Jurassic (S)park! Dynatron LS1428

Impiallacciature vintage anni '70

[Diffusori Dynatron LS1428]

Storie di Downgrade: Diffusori

[English version here]

Prodotto: diffusori LS1428
Produttore: Dynatron - Regno Unito
Prezzo: a partire da 20 sterline al mercatino e su fleabay; come al solito, il prezzo può variare a causa della disponibilità e della fluttuazione delle richieste
Autore: Mark Wheeler - TNT Regno Unito
Recensito: primavera - autunno 2021
Pubblicato: Novembre, 2021
Traduttore: Roberto Felletti

Downgrade Dynatron, anacronismo o anarchia?

Le circostanze possono cambiare nel corso della vita. Il lavoro quotidiano di questo recensore è, spesso, aiutare le persone a convivere con le loro attuali circostanze invece di continuare a fare quello che hanno sempre fatto in situazioni passate. Il nostro stimato direttore, Lucio Cadeddu, ha già presentato il concetto di downgrade strategico. Un trasloco ha avuto come risultato, per il vostro Vecchio Scriba una riduzione di volume della stanza da 100 m3 a 40 m3.

I mostruosi mostri ibridi passivi, TQWP/linea di trasmissione, di derivazione Hammer Dynamics, ad elevata sensibilità (97 dB/2,83 V), sarebbero spropositati per questa stanza e sarebbero troppo vicini agli ascoltatori per poter essere integrati e temporalmente allineati. I missili attivi, a tre vie, Focal Audiom avrebbero il medesimo problema e le loro elettroniche ad elevata corrente non funzionerebbero in maniera ottimale senza un alimentatore dedicato per l'audio. Pertanto, ispirato dalle esperienze di Lucio, il vostro Vecchio Scriba ha riesumato i suoi vecchi Dynatron LS1428, inutilizzati da molti anni.

“Cosa diavolo sono quelli?” mugugna il Coro della Plebe, “La Dynatron non era quell'azienda britannica che produceva solo music centre e televisori che sembravano oggetti d'antiquariato?”

Storia della Dynatron

Come ha fatto la Linn molti anni dopo, questa venerabile istituzione britannica della radio e dell'Hi-Fi, la Dynatron, ha sfruttato il richiamo delle vendite dei grandi magazzini e ha adattato l'immagine dei propri prodotti a quella cultura. Diversamente dalla Linn, la Dynatron non è riuscita a preservare la propria reputazione per l'eccellenza audio nell'era degli ambiziosi non coordinati e del dominio mainstream dei marchi giapponesi per l'elettronica consumer.

La Dynatron fu fondata dai fratelli Hacker nel 1927, i quali alla fine vendettero la Dynatron alla Ekco (famosa per la loro radio in bachelite Art Déco). Nel dicembre 1960 la Ekco si fuse con la Pye, a sua volta rilevata dalla Philips nel vivace 1967. Questa fu una tipica serie di fusioni e acquisizioni dei marchi audio britannici più vecchi, risultante in una mediocre gestione e in un marketing di bilancio.

Distante dalla visione dei loro fondatori, la Dynatron, insieme a marchi quali Pye e Leak, stava scivolando lungo l'uscita della credibilità. La Philips, eccezionalmente tra i gruppi dell'epoca orientati all'intrattenimento e all'elettronica domestica, identificava il buon audio come una priorità. Assorbite in grandi società dell'elettronica e dell'intrattenimento, molte di quelle altre ex grandi aziende pionieristiche diventarono semplici distrazioni minori. Questo è spesso anche il caso dell'audio e della musica nel XXI secolo, poiché gli agglomerati finanziari il cui interesse è focalizzato su casinò, sale bingo e, occasionalmente, film non identifica l'audio di elevata qualità come contribuente significativo del dividendo annuale per gli azionisti, e quindi trascura il settore Ricerca & Sviluppo finché i marchi non scompaiono. Di fronte al vostro Vecchio Scriba, oggi, ci sono dei Dynatron LS1428, vecchi di quasi mezzo secolo e completamente non restaurati, che producono musica coinvolgente con qualche ovvio e facilmente sormontabile difetto.

