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Amplificatore a valvole di precisione Canor TP306 VR+

“Puoi sentire l'interno della sua chitarra”

[in test alla Canor]
[English version]

Produttore: Canor - Slovacchia
Prodotto: Amplificatore phono di precisione a valvole TP306 VR+ (stadio phono)
Prezzo: 2490€ incluse IVA e spedizione in EU (≈£2080 YMMV)
Distributore in UK: Metropolis Music Company
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Recensito: Ottobre 2011

Canor ricomincia dal ponte

“Puoi sentire l'interno della sua chitarra,” è stato il commento della mia compagna sentendo Goin' Away, la registrazione anche tu sei lì di Lighnin' Hopkins attraverso l'intero sistema Canor VR+, a valle della sorgente Orbe SE/Hadcock 242SE Silver/MusicMaker II, ascoltato tramite medio-bassi della Hammer Dynamics e B&C DE-400TN-8 a disegnare le alte frequenze via crossover cablati Litz.
“Sai benissimo che cosa intendo; ecco il bello delle metafore,” ha aggiunto. “È vero”, risponde il vostro vecchio scriba, sapendo che recenti ricerche con risonanza magnetica indicano come si attivino più aree del cervello quando i soggetti di un test usano o comprendono una metafora, più che con ogni altra forma di comunicazione. E questa metafora dice tutto.

Quindi, questa metafora dice più cose sull'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ di una serie di misure o una pagina di prosa ben scritta. Non è misurabile, è una qualità salvaguardata dall'intera catena valvolare, dal microfono valvolare di Sam "Lighnin" Hopkin nel 1963, all'Ampex 300 completamente valvolare, ricostruito per la rimasterizzazione di Doug Sax, passando per un tornio da incisione esclusivamente valvolare su un'incisione da 200 g e ascoltato attraverso il sistema interamente valvolare della Canor (nata Edgar) fino alle nostre orecchie.

Non è stato facile portare il sistema a questo livello. Il campione da recensire dell'Amplificatore di precisione phono a valvole Canor TP306VR+ non è stato un semplice togli-dalla-scatola-e-collega. Il TP 306 VR+ non è arrivato come gli altri componenti già recensiti, l' Amplificatore di precisione a valvole TP106 VR+ e il CD Player di precisione a valvole CD2 VR+ della Canor, ma proveniva dal primo lotto prodotto, rifinito in nero e con la richiesta di essere restituito due settimane dopo la consegna. Con le sue valvole ottali, condensatori da boutique e un sostanzioso alimentatore, c'è stato appena il tempo per rodaggio e assestamento prima di un veloce ascolto, ed era già andato. Con sole due settimane per recensire il Canor, il consueto set completo di test e confronti non sarà disponibile, caro lettore.
“Che senso ha una recensione, allora?” chiede in coro la plebe, dalla sinistra, “Come potremo sapere se scomodarci o meno per ascoltare questo raro oggetto d'arte?”

Si spera che un altro campione verrà messo a disposizione per fare confronti più completi con i ben assodati riferimenti a stato solido e valvolari. Inoltre è ben presto apparso evidente che non era tutto a posto in questo campione. A differenza dell'amplificatore e del lettore CD, il Canor TP306 VR+ non è arrivato con le valvole preinstallate. Ad ogni modo, ogni valvola era confezionata nella scatoletta del suo costruttore, chiaramente numerata, e tutti gli alloggiamenti nelle schede del preamplificatore phono erano anch'essi numerati. Ho provato l'unità con e senza il suo pesante coperchio d'acciaio durante il rodaggio, per stabilire se la schermatura e l'isolamento di questa ferrosa gabbia di Faraday superassero gli svantaggi del sarcofago di metallo. Durante la prova di queste alternative, ci è apparso lampante come questo sia il componente audio più sensibile alle vibrazioni e più microfonico che sia mai stato testato qui.

I principali componenti di amplificazione dell'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306VR+ sono le famose e lussuose valvole ottali 6SL7GT. Le valvole ottali (così chiamate per i loro 8 pin) sono molto più larghe delle loro equivalenti B9a. Il diametro del cerchio dei piedini di un'ottale è di 17.45mm (IEC 67), mentre per una B9a è di soli 11.89mm. Questo permette di avere molto più spazio nell'involucro di vetro (GT=Glass Tube, tubo di vetro) per un insieme più grande di piastre, riscaldatori e getter (per qualche ragione i getter sono più comuni nelle valvole ottali per audio), ed è la ragione per cui lo scambio di segnali tra sezioni di un doppio triodo è molto peggiore (spesso meno di -60 dB) nei doppi triodi a base B9a, come la famiglia ECC**. Comunque, le valvole ottali, più grandi, con basi separate in Bachelite, e con piedini più larghi, non sono universalmente migliori.
I triodi delle valvole ottali sono notoriamente microfonici, se paragonati alle loro equivalenti B9a. La prima osservazione che mi ha mosso uno stimato progettista britannico di SET, quando ha sentito che il vostro vecchio scriba stava progettando uno stadio phono bilanciato con valvole ottali, è stato: “Io non lo farei, sono troppo microfoniche; resta sulle ECC83”. Il vostro vecchio scriba ha comunque scelto le ottali, per la qualità del suono, così rispetto la decisione della Canor di lavorare con le 6SL7, che si sono fatte un nome tra qualche audiofilo americano come miglior dispositivo di guadagno per pre-amplificatori phono. Da questo punto in poi, la scelta tra diverse dimensioni dell'involucro di vetro non è del tutto chiara, e potrebbe essere necessario adottare delle misure speciali per proteggere le valvole dalle vibrazioni.

