Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 5/11/2022 - 12/11/2022

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  1. Aggiornamento impianto audio
  2. Migliorare il segnale dal giradischi al PC
  3. Sull'analogico
  4. Problemi da vecchio impianto
  5. Re: Sembra che Hollywood non ci ami...
  6. Auricolari Monk Plus
  7. Riavvicinamento all'HiFi
  8. PC fanless
  9. Diffusori tedeschi fine anni '60
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Aggiornamento impianto audio
Gent.mo Lucio,
da audiofilo inesperto le chiedo un consiglio per aggiornare il mio impianto composto da:

Ho letto il suo resoconto su Monaco High End 2022 e mi hanno colpito i diffusori "tutto in uno" Dynaudio Focus 10; per me sarebbero una soluzione ideale! Secondo lei valgono la spesa o intorno ai 5.000€ c'è qualcosa di meglio come qualità sonora? Ma soprattutto, sentirò una qualche differenza?
La ringrazio per il tempo e i consigli che mi potrà fornire.
Saluti,
Vittorio - E-mail: vittorio.74 (at) alice.it
Dynaudio - Focus

LC
Caro Vittorio,
non ho ancora ascoltato i diffusori all-in-one Dynaudio che citi, né altre soluzioni analoghe di pari prezzo, quindi non so darti un parere di prima mano. Di sicuro si tratta di un'ottima soluzione teorica, molto pratica e facile da usare. L'aspetto da valutare con attenzione, semmai, è che si tratterebbe di un sistema chiuso, non sviluppabile né migliorabile in alcun modo. Di sicuro andresti a migliorare la situazione attuale, visto che a dar voce a tutto ora ci sono degli economici diffusori da meno di 500€ la coppia. Tale situazione potrebbe migliorare comunque lasciando inalterato il resto dell'impianto e sostituendo i diffusori con qualcosa di nettamente più raffinato. Senza conoscere altri dettagli, come il budget effettivo, i tuoi gusti e la stanza d'ascolto, è impossibile dare un consiglio più preciso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare il segnale dal giradischi al PC
Buongiorno Lucio, ho appena acquistato un giradischi Pioneer DJ PLX 500 perchè ho l'esigenza di trasformare in file alcuni LP. Il mio problema è che il segnale che la USB (di cui è dotato il giradischi) manda al PC è piuttosto basso; qual è il modo migliore per mandare il segnale dal giradischi al PC? C'è qualcosa che mi trasporti il segnale dall'uscita RCA del giradischi al PC, magari migliorandolo?
Esempio un amplificatore in ingresso...
Grazie per l'attenzione.
Massimo - E-mail: massimo.serzio (at) gmail.com