Viaggio di scoperta

Uno scriba in erba, adolescente, gironzolava tra i vari empori dell'audio e dell'elettronica della sua città di provincia di 250.000 abitanti, ammirando i prodotti, facendo domande ai commessi e, quand'era possibile, ascoltando le apparecchiature. Le 150 sterline di risparmi di una vita sarebbero state investite in quella prima tappa dell'ambiziosa acquisizione maschile degli anni '70, un impianto hi-fi. I numerosi negozi di audio, TV e dischi offrivano opportunità di ascolto di un'ampia gamma di prodotti di molti produttori. Pioneer, Sony, Onkyo, Sanyo, Marantz, Bang & Olufsen, Quad, Thorens, Transcriptors, Sugden, SME, Garrard, Trio (marchio Kenwood nel Regno Unito), National Panasonic & Technics, Goodmans, Wharfedale e molti altri erano lì per essere visti e ascoltati. Come sono cambiati i tempi!

I Music Centre erano quello a cui aspiravano le famiglie, un gradino più su di un radiogrammofono a mobile, e comprendevano giradischi, sintonizzatore, piastra per cassette e amplificatore sotto gli ampi coperchi in perspex. Tipicamente, la coppia di diffusori fornita con i music centre era progettata per dare nell'occhio il meno possibile e destinata ad essere sistemata dietro il divano o su uno scaffale. Niente da prendere sul serio.

In particolare, il grande magazzino locale, Beatties, non era da prendere sul serio perché vendeva apparecchiature audio realizzate per sembrare oggetti d'antiquariato. Cabinet per diffusori elisabettiani, plinti per giradischi regency e sinto-amplificatori vittoriani sfoggiavano anacronismo oltre ogni credibilità. Tuttavia, Beatties aveva in esposizione anche le elettroniche verticali Sony TA88 oltre a un assortimento di prodotti di National Panasonic, la loro più seria sorella Technics, Leak e Philips.

Il vostro giovane scriba spesso entrava nel reparto TV & Radio di questo vecchio grande magazzino perché vendevano singoli e LP con i prezzi più competitivi della città. Girovagando tra gli scaffali delle apparecchiature, unico cliente di un umido pomeriggio feriale, il vostro vecchio scriba aveva scorto uno dei nuovi giradischi a trazione diretta che stavano appena approdando su questi lidi. Mentre provava a sollevare il piatto per vedere come funzionava, il vostro Vecchio Scriba adolescente era stato inevitabilmente avvicinato da un commesso altrimenti disoccupato. Scoprendo il livello di entusiasmo per l'audio dimostrato da questo giovane, potenziale futuro cliente, il commesso aveva dedicato il resto del pomeriggio all'ascolto di prodotti hi-fi.

Una serie di ascolti aveva occupato il resto del pomeriggio, sia per lo scriba sia per il commesso. Parecchie visite successive avevano avuto come risultato una conoscenza crescente. Contemporaneamente, venivano fatti ascolti presso altri numerosi empori hi-fi locali che abbellivano ogni città britannica di medie dimensioni, sede di regolare mercato, nei primi anni '70. Un giorno, quel commesso di Beatties propose i diffusori Dynatron, dal reparto di mobilio audio del magazzino, al posto dei Sony e dei Wharfedale, delle stesse dimensioni, già ascoltati quel pomeriggio.

Immediatamente, questo scriba fu colpito dalla maggiore grandezza del suono che veniva creato. Il termine “palcoscenico” doveva ancora essere coniato, ma effettivamente si trattava di quello. I pianeti di Holst stavano chiaramente orbitando in un sistema solare molto più ampio rispetto a quello dei Wharfedale Linton.