Ad un esame più approfondito, il vostro vecchio scriba osserva che le promesse misure di isolamento dalle vibrazioni, così pubblicizzate come parte del pacchetto hi-end VR+, o sono inesistenti, o sono così sofisticate e intelligenti da essere invisibili a occhio nudo. La pesante carrozzeria in acciaio suona come un bel gruppo di campanelli, e questo risuonare è chiaramente udibile attraverso le valole microfoniche. Dare dei colpetti alla carrozzeria (un'attività estrema, ma esageratamente sintomatica) crea un effetto simile a quello di un telefonino che squilla con la sua nuova suoneria con Woody Woodpecker (Picchio Picchiarello, in Italia, NdT) durante l'aria “Le tue piccole mani sono gelate”, in una produzione particolarmente bella de La Boheme.

Uno scambio di email con la Canor conferma che i loro fornitori li hanno lasciati a terra con i componenti per il controllo delle vibrazioni per le schede elettroniche, che non sono arrivati in tempo per il primo lotto del TP306 VR+, che quindi non risponde alle specifiche. Non sembra molto adeguato a un prodotto d'alta qualità spedirne un lotto senza una delle sue caratteristiche peculiari installate. Piuttosto che permettere che questo prodotto venga disturbato dalla sensibilità alle vibrazioni esterne, in particolar modo alla luce del fatto che la Tung-Sol 6SL7 suona come un vecchio reverb a molla (che per inciso è un rischio che si ha con molte piccole valvole ottali di segnale), questo recensore opta per l'installazione di estreme misure di controllo per le vibrazioni. Comunque, chi acquista audio hi-end non dovrebbe essere costretto a installare dispositivi extra per superare dei difetti rispetto alle specifiche dichiarate.

L'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ si pone in cima al suo segmento di stadi phono, descritto come “Reference”, aggiungendo condensatori Mundorf sul percorso del segnale, e quelle promesse misure extra per il controllo delle vibrazioni rispetto al TP306 VR, il preamplificatore phono MM/MC interamente valvolare, con un nome simile, e con pannello frontale in alluminio. Altri due [sono] il TP206+ e il TP206. L'ultimo della gamma, a 790 €, il CANOR TP 206, è uno stadio phono interamente valvolare per testine MM. Anche questo modello base sfoggia connettori RCA d'alta qualità con isolante in Teflon, HT (B+) ben regolato per minimizzare il rumore e assicurare una fornitura di corrente più che adeguata. Il TP206+ da 1190 € aggiunge a questa ricetta anche un stadio di amplificazione per MC e, in comune con tutti i modelli plus (+) del catalogo Canor, include condensatori Mundorf dalla Germania.
Il TP306 VR è, come suggerisce il diverso numero di modello, un circuito totalmente differente. Evitando il feedback globale, e usando l'equalizzazione RIAA tra gli stadi di amplificazione, pone maggiore attenzione nella selezione delle valvole, per assicurare che entrambi i canali siano identici. La ciliegina sulla torta al TP306 VR da 2090 € è quella EZ81 (a dir la verità il campione in recensione ha l'elettricamente identica 6CR4) e lo stadio d'amplificazione per MC della Lundhal. I 400 € extra per il modello plus, il TP306 VR+, ci garantiscono requisiti più stringenti per le valvole, qualità migliori per i condensatori Mundorf, stadi d'amplificazione Lundhal e dovrebbero darci un isolamento aggiuntivo dalle vibrazioni. Con la scarsità di tempo, che ha impedito una prova completa dell'ingresso MC, e il fatto che mancassero gli accorgimenti per l'isolamento dalla vibrazioni in questo campione in test, questa prima recensione andrà bene anche per il modello TP306 VR da 2090 €.

[tester 1 per valvole] [tester 1 per valvole]

La Canor opera un pre-rodaggio su tutte le valvole dei loro prodotti, e le testa sul loro dispositivo proprietario TTM (Tube Tester and Measurer, Tester e Misuratore per Valvole, NdT), una procedura che hanno dovuto adottare data la variabilità nella qualità delle valvole moderne e NOS (New Old Stock). Queste procedure stabiliscono se le valvole rispondono ai loro minimi requisiti elettrici, e permettono anche alla Canor di accoppiarle per ottimizzare le prestazioni tra i canali. La Canor seleziona anche le valvole che vanno bene per ogni posizione nel circuito, una tecnica che ho visto impiegata per la prima volta da Doug Dunlop della Concordant più di 20 anni fa. Qualche progettista di amplificazioni valvolari crede che certi tipi di valvole non debbano mai essere ripetuti in stadi successivi di ciascun sistema, per impedire al loro carattere di imporsi, mentre altri credono che ciò sia meno importante, fintanto che le diverse marche (e le loro diverse strutture interne) siano variate e ottimizzate per ciascuna posizione del circuito. Qualche marchio è rinomato per lavorare al meglio a livelli di segnale molto basso, mentre altri eccellono negli stadi di amplificazione successivi, con segnali più alti. La Canor sceglie le 6SL7 della Sovtek, che suonano più precise, per l'ingresso del suo Canor TP306 VR+, e le più eufoniche e moderne Tung Sol (Russia) nel secondo stadio di guadagno, tra le due sezioni RIAA passive. Queste Tung Sol sono le vere colpevoli nel campo della microfonicità, con una (canale destro) molto peggiore dell'altra.