LC
Caro Massimo,
credo che il segnale dalla USB abbia un livello standard. Strano che questo non sia sufficiente per i tuoi scopi. L'unica cosa che puoi tentare è l'utilizzo di un pre fono esterno che abbia uscita USB, nella speranza che il livello audio sia migliore. Un esempio può essere il Behringer U-PHONE UFO202 Audiophile USB/Audio Interface, oppure, meglio, l'ART USB Phono Plus che è dotato di un controllo di guadagno, magari è proprio ciò che fa al tuo caso. In alternativa, si potrebbe usare un pre fono standard collegato all'uscita phono del tuo giradischi e poi da questo passare attraverso un convertitore da segnale linea a USB, ma mi sembra un po' un overkill. Prova con il pre phono regolabile che ti ho indicato, prima, e poi valuta. Controlla anche che non ci siano delle impostazioni nel software audio del PC che useresti per la digitalizzazione, che ti consentano di regolare meglio il livello in ingresso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sull'analogico
Buongiorno Direttore,
sono suo un fidato lettore da lunghissimo tempo, ammiro il vostro lavoro e grazie a TNT-Audio ho avuto modo di costruire pian piano il mio impianto hi-fi. Ho anche scritto una volta, molti anni fa, alla rubrica della posta. Ne è passato di tempo da allora, quando utilizzavo un ricevitore audio-video come amplificatore stereo principale. La domanda è più una curiosità sul suo parere a riguardo delle due filosofie principali di costruzione dei giradischi moderni: grande massa (es. VPI) oppure struttura leggera e molto resistente (es. Rega). Cosa ne pensa? Ho visto che suggerisce spesso giradischi Rega, per cui forse ha una propensione verso la seconda filosofia di costruzione. Oppure le ritiene entrambe valide, purché il prodotto finale sia ben suonante? Trova specifiche differenze nella presentazione del suono tra queste due tipologie di costruzione? Purtroppo non ho ancora avuto tante occasioni di riscontro pratico, di ascoltare cioè diversi rappresentanti delle due categorie, e mi domandavo se fossero riscontrabili particolari "colorazioni" legate direttamente alle due filosofie di costruzione.
C'è gente sui forum, ad esempio, che asserisce che i giradischi a grande massa suonano più "lenti e caldi" e quelli a struttura rigida e leggera suonano più neutri, puliti e realistici. Anche sull'estensione delle basse frequenze leggo che i primi sarebbero preferibili ai secondi.
Il fatto è che mi vergogno un po' a far perdere tempo ai negozianti hifi chiedendo l'ascolto di componenti che non ho intenzione di acquistare. E mi piacerebbe e sentirne tanti. Probabilmente la cosa migliore potrebbe essere visitare le fiere hifi e ascoltare lì, anche se mi pare di capire che in quelle occasioni non sempre gli allestimenti sono ideali in termini di acustica ambientale.
Beh, grazie ancora per la sua disponibilità e buona domenica!
Marco - E-mail: marco.ristuccia (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
“c'è gente sui forum” è il vero grande dramma di questo mondo moderno, dove “uno vale uno” e le opinioni sono tutte valide, sia quelle di chi ha esperienza vera, sia quelle dei tanti, tantissimi leoni da tastiera. Troppa informazione = nessuna informazione, non dimentichiamolo mai! Ora, dire che una certa tipologia di giradischi ha un certo suono e un'altra tipologia ne ha un altro è, di per sé, una stupidaggine colossale. E per almeno due ordini di motivi, che ogni persona sana di mente può tranquillamente evincere anche da sé:

  1. Per poter affermare questo bisognerebbe aver ascoltato, sempre nelle stesse condizioni, tanti giradischi di entrambe le tipologie, equipaggiati, ovviamente, con lo stesso braccio e la stessa testina. Come puoi capiire anche da solo, ciò è impossibile, soprattutto se vogliamo pensare a un campione di prove statisticamente attendibile.
  2. Non vedo in quale modo la struttura del giradischi possa influenzare in un modo o nell'altro, e sempre in maniera omogenea, coerente e statisticamente ripetibile, il suono di un sistema complesso come quello costituito da base, braccio e testina (e, aggiungo, cavi) dove le variabili in gioco sono così tante che cercare di estrarne un modello in qualche modo sensato è pura utopia.
Personalmente ho posseduto, utilizzato e confrontato diverse tipologie, dal completamente rigido e leggero, al pesante e molleggiato, fino al semirigido. Ebbene, non mi sono accorto di differenze imputabili alla tipologia di costruzione. Spesso io consiglio giradischi semplici, magari rigidi, perché più facili da gestire e regolare, specie per un principiante.
Che fare dunque? Si fissa un budget e si cerca di capire a che tipologia di audiofilo si appartiene. Va da sé che un giradischi senza controtelaio a molle sia, in generale, più facile da regolare e più sensibile alle vibrazioni esterne. Se il giradischi fosse ben lontano dai diffusori e se si volesse stare tranquilli per molto tempo, senza lo stress di verificare periodicamente molle e quant'altro, meglio optare per un telaio rigido. La differenza sostanziale, in termini sonori, la farà comunque il duo braccio+testina. Il vecchio dogma Linn, secondo il quale prima viene la base e poi il resto, è stato ormai smentito dal progresso che i giradischi di tutte le tipologie hanno fatto negli ultimi decenni. In definitiva: fissa una cifra, scegli un giradischi che ti piace (anche esteticamente!), che ti faccia dormire sonni tranquilli e che, magari, sia già stato pensato completo di braccio e testina. Diversi marchi ormai seguono questa strada del pacchetto completo (“bundle”). In fondo dobbiamo mettere un disco e ascoltarlo, non diventare ingegneri meccanici per studiare tutte le complesse interazioni tra base, braccio e testina.
Cerchiamo di vivere sereni, è solo vinile che gira, diamine!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problemi da vecchio impianto
Caro Direttore,
sono un lettore di vecchia data, conosco bene la tua competenza e quindi mi fido quasi esclusivamente del tuo consiglio. Dopo qualche anno ho riesumato il mio vecchio impianto. E (orrore!) ci sono problemi che non mi aspettavo e che mi sembrano immensi, visto che a malapena so collegare i cavi degli apparecchi. Intanto il Thorens TD166 mkVI ha una cerniera che si è staccata dalla sua sede sul coperchio. Un attaccatutto di marca che avevo già non ha funzionato, allora mi chiedo cosa usare per riattaccare il materiale del coperchio? Inoltre il piatto girando produce un rumorino che non so identificare. Sarà dovuto a cosa? Non ne ho la minima idea. Spero solo che non sia niente di grave.
Ma non è questo il peggio. L'amplificatore è un vecchio Ariston Audio The Amplifier. Questo apparecchio ha il volume regolabile con dei tastini e con telecomando (che non ho ancora testato). Il problema è che a volume minimo il suono è dignitoso, ma alzandolo diventa sempre più gracchiante e distorto e così resta. Cosa può essere? Certo c'è bisogno di una bella pulita, ma sarà qualcosa che posso provare a risolvere da solo? In caso di problemi più gravi varrebbe la pena farlo riparare?
Il fatto è che vorrei evitare, per ora, di spendere per un nuovo amplificatore e ancor meno per costose riparazioni. Inoltre i miei vecchi diffusori TDL Rtl3 sono stati "rubati" da un nipote che mi sta diventando audiofilo e pertanto difficilmente li rivedrò :-). Al che mi chiedo, datosi che amo molto il suono delle Rtl 3, quale sarebbe un diffusore a torre dal suono non troppo diverso e magari anche più raffinato, restando intorno ai 1000 euro (ma saranno sufficienti per un apprezzabile upgrade?) anche eventualmente nell'usato. Una volta individuati i diffusori potrei cercare un ampli più moderno dotato di DAC e magari streamer, ma i fondi non sono illimitati e la spesa dovrà giocoforza essere coerente con il costo dei diffusori, non credi?
Sto persino pensando di gestire la transizione, qualora l'Ariston fosse irrecuperabile, acquistando un pre phono economico da abbinare a un mio vecchio Dayton Audio DT100A che ha pur sempre 2 ingressi, ma non so decidere se sia una mossa smart o uno spreco di soldi. A livello di feedback, infine, ti dirò che al momento utilizzo nel mio studio le Lonpoo passive pilotate dal DT100A di cui sopra e come sorgente ho riciclato un vecchio laptop collegato a una scheda audio Behringer per ascoltare in streaming con Tidal. Facevo fatica a credere al risultato ottenuto con così pochi soldi. Devo confessare che allora preso dall'entusiasmo ho "dovuto" prendere anche le Lonpoo attive, che ho a casa collegate a un CDP Marantz e che forse mi piacciono ancora di più. Certo sarà dura ricostruire un impianto che suoni sensibilmente meglio di questi senza spendere un patrimonio, ma confido nei tuoi consigli e nei best buy che sempre di più appaiono nel mercato dell'alta fedeltà.
Nel ringraziarti per tutto quello che fai per noi appassionati, ti saluto cordialmente.
Michelino - E-mail: dellelce.m (at) virgilio.it