I diffusori che creavano questa sensazione di spazio erano i Dynatron LS1428. Come poteva essere? Le apparecchiature Dynatron non venivano mai menzionate nelle riviste hi-fi degli anni '70. I piccoli Wharfedale Linton erano i diffusori a basso costo preferiti nelle pubblicità dei negozianti e nella stampa di settore. I Linton avevano colpito molto di più degli equivalenti entry level Celestion, che all'epoca sembravano mancare sia di alti che di bassi (una priorità audio per un ragazzo durante la pubertà) e lì c'era una coppia di diffusori molto migliore che sembrava realizzata da un mobiliere.

Il vostro Vecchio Scriba adolescente aveva notato anche che quei diffusori Dynatron LS1428 spaccavano di brutto quando avevamo preso in prestito l'ultimo dei Mott The Hoople dall'adiacente reparto di dischi. All'epoca il termine PRaT doveva ancora essere coniato. Se i diffusori potessero influenzare questo parametro, fino a quel momento non era stato ancora oggetto di discussione, ma il vostro Vecchio Scriba aveva udito chiaramente il ritmo battere più accuratamente da quei cabinet chiusi da Q ≈ 0,7 in confronto ai rivali reflex con un Q sgraziato.

Quel venerabile grande magazzino Beatties presto li ebbe in vendita e quei Dynatron LS1428 furono puntualmente acquistati a metà prezzo.

Avanti veloce fino ai giorni nostri

Riesumati dalla soffitta, è stato necessario davvero poco lavoro prima di ricollegarli e ascoltarli. Questi poveri, vecchi oggetti erano stati sottoposti a una serie di oltraggi quando un giovane scriba cercava di migliorare la loro qualità sonora. La qual cosa comprendeva provare tweeter differenti, imbottiture differenti e (temporaneamente) cambiare il caricamento in caricamento a sbocco (le specifiche dell'altoparlante Peerless Thiele Small erano fornite, a richiesta, da un fornitore locale). Tutti gli esperimenti erano stati successivamente riportati all'origine, ma l'integrità di ogni connessione e la tenuta delle guarnizioni doveva essere controllata dopo così tanto tempo.

Qualità del suono

Preoccupato per una terribile delusione di cari ricordi, esacerbati da sospensioni deteriorate degli altoparlanti e condensatori elettrolitici vecchi nel crossover, il vostro Vecchio Scriba ha cominciato ad ascoltare con il disco omaggio della copia di questo mese della rivista Uncut. Provati inizialmente nel vecchio ambiente d'ascolto per accertarsi che i Dynatron LS1428 funzionassero una volta trasferiti, il primo ascolto è stato effettuato al capo terminale di uno Shanling CDT100C modificato, un Audio Research Corporation Reference 3 e un clone Breeze Audio di un finale a stato solido single ended Nelson Pass. Con l'imminenza del trasloco, c'era tempo solo per un paio di dischi e i giradischi erano già stati imballati.

Pervaso dall'ansia che i diffusori potessero non funzionare, o funzionare molto male, l'impianto è stato acceso, quell'esemplare di disco gratuito della rivista Uncut è stato caricato ed è stato premuto play.

Hmmm. Niente affatto male. Appollaiati su stand Target riempiti di sabbia per LS3/5a e un foglio di polimero per il controllo delle vibrazioni, il basso è risultato articolato, sebbene la gamma media fosse leggermente arretrata e leggermente distorta. La dispersione in gamma alta si accordava accuratamente con l'altoparlante per medio-bassi, ma la distorsione in gamma alta era evidente, per quanto non peggiore di qualunque altro tweeter a cupola morbida vintage di medio prezzo via i condensatori elettrolitici essiccati di un crossover di serie vecchio di mezzo secolo. Quell'articolazione in gamma bassa e la precisione tonale del cono di carta da 20 mm, caricato al secondo ordine, di un altoparlante Peerless era diverso in modo rivitalizzante dal gusto dominante dei moderni piccoli altoparlanti con caricamento reflex.