Finché un secondo campione di Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+, completamente secondo specifiche, non arriverà nel bunker per i test di TNT-audio, dovranno bastare le prime impressioni, e non ci sarà tempo di testare l'incredibile varietà di opzioni per il carico delle testine e per il guadagno. Eh sì, perché questo è uno stadio phono stand alone completamente valvolare con tutta la varietà possibile di ingressi che vi potreste aspettare da dispositivi hi-end a stato solido, e da solo una manciata di prodotti valvolari. A questo prezzo i concorrenti sono rari e agguerriti, così la Canor dovrà offrirvi qualcosa di speciale per competere con i ben noti riferimenti di quelle che sono antiche leggende, come il Marantz 7C, o semplicemente venerabili, come l'Audio Research SP11, o più recenti, come l'ARC PH7 (a quasi 6 mila $) o il suo fratellino, l'ARC PH5 (a circa 2 mila $), o l'AAAVT (Yaqin) MS-12B, recensito da poco, che ha il suo peso per soli 390 €, e anche con gli stadi phono integrati, in classici come il vecchio Audio Research SP11, Jadis JP-80, Concordant Excelsior (alcuni con stadi di equalizzazione a feedback attivo, altri con poli di filtri passivi, come il Canor), e ibridi, come il Manley Steelhead (+ di 7000 $) e l'ARC PH7 (con regolazione e guadagno a valvole, ma con uno stadio aggiuntivo a stato solido). Perfino un confronto approfondito con il vecchio Aqvox 2Ci a stato solido, popolare tra gli scribi di tnt-audio.com, non può essere fatto per bene con un numero sufficiente di componenti nel tempo che ci è dato.

I tempi così risicati sono un tale peccato, visto che questo stadio phono promette così tanto. Se mi fossi dovuto avvicinare alla progettazione di uno stadio phono single ended, avrei connesso la resistenza di carico della testina direttamente alla griglia della valvola perfetta per questo lavoro, la 6SL7. Da non confondere con la onnipresente ottale, la 6SN7 (la cui variante CV181 è stata recensita su queste pagine), la 6SL7 ha una sua reputazione per il TONO, nel senso che i chitarristi attribuiscono a quel termine. La reputazione della 6SL7 era già leggenda 20 anni fa ai tempi dell'edonismo valvolare di Sound Practices, e sta proprio in quella posizione nel mio progetto fai da te su scheda breadboard, ancora da accendere.
È così che il vostro scriba è già stuzzicato a dovere. Avendo un po' di guadagno per l'uscita MM fuori dal filtro, perché l'equalizzazione (EQ) RIAA dovrebbe essere fatta tramite poli passivi invece che come feedback del dispositivo di guadagno (in questo caso la 6SL7)? Perché a livelli di segnale ultra bassi l'opinione dominante in certi circoli è che l'EQ tramite feedback incasina il senso del tempo, o genera DIT (Distorsione di Intermodulazione Transitoria). Detto questo, gli stadi phono preferiti dal vostro vecchio scriba si dividono equamente tra quelli con EQ passiva o con feedback attivo. Allo stesso modo, i preferiti del vostro scriba includono le K boards della Naim a fianco delle valvole, tanto da possedere due alimentatori personalizzati per una coppia di esse.

Purtroppo non leggerete nessun confronto che faccia uso dell'ormai famigerato sistema di giudizio perché questo campione da test (con finitura nera) deve andare ad un cliente entro due settimane. Spero che un secondo campione arrivi, per fare questi confronti e provare le diverse impostazioni di guadagno e di carico. La prima ovvia limitazione prima di collegare il tutto è che ci sono disponibili solo 47 kΩ per l'ingresso MM, nonostante ci siano 3 capacitanze in parallelo. In genere, per appiattire la risposta di una testina MM dai medi fino alla frequenza di risonanza della massa dello stilo, da circa 2 kHz a 20 kHz, serve poter giocherellare con le resistenze e le capacità: le testine Decca traggono beneficio, secondo la mia esperienza, da 22 kΩ, la Shure M97 a partire da 33 kΩ, e certi altri modelli ad alta induttanza da alti Z. Ad ogni modo, l'Amplificatore phono a valvole di precisione Canor TP306 VR+ offre una vasta scelta di carichi e guadagni per l'ingresso MC. Il guadagno extra per le testine MC viene da un trasformatore. Valvole capaci di lavorare con segnali di voltaggio così basso, senza sovrastarli con rumore, sono mosche bianche, e da qui la scelta di una possibile soluzione va su un trasformatore, o su un dispositivo a stato solido. Canor sceglie l'opzione trasformatore, ma, nel tempo che avevo per questa valutazione, semplicemente non è stato possibile cambiare testina per giudicare le qualità del trasformatore. Ogni trasformatore ha un carattere proprio, a seconda del progetto e dei materiali.

