e il miglior paragone che mi viene in mente è con la consistenza delle carni dei calamari. Nonostante la sua alta deformabilità, si tratta di un materiale con un'eccellente memoria, che recupera la forma originale dopo ogni utilizzo.

Robert Stein, della UltraSystems mi è anche stato molto d'aiuto, offrendomi prontamente consigli e suggerimenti per i loro isolatori ISO-3 in Polycrystal. Anche questi affari sono meglio descritti nel sito web del produttore, qui dirò che, in sostanza, si tratta di supporti a forma conica il cui raggio varia lungo l'altezza, realizzati a partire da un materiale particolare progettato per prendere il meglio dei due mondi: dissipazione delle vibrazioni e appoggio stabile. Vi sono dei recessi su due lati, che possono essere messi lì sia per facilitare la presa che per motivi attinenti alle vibrazioni, dal momento che una campana ammaccata non suona.

I distributori per il Regno Unito delle punte e sottopunte Clearlight RDC (Resonance Dampening Compound) non hanno mai risposto alle mie e-mail ed ai messaggi telefonici che gli ho lasciato, nonostante i miei vari tentativi. Pertanto, le loro punte sono escluse da questa recensione, a differenza dei loro sottopunta, visto che sono unici nel loro genere.

Mi ha dato particolarmente fastidio il silenzio di Steve Mason della Spectra Dynamics (Britannico produttore di Foculpods, Polipods e dei trattamenti per diffusori Deflex), dal momento che in passato avevo acquistato molti dei loro prodotti per delle istallazioni audio professionali. Anche loro non sono stati inclusi in questa rassegna.

Anche la Stone Audio, importatore dei Vibrapods, mi ha creato problemi per la sua tardiva risposta, quantunque il produttore mi ha garantito una fornitura diretta che dovrebbe arrivare prima della parte 2 di questa prova.

Questo tipo di risposta non mette sotto una buona luce le aziende, indifferentemente dall'effettiva bontà dei loro prodotti: non saprete mai quanto siano buoni perchè non sono mai arrivati.

Le prove

I prodotti

I prodotti viscidi ( quelli "calamarosi" di cui sopra - n.d.t.) di questa prova potrebbero essere paragonati ad una molla con perdite interne, come gli ammortizzatori a molla per automobili o motociclette (le prime Leyland/Morris/Innocenti Mini usavano una punta di gomma come ammortizzatore, e la Spectra-Dynamics, che fa il Deflex, fa anche ammortizzatori per Mini). E' un paragone forzato, in quanto gli Isonodes si comportano come se fossero molle e smorzatori di varia intensità tutti fusi in un unico blob ad alta tecnologia. Ci ho provato, a misurare la loro cedevolezza con mezzi convenzionali, ma non sono riuscito a venire a capo di un solo dato, nonostante la mia stramba combinazone di pesi & leveraggi.

I prodotti-tipo di questa categoria sono gli Isonodes della BrightStarAudio. Ho esaminato alternative di altri produttori e dei prodotti generici simili provenienti da fornitori per l'edilizia o l'industria, inclusi i piedi dei bastoni da passeggio! Sul loro sito web sono mostrati a testa in giù tanto da farli sembrare dei piccoli UFO:

[BrightStar Isonode]

Fra i prodotti per un maggiore isolamento troviamo coni in alluminio, come i Michell Tenderfeet, punte, coni lignei e sottopunte come i Michell Tendercups. I prodotti-tipo di questa categoria sono i coni Polycrystal ISO-3 della Ultra Systems & Innovative Audio.

[Polycrystal]

Sulla scatola c'è scritto: "il Polycrystal è un composto fatto di numerosi materiali inerti compressi sino alla dimensione della loro struttura cristallina. Il risultato è un materiale ad alta densità con confini estremamente irregolari fra cristalli adiacenti, che dissipa l'energia all'interno della costruzione policristallina"; e chi sono io per dissentire? Sono molto inerti se tamburellati col dito e rimbalzano se lasciati cadere su un pavimento di mattonelle, e questa è stata tutta la mia analisi del materiale per questi prodotti.

C'è anche un tipo intermedio di prodotti, che si trovano presso i ferramenta o i fai-da-te. Le piastre di sughero sono molto economiche e si trovano di varia misura, anche autoadesive. L'idea mi è venuta dal sistema Ringmat, che pure si basa sul sughero.