In quei giorni, Dark Side of The Moon, dei Pink Floyd, probabilmente veniva pompato, con questa coppia di diffusori Dynatron, per più ore di molti altri album. Soltanto Electric Ladyland, di Jimi Hendrix, aveva più ore all'attivo, per cui il CD MFSL di DSOTM si era guadagnato un giro. Questi piccoli diffusori non hanno mai suonato così bene, a parte i problemi in gamma alta dovuti all'età. Effettivamente, con quella riserva sulla gamma alta, alla fine di un impianto che presenta prodotti di Shanling e ARC Reference, questi Dynatron LS1428 non restaurati non sembravano fuori posto.

Il basso è stato la sorpresa più impressionante da questi cabinet chiusi da 28 litri. Senza alcuna enfasi superflua dovuta ad elevati allineamenti di Q o un condotto che spreme un po' di estensione extra, questi diffusori sono più articolati in basso rispetto a quelli, di taglia simile, da stand con sbocco (conosciuti anche come da scaffale) che erano leader di mercato un decennio dopo. Da un allineamento di uno slanciato cabinet chiuso ci si possono aspettare una buona temporizzazione e articolazione del basso, a scapito dell'estensione. Tuttavia, questi Dynatron LS1428 suonano in maniera abbastanza vicina a un valore di Q = 0,7. Conosciuto anche come massimamente piatto o criticamente smorzato, un valore di Q = 0,7 è un ottimo compromesso tra estensione in bassa frequenza e risposta in frequenza piatta con minimo effetto cascata.

Any Colour You Like, su DSOTM, sorprende con il suo ritmo, la sua dinamica e anche il lavoro dei piatti è ben conservato. Quest'ultimo è di particolare interesse, poiché qui abbiamo vecchi tweeter a cono, una tecnologia ritenuta antiquata nell'anno in cui questa coppia era in negozio. Il vostro Vecchio Scriba aveva provato alternative contemporanee, cupola in mylar Kef T27 e cupole in tessuto Peerless (i due tipi utilizzati nei sistemi contemporanei IMF e Infinity negli anni '70). Il fatto che ci siano ancora fascicoli di appunti da consultare aiuta. Tuttavia le alternative avevano aumentato la trasparenza nell'estremo superiore a spese di un ridottissimo punto d'ascolto a causa dell'improvviso cambiamento nella dispersione al punto di crossover.

I transienti di Gambia Via Vagator Beach (Nightmares on Wax) sono talmente lineari da cima a fondo e dritti in faccia che la traccia è stata ripetuta a volume più alto. Il piccolo, economico clone Pass, finale a stato solido, single ended, da 10 W, è stato sufficientemente all'altezza del compito. In verità, la griglia di stoffa del diffusore sinistro si è staccata, allentata dalla vibrazione dei colpi di basso. La gamma alta si è aperta immediatamente. Togliere le griglie è all'ordine del giorno.

Trasferendoci nel nuovo ambiente d'ascolto, per alimentare questa resurrezione è stato scelto un amplificatore Accuphase E-202 vintage. Questo eccellente amplificatore integrato giapponese era anni luce avanti perfino alla rarefatta competizione di Sony e Pioneer del tempo, quando il vostro Vecchio Scriba li aveva ascoltati. Il vostro Vecchio Scriba trascorreva fin troppo tempo bighellonando nei negozi di dischi e di audio, il che probabilmente spiega i risultati vergognosi dei suoi esami. L'Accuphase E-202 ha un interruttore di bypass per evitare la complessità circuitale dei vari circuiti del controllo di tono e dei filtri. Ha due ingressi per giradischi con testina a magnete mobile, uno con un controllo di livello per accoppiarlo quando si fanno i confronti. Ha anche un controllo per il fattore di smorzamento variabile (ad es. impedenza d'uscita variabile) per l'accoppiamento dei diffusori. A dire il vero, l'Accuphase E-202 proviene da un segmento di mercato molto diverso, parecchi livelli sopra il Dynatron LS1428, ma a nessuno dei due sono stati sostituiti i condensatori o fatto alcun tipo di manutenzione, per cui questa prova d'ascolto è rappresentativa di ciò che potreste acquistare oggi nel mercato dell'usato.