I dischi in vinile sono registrati con una pre-enfasi di equalizzazione da 6dB/ottava attorno a 3 frequenze, con le alte aumentate e le basse tagliate. L'equalizzazione alle basse frequenze permette di incidere livelli ragionevoli sul disco senza che i solchi siano troppo grossi per la testina, e per permettere di avere circa 25 minuti su un lato di un LP, e di qui viene un taglio di ampiezza (teorico) tra 50 e 500 Hz. L'unica frequenza in cui l'amplificatore phono deve avere un guadagno lineare come specificato è a 1000 Hz, dato che il polo più in basso del filtro è sotto i 500 Hz, e quello alto a 2122 Hz. Le alte frequenze sono tagliate, ma con un po' di energia in più per far sì che il segnale sia abbastanza alto da non essere soverchiato dal rumore, con pre-enfasi dai 2122 Hz. Questo fornisce delle costanti di tempo di 75 µs (2123 Hz) e di 318 µs (500 Hz); un'altra per ridurre il rumore di 3180 µs (50 Hz) è stata talvolta adottata nell'emisfero occidentale all'incirca negli anni '70, ma qualche disco CCIR (Comité Consultatif International Radio, NdT) è stato ancora prodotto nel blocco Est, dove geograficamente ha sede la Canor, fino a pochissimo tempo fa. Un quarto polo di filtraggio è stato proposto (perlopiù a voce da Allen Wright della VSE) a 50 Hz per bilanciare il rollio naturale della maggior parte dei torni d'incisione. Così al preamplificatore phono non tocca solo innalzare il segnale dai 5 mV (MM) o microvolt (MC) ma anche quello di de-enfatizzare l'uscita delle testine tramite l'inverso della curva di equalizzazione della RIAA (Recording Industry Association of America). I circuiti per l'inversione dell'equalizzazione spaziano da semplici 3 condensatori e 4 resistenze a circuiti attivi assurdamente complicati; la precisione è estremamente importante, visto che il timbro strumentale è reso irriconoscibile da curve RIAA imprecise.

[curves]

I dischi più vecchi hanno una verietà di impostazioni di equalizzazione, che potrebbero essere necessarie per qualche collezionista specializzato, ma la maggior parte di noi non incontrerà mai niente di diverso dalla curva RIAA della Canor. Progettare un preamplificatore phono è probabilmente la sfida più difficile nell'elettronica audio. È molto difficile bilanciare i requisiti di equalizzazione, guadagno, rumore, complessità e costi in un'unità che i consumatori prendono solo ora in considerazione, visto che non è più inclusa in tutti gli amplificatori integrati. Inoltre, più della metà del guadagno di un giradischi con testina MC risiede in questa piccola scatola. Quindi lo stadio phono ha la possibilità di sballare irrimediabilmente l'intero suono di un sistema analogico. Il preamplificatore phono è il ponte di collegamento tra il giradischi e il resto dell'impianto: tanto più accurato è il bilanciamento tonale, e tanto più ampi sono il range dinamico e il rapporto Segnale/Rumore, tanto meglio sarà. I circuiti del Canor TP306 VR+ sembrano progettati per massimizzare il range dinamico. Gli unici modi per migliorare sensibilmente il rapporto S/R (Segnale/Rumore, o Musica/Rumore, in questo caso) sarebbero l'isolamento dalle vibrazioni, o un circuito bilanciato, o “differenziale”. Qualche preamplificatore phono come l'Audio Research Reference 2 offre sia circuiti bilanciati che single ended, guadagnando altri 6 dB di rapporto segnale/rumore.

INSTALLAZIONE

Quindi, per questa recensione ho dovuto installare ulteriori accorgimenti per il controllo delle vibrazioni. Smorzatori della Pearl Valve sono stati installati su ogni valvola del Canor TP306 VR+. Il TP306VR+ è sorretto da quattro basi a levitazione magnetica Yamamoto MGB-2 al di sopra di un ripiano dissipatore della Something Solid, che è montato in un mobiletto XR4, che a sua volta poggia su quattro piedini Missing Link. Tutta questa roba e il TP306 VR+ è ancora fortemente microfonico, e ad una più accurata analisi si scopre che le schede di segnale (separate per ogni canale) sono avvitate con forza alla base del telaio, così tanto da essere in tensione. Quindi, come ogni sistema flessibile (sia PCB che telaio) tenuto in tensione, trillano come campanelli. Sicuramente ogni dong e bong di queste schede è perfettamente legato a entrambe le coppie di 6SL7 e anche alle 6922, così che ogni sfumatura di questa vibrazione si manifesta perfettamente nella microfonia delle valvole.

E così, con l'aggiunta, da parte dell'utilizzatore finale, di questi accorgimenti per il controllo delle vibrazioni, il TP306 VR+ è messo sul ripiano più alto del mobiletto Something Solid XR4, che rimane il mobile di riferimento, visto che tiene isolato ogni ripiano dagli altri. Il cavo IEC da tostapane fornito in dotazione rimane nella scatola, e il test è stato condotto con il cavo RMS Mainline che, essendo molto flessibile, è quello che con meno probabilità può interferire con gli accorgimenti antivibrazioni aggiunti. Naturalmente il TP306 VR+ è marchiato CE, e conforme alla normativa ROHS2002 (e quindi usa una lega per saldare senza piombo, che trovo suoni meglio dei vecchi miscugli stagno-piombo). Questo preamplificatore phono è arrivato ben impacchettato, così come i suoi fratelli recensiti di recente.

[TP306 parla con lingua biforcuta]

Canor TP306 VR+, specifiche del costruttore
Modello TP306 VR+
dimensioni & unità
impedenza d'ingresso MM 47 kΩ
capacità d'ingresso MM 100/100/220/470/470 pF
guadagno MM 40 dB
rapporto S/R MM 77 dB / 78 dB
impedenza d'ingresso MC 20 Ω, 100 Ω, 200 Ω
guadagno MC 54 dB/200 Ω, 60 dB/100 Ω, 66 dB/200 Ω
rapporto S/R MC 73 dB / 74 dB
accuratezza della risposta in frequenza RIAA 20-20,000Hz &plusm;0.3 dB
distorsione armonica 0.1%/0.05% a 1 kHz
set di valvole quattro 6SL7, due 6922, una EZ81 (6CR4)
alimentazione 230 V a 50 Hz 100 VA
dimensioni 435x122x350 mm
massa 12 kg