Il campo di prova

Giradischi Michell Gyro SE con alimentatore Gyropower VC, sul quale è montato un braccio Hadcock 242SE (internamente cablato con un Van-den-Hul in argento), ricablato in uscita con cavo bilanciato Kimber Silver Streak.

Inoltre, come esempio di giradischi a controtelaio sospeso con telaio convenzionale, un Thorens TD160S sui cui è stato montato un braccio SME3009 series II improved.

Mensoletta a muro per giradischi Origin Live Ultra (carico a punto unico sul retro, più tensione di precarico laterale regolabile; 3 mensole su punte; tiranti di nylon rimpiazzati con catenelle d'ottone, vecchie, ma insuperate).

Mensoletta doppia a muro Apollo (ripiano superiore su 4 punte, vecchia di 15 anni)

Tavolino con telaio d'acciaio a 4 zampe (ripiano superiore su 4 blob).

Oltre ad un impianto Hi-Fi, naturalmente.

La memoria umana è un inaffidabile mezzo per immagazzinare i dati di un test, quindi ho sviluppato una strategia per registrare i dati della prova. Ho scelto una condizione di riferimento con la quale confrontare ogni gruppo di prodotti. Ognuno è stato paragonato solo a questa condizione, per assicurare la ripetibilità.

Una sessione di prova mi ha rivelato 17 diversi aspetti del suono o della prestazione musicale che sono stati percepibilmente alterati da questi prodotti, e con essi ho fatto una tabella. Sono tutti giudizi soggettivi, e l'uso di una notazione numerica non implica nessun tentativo di obiettività; inoltre, non ho provato a fare alcuna applicazione di organizzazione intelligente di dati qualitativi (come la "Grounded Theory"). Le qualità sono un misto di parametri musicali ed Hi-Fi. Il campione sotto esame è stato confrontato con il riferimento, così da potere avere un voto per ogni parametro:

0 nessun cambiamento
+1 il minimo miglioramento percettibile
+2 un miglioramento chiaramente distinguibile
+3 wow! grande!
-1 il minimo peggioramento percettibile
-2 un peggioramento chiaramente distinguibile
-3 che schifo!

Le qualità hanno incluso, fra l'altro: l'intonazione; il "P.R.a.T." (Pace Rhythm and Timing - Passo, Ritmo e Senso del tempo: un riferimento storico della stampa specializzata Britannica - n.d.t.); transienti, recupero dopo un transiente & silenzio inter-transiente; scena sonora; meta- & micro-dinamica; voci naturali (maschili & femminili).

Fra una condizione di test e l'altra sono sempre ripassato per la configurazione di base. Poi ho fatto la somma dei voti per avere il punteggio generale, giusto per curiosità, e mi sono sempre trovato con le mie impressioni.

Punte: 4 punte è terribile. Non c'è regolazione fine che tenga: non si avrà mai esattamente la stessa pressione su ognuna. La mensoletta Apollo era originariamente fornita (15 anni fa) di piccoli dischi di acciaio da piazzare fra punta e legno della mensola, e questo peggiorava ulteriormente il suono. Spingere la tavoletta direttamente sulle punte migliorava le cose, ma la rimozione di una punta (quella anteriore destra, dove il peso è minore) era ancora meglio. Il tutto si verificava con qualsiasi cosa avesse 4 piedi solidi (persino il mio vecchio Linn LP12 suonava meglio con un solo appoggio posteriore centrale, nonostante la loro ossessione per l'ottimizzazione del sistema). 3 punte sotto una mensola di vetro è stata la migliore combinazione, quantunque migliorata da ognuno dei prodotti rigidi sotto esame.

Isonodes: in confronto col riferimento, questi prodotti hanno ricevuto il maggior numero di voti negativi ed un pari numero di positivi. Ho provato vari modi di sostenere i giradischi con gli Isonodes, incluso il piazzarli fra base e mensola, ed ogni volta con lo stesso risultato. Le uniche significative aree di miglioramento erano nelle voci umane e nella complessità del mediobasso, ma hanno distrutto ogni aspetto musicale della prestazione. Il Passo era incerto, il Ritmo sfuggente, i transienti attutiti, il basso perdeva tutta la sua intelligibilità impatto e intonazione. Durante gli ultimi test come supporto di elettroniche sono andati davvero bene, ma non vanno proprio sotto questi giradischi.