Rovistando tra la musica che aveva gratificato il giradischi del Vecchio Scriba quando questi diffusori erano nuovi, ci si potrebbe aspettare una delusione. I Dynatron LS1428 continuano semplicemente a sorprendere con le loro capacità. Molti ascoltatori preferiscono altoparlanti per medio-bassi con coni in carta a materiali, palesemente con minore coloritura, più high-tech per i coni e le unità per bassi Peerless costituiscono un buon caso per quella opinione. In particolare, tra i punti di forza ci sono le voci maschili e il timbro degli strumenti nella gamma del violoncello. Malgrado un magnete relativamente piccolo per un altoparlante per medio-bassi da 200 mm, il cono a bassa massa e la scelta di un allineamento a cabinet chiuso si uniscono per offrire un basso d'impatto.

I tweeter a cono si accordano con l'altoparlante dei medio-bassi per una dispersione intorno all'ottava su entrambi i lati del punto di crossover, contribuendo alla produzione di un suono equilibrato in ambienti acusticamente non trattati. I tweeter a cono non sono meno soggetti alle risonanze dei tweeter a cupola, sempre più di moda negli anni '70. Da quel punto di vista, i tweeter Peerless HFC200 occasionalmente attiravano fastidiosamente l'attenzione su di essi. Il contemporaneo Peerless HF10MRC era tra i preferiti nei monitor high-end dell'epoca. Il vostro Vecchio Scriba all'epoca aveva provato quei tweeter “crossoverizzati” esternamente, sopra queste scatole, ed era giunto alla conclusione che Peerless e Dynatron erano stati la scelta giusta.

Tecnologia

Precedentemente, la Dynatron aveva usato altoparlanti Goodmans nella sua linea di diffusori anni '60. Come molti produttori audio britannici dei giorni pre-IVA, anche loro erano soggetti alla temuta tassa sull'acquisto che riguardava tutti i beni per uso domestico. Il motivo per cui certe dimensioni di altoparlanti proliferavano nei diffusori britannici dell'epoca era che potevano evitare la tassa sull'acquisto se erano ritenuti per uso “professionale/commerciale”, come l'onnipresente altoparlante EMI 13x9. Negli anni '70 la tassazione sui beni domestici elettrici convergeva con altri beni elettrici per uso domestico, permettendo ai progettisti una maggiore libertà.

Il produttore danese di altoparlanti Peerless proponeva kit dei suoi altoparlanti, offrendo pronte modifiche per assemblatori di diffusori. La Peerless fu fondata in Danimarca nel 1926, stesso periodo della Dynatron. Gli altoparlanti Peerless, apparentemente, sono montati nei diffusori Castle Acoustics, Eltax, Harbeth, Heybrook, Jamo, JPW, Mission, Monitor Audio, Paradigm, TDL, ecc.

Il contesto degli anni '70

Un amico si è portato dietro il suo nuovo acquisto, dei diffusori con ottime recensioni, il meglio della loro classe, venduti come qualità monitor, descritti anche in un comunicato stampa come “monitor da studio”. Questi mostri a 4 vie contenevano il doppio di altoparlanti e quasi il doppio di aria dei piccoli Dynatron. Erano ritenuti l'ultima parola in termini di bassa distorsione, bassa coloritura del cabinet e riproduttori ad alta potenza con un basso esteso. A fianco degli LS1428 suonavano piatti e senza vita.

L'amico ha proposto che i Dynatron LS1428 avrebbero apprezzato una specie di sinergia con l'amplificatore Dynatron in uso, di derivazione Philips (una coppia di moduli Philips con un alimentatore sorprendentemente grosso), per cui abbiamo sostituito un Trio (versione inglese di Kenwood) ottenendo i medesimi risultati. Tutti e quattro i diffusori sono stati trascinati a casa dell'amico e attaccati alla sua combinazione pre-finale Quad 33/303. Il risultato è stato il medesimo. Il mio amico ha ipotizzato che la “vivacità” fosse interamente dovuta alla coloritura dei diffusori più piccoli ed economici che aggiungevano “eccitazione artificiale”.