12 kg per uno stadio phono? È pesante, e suggerisce una carrozzeria sostanziosa e alimentazioni lineari. Nessun feedback globale, per evitare i trabocchetti della DIT, sebbene ci sia un certo feedback locale, nella scelta del carico e della configurazione degli stadi due e tre. Senza pubblicare segreti commerciali, il segnale di una testina MM è collegato alle griglie di entrambe le parti di un doppio triodo 6SL7 attraverso delle resistenze in serie. Ciò è intrinsecamente più stabile di un collegamento diretto che può dare problemi nel campo delle radiofrequenze. Le testine MC sono accoppiate ad un trasformatore Lundahl (schermato dal resto del circuito) posto appena dietro alle prese RCA. Questo primo stadio di guadagno è composto da una 6SL7 parallela, in modo da ridurre il rumore. Qualcuno può obiettare che la leggera differenza tra le due sezioni a triodi nello stesso involucro di vetro causi una perdita di fuoco, ma se anche questo fosse il caso, il vantaggio sul rumore ha la priorità nei progetti della Canor.

La prima sezione della rete RIAA collega la prima 6SL7 parallela alla seconda 6SL7, con questa configurata come un circuito SRPP (Shunt Regulated Push Puller) simmetrico, che sembra essere necessario per definizione in stadi phono che promettono sia alto guadagno che bassa impedenza d'uscita, per poter pilotare il secondo elemento, reattivo, dell'equalizzazione RIAA e che si comporta quasi come uno stadio di amplificazione bilanciato (in controfase o differenziale), con tutti i vantaggi che ciò comporta. Il triodo di sopra (metà della 6SL7) offre un carico attivo al triodo di sotto (l'altra metà della 6SL7). Finalmente, dopo un'ulteriore correzione RIAA, il segnale incontra le onnipresenti 6922 (le ECC88 con specifiche militari), che, invece di essere il solito inseguitore catodico, è in configurazione cascode come un “inseguitore catodico di White” che riesce ad avere l'impedenza più bassa possibile dal feedback attraverso il triodo superiore. Questa è una configurazione pressoché opposta rispetto all'SRPP e mantiene quasi simmetriche le oscillazione di corrente (riducendo quindi il carico per l'alimentatore), scambiando parte del guadagno per una capacità di pilotaggio ultra stabile. Il Canor TP306 VR+ è un preamplificatore phono che non fa richieste esagerate su cablaggi stravaganti.

In più, la Canor usa i suoi dispositivi appositamente studiati, il Riscalda Valvole BT-1 e il “Misuratore e tester di valvole” TTM-1. La Canor afferma che questo garantisce un'affidabilità del 95%, che è davvero notevole con le NOS e con gli standard in declino delle moderne produzioni di massa; anche marche premium come le Shuguang dovranno essere testate dai produttori come la Canor. Non ci sono segreti industriali rivelati qui, visto che l'SRPP dipende esclusivamente da un'accurata scelta della disposizione dei componenti e del valore delle resistenze per funzionare correttamente, cosa che la Canor deve aver fatto, visto che questo è un circuito molto stabile. E fin qui tutto bene, se nella futura produzione del TP306 VR+ verranno installati correttamente i dispositivi per il controllo delle vibrazioni.

La versione nera del telecomando, fornito con il TP306 VR+ nero, serve solo per influire sul TP306 VR+ con l'interruttore on/off dell'intero sistema. Il lettore CD, quindi, risponde sempre all'accensione, e se non dovrà essere usato quella volta, deve comunque sottoporsi all'intera sequenza di riscaldamento prima che il lettore CD possa rispondere al pulsante di accensione del solo lettore CD. Questo comporta uno stress non necessario sulle valvole del lettore CD, con queste inutili accensioni e spegnimenti; cicli di accensione e spegnimento hanno lo stesso effetto deteriorante di molte ore di uso al corretto punto di utilizzo.

[aggiunti smorzatori Pearl] [piedini magnetici Yamamoto]

Sinistra: controllo interno delle vibrazioni aggiunto dall'utente - Destra: controllo esterno delle vibrazioni aggiunto dall'utente

Il pesante telaio in acciaio, una volta che i pannelli sono giuntati insieme in modo sicuro, è relativamente inerte rispetto ad altri, ma risuona comunque. Trae anch'esso beneficio da un po' di smorzamento e pesi in più, sotto forma di un BrightStar Little Rock 5. I pannelli in acciaio (con i loro inevitabili campi magnetici e isteresi) avranno più influenza su circuiti ad alta sensibilità e ad alto guadagno rispetto agli amplificatori di potenza, e ci sono argomentazioni che spiegano la superiorità di telai in legno e rame. I circuiti di guadagno sono in principio degli alimentatori modulati, ed è quindi incoraggiante notare che il B+ (anodo o piastra di alimentazione, a seconda del vostro dialetto locale) viene rettificato da diodi EZ81. I diodi a valvola reagiscono più velocemente, recuperano senza picchi e quindi generano meno RF. E così la grande tensione, che viene modulata dal minuscolo voltaggio di ingresso, inizia più morbida quando rettificata, e le oscillazioni sono smorzate dai condensatori che si comportano anche da riserve di energia per il circuito.