Polycrystal: non hanno avuto alcun voto negativo. Confrontati col riferimento hanno comportato un udibile miglioramento in quasi ogni area della prestazione. Hanno avuto due soli punti positivi in due aree (naturalezza delle voci maschili & complicati "crescendo") e non sono riusciti a fare la differenza in due sole aree (profondità & altezza della scena sonora), ma sono nettamente i vincitori.
Con il Gyro SE hanno funzionato meglio posti sotto la mensola con la punta rivolta verso l'alto, due agli angoli frontali ed uno sul retro, al centro. Li ho anche provati fra mensola & telaio in perspex a 3 appoggi del Gyro, ma ciò ha comportato l'uso di "zeppe" per rimettere in bolla il tutto, quindi non lo raccomanderei. La differenza si sente di più con il Thorens, che ha un telaio tradizionale, col quale hanno funzionato meglio posti, punta in alto, sotto i due angoli frontali, e punta in basso al centro del lato posteriore. I lettori potranno immaginare quanti cambi & combinazioni ho provato.

Sottopunta RDC: sono attrezzi unici, in quanto possono essere usati sia in contrasto con le punte di cui sono dotati molti supporti, sia in combinazione con altri prodotti, come le loro rispettive punte, oppure i coni in Polycrystal. La mia mensoletta Origin Live presenta tre punte saldate al telaio, quindi si elimina la possibilità di gioco o di vibrazioni, come invece avviene con le punte avvitate. I sottopunta RDC sono stati quelli che si sono comportati meglio fra il telaio Origin Live e la mia mensola in vetro laminato. Posti sotto i piedini regolabili in alluminio del mio Gyro SE hanno avuto un effetto minimo e sotto il Thorens non si sono comportati bene come i coni Polycrystal. Li ho provati in unione con i Michell Tenderfeet (coni in alluminio), dove hanno avuto un buon effetto, come i coni Polycrystal.

Le generichepiastre di sughero sono andate bene sotto la mensola in vetro laminato, ma non sotto quelle in legno massiccio, sia multistrato che MDF.

Conclusioni

Sotto i giradischi i prodotti viscidi (quelli "calamarosi", n.d.t.) non sono una cosa buona.

Col giusto supporto perimetrale la mensola in vetro laminato ha fornito il dettaglio maggiore di ogni altro materiale, ma ha anche suonato prevedibilmente vetrosa col supporto sbagliato. Il legno massiccio è la naturale seconda scelta, che potrebbe diventare la prima con telai meno sofisticati. Il multistrato era risonante & il mediodenso sordo.

I coni Polycrystal ISO-3 hanno surclassato ogni altro prodotto sotto la mensola in vetro, tranne che con il telaio Origin Live. In quest'ultimo caso le punte saldate al telaio accoppiate ai sottopunta RDC hanno mostrato un vantaggio marginale in termini di serratezza del basso & complicati "crescendo". Mi avrebbe davvero fatto piacere potere fare un confronto anche coi sottopunta Polycrystal.

Il Thorens ha tratto dagli isolatori (coni) Polycrystal ISO-3 un beneficio drammaticamente maggiore del Gyro SE, forse perchè ha un telaio molto più grande da esporre alle vibrazioni.

Nessuno degli altri prodotti autonomamente posizionabili (inclusi quelli che non ho nominato) sono andati meglio dei Polycrystal ISO-3 nel sostenere la mensola del giradischi. Il Gyro SE si è trovato meglio sui suoi propri piedini che su ognuna delle alternative provate, ma il Thorens è migliorato quando ho piazzato un secondo set di Polycrystal ISO-3 fra telaio & mensola, come su descritto.

E in ogni caso un contatto su 3 punti è preferibile ad uno su 4.

I prezzi sembrano variare molto da nazione a nazione, ma si tratta sempre di una spesa inferiore ad un cavo di segnale economico, e quindi presentano un buon valore se rapportati all'entità del miglioramento che apportano, senza controindicazioni. Consentono di ottenere differenze molto più grandi di quelle che potrebbero derivare spendendo un pari importo per cambiare cavi.

Nella III parte proveremo gli stessi trucchi sotto gli amplificatori.

Mark Wheeler, stranito e confuso, circondato da tutti questi oggettini

[Indietro alla Parte I] - [Avanti alla Parte III]

© Copyright 2005 Mark Wheeler - www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino

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