In retrospettiva, probabilmente la colpa era del crossover passivo a 4 vie di alto ordine (pendenza più ripida), dal tipo di risposta estremamente complicato. Le tre transizioni tra gli altoparlanti probabilmente hanno incasinato la risposta di fase e l'elevato numero di componenti probabilmente ha causato perdite maggiori rispetto al semplice crossover di serie dei Dynatron LS1428 a 2 vie. Il caricamento reflex dei monitor a 4 vie causerà anche un considerevole maggior ritardo di gruppo rispetto al massimamente piatto Q di 0,7 dei Dynatron/Peerless. Un decennio dopo, la tendenza nei diffusori britannici d'avanguardia volgeva verso crossover semplificati a pendenza delicata. I Dynatron LS1428 erano simultaneamente avanti e indietro per la loro epoca.

Sono stati provati molti diffusori di dimensione simile nei nostri vari impianti: i Kef Chorale hanno colpito con un buon basso e una coloritura molto minore, i Jensen 3 con un entusiasmo simile e coloritura del cono, gli Acoustic Research AR14 per la velocità del basso e il rapporto dimensioni-prestazioni. I Kef e gli AR ora costano molto meno (il vostro Vecchio Scriba ha visto esemplari danneggiati degli ultimi per più di 500 sterline su Fleabay) rispetto ai Dynatron LS1428, che restano un affare.

[Dynatron LS1428]

Conclusioni

I Dynatron LS1428 sono un affare vintage poco conosciuto. È possibile averli per appena 20 sterline su fleabay per coloro che volessero collezionarli di persona. Il costante ritornello online e nei giornaletti è che «i diffusori hanno fatto molta strada» in 50 anni. Tuttavia, «non è possibile cambiare le leggi della fisica, Capitano». I produttori di diffusori acquistano molti spazi pubblicitari nelle riviste e non c'è alcuna opinione espressa così vigorosamente come un interesse legittimo mascherato da opinione indipendente.

Queste piccole scatole Dynatron hanno una dimensione simile ai moduli per medio-alti del sistema attivo a tre vie di altoparlanti Focal che risiedeva abitualmente all'estremità dei trasduttori dell'impianto nel rifugio in cima ai monti di TNT-Audio.com del Vecchio Scriba. Là i Dynatron LS1428 facevano oscillare la stanza e creavano un palcoscenico migliore di quanto ci si sarebbe mai potuto aspettare da un impianto senza altoparlanti a filo o cabinet arrotondati. I robusti cabinet in truciolato, con impiallacciature in vero legno, producono pochissima coloritura da cabinet. Gli altoparlanti Peerless possono sembrare datati, ma suonano bene la musica.

Questi quarantasettenni Dynatron LS1428 varranno l'investimento se abbinati a condensatori, cavi e resistori nuovi per il crossover. Se in vendita ci sono versioni parzialmente in legno, in finto stile Tudor o Regency, probabilmente saranno almeno altrettanto valide, avendo cabinet più pesanti in truciolato impiallacciato da 7,5 kg. Sicuramente, quelli sorprenderanno gli audiosciocchi snob in visita!

Sistemati alla fine di un impianto audio vintage anni '70, che si tratti di classici marchi britannici quali Leak o Quad o giapponesi d'epoca, elettroniche continentali europee o americane, i Dynatron LS1428 sorprenderanno gli ascoltatori con un suono dalla dinamica vivace, assente in molti concorrenti moderni a basso costo.