QUALITÀ DEL SUONO

L'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306VR+ impressiona immediatamente per fare poco di sbagliato, evitando quindi il disastro di rovinare l'intero suono del vinile. Questo avviene da nuovo, appena fuori dalla scatola, con solo poche ore di riscaldamento notturno, ma senza che sia stato attraversato da alcun segnale musicale. Dopo un paio di giorni di inattività, con un paio di sequenze di accensione e spegnimento, la stretta tabella di marcia rende un ulteriore rodaggio un lusso che non ci possiamo permettere, e così la recensione comincia. Dopo il ben noto materiale dei Fairport Convention (io c'ero), i soliti sospetti, e poi il capolavoro audiofilo di Lightnin' Hopkin (anche tu sei là) ha provocato il commento del titolo. Dopo Hopkins, il solo posto dove andare è Muddy Waters.

Registrato nel 1963, proprio come Goin' Away di Hopkins, Folk Singer di Muddy Waters, nella sua trascrizione dai Master originali della Mobile Fidelity Sound Lab, ha meritatamente uno status di leggenda. La musica avrebbe valore anche nel formato MP3 dalla radio della macchina, ma la registrazione e la qualità della stampa sono nella manciata dei migliori pezzi mai messi su vinile. Suona bene su qualunque vecchio rottame con uno stilo nuovo (dando prova che è la registrazione la vera sorgente di segnale, e non il giradischi), ma brilla veramente quando la testina riesce a tracciare le ampie oscillazioni dinamiche, e il resto della catena di amplificazione riesce a seguire grande dinamica nella critica gamma media. Accoppiato con diffurori con buona accelerazione volumetrica d'aria, questo album è una vera chicca. La voce di Morgan McInley suona diretta e non amplificata, i colpi dei suoi piedi sono chiari come se fossero sul pavimento della vostra sala d'ascolto, e il Canor TP306 VR+ riesce a trasmettere tutto questo eccezionalmente bene grazie alle misure per il controllo delle vibrazioni aggiunte al loro posto.

Facendo andare Born to Run di Bruce Springsteen (originale in vinile del 75, ma suonata solo con Shure M75EJ, M95ED, V15 III, ADC VLM, AKG P8ES, Stanton 681EEE, Ortofon MC20, AT110, Linn Asak T, Linn Karma, AT MC30, Dynavector Ruby, Sumiko BPS, Testina Man Decca, MusicMaker II, in quest'ordine) diventa ovvio come il palcoscenico sonoro sia assolutamente solido come una roccia, fermo al suo posto, anche con questo ben noto album, multitraccia e processato. Dalla traccia di apertura, Thunder Road (probabilmente una delle migliori canzoni pop mai scritte), il palcoscenico sonoro è accuratamente stretto e poco profondo, con nessuna esagerazione, nessuno dei piatti piazzato nei tweeters, ma posizionati al loro posto attorno alla batteria. La trasparenza del TP306 VR+, e il suo ritratto accurato del range dinamico, diventano immediatemente palese con la title track, ricordando all'ascoltatore quanto la batteria sia compressa. In realtà l'intero LP dimostra come la loudness war e un range dinamico minimo siano stati un problema per 40 anni.

Il Canor TP306 VR+ permette all'immacolato senso del tempo della E Street Band di brillare chiaramente, suggerendo che l'assenza di equalizzazione a feedback negativo e di feedback globale hanno compiuto la loro magia, senza il feedback intrinseco dell'SRPP o stadi Cascode che influiscono su quei benefici. Il ritmo (negli stadi di amplificazione il ritmo tende ad essere una funzione della capacità e della regolazione dell'alimentazione - anche se non necessariamente del dispositivo di regolazione) è azzeccato, senza il passo esagerato degli allineamenti di alimentatori leggeri, o l'effetto turgido di bassi gonfi. Da questo il PRaT, la pietra angolare di tutta la riproduzione musicale, sopravvive al suo viaggio elettronico attraverso questo preamplificatore phono meglio che con altri rivali di fascia alta.

The River di Springsteen può suonare sciatto e senza vita in molti impianti, ma il fattore boogie tiene il ritmo come dovrebbe, mentre la trasparenza del Canor TP306 VR+ permette alle singole linee di ciascuna traccia di emergere, nonostante qualche produzione densa che tenti di sovrastarle. Tracce come Crush on You falliscono spesso nel rievocare la vitalità del materiale su Live From Asbury Park, NJ o The Wild The Innocent and The E street Shuffle, ma lo stadio phono della Canor fa addirittura meglio del Concordant Excelsior in questo ambito. Tutti i dispositivi di amplificazione, siano essi termoionici o a stato solido, sono non lineari, e tendono tutti a schiacciare la parte alta e quella bassa della dinamica verso un valore medio. Questa è una conseguenza inevitabile di progettare (e vivere) tra parametri finiti; gli unici dispositivi capaci di range dinamico illimitato avrebbero curve caratteristiche che proseguono aumentando all'infinito, e nessuno lo fa (né potrebbero, a meno che ci sia un infinito numero di elettroni nell'universo). Comunque i progettisti hanno a disposizione qualche trucchetto per minimizzare gli effetti du questa intrinseca funzione compressore dell'amplificazione. Uno dei migliori è l'uso di carichi attivi su ogni dispositivo di amplificazione che risponda dinamicamente al segnale d'ingresso. Uno dei migliori di questo tipo è lo stadio di amplificazione SRPP. Hmm, si sta delineando un quadro; ecco che un preamplificatore phono che eccelle nel rappresentare le sfumature dinamiche è uno che ha una coppia di triodi in configurazione SRPP come perno dello stadio di amplificazione al centro della rete RIAA.