LC
Caro Michelino,
per recuperare l'amplificatore, prova a seguire i consigli che trovi nelle nostre FAQ alla voce specifica
Come restaurare un vecchio amplificatore. È un articolo vecchiotto, ma sempre valido. Per la cerniera del Thorens non saprei dirti, però esistono in ogni città delle aziende che lavorano il plexigass e che utilizzano degli adesivi speciali, prova a chiedere a loro. Per quanto riguarda i diffusori, difficile dare un consiglio secco così. Intorno ai mille euro a me sono piaciute molto sia le Opal 20 di Pylon Audio che le Duevel Planets, due tipologie diverse ma entrambe di ottimo livello. Vorrei poterti dire che esistono le equivalenti da pavimento delle Lonpoo LP42 ma...ancora non le ho trovate. Naturalmente, esiste sempre la possibilità, comunque sia, di cercare un altro modello RTL, magari di livello superiore, nel mercato dell'usato. Ogni tanto se ne vede qualche coppia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Sembra che Hollywood non ci ami...
Buongiorno Direttore,
ho giusto finito di leggere lettera e risposta
“Sembra che Hollywood non ci ami”. Come già segnalato al Sig. Carlo, giro anche a lei un link a questa ironica commedia francese che vede come protagonista un appassionato di musica. Il titolo è tutto un programma: Tutti pazzi in casa mia. Nel caso non l'avesse visto spero di fare cosa gradita.
Buona giornata e grazie di TUTTO
Mirko - E-mail: mirkobad (at) hotmail.it

LC
Caro Mirko,
ti ringrazio per la segnalazione che giro volentieri ai nostri lettori. No, non conosco il film in questione, lo guarderò volentieri!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Auricolari Monk Plus
Caro Direttore,
qualche tempo fa lei recensì gli
auricolari Venture Monk Plus. Come le scrissi, le acquistai e le ho trovate molto buone (ovviamente in rapporto al costo). L'unico reale difetto sappiamo che è la tenuta nell'orecchio. Ho provato a inserirle poggiandole contro il trago (le allego due foto). Si tengono così abbastanza bene e l'ascolto non mi pare ne soffra. Sarei lieto di avere un suo parere.
La ringrazio e le faccio un grande in bocca al lupo per l'aggiornamento della sua gloriosa Rivista.
Cordialmente,
Enrico - E-mail: enrico.corbi (at) gmail.com

LC
Caro Enrico,
grazie anche a te per il feedback e il consiglio. Purtroppo nel mio caso la posizione che suona meglio è quella standard, evidentemente ogni orecchio fa storia a sé. La forma dell'orecchio esterno e del condotto uditivo varia molto da soggetto a soggetto: ci sono audiofili che non sopportano le cuffiette in-ear (tipo quelle dei musicisti) e quelli che non potrebbero ascoltare diversamente, ci sono quelli che adorano le cuffie chiuse (a me piacciono molto, ad esempio, perché eliminano la variabile della posizione dell'auricolare nell'orecchio) e quelli che le trovano insopportabili. A lungo andare, personalmente, trovo tutte le cuffie insopportabili per un motivo o per l'altro. Sarà per questo che non amo particolamente provarle e recensirle :-)
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Riavvicinamento all'HiFi
Buonasera direttore, vi scrivo dopo essermi preso una "pausa audiofila" in seguito all'arrivo di mia figlia quattro anni or sono. Vado subito al dunque: volendo riavvicinarmi a questo meraviglioso mondo mi son messo alla ricerca di qualche affare low budget sul web con l'intento di comporre un impianto vintage/entry level che potesse cmq soddisfare ancora le mie orecchie un po' arrugginite. Dopo mesi di trattative sono riuscito a mettere insieme:

Quesito: vorrei migliorare un po' la resa soprattutto frenando un po' le basse frequenze e "arrotondando" un po' di più il suono delle Klipsch (ero felice possessore delle RF82 pilotate da un piccolo Cyrus 6 ma purtroppo non mi danno la stessa soddisfazione). Ho per le mani sia un finale NAD C270 (300€) che delle B&W dm 604 S3 (circa 350€) in che direzione mi muovo? Sostituisco semplicemente le Klipsch con le B&W? Tengo le klipsch ma inserisco il nad c270? Prendo sia il Nad che le b&w e imbarco le Klipsch?
Come al solito grazie per la cortese e competente risposta.
Lucio - E-mail: luciodotti81 (at) gmail.com

LC
Caro omonimo,
la soluzione è...cercare delle RF82 usate. Se ti piacevano tanto, dubito troverai qualcosa che ci somigli presso altri marchi. E di sicuro non trasformerai le tue attuali RP260 in una coppia di RF82 sostituendo l'amplificatore. Qualora l'ipotesi di prendere nuovamente le RF82 sia improponibile, potresti cercare un altro amplificatore, magari proprio il Cyrus che avevi prima. Tutto questo avrebbe un senso in un mondo ideale, ma nel tuo caso c'è un grosso dubbio, ed è l'ambiente. Già il tuo NAD fa quello che cerchi, ovvero controllare bene il basso e stemperare la gamma alta, forse è proprio l'ambiente riflettente a dover essere modificato. Anche la forma quadrata di sicuro non aiuta. Una foto e una pianta mi avrebbero aiutato a capire meglio la situazione e dare consigli più mirati. Come al solito, osservo che gli audiofili cercano di risolvere i problemi partendo dai componenti e non da dove i problemi si creano, ovvero dall'ambiente.
Se quest'ultimo fosse non modificabile, vendi le Klipsch e prendi qualcosa di più tranquillo (certo non B&W!), magari KEF, Sonus Faber, Opera e altri marchi dall'impostazione meno aggressiva in gamma medio-alta.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

PC fanless
Ciao Lucio,
nella posta corrente fai un rimando al software per la gestione delle librerie. In merito all'hardware, ti segnalo questo
articolo (non guardare a cosa ci gira, è un polipo scritto da lui in elisp 25 anni or sono...parliamo di larsi, il successore di Stallman nel progetto Emacs). Penso che la conclusione ti strapperà un sorriso.
BTW, ho fatto l'errore di entrare nel configuratore delle macchine. Ho smesso di fantasticare a 5000 €.
Saluti da Salvo,
Salvo - E-mail: safa74 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
grazie per il suggerimento, non conoscevo questo progetto, che mi sembra in effetti molto sensato e interessante! Eh sì, credo anch'io che se ci mettessimo a guardare come sono configurati certi player high-end ci sarebbe da sorridere...o arrabbiarsi. In realtà, ci si arrabbiava anche prima di questi PC high-end venduti a prezzi stratosferici, bastava aprire il coperchio di un qualunque lettore CD a 5 zeri. Come dico sempre, spesso le cifre sono completamente slegate dal valore intrinseco degli oggetti. Il marchio o, semplicemente, la tipologia di posizionamento sul mercato del marchio fanno tutta la differenza. In certi casi non c'è speranza, questa è la minestra, e non possiamo pensare che tutti gli audiofili abbiano competenze elettroniche o informatiche per un po' di sano fai_da_te, quindi ci sta tutto, per carità. Sono le esagerazioni che ci stanno veramente tanto strette. E, come testimoniano le ultime puntate del nostro reportage dal Monaco High End, si sta decisamente superando il limite del ridicolo.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Diffusori tedeschi fine anni '60
Carissimo Direttore,
mi rivolgo di nuovo a te, dopo un po' di tempo, per sottoporti una questione che mi ha alquanto sorpreso. Dopo essere entrato in possesso di un piccolo valvolare da 12 watt, diciamo un "entry level" con buone valvole, è iniziata la ricerca di diffusori che gli rendessero un minimo di giustizia, senza diciamo "tirargli il collo". Un amico appassionato mi ha invitato a provare una coppia di Isophon (mod. 30/8). Confesso che ho accettato l'offerta con scetticismo e tanti pregiudizi, dovuti in gran parte a quanto si legge e dice su elettroniche così datate, sia per condizioni generali dei componenti, che per l'impostazione timbrica tipica del periodo...ebbene; la sorpresa è stata notevole, in positivo.
Questi diffusori, con componenti in ALNICO, abbinati al piccolo valvolare, suonano in modo assolutamente piacevole e naturale, nulla di "gonfio" o colorato, direi di grana fine e timbricamente molto corretti, in particolare sulle voci e strumenti acustici; sto diventando sordo o può essere?
Attendo tue considerazioni e grazie in anticipo per il tempo che vorrai dedicarmi.
Gianluca - E-mail: fred01 (at) alice.it

