Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 17/5/2025 - 24/5/2025

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  1. Power Supply per Gyrodec MKV
  2. Consiglio upgrade
  3. Scelta preamplificatore
  4. Bass reflex posteriore o anteriore?
  5. Micca MB42X G2 (ex Lonpoo LP42?)
  6. Upgrade per Denon DL103
  7. Migliorare l'ascolto in digitale
  8. Consiglio diffusori abbinati a Rotel A12
  9. Amplificatore per Spendor sp 100 r2
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Power Supply per Gyrodec MKV
Buongiorno Signor Lucio,
la ringrazio per l'impegno che ci mette nella sua creatura TNT-Audio e colgo l'occasione per un quesito: ho un giradischi Michell Gyrodec MKV dal 2009 e volevo chiederle se sostituire l'alimentatore esterno in dotazione, che presumo sia in AC, con una versione elettricamente più “robusta” potrebbe migliorare il risultato sonoro; mi è capitato di leggere che alimentazioni di qualità superiori su certi apparecchi possono fare la differenza. Nel caso ritenga che per il Gyrodec possa essere migliorativo mi potrebbe consigliare uno o più prodotti che possano abbinarsi positivamente.
Cordiali saluti.
Gerardo - E-mail: jerry.bruger (at) outlook.it

LC
Caro Gerardo,
sul Gyrodec sono tante le cose che si potrebbero fare, TNT-Audio è stracolma di prove di modifiche migliorative per questo giradischi. Io penserei all'alimentazione soltanto dopo essermi accertato che testina e braccio siano già di ottima qualità. Un upgrade da considerare per l'alimentazione potrebbe essere quello della stessa Michell, ovvero il modello HR oppure l'alimentazione dedicata di True Point Audio. Volendo, c'è anche un facile progettino DIY qui su TNT-Audio per tutti i giradischi Michell con il motore in AC, lo trovi
qui. Spendi poco, funziona bene e ti resta del margine per altri upgrade. Non aspettarti miracoli ma qualcosina dovrebbe migliorare, resto dell'impianto e orecchie permettendo.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Consiglio upgrade
Carissimo Direttore,
andato in pensione ho riacceso alcune passioni che gli impegni lavorativi mi avevano fatto trascurare, Ho recuperato dalla polvere il mio vecchio impianto riattivandolo con l'acquisto di nuove casse, ho ricominciato ad ascoltare musica con continuità e soddisfazione e ho ripreso nuovamente a leggere riviste musicali e ad acquistare LP e CD. Attualmente il mio impianto è composto da:

La stanza di ascolto è rettangolare di circa 5 per 4 metri con l'impianto sistemato sul lato corto; sono presenti tende, divani e un grande tappeto al centro. La parete alle spalle dei diffusori è completamente occupata da una libreria ripiena di libri e dischi. I diffusori abitualmente riposano sulla libreria (il famoso WAF) e per un ascolto più attento sono sistemati su stand a circa 50 cm dalla libreria e a circa 80 cm dalle pareti laterali. Ascolto prevalentemente jazz e classic rock. Avendo preso nuovamente gusto ad ascoltare musica vorrei cercare di effettuare un ulteriore rimodernamento-upgrade dell'impianto a steps graduali e avrei pensato di procedere in questo ordine:
  1. Inserirei da subito un Wiim Ultra per accedere allo streaming di qualità
  2. Acquisterei usato da un amico un Audio Analogue Primo 70 (con ingresso phono) in ottime condizioni.
  3. Sostituirei la testina (consiglio budget max 350 €, una MC?) Penserei solo successivamente alla alla sostituzione del giradischi (consiglio budget ca. 1000€). Oppure pensare da subito a un Rega Planar 3 RS Edition?
  4. Sostituirei il lettore CD (consiglio budget ca. 1000 €)
  5. Sostituirei infine i diffusori. Considerato il doppio posizionamento dei diffusori (libreria/stand) avrei pensato alle Epos ES-7N (oppure consiglio diffusori di simili dimensioni e budget)
Ti chiedo se pensi che gli interventi siano un apprezzabile upgrade e se condividi le priorità.
Ti ringrazio e approfitto per farvi i complimenti per l'enorme lavoro che fate con impegno, competenza, serietà e la giusta dose di leggerezza.
Emilio - E-mail: gazzolags (at) libero.it

LC
Caro Emilio,
mi fa particolarmente piacere che apprezzi la giusta dose di leggerezza che cerco di infondere nelle mie risposte e nelle recensioni, perché la ritengo oltremodo necessaria, gli audiofili sono quasi sempre di una pesantezza veramente insopportabile. Tutti con le proprie verità incrollabili in tasca, quasi sempre basate su pregiudizi e mai su prove concrete, o su esempi trasformati in leggi universali. La maggior parte non ha alcuna conoscenza dei suoni veri e, spesso, ha una cultura musicale semplicemente ridicola. Ciò detto, vediamo cosa si può fare per il tuo impianto. Benissimo il WiiM Ultra che, tra l'altro, puoi usare come DAC per il tuo lettore CD, evitando così una spesa che potrai rimandare a un secondo momento. Il Marantz CD 5400 ha uscite digitali, che potrai connettere agli ingressi digitali del WiiM Ultra.
Per quanto riguarda l'amplificatore, non sono sicurissimo che l'Audio Analogue Primo 70 suoni molto meglio del Rotel 820BX, che era un piccolo, eccellente amplificatore, dinamico e vivace. Prima di acquistarlo, chiedi di fare una prova a confronto a casa tua. In tutta sincerità, una volta scelti i nuovi diffusori, penserei a un'amplificazione di livello più raffinato. Relativamente alla scelta della nuova testina, visto l'impianto e il budget stanziato, starei su una buona MM, da cercare ancora nel catalogo Sumiko (es. Moonstone), Grado oppure Ortofon. Infine i diffusori. Buona scelta le Epos che hai indicato, ma in quel budget le alternative sono veramente tantissime. Ti consiglierei di prenderti tutto il tempo che serve per fare qualche ascolto attento e comparato, magari portandoti appresso le tue Elac. Potrebbero esserci delle sorprese (tradotto: le Elac 6.2 REF suonano ben al di sopra della loro fascia di prezzo).
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Scelta preamplificatore
Grazie per la risposta, volevo precisare che il mio impianto è così composto: Dac topping d90III discrete (che avrei voluto utilizzare come preamplificatore), ma ho visto che questo tipo di dac ha delle perdite a volumi bassi in quanto gestito digitalmente quindi sarò costretto a comprare anche un preamplificatore adeguato. Prima utilizzavo come amplificatore un NAD c356 bee, ma leggendo le recensioni degli ZeroZone ho deciso di provarli e come diffusori ho delle Chario Delphinus. Ora tra il Fosi p4 lo Schitt saga+ ed il Topping pre90 quale secondo lei sarebbe migliore nel mio impianto (tenendo presente che sarei curioso di utilizzare il pre a valvole)?
O ritiene che ci sarebbe qualche altro preamplificatore che si possa integrare al meglio?
Grazie mille come sempre.
Un caro saluto,
Alessio - E-mail: doctordunk81 (at) hotmail.it

LC
Caro Alessio,
dove hai letto che il tuo Topping D90III Discrete degrada il segnale tramite la regolazione del volume? Non è così! Puoi usarlo tranquillamente come preamplificatore per gli ZeroZone, senza aggiungere la complicazione di un altro componente, che non farebbe altro che allungare il percorso del segnale e rendere obbligatorio l'utilizzo di un altro cavo di segnale, cosa che non è mai una buona idea. Tanto tempo fa le regolazioni digitali del volume - su alcuni lettori CD - potevano inserire delle perdite d'informazione sul segnale, per via di un abbassamento della risoluzione effettiva, ma ormai non è più così. Quindi tieni pure il tuo Topping sia come DAC che come pre e stai sereno. Per inserire un pre avrai tempo e modo per ragionarci ma dubito fortemente che aggiungere uno dei pre citati porti a miglioramenti, anzi. Ovviamente, sempre che il livello dell'uscita del Topping sia sufficiente a pilotare i finali ZeroZone...ma immagino di sì.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Bass reflex posteriore o anteriore?
Un
articolo sulla questione del bass reflex anteriore o posteriore. Cosa ne pensa?
Tommaso - E-mail: tommasobo (at) tiscali.it

LC
Caro Tommaso,
sono anni che dico che lo sbocco reflex posteriore sia un falso problema. Bastano pochi cm di distanza dalla parete e funziona senza problemi. L'importante è che l'aria possa uscire liberamente dal condotto e che non si amplifichino le consuete turbolenze generate dal reflex. È altresì chiaro che se uno sbocco reflex, che emette frequenze molto basse (e talvolta veri e propri rumori, tipo pernacchie), quando si trova rinchiuso all'interno di una nicchia (come accade spesso nelle librerie) è altamente probabile che queste frequenze generino delle vibrazioni o delle risonanze, o vengano semplicemente amplificate, il che non è certo gradevole. Tuttavia, il problema della parete posteriore vicina non ha niente a che vedere con lo sbocco del reflex: la vicinanza di una parete o di un angolo rinforza la gamma bassa e medio-bassa di QUALUNQUE diffusore, anche NON reflex. Sarà la milionesima volta che lo scrivo. Questo effetto è di diversi ordini di grandezza superiore rispetto a quello eventualmente creato dalla posizione dello sbocco reflex. La cosa è ancor più vera se pensi che tanti diffusori hanno lo sbocco reflex verso il pavimento, a pochi centimetri da esso. Se fosse un problema, tali diffusori, anche di pregio, non esisterebbero. L'unica cosa di cui ha bisogno uno sbocco reflex è quello di essere libero da ostacoli che possano bloccare l'espulsione dell'aria, tutto qua. Infatti, se lo tappi il funzionamento del reflex è inibito e la cassa si trasforma in una specie di sospensione pneumatica. Non a caso consiglio sempre, in caso di eccessi in gamma bassa, di provare a chiudere lo sbocco reflex con della gommapiuma. E, sempre non a caso, tali tappi di gommapiuma sono spesso forniti dagli stessi costruttori di diffusori.
In definitiva: perché molti costruttori mettono lo sbocco reflex sul frontale? Semplice, per consentire di addossare i diffusori alla parete posteriore, cosa molto frequente con modelli da libreria.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Micca MB42X G2 (ex Lonpoo LP42?)
Egregio Direttore,
Vi seguo con una certa attenzione per riaccesasi passione (da un ritrovamento in garage, fino a concludere rapidamente che la vita è troppo breve per rinunciare, in ordine sparso, all'audiofilia, al buon vino, alle belle ragazze) e apprezzo la Vostra impostazione assolutamente fedele nel tempo.
Di recente soffermatomi anche per utilità diretta sulle recensioni delle varie LP42 (le -x mk1 sembrano impossibili da trovare), mi domandavo se non potesse essere d'interesse, anche per completare la serie, un test su queste Micca (non so comunque se resisterò alla curiosità dell'acquisto a breve), che paiono avere molto in comune con le Lonpoo, ma in più un vero crossover.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
Marco - E-mail riservato

LC
Caro Marco,
anni fa contattai Micca per sapere se fossero interessati a una prova qui su TNT-Audio. Non risposero, pertanto decisi di lasciarli nell'oblio nel quale si erano auto-confinati. È sempre molto difficile capire “chi fa cosa” quando si tratta di aziende orientali: le LP42 le ha inventate Lonpoo o Micca? O quest'ultima ha preso il progetto originale di Lonpoo e lo ha migliorato/modificato? O il progettista delle LP42, che non lavora più alla Lonpoo (e si sente), è stato assunto alla Micca e ha provato a migliorare il suo progetto iniziale? Alla Lonpoo, all'epoca, mi risposero che non avevano niente in comune con questa azienda. La curiosità di provarle mi è ovviamente rimasta, ma casa mia si sta riempendo di cadaveri audio, spesso inutili, e non posso andare avanti così per molto, anche perché le aziende stesse si rifiutano di ritirare i prodotti che mandano in prova. Le stesse
Lonpoo LP42M che ho appena recensito non c'è stato verso di rispedirle indietro, probabilmente gli costerebbe di più la spedizione che il costo del prodotto stesso. Pertanto, ho deciso di cannibalizzarle e provare a verificare se le mie ipotesi erano corrette, ovvero che è l'elettronica interna a fare tutti i danni che ho descritto nella recensione. A breve vi racconterò cosa è successo!
Quindi che dire? Se hai voglia di provarle, tienici pure aggiornati. Certo, sarebbe interessante capire come vanno a confronto con le LP42 passive. Ad aggiungere confusione alla confusione, le Micca MB42X hanno la X nella sigla non perché siano attive (come le Lonpoo LP42X) ma perché hanno un vero crossover (x-over, all'inglese) all'interno. O, almeno, immagino che questo sia il senso. Concludo il mio tentativo di chiarire un po' meglio tutta la fumosa faccenda dicendo che Micca è un'azienda cinese (Hong Kong, in realtà), ma la progettazione pare sia statunitense o, come scrivono loro, “Proudly designed in the USA”. Direi che gli ingredienti per un bel minestrone ci siano proprio tutti. Comunque sia, ho provato a ricontattarli, vedremo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Upgrade per Denon DL103
Buongiorno Lucio, ogni tanto mi faccio vivo. Purtroppo è venuto a mancare uno dei due fratelli, con i quali sono diventato grande amico, del mio negozio hi-fi di fiducia. Il fratello rimasto è praticamente obbligato a chiudere ed effettuerà una specie di liquidazione per chiusura totale. Potrei avere una testina Rega Ania ad un prezzo interessante, ma non posso fare confronti con la Denon DL-103 in mio possesso. Secondo te, il salto di qualità sarebbe evidente?
Grazie mille anticipatamente per l'eventuale riscontro.
Gian Mario - E-mail: gm.roggeri (at) gmail.com

LC
Caro Gian Mario,
mi spiace per la perdita del tuo amico rivenditore. Dovesse servire un aiuto in un momento così particolare, considera che non avrei problemi a pubblicare un link al sito del negozio in liquidazione. Credo che tanti audiofili sarebbero più che felici di dare una mano d'aiuto, magari riuscendo contemporaneamente a concludere qualche buon acquisto. Per quanto riguarda la domanda che mi poni, io credo che la Rega Ania sia un passo avanti rispetto alla tua Denon DL103, che è un classico immortale ma non per questo non superabile. Ovviamente tutto va visto nella giusta prospettiva, nel senso del contesto nel quale si inserirebbe questo upgrade. Il resto dell'impianto, per esempio, è sempre un grosso limite alla percettibilità di upgrade di un singolo componente. In questo caso, oltre che diffusori e amplificazione, anche la catena analogica e lo stadio phono giocano un ruolo fondamentale. Non avendo specificato queste condizioni al contorno, viene sempre difficile fornire una risposta perfettamente centrata. Forse voi lettori immaginate che io ricordi gli impianti di chiunque mi abbia già scritto in passato ma, evidentemente, non ho questo tipo di doti paranormali. Solo la pazienza, quella sì, è paranormale ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare l'ascolto in digitale
Caro Direttore,
da qualche tempo vorrei migliorare l'ascolto della musica digitale sul mio impianto. Attualmente uso un sintoamplificatore Cambridge CXR200 del 2016 per i compiti di streaming (da Tidal) e DAC, oltre che ovviamente per l'home cinema. Trovo però che la musica che ne esce - confluendo su un amplificatore integrato Octave V 80 SE e diffusori Tannoy Cheviot Legacy, entrambi del 2021 o giù di lì - sia molto meno entusiasmante di quanto arriva alla stessa catena dal giradischi (un Thorens TD-124 MkII con Ortofon SPU e step-up Swissonor, interamente restaurato/aggiornato). Al confronto il suono digitale mi pare piatto, artificiale e impalpabile, con degli aloni strani talvolta. Installando uno streamer Bluesound Node che ho su un secondo impianto si nota già un interessante miglioramento in termini di dinamica e risoluzione, ma siamo ancora lontani dal livello cui aspirerei, soprattutto in termini di matericità e organizzazione della scena sonora, se si può dir così. Mi chiedevo allora se non fosse il caso di installare una DAC dedicata tra il Bluesound e l'amplificatore.
Con un budget di circa 2-3mila euro e leggendo qua e là, ho trovato consigliata in modo ricorrente la DAC Denafrips Pontus 15th, elogiata per la sua fisicità che viene da molti ricondotta all'uso di una architettura R2R. Non ho però competenze tecniche in materia, né sono certo di potermi fidare delle recensioni lette. Mi affido quindi a Lei - apprezzando molto indipendenza, competenza e franchezza della testata - per sapere se abbia senso andare in quella direzione, oppure se per lo stesso budget si possa fare meglio, o ancora se non sia meglio lasciar perdere o identificare altrove le ragioni del problema.
Grazie mille per l'aiuto,
Lorenzo - E-mail riservato

LC
Caro Lorenzo,
un DAC - al maschile perché è acronimo di Digital Audio Converter, ovvero in italiano “convertitore di audio digitale” - può certamente fare la differenza rispetto a quello interno del tuo ampli Cambridge Audio. Con la cifra stanziata sono abbastanza sicuro che riusciresti ad ottenere qualcosa di più, fermo restando il fatto che analogico e digitale non suoneranno MAI del tutto uguali, soprattutto perché sono diverse in origine le tracce utilizzate da entrambi i supporti. Come al solito agli audiofili piace sposare una filosofia, e la conversione D/A non fa eccezione. Prima c'erano i sostenitori del multibit, poi venne il monobit (ora pure di nuovo in auge), poi ancora lo zero-oversampling e ora l'R2R. Ho ascoltato tanti DAC e lettori, ognuno utilizzante tecnologie diverse (R2R compreso) e non sono mai riuscito a collegare la tecnologia utilizzata con il tipo di suono emesso. Sai perché? Perché la conversione da digitale ad analogico ormai non ha più segreti e non fa praticamente più alcuna differenza. La partita si gioca principalmente nello stadio d'uscita, unico stadio ancora analogico, questo sì realizzato con tecnologie diverse (discreti, opamp, valvole etc.) che possono realmente suonare in maniera differente. Pertanto, potrebbe andar bene il DAC Denafrips che citi, ma qualunque altro buon DAC in quella fascia di prezzo può fare al caso tuo. Ti faccio un breve elenco di candidati possibili: Musical Fidelity M6x Dac, Copland D215 (che ha anche le valvole a te gradite), Gold Note DS 10 Evo (che fa anche da streamer), Sugden Audio Masterclass Dac-4 24/96, Nuprime Dac 9 X, DA10 o Amg Dac. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcuno di questi nel tuo impianto. Il salto qualitativo rispetto alla situazione attuale, comunque tu scelga, credo che sarà significativo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio diffusori abbinati a Rotel A12
Buongiorno Direttore,
attualmente il mio impianto è composto da un amplificatore Rotel A12 e diffusori Sonus Faber Parva 5. Ascolto prevalentemente musica Progressive. Mi hanno consigliato le ML Aerius, che ho ascoltato a casa di un amico e devo dire che suonano davvero bene (a casa sua...) È appropriato il consiglio? Il mio ampli potrebbe essere in grado di pilotarle? O esiste di meglio?
Grazie e buona giornata,
Vincenzo - E-mail: vincenzo.ficeli (at) gmail.com

LC
Caro Vincenzo,
l'ideale sarebbe portare le tue casse a casa dell'amico e confrontarle direttamente con le sue Aerius. Si tratta di due impostazioni sonore abbastanza differenti, pertanto devi capire bene cosa stai cercando tu. A me le Aerius sono sempre piaciute molto, ma certamente sono più complicate da interfacciare in ambiente rispetto alle tue Sonus Faber. Bisognerebbe capire quanto spazio di manovra hai a disposizione in ambiente. Per quanto riguarda il pilotaggio, non credo che il tuo Rotel A12 abbia alcun problema a pilotarle a dovere, non sono un carico così difficile come tante leggende metropolitane (sbagliate) affermano. L'A12 ha un buon fattore di smorzamento e una potenza di 90 watt su 8Ω che diventano 142 su 4Ω, ben superiori al dato dichiarato. Pertanto puoi stare assolutamente tranquillo. Concentrati sulle cose realmente importanti: tuo gusto personale ma, soprattutto, posizionamento in ambiente. Un diffusore elettrostatico come l'Aerius (ok, parzialmente elettrostatico perché ha un woofer dinamico tradizionale) emette suoni in maniera molto diversa rispetto a degli altoparlanti tradizionali, e l'ambiente gioca un ruolo ancor più fondamentale per trovare il giusto compromesso.
La tua ultima domanda “O esiste di meglio?” è, ovviamente, priva di significato. Esiste di meglio in assoluto? Certamente sì. Esiste di meglio in questa fascia di prezzo? Dipende principalmente da quali siano i parametri che uno predilige. Per capirci: difficilmente chi ascolta con un diffusore Klipsch nella stessa fascia di prezzo delle Aerius potrà trovarle interessanti...e viceversa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificatore per Spendor sp 100 r2
Buongiorno Direttore,
recentemente ho acquistato nell'usato un paio di Spendor SP100 R2 e avrei bisogno di trovare un amplificatore da abbinargli, al momento suonano con un Sugden A21a ma mi piacerebbe qualcosa di più performante magari a valvole o sempre in classe a ma più potente come per esempio AM Audio o Unison Research Unico 150.
Quando alzo il volume a livelli elevati perdo dettaglio e ho la sensazione che il suono si impasti un po' soprattutto con dischi dove ci sono molti strumenti e inoltre manca un po' di controllo dei bassi. Ottimi invece il calore dei medi e gli alti, quindi per più performante intendo un altro ampli (anche pre/finale) che completi quello che mi manca dal piccolo Sugden.
La stanza di ascolto è di circa 28/30 mq e la musica che prediligo è il blues blues/rock e acustica.
Il lettore cd/dac è un Marantz sa 10 e il budget sull'usato di circa 5000 euro.
Grazie in anticipo per la risposta,
Cordiali saluti,
Francesco - E-mail: frankie6262 (at) libero.it

LC
Caro Francesco,
i diffusori che hai acquistato sono semplicissimi da pilotare, persino da piccoli ampli a valvole, avendo una sensibilità tra 88 e 89 dB/w/m e presentando un'impedenza molto facile. Il tuo Sugden A21A ha circa 25 watt per canale su 8Ω e può pilotare i tuoi diffusori a volumi da festa da ballo. Tieni conto che già a meno di metà potenza, a un metro di distanza, le tue Spendor producono con questo amplificatore una pressione sonora di ben 98 dB, niente che sia facilmente tollerabile in un ascolto domestico standard. La prima cosa che dovresti fare, quindi, è misurare a quali pressioni sonore tu senti i difetti elencati. Basta anche un fonometro da 20€ o una app fonometro installata sul tuo smartphone. Scommettiamo che non arriverai neppure a 90 dB? Che significa tutto questo, ti chiederai. Significa che non ti serve un amplificatore più potente. Quel che senti, ossia perdita di dettaglio, impastamento e poco controllo sui bassi sono tutti sintomi ben precisi di un altro disturbo: acustica ambientale inadatta. La stanza è grande, magari un po' vuota e/o arredata in maniera poco consona all'ascolto della musica. Nessun nuovo amplificatore risolverà questo problema. Tuttavia, se ti va di buttare dalla finestra 5000€ per contraddire questa mia teoria...liberissimo di farlo :-)
Con la stessa cifra puoi sistemare al meglio l'acustica della stanza o dotarti di una correzione elettronica in tempo reale, tipo DSpeaker, Dirac etc.
Puoi anche provare a farti prestare un amplificatore più potente, per capire dove sia il problema, così non devi per forza fidarti di ciò che ti dico io. In ogni caso, un upgrade sensato sarebbe il Sugden Masterclass ANV50, che costa più o meno la cifra che pensavi di spendere, almeno non ti allontani dal suono cui sei abituato. Prima di aprire il portafoglio, però, prova a rileggere bene ciò che ho scritto.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
ci siamo sentiti qualche volta negli anni nella rubrica della posta di TNT-Audio. L'ultima volta ho scritto per un dubbio su il PSU Orbit 1 della Heed da abbinare ad un giradischi Thorens TD160. Forse ricorderai!? Mi consigliasti di contattare Simone Lucchetti, di Audiosilente, che ho conosciuto personalmente e a cui non avevo pensato di chiedere, in quanto a mio avviso, per avicinare gergo automobilistico, più "meccanico" che "elettrauto". In effetti, a sua volta Simone mi ha segnalato Jaap Pees di Hanze Hi-Fi in Olanda. Ti farà piacere che dopo qualche scambio con Jaap ho superato il blocco, e ricevuto sufficienti rassicurazioni circa la modifica da apportare al circuito del TD160. Ora il Thorens è alimentato dal suo PSU esterno: tutto più silenzioso, in generale, soprattutto tra un brano e l'altro, velocità più stabile, basso più secco e veloce. Miglioramento non enorme, ma azzarderei di un 5-10%!? Non male, dai...
È stato un piacere trovare tanta collaborazione audiofila...ringrazio anche te per la disponibilità a scambiare opinioni, suggerimenti, ecc.
Oggi ti scrivo perché vorrei parlarti della mia esperienza con i monoblocchi della “Zero Zone”, che ho acquistato su Aliexpress ormai un annetto fa. Forse a qualcuno interesserà!? Capirai andando avanti perché metto Zero Zone tra virgolette...
Per guidare gli Zero Zone ho inizialmente rispolverato un vecchio integrato della NAD, il C350, che era posteggiato da anni in soffitta, e messo in funzione esclusivamente come pre col sul telecomando. Ti dico solo che Zero Zone + NAD hanno scalzato il mio Amplificatore integrato della NAIM, il Nait 5i, in quanto ho acquistato in dinamica, presenza e velocità del basso, ampiezza della scena...c'è altro da aggiungere?
Qualche settimana prima della recensione pubblicata su TNT (a tua firma ricordo), avevo acquistato per curiosità, a 90 euro circa (+ altre 25 euro di tasse di importazione), il piccolo pre passivo sempre di Zero Zone...mi ha fatto piacere per una volta aver anticipato TNT (🙂). Non ho sentito rivoluzioni rispetto che rispetto al NAD. Sicuramente più ordine e meno spazio occupato nel mobiletto, e un suono leggermente più "pulito", meno filtrato, per intenderci, al costo di un volume più bassi. Per capirci, il volume del pre passivo della Zero Zone a ore 12 è più basso del volume prodotto in abbinamento col NAD a ore 9. Ma direi che ci sta dal momento che il pre è puramente passivo...e comunque si raggiungono facilmente picchi di 90 e più dB che a me (e non solo, direi) bastano e avanzano!
In un mio recente viaggio in Polonia ho acquistato, poi, un pre passivo della Khozmo, di cui si legge molto bene, ad un prezzo di esposizione che inserirò in catena al posto del pre Zero Zone non appena avrò un po' di tempo. Ti farò sapere se interessa...
Ultima nota curiosa sugli Zero Zone, che vorrei condividere con te e i lettori. Dopo poco più di un'ora di utilizzo continuativo, con i due finali appena tiepidi al tatto, si attivano (per una durata inferiore ai 5 secondi) delle ventole di raffreddamento, che di lì in poi ripartono ad intermittenza ogni 5-10 minuti diciamo. Questo fenomeno accade sempre. E, dal momento che tu non ne parlavi nella tua recensione, ho voluto aprire lo chassis per vedere l'interno dei miei monoblocchi. Scopro che i miei esemplari - pur all'apparenza esterna identici a quelli in tuo possesso, all'interno sono in realtà parzialmente diversi da quelli da te recensiti (vedi le foto che allego dall'esterno e da nudi dei due finali). Noterai facilmente le differenze. Ad esempio mancano gli 8 condensatori sulla scheda prossima alla parte posteriore dei finali (nei miei ne ho solo 4!) e la disposizione degli elementi sulle due schede è diversa da quella degli esemplari in tuo possesso (e ciò si potrebbe anche spiegare con argomentazioni tecniche...). Noto inoltre che gli elementi montati sulle due schede sono diversi. Ad esempio sui miei esemplari c'è la ventola, che mi pare proprio manchi nei tuoi (nella mia foto si vede...).
L'annuncio su Aliexpress, anche se scarno come al solito fanno i venditori cinesi, dava le stesse specifiche che presentavi tu sugli Zero Zone, classe D, 1000W su 2 Ohm e a scendere su 4 e 8 Ohm, chip IRS2092 + IRFP4227. Anche se non erano presenti foto dell'interno sull'annuncio, altrimenti forse non avrei acquistato il prodotto in quanto diverso da quello da te recensito. Ad ogni buon conto ho controllato da vicino: i due chip montati sulle schede sembrano esattamente quelli delle brochure di IRS2092 e IRFP4227. Ciò che non capisco è come a parità di parametri e chip l'interno dello chassis possa essere così diverso. Non vorrei che i miei 2 esemplari suonino molto diversamente da quelli da te recensiti...mi darebbe noia! O forse i chip sono i veri responsabili del suono?
Quale spiegazione ti dai? Forse la risposta è: Cina!? Ad ogni buon conto, vale la pena sottolineare, che i due mono in mio possesso sono a mio avviso eccezionali e, come detto sopra, superiori al mio NAIM col quale convivevo da molti anni, anche oggi usato più costoso dei 2 monoblocchi. Dico ciò al netto del rumorino di ventola, che a detta del venditore (da me contattato) scatta una volta superata la temperatura interna di 60°C. Il venditore mi suggerisce di disattivare la ventola staccando il relativo morsetto alla scheda sottostante, ma nel caso di limitare l'utilizzo nel tempo dei monoblocchi (ma non lo farò di certo!), oppure lasciare aperto lo chassis nella parte superiore! Ho messo in pratica la seconda soluzione e la ventola non parte più...
Ho voluto condividere questa mia esperienza dal momento che molti lettori leggo vogliono acquistare gli Zero Zone e magari potranno fruire di quanto da me vissuto e, chissà, anche del tuo riscontro nel merito. Ritorno alle virgolette attorno al nome Zero Zone, spiegando il perché. Probabilmente non sono gli stessi Zero Zone che tu hai recensito ma montano gli stessi chip e dichiarano una scheda tecnica sovrapponibile agli elementi da te recensiti. Sembra assurdo, si tratta forse di un clone cinese di una casa semisconosciuta cinese? Assurdo! La Cina credo sia ormai tecnicamente anni avanti a noi occidentali, basti pensare che quest'anno la maratona di Pechino aveva una categoria ad hoc per permettere la partecipazione dei robot e il primo dei robot ha concluso con tempi ragguardevoli...in tre anni supereranno il record del primo maratoneta umano, suppongo. Tuttavia, la scarsa trasparenza e l'assoluta confusione con cui mettono in commercio i loro prodotti li rende a mio avviso sospetti, e meritevoli delle critiche di molti audiofili incalliti, e non solo. Ancor quando siano in grado (se lo vogliono) senza dubbio di produrre meglio a minor costo.
Sono comunque molto contento dei miei Zero Zone tra virgolette. Forse merito lo spazio degli "audiofili felici"? Ah, ah, ah!
Grazie,
Giacomo - E-mail: giacomo.barbieri (at) outlook.it

[New ZeroZone]

LC
Caro Giacomo,
sono felice che abbia risolto con l'alimentazione per il tuo giradischi! Per quanto riguarda il pre passivo della Khozmo (occhio che ne esistono tante versioni diverse!), non è la prima volta che un lettore ce ne parla, magari ci attiviamo per provare qualcosa. E veniamo ai tuoi ZeroZone: di sicuro non sono né quelli che ho provato io né i nuovi, quelli con le scritte sul frontale, che ho preso per un amico. Ora, che i cinesi siano un popolo strano lo sappiamo, ma che arrivino a clonare i propri prodotti è veramente il colmo! Nei ZeroZone che ho recensito non c'è alcun bisogno di ventole, al massimo diventano tiepidi, niente di più. La struttura interna di questi che hai preso è molto diversa, anche se i chip sono gli stessi, di sicuro è diversa l'alimentazione. E magari anche qualche altro particolare. Certamente sembra una realizzazione molto hobbystica, che non depone molto a loro favore. È impossibile dire se siano diversi in meglio o in peggio, ma l'importante è che tu sia soddisfatto del loro suono. Che riescano a superare le prestazioni di un Naim Nait 5i è ben poco rispetto ai giganti che si sono messi in tasca con facilità. Ti ringrazio per l'utilissimo feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Il nuovo album nato dalla strana collaborazione tra Mark Pritchard e Thom Yorke (Radiohead) si intitola Tall Tales. Che ne dite di ascoltarlo tutto? Già la lunga suite iniziale di oltre 8 minuti (A Fake in a Faker's World) dà un'idea dello strano universo sonoro creato da Pritchard & Yorke.

Archivio! Due nostri lettori - che non finiremo mai di ringraziare - si sono fatti carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne hanno realizzato una “TNT-Audio Suggestion” su Spotify e su Tidal

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