L'accuratezza RIAA da specifica, seppure non testata, sembra giusta, dato che il timbro degli strumenti sembra corretto, senza una non necessaria enfasi a certe frequenze o ovvie oscillazioni che possano sviare gli ascoltatori con nuove suggestioni. I toni distinti, solidi e corposi di un basso MusicMan (o così sembra) appaiono in The River, abbastanza diverso dai toni di un motello hot J di Marcus Miller con Miles Davis. I fondamentali della struttura dei toni del basso sono giù sotto i 500 Hz, e le armoniche delle note nei registri più alti si possono estendere sopra i 2 kHz, e aiutano a definire lo sviluppo delle note e il timbro caratteristico dello strumento. Da ciò, inesattezze nel primo polo della correzione RIAA verrebbero rivelate, e lo stringente controllo di qualità nasce proprio da questi risultati.

A frequenze altissime, la chiarezza del clavicembalo, nel leggendario Reference Recordings della Tafelmusik brilla attraverso l'acustica, splendidamente ricostruita. La differenza tra i cosiddetti “strumenti originali” e i violini dell'era moderna post romantica è spesso una sottile differenza nel timbro e nell'attacco. Tali differenze sono mascherate da sistemi con equalizzazioni RIAA non precise, o con un senso del tempo pastoso dato da approcci con retroazione all'equalizzazione.
Modern Times dei Latin Quarter ha un'equalizzazione nelle alte frequenze spaventosa, che fa inciampare molte testine e ingressi phono. Comunque, se settata correttamente, anche una testina Decca (ora London) può farcela, e il segnale transiente diretto ad alto voltaggio (nessun cantilever melmoso a smorzare il tempo di salita) può quindi testare l'ingresso phono. C'è una teoria che dice che il fattore irritazione per il rumore superficiale sia inversamente proporzionale alla velocità del transitorio e alla capacità di recupero dell'ingresso phono, tanto quanto alla risonanza tra vinile e puntina. I circuiti di ingresso della Naim sono sempre stati famosi per questo, e la combinazione Decca/Concordant Excelsior non era molto lontana, nonostante il Concordant Exquisite con la stessa sorgente Source/Odyssey/Decca si comportasse orribilmente con il rumore superficiale. Il Canor TP306 VR+, riempito con quelle misure extra per il controllo delle vibrazioni, si inserisce tra il Concordant e la Naim. Questo è un risultato di tutto rispetto, ma quando si rimuovono gli smorzatori Pearl, e si riavvita il coperchio originale, quel riverbero extra, portato dalle risonanze non controllate, lo lascia a inseguire i riferimenti nel campo del rumore superficiale.

Un altro classico audiofilo nelle registrazioni di riferimento è Däfos di Mickey Hart (batterista dei Grateful Dead), Airto Moreira e Flora Purim. Il posizionamento spaziale degli strumenti nello spazio reale è una vera sfida. Suona bene su quasi tutti gli impianti, ma suona magnifico con apparecchi di riferimento. È servito a identificare l'effetto della rimozione del coperchio del TP306 VR+ e gli effetti dei dissipatori/smorzatori della Pearl e delle basi magnetiche Yamamoto MG-1 e MG-2. Ogni modifica ha portato a una differenza. La rimozione degli smorzatori Pearl ha ridotto inspiegabilmente il range dinamico, specialmente nel classico Gates of Däfos e, ugualmente, in Saudac˜ao Popular. L'aggiunta del coperchio di acciaio, accuratamente serrato come la testa di un cilindro, ha aggiunto un ulteriore accenno di sporcizia nei medi, suggerendo sia che sarebbe stato meglio usare un materiale non magnetico e/o che sarebbe stato meglio applicare del materiale smorzante. Infine, con il coperchio avvitato saldamente e senza le basi magnetiche della Yamamoto, le sublimi vocali femminili di Flora Purim sembrano inquinate da una fioritura di bassi, che erano assenti con tutti i dispositivi smorzanti in posizione. Il basso di Bobby Vegas in Reunion diventa molto meno definito attraverso l'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+, rispetto a quando era completamente equipaggiato.

Thick as a Brick dei Jethro Tull soffre dello stesso problema quando ascoltato con o senza i controlli extra delle vibrazioni. Qui il problema sono ancora i bassi predominanti nel loro registro più alto, del tipo che viene solitamente attribuito agli stadi d'uscita a valvole dai fan dello stato solido. Ancora una volta, togliere il coperchio, reinstallare gli smorzatori Pearl e montare le basi magnetiche della Yamamoto ripristina l'equilibrio noto anche con altri ottimi stadi phono, ma con una scala e un range dinamico che è una specialità della Canor.

Nella sua forma standard, così come fornito, l'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ sembra essere specializzato in grandi colpi di pennello, alle spese dei dettagli più fini. Questo, magari, risponde alle priorità dei progettisti.
“Allora, quali conclusioni può trarre il vecchio scriba,” chiede la plebe, dalla sinistra “considerato che smanetta con gli apparecchi per ottenere un risultato decente?”

Conclusioni

Quello che potrebbe benissimo essere uno dei grandi stadi phono è lasciato a terra dall'assenza delle reclamizzate misure per il controllo delle vibrazioni per le valvole 6SL7 su base ottale. Le valvole del secondo stadio Tung Sol trillano come il vecchio riverbero a molla del combinato Selmer 2x12 per chitarra, che un mio amico usava anni fa, e controllarne gli effetti era diventato una peripezia non necessaria. Questo recensore non può essere sicuro che le azioni intraprese in questa recensione per correggere questo problema siano le stesse di quelle specifiche che sarebbero dovute essere presenti nell'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+, come pubblicizzato.