Musica ascoltata durante la scrittura di questa recensione

Impianto di riferimento

  • Artisti vari: Uncut selection, CD

  • Pink Floyd: Dark Side of the Moon, MFSL CD

  • Nightmares On Wax: Still Smokin, CD

  • Jimi Hendrix: Electric Ladyland, CD

  • Alice Cooper: Love it to Death, CD

  • Bob Marley: Exodus, MFSL LP

  • Charles Mingus: Mingus-ah-um, MFSL 2 LP, 45 giri

  • Frank Zappa Teenage Rockin Combo: Dumb All Over, registrazione di un concerto del 1981

  • Leftfield: Leftism, ristampa su triplo vinile acquistata dopo aver assistito all'esibizione live al Womad

Apparecchiature utilizzate per questa recensione:

  • Giradischi principale: Michell Orbe SE con sottotelaio e sospensioni in kit Pedersen e due cinghie
  • Base del braccio Orbe: isolatore Michell Armboard Pedersen
  • Isolamento dalle vibrazioni per il giradischi principale: Polycrystal PolyCrystal Point Discs sotto i piedini Orbe e fogli semplici di Deflex sotto la capsula del motore dell'Orbe
  • Braccio sull'Orbe: Hadcock GH242 SE con cablatura totalmente in argento dalla testina ai bullet plug in argento Eichmann
  • Supporto del giradischi: mensola Origin Live Ultra, cromata, corda in nylon sostituita da catene, bilancieri riempiti di sabbia essiccata
  • Isolamento della mensola del giradischi: RCD Cups (superficie maggiore rispetto ai Polycrystal Point Discs per ridurre la deformazione dell'intonaco sulla parete)
  • Supporto della mensola per giradischi: Rawlbolts incassati nell'intonaco duro
  • Ripiano del giradischi: vetro laminato da 10 mm
  • Supporto per giradischi 2: ripiano Wilko AV, ripiani riempiti di sabbia essiccata
  • Lettore CD: Shanling CDT100C modificato Chevron Audio
  • Altri accessori per l'ottimizzazione includono: Yamamoto Sound Craft comprendenti Yamamoto PB9 & PB10, BrightStar IsoNodes extra large e vari prodotti per il controllo delle vibrazioni
  • Testine: Decca London (riparata da John Wright nel 2020), Cartridge Man Music Maker II e una selezione di classiche Stanton, Ortofon e Shure a magnete mobile
  • Pre-phono 1: Canor TP306 VR+, tuttora il pre-phono migliore, su BrightStar IsoNodes extra large
  • Pre-amplificatore linea: Audio Research Corporation Reference 3 senza coperchio in acciaio, cabinet smorzato da BrightStar Little Rock 5, valvole sostituite e ulteriore controllo delle vibrazioni tramite O-ring in silicone e dissipatori/smorzatori per valvole Pearl, su tavole di balsa Something Solid, su imbracatura in kevlar sostenuta da supporti in acciaio riempiti di sabbia
  • Finale: Breeze Audio clone Nelson Pass Zen
  • Amplificatore integrato vintage: Accuphase E-202
  • Diffusori passivi: ibridi passivi TQWP/linea di trasmissione (cabinet in multistrato di betulla da 18mm & 25mm; imbottitura in lana naturale a fibra lunga; pannelli rivestiti in Deflex) che caricano gli ultimi altoparlanti per medio-bassi Hammer Dynamics dello scomparso John Wyckoff
  • Crossover passivo con induttori con cavo litz e condensatori d'alta sartoria, tweeter B&CDT400N & B&C DE-35-8 e tweeter ad anello Fostex

DISCLAIMER. TNT-Audio è una rivista di divulgazione tecnico-scientifica 100% indipendente che non accetta pubblicità, banner o richiede abbonamenti e registrazioni a pagamento ai propri lettori. Dopo la pubblicazione di una recensione, gli autori non trattengono per sé i componenti in prova, se non per una valutazione a lungo termine che includa il confronto con prodotti simili in prova a breve distanza di tempo. Di conseguenza, tutti i contenuti delle recensioni sono prodotti senza alcuna influenza né editoriale né pubblicitaria. Le recensioni, positive o negative, riflettono le opinioni indipendenti degli autori. TNT-Audio pubblica eventuali repliche delle Aziende, condizionatamente al diritto di controreplica dell'autore stesso.

[Trovaci su Facebook!]

Copyright © 2021 Mark Wheeler - mark@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com