LC
Caro Gianluca,
ti confesso che non ho mai ascoltato questi Isophon, ma ho qualche familiarità con driver simili. Non sono troppo sorpreso, immagino che per ascolti a basso volume, con pochi strumenti acustici e voce, possano ancora suonare gradevoli. Il problema, in genere, arriva quando si chiede di più: grande orchestra, organo, rock o elettronica riprodotti a volumi realistici. Fai qualche prova e riferisci. Sarebbe anche interessante sapere a che volume medio ascolti, prova a fare qualche misura con un fonometro da smartphone. Infine, sarebbe opportuno, per inquadrare meglio il tutto, fare anche qualche prova a confronto con materiale moderno, perché noi audiofili siamo un po' troppo inclini ai facili innamoramenti. Più in generale, in Germania si producevano ottime cose diversi decenni fa, progettate e realizzate con criterio e ottimi materiali. I piccoli
Visonik David che ho recensito qualche tempo fa sono solo un esempio. Poi, purtroppo, parte dell'HiFi tedesca ha preso una strana piega high-end, con alterne fortune, che mi ha lasciato sempre un po' freddino. MBL da una parte (la più high-end) e Duevel dall'altra (quella più terrena) sono tuttavia due ottimi esempi di come i nostri amici tedeschi le cose le sappiano fare dannatamente bene.
Tienimi aggiornato sugli esperimenti,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
volevo aggiornarla sulla sostituzione dei condensatori al mio Rega Brio R prima serie.
Come suggeriva (Vol. 1014), ho acquistato i condensatori originali Samwha che si trovano abbastanza facilmente su eBay all'estero. Un'ora di lavoro; il contenitore si apre sopra e sotto, ma bisogna fare attenzione a qualche cavo ed al trasformatore. Problema risolto! Adesso il mio amplificatore suona bene dopo pochi minuti di riscaldamento. Il ronzio dalla cassa sinistra è sparito e l'ampli (non me lo aspettavo) scalda di meno.
Grazie ancora,
Luca - E-mail: ijamer66 (at) gmail.com

LC
Caro Luca,
grazie per il feedback positivo sull'operazione di recapping. Utilizzando i condensatori originali di sicuro hai recuperato il suono del tuo Rega Brio R senza introdurre alterazioni. Il fatto che l'ampli scaldi di meno è un po' strano ma...meglio così! Magari tutti i valori della sezione d'alimentazione erano sballati. L'ideale sarebbe comunque dare una controllata al bias degli stadi finali. Purtroppo senza manuale di servizio non è facile risalire ai valori corretti, diciamo che almeno si potrebbero livellare i due canali.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ci lascia Jerry Lee Lewis, uno degli ultimi re del rock'n'roll, insieme a Elvis Presley, Chuck Berry, Bo Diddley e Little Richard. Soprannominato “The Killer” per il suo modo poco convenzionale di esibirsi, lo ricordiamo in questa fantastica performance live di suoi tre cavalli di battaglia: Wild One, Great Balls of Fire e Whole Lotta Shakin' Going On.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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