L'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ se la cava eccezionalmente in queste condizioni. Accoppiandolo con l'Amplificatore di precisione a valvole TP106 VR+ della Canor, restituisce tanta informazione quanto l'amplificatore, e, se verrà reso disponibile un secondo apparecchio, questo sarà testato con altri amplificatori, i cui progettisti hanno come priorità quella di estrarre le più fini sfumature. Laddove il TP106 VR+ eccelle quanto a riproduzione della scala, dinamica e sfumature (prendendo in prestito una metafora visuale molto comune, al limite del cliché), lo stadio phono TP306 VR+ gli è pari. Lo spazio di manovra di tutti gli stadi di amplificazione del TP306 VR+ è tale che ogni registrazione nota per la sua ampia scala è stata riprodotta con tale scioltezza che si è sempre portati a pensare che ci possa essere sempre qualche cosa in più.

L'accuratezza RIAA è più difficile da ottenere con stadi passivi, ma il TP306 VR+ ci riesce con successo, come dimostra la riproduzione corretta del timbro degli strumenti. Lo sforzo in più per ottenere un'equalizzazione passiva è premiato da un senso del tempo inimitabile. La riproduzione del ritmo suggerisce una buona accuratezza di fase alle frequenze più basse, e la stabilità del palcoscenico (ecco cosa significa “stereo”) implica uno sfasamento minimo anche alle alte frequenze.

Il riverbero e il rimbombo causati dalla microfonia delle valvole in configurazione ottale ricorda quello del telaio Gyrodec non smorzato, ma molto più grandi. L'aggiunta degli smorzatori Pearl Valve (che non sono in recensione) ha portato un notevole miglioramento, così come le basi magnetiche della Yamamoto. Questi due dispositivi insieme alzano considerevolmente il costo dell'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+, e finché non saranno disponibili dei TP306 VR+ rispondenti a tutte le specifiche, è difficile sapere quali conclusioni trarre.

Gli ingredienti suggerirebbero di trovarci di fronte un fantastico stadio phono:

L'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ è molto vicino ad essere il migliore per queste cose, MA, ed è un grande MA, manca così poco per renderlo davvero il punto di riferimento. Il controllo delle vibrazioni è l'ovvio problema, e sotto questo aspetto il TP306 VR+ così come è stato testato è semplicemente un TP306 da 2090€, e, con i problemi di microfonia rilevati in questa recensione, non sarebbe da raccomandare. Se le schede elettroniche fossero montate come da specifiche, e se fosse installato qualcosa simile agli smorzatori AbsorbGel come base delle valvole, potrebbe davvero essere che questo stadio phono si avvicini ai limiti di quanto sia possibile con un circuito single ended. Una versione con un'uscita bilanciata sarebbe utilizzabile più universalmente nel contesto di sistemi hi-end che non siano l'amplificatore integrato TP106 VR+, proprio della Canor.

Questo esemplare della prima produzione dell'Amplificatore phono di precisione a valvole Canor TP306 VR+ fa sì che il vostro vecchio scriba si trattenga dal fare una raccomandazione, visto che non risponde alle specifiche pubblicizzate, seppur sia così vicino all'essere davvero grande che lascia il mio impianto con più delusione per quello che sarebbe potuto essere, rispetto a quanto ha davvero raggiunto.

Musica goduta durante la scrittura di questa recensione


Tutta su glorioso vinile, ovviamente:

  • Fairport Convention: In Real Time, Live '87 il vostro vecchio scriba era al concerto ed è nella foto del pubblico, quindi sa come suonava
  • Little Feat: Sailing Shoes uno dei miei LP di test per 30'anni su Connoisseur BD1, Transcriptor Saturn, Michell Reference, Thorens TD150, TD125 and TD 160s, Rotel/Mission, Linn LP12 Nirvana, Micro-Seiki, Logic DM101, Linn LP12 pre-Cirkus, Michell Gyrodec, Michell Orbe etc, quindi abbastanza conosciuto
  • Billy Cobham: Spectrum una fedele lastra con un pedigree simile
  • Miles Davis: Tutu, il basso di Marcus Miller e la cornetta di Miles sono sublimi
  • Lightnin' Hopkins: Goin' Away solo valvole solo Analogue Productions APB014
  • Muddy Waters: Folk Singer un classico MFSL 1-201
  • Bruce Springsteen: The River, ho visto quest'album live in un tour, ed era divertente vedere i programmi stampati in quadrati da 300mm per trovar posto negli scaffali da LP
  • Bruce Springsteen: Born to Run, suonato sulla stessa serie di Little Feat
  • Mickey Hart e amici: Däfos, un classico audiofilo che merita di essere ripetuto
  • Artisti Vari: varie compilation Reggae, dischi dub, ecc., con la partecipazioine di Mad Prof, Lee Perry, Scientist, Sly and Robbie ecc
  • Orchestra barocca del Canada con strumenti originali: Tafelmusik: famosi capolavori del Barocco, un altro disco di riferimento di Bill Johnson che dimostra il timbro degli strumenti e l'acustica splendidamente
  • Jethro Tull: Thick as a Brick, Registrazione originale dal master della Mobile Fidelity MFSL 1-187
  • Brainbug: Nightmare
  • Little Feat: The Last Record Album, il test definitivo per i bassi che sovrastano le voci e le chitarre, superato con il controllo delle vibrazioni ma dubbioso senza
Ore di consumo felice di vinili con gli accorgimenti per il controllo delle vibrazioni al loro posto
il Canor TP306 VR+ merita un ascolto una volta che i problemi di isolamento interno dalle vibrazioni sono state risolti

“Più di 7000 parole per una recensione senza una raccomandazione,” urla la plebe stroncata, dalla sinistra “Il vecchio pazzo ha totalmente mancato l'obiettivo